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Autore: sakuchia92    22/10/2007    3 recensioni
ciao sono alla mia prima fic vi prego di essere clementi nelle prossime migliorerò questa è stata scritta di getto baci sakuchia92
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ringrazio tantissimo

gaara4ever e princess of sayan.

continuate a recensire .

Quella era una notte troppo fredda (troppo).
Per essere una notte di agosto era fin troppo gelida,come presa,afferrata e sbattuta in una cella buia e fredda.
Sakura si alzò da letto spalancando i suoi verdi occhi e un brivido gelido le corse lungo la schiena (brutto segno o forse…)
Lei lo sapeva che quella era una notte speciale ,(per gli altri) una notte, dove gli amanti frettolosi,nascosti sotto i porticati delle case, scambiavano uno sguardo languido al cielo e tra un bacio appassionato e l'altro affidavano il loro desiderio d'amore ad una stella (che stella non era ma solo un pezzo di roccia caduto nella atmosfera terrestre).


Sakura, ormai si era rassegnata che quella era una notte come le altre; una notte normale, con le stelle che si scambiavano candidi sorrisi e la luna, che raccontava le storie del mondo e dei miti alle sue piccole bambine.

Sasuke ormai se n'era andato, sbriciolando in minuscoli frantumi (come le piccole stelle luccicanti) il suo cuore e quello di naruto: tanto avevano sofferto, tanto avevano pianto (soprattutto lei, perché Naruto doveva donargli una spalla su cui piangere) lo avevano cercato, si erano feriti e ormai il loro cuore si era ridotto in brandelli ,si era dissanguato si era sgretolato in assenza di totale speranza (di sangue).
Una stella birichina le passò davanti come per chiedergli un favore ( per favore sakura esprimi un desiderio, o sarò solo un pezzo di roccia dura caduta dal cielo, voglio essere anch'io portatrice di sogno), ma sakura ormai era totalmente sorda alle suppliche della speranza; non gli importava era cresciuta sotto l’amorevole cura di Tsunade, di sua madre e di tutti gli abitanti del villaggio.

 Prese il suo cappotto grigio dalle larghe maniche si issò il cappuccio sui suoi lunghi (era passato tanto tempo) capelli rosa prigionieri sotto un gigantesco fiocco rosso e si incamminò verso la maligna panchina.
Si sedette sul suo bordo duro e freddo come ormai era diventato il suo cuore. Tutto d’un tratto il suo cuore (dissanguato) subì un balzo, qualcuno la stava lentamente osservando con i suoi occhi neri del colore della pece (con qualche bagliore rossiccio ) ; Sakura non si voltò, aveva imparato, durante i duri insegnamenti della sua maestra tsunade, a mantenere il sangue freddo, senza cadere nel panico ma ad aguzzare tutti i sensi a lei disponibili e ad attendere : prese in mano un fatale kunai  ed aspettò paziente che la persona ammantata d’ombra uscisse dal suo nascondiglio fatto d’erba smeraldina.
<  sakura  >                                                                                                                                                                                                                                      tutto d’un tratto, la luna forse per dispetto uscì dalle sue dolci coperte fatte di nuvole e illuminò quei capelli corvini, che tanto Sakura aveva sperato di accarezzare.
No no no!!!! non può essere ti prego quante volte o cercato di dimenticarti, quante volte hai fatto sanguinare il mio cuore e quello di Naruto mentre tu stavi ad allenarti per cercare di uccidere la tua unica ossessione :l’uomo che ha ucciso la tua famiglia. Ma non era un motivo valido per uccidere anche la tua nuova famiglia. Sai che cosa mi hai fatto passare in questi cinque lunghissimi anni eh ?! mi hai derubato della mia giovinezza, ed io si io stupida l’ho  sprecata ad aspettarti, con gli occhi fissi all’orizzonte. Tutti i giorni aspettavo impazientemente di vedersi stagliare all’orizzonte la tua imponente figura. solo alla fine riuscì a dimenticarti, riuscì di nuovo a vivere; e adesso torni da me per quale motivo. Però sai ancora la tua  voce mi  fa salire quelle lacrime fantasma che si aggirano da anni in questi occhi.
< Sakura a me dispiace … tanto > un impercettibile bisbiglio ma raggiunto dalle allenate orecchie di Sakura.
Solo allora sakura riuscì a percepire tutto quel dolore che anche sasuke aveva provato in cinque anni ,la malinconia, la tristezza, l'odio.lei lo fissò con gli occhi verdi (color del bosco ) sull’orlo del nero (color della notte).


E i loro occhi si mischiarono, scatenando infinite sfumature che ebbero il loro definitivo colore ,con la dolce ed effimera unione delle due labbra unite in un bacio :caldo(lei)e freddo (lui) mentre le stelle ancora sveglie, li osservavano colorandosi di rosso per annunciare, l’arrivo dell’aurora.

 

  
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