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Autore: Lou_    03/04/2013    2 recensioni
"Si, è da folli. È terribile innamorarsi. Soprattutto se si tratta di una nevrotica come te."
"Ehi ma io non sono nevrotica!"
"Ti appeno detto che ti amo e tu hai sentito solo la parola 'nevrotica' ".
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 18
(Irresistible)





Era una giornata fredda e piovosa, le nuvole erano alte e gonfie in cielo e non accennavano a scomparire, portando un senso di tristezza e desolazione intorno.
Emelie Stuart guardava fuori dalla finestra, appoggiata al suo bordo in acciaio con i gomiti, e la testa sul palmo sinistro della mano. Aveva lo sguardo perso, i capelli biondi in una coda scomposta, una semplice tuta per stare in casa.
Casa.
Emelie non era pronta a chiamare quel posto casa, nemmeno a piangere.
Dentro di sè affrontava ancora un conflitto interiore troppo grande, per ambientarsi in quel posto così nuovo e diverso dal semplice paesino di Bradford.
Bradford.
Rory.
Liam.
Niall.
Harry.
Louis.
 
Zayn.
 
Le mancavano tutti terribilmente.
Erano le prime persone che aveva potuto definire senza rimpianto amici.
Quelli che la circondavano adesso... Non sapeva come definirli.
Un po' perchè non riusciva a parlare ancora perfettamente l'italiano, e manteneva quel suo accento americano, che l'aveva contraddistinta anche nell'inglese a Bradford.
Un po' perchè confrontava la gente che la circondava con i suoi amici lasciati da ormai qualche mese, cercava le loro facce, le loro abitudini, ovunque.
E fuori adesso pioveva.
Le prime gocce iniziarono ad inumidire quasi timidamente il vetro da cui osservava l'esterno della sua villetta; motivo di orgoglio per sua madre. Non era per niente male in effetti: era una di quelle semplici villette a schiera, con rivestimenti in legno e mattoni chiari, un giardino esterno che si affacciava sull'asfalto, qualche albero che lasciava lunghe ombre sull'erba.
Ad Emelie sarebbe anche piaciuto un posto del genere.
Solo non ora.
-"Emelie, tesoro è pronta la cena!" Sua madre gridó dalla cucina, a pochi metri di distanza, con tono allegro.
Emelie si ritrovó a sorridere: almeno qualcuno, era davvero felice.
 
 
-"Li, per favore calmati!"
-"Ma sei tu quella agitata qui!"
Rory sbuffó, si passó una mano nervosamente in una ciocca rossa di capelli, poi sbuffó ancora. I suoi amici stavano assecondando il desiderio di Zayn di andare a trovare Emelie, e lei non riusciva ad accettare la cosa.
Temeva che il moro avrebbe trovato la sua amica abbracciata ad un altro... O ad un'altra amica migliore di lei. E questo la innervosiva molto.
Rory era da sempre stata una ragazza molto espansiva, tendeva ad ingigantire le cose, i sentimenti, ogni cosa. E adesso stava manifestando la sua agitazione e la sua gelosia contro il povero Liam Payne, che, esasperato, aveva appena chiamato per la ventesima volta Harry, chiedendo a che punto erano col viaggio.
-"Tesoro - inizió lui con tono dolce, avvicinandosi alla rossa e stringendola forte a sè - hanno da poco effettuato il chek-in, Harry era alquanto nervoso, sai che odia viaggiare in aereo, e ha spento il telefono. Ci faranno sapere quando potranno." Concluse carezzandole il capo, con delicatezza.
Rory affondó di più il suo viso tra i pettorali di Liam, assaporandone il profumo e sbuffando leggermente.
-"Si, è nervoso solo perchè è in astinenza da Lou" sussurró lei, a denti stretti.
Liam soffocó una risata, alzandole il mento con due dita e guardandola negli occhi.
Rory trattenne un sorriso, gonfiando le guance d'aria e mordendosi poi un labbro.
-"Te lo hanno mai detto che sembri una rana?" Commentó il ragazzo, non staccando lo sguardo dal viso di lei, che corrugó la fronte spaesata.
-"U-una rana?"
-"Si, quando gonfi le guance in quel modo"
Rory storse il naso, sbuffando nuovamente e allontanandosi dal busto di Liam; si buttó quindi a peso morto sul divano di casa Payne, nascondendosi poi il viso con le mani.
Il moro roteó gli occhi al cielo, sentendosi un idiota, e cercando di rimediare sedendosi accanto alla sua ragazza.
-"Io sono qui a disperarmi per la mia migliore amica, e tu mi dici che sono una rana. Ti odio." Sussurró lei con tono lamentoso.
Liam sorrise, per nulla intimorito dalle sue affermazioni. Le spostó quindi le mani dal viso.
-"Ehi"
-"Cosa vuoi" rispose Rory acida.
-"Sei la rana più sexy che abbia mai visto" rispose lui, sorridendo giocoso e avvicinandosi al suo viso.
Rory lo guardó per qualche attimo in silenzio, poi, sorridendo flebilmente, si gettó tra le sue braccia muscolose, stringendo le mani contro il tessuto della sua maglia.
Liam non esitó a stringerla nuovamente a sè; tenerla accanto lo faceva sempre sentire così vivo.
-"Mi manca Em, ho paura che se Zayn fa cazzate, non verrà a trovarci a Bradford nemmeno a natale" sospiró lei, tra i singhiozzi, sforzandosi di trattenere le lacrime.
Il moro si inumidì le labbra, carezzandole la schiena con il dorso di una mano e baciandole la fronte a lungo.
-"Non ti posso promettere nulla, conosco Zayn da una vita e sono il primo a dire che è un emerito idiota, ma fidati. Fidati di me. Le cose si aggiusteranno" inizió con tono deciso e sicuro lui; voleva infonderle sicurezza.
-"Ti amo" mugugnó lei contro il suo busto.
Liam arrossì leggermente e sorrise; ogni volta che Rory le diceva una cosa del genere, era come la prima.
 
 
 
 
-"Salve a tutti, sono il comandante, Alessandro Rossi, stiamo per partire per il volo diretto a Roma, Italia. Il volo durerà all'incirca tre ore. Seguite le istruzioni delle nostre operatrici e assistenti, vi auguro un buon viaggio con la nostra compagnia"
Una voce metallica si diffuse per tutto l'aereo, diffondendo lo stesso messaggio in altre lingue, e concludendosi con un ringhio metallico che fece rabbrividire Harry.
Alla sua destra Louis roteó gli occhi, sapeva bene della paura irrazionale del riccio, ma la sua agitazione lo contagiava.
Il riccio affondó le dita nei braccioli del sedile, provando a ignorare il paesaggio fuori dal finestrino alla sua sinistra che si spostava.
-"Dai Haz, concentrati sulla hostess" ironizzó Niall, beccandosi diverse occhiate divertite da un gruppo di ragazze poco più avanti a lui, e uno sguardo maligno da Louis.
Harry sorrise forzatamente, spostando la testa e sforzandosi a guardare la bella ragazza che illustrava le uscite di emergenza in lingua straniera.
-"Hai ragione Niall, grazie" provó, con tono più rilassato. Louis accanto a lui alzó un sopracciglio, che il riccio ignoró.
il biondo sul sedile dal lato opposto al corridoio sorrise soddisfatto.
-"Guarda come gonfia bene i giubbotti di salvataggio" Harry inizialmente rise, poi si bloccó di colpo, agitandosi ancora di più.
-"Vero che non li usano mai? Vero?" Inizió a mangiucchiarsi nervosamente le unghie, guardando preoccupato il suo ragazzo che, rassegnato, gli carezzava il braccio con dolcezza.
-"È il suo primo volo ragazzo? Stia tranquillo che andrà tutto bene" commentó la donna anziana, in tenuta elegante, alla sinistra di Harry.
Lui la guardó per un attimo, poi tornó a scandire i secondi dalla partenza con la converse, battendo la suola sul pavimento.
Zayn osservó la scena dal sedile accanto al finestrino, alla sua sinistra Niall, sorridendo.
Il biondo si voltó a guardare il suo compagno dopo qualche attimo, e, sorridendo amichevolmente, gli appoggió la testa sulla spalla.
L'aereo ebbe un sussulto, poi, dopo molte proteste di Harry e vari pianti isterici di neonati, prese il volo.
 
 
 
Il tempo non dava segni di miglioramento, il vento si alzó invece in modo brusco, facendo scuotere Emelie che, infreddolita, si tiró sulla fronte il cappuccio della sua felpa.
Era domenica mattina, le strade erano deserte e poche macchine solcavano le strade. La bionda aveva deciso di uscire a fare una passeggiata, a prendere aria, respirare, dopo aver passato l'ennesima serata soffocante in una casa che non le apparteneva davvero. Attorno a lei un parco, ricco di zone verdi e panchine, con stradine e percorsi per quei pochi salutisti che passavano le mattinate a correre. Decise di fermarsi a prendere fiato, sedendosi su una panchina vicina a una fontana.
In lontananza due cani che abbaiavano giocosamente, e una ragazza che li guardava ridendo, lanciando una pallina da tennis verso il prato. Emelie rimase ad osservarla, chiedendosi se mai si sarebbe ritrovata come lei, magari tra qualche mese, felice.
-"Ehi scusa, è libero lì?" Una voce maschile e roca, fece voltare Emelie.
Un ragazzo alto, moro, in tuta aderente e decisamente sudato, le sorrideva in attesa.
Lei sembró pensarci su un attimo, incerta.

 
..."Emy, ti vedo giù, cosa c'è?" Sua madre ormai le rivolgeva la parola di frequente, conseguenza della svolta che aveva subito la sua vita col trasferimento in Italia.
A Emelie non dispiaceva, avrebbe potuto recuperare finalmente quel rapporto che si era usurato col tempo, che era appassito, privo di cure da entrambe.
-"Non lo so mamma, mi ci devo ancora abituare qui" rispose atona, giocando distrattamente con la carne che aveva nel piatto.
Cloe Stuart la osservó a lungo, sentendo un leggero senso di colpa, verso quella scelta forse egoistica, il trasferimento in una nuova città. Ma per lei la figlia era solo in una crisi adolescenziale, si sarebbe abituata col tempo in Italia, come del resto aveva sempre fatto negli altri posti.
-"Tesoro, lasciati andare. Dimentica i rapporti che avevi, sei giovane caspita devi divertirti"
Emelie alzó lo sguardo dalla sua cena, un'espressione indecifrabile in volto.
-"La fai facile te, l'unico rapporto che hai avuto lo hai trasformato in merda col divorzio!" Alzó il tono di voce, lasciando quindi cadere le posate sul piatto e facendo scorrere la sedia sul pavimento, si mise in piedi.
Cloe la guardó perplessa, mordendosi il labbro nervosa, con un leggero tremolio alla mano. Odiava toccare l'argomento del suo matrimonio, la voragine che aveva nel petto si era da poco richiusa.
-"Non ti permetto di parlarmi così" rispose con tono duro, alzandosi a sua volta in piedi.
-"Non ho più fame" concluse Emelie, scomparendo sulle scale verso il piano superiore."
 
 
Si, decisamente, forse sua madre per una volta aveva ragione.
Divertirsi.
Scrolló quindi le spalle e, sorridendo complice al ragazzo, gli lasció spazio sulla panchina.
-"Grazie, sai, corro spesso qui. A proposito, com'è che non ti ho mai vista da queste parti?" Emelie sorrise, respirando rumorosamente di fronte al pessimo tentativo di abbordaggio.
-"Mi sono trasferita da pochi mesi, sono Emelie comunque" e concluse tendendo la mano verso il ragazzo, che la strinse con forza, sorridendo sempre in modo rassicurante.
-"Io sono Max, Max George"
 
 
 
-"Se questo Alessandro Rossi comunica un'altra volta dati a cazzo su questo volo, giuro che faccio un attentato" sussurró nervoso a denti stretti Harry, ottenendo l'ennesima occhiataccia di Louis.
-"Harry, siamo atterrati ormai, rilassati, respira. Neanche il sesso in cabina ti ha rilassato!"
-"Forse perchè fuori c'era una fila chilometrica che si lamentava, forse per la hostess che voleva cacciarci fuori, forse per..." Inizió il riccio esasperato.
-"Va bene, va bene. Peró ammetti che è stato eccitante" concluse il maggiore ammiccando.
Harry roteó gli occhi, passandosi una mano tra i ricci scomposti e slacciandosi la cintura di sicurezza.
-"Nialler, sveglia, scendiamo." Sussurró dolcemente Louis al biondo che, assopito, fece cenno di sì con la testa e inizió a scuotere il moro alla sua destra.
-"Insomma, vogliamo scendere qui?" Ricominció ad agitarsi Harry sul sedile, nel vedere che le porte dell'aereo non si aprivano.
La hostess di turno lo squadró allarmata, guardando poi la signora anziana accanto che, con tono saccente scosse la testa.
-"Inglesi, si riconoscono sempre"
 
 
 
-"Si Liam, siamo arrivati da poche ore. Si Harry ci ha fatto riconoscere.
No, Em la cerchiamo domani" inizió Niall al telefono, con tono esausto, mentre prendeva il suo borsone dal taxi e seguiva gli altri verso le strade della cittadina.
Harry, mano nella mano con Louis, stringeva un borsone, seguito da Zayn, con una sigaretta tra le mani.
-"Va bene, ti facciamo sapere, ti salutano tutti, salutaci anche Rory, ciao" concluse la telefonata con un gesto secco, passando quindi il cellulare a Louis e prendendo un panino dal suo borsone.
-"Come fai a mangiare dopo un volo del genere?" Osservó Harry, sorpreso. Il biondo lo guardó con sufficienza, tornando al suo panino.
-"Riccio, non so se hai notato, ma eri l'unico isterico sul volo, anche i neonati che strillavano dopo un po' erano indignati" Louis e Zayn sghignazzarono, mentre Harry si incupì, incrociando le braccia al petto.
-"Dai amore che scherzava" gli sussurró all'orecchio Louis, riprendendogli la mano e stringendogliela più forte. Harry gli sorrise grato.
-"Ragazzi, non so se è la stanchezza o cosa, ma, quella non è Emelie?" Farfuglió Niall con la bocca piena. Zayn lo raggiunse di corsa, guardando nella stessa direzione.
Gettó la sigaretta sul marciapiede, lasció cadere a peso morto il borsone e corse verso il parco, senza più ragionare. Sentiva solo il suo cuore uscirgli dal petto.
 
 
 
-"Emelie!"
La bionda si voltó di scatto al suono di quella voce. La riconosceva anche dopo tanto tempo, le dava le stesse emozioni anche dopo tanto tempo.
Quasi scoppió a piangere.
Verso di lei, correndo, Zayn Malik si sbracciava, chiamandola per nome.
Max, frastornato, guardó prima Emelie poi il ragazzo, perplesso.
Il moro raggiunse la loro panchina, chinandosi sulle ginocchia a prendere fiato. Aveva il volto pallido e stanco, ma gli occhi gioiosi e luminosi.
Emelie sorrise, senza riuscire a dire nulla.
Finalmente Zayn si riprese e si avvicinó alla ragazza, squadrando male il ragazzo in tuta da jogging accanto a lei.
Emelie si agitó sulla panchina.
-"Zay, non è come puó sembrare, lui, l'ho appena conosciuto" inizió con tono vago.
Il moro per un attimo sentì un tuffo al cuore, tutto gli era apparso senza senso, di nuovo, poi si riprese alla spiegazione di Emelie.
Max peró non si alzava dalla panchina.
-"Sono così felice di vederti" disse Zayn con tono dolce, colmo di affetto, non smettendo di guardarla.
Lei sorrise ancora, raggiante.
-"Io non credo ancora che sei venuto qui"
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato.
Max si alzó dalla panchina, grattandosi il capo e mettendosi davanti a Zayn.
-"Si puó sapere chi sei? Il suo tipo?" Il suo tono era arrogante.
Zayn quasi gli rise in faccia.
-"Ti conviene andartene, ho fatto un viaggio complessivo di cinque ore, non ho tempo da perdere con te" il suo tono era duro e minaccioso, non ammetteva repliche.
Il ragazzo con la tuta da jogging si arrese subito, e, con la coda tra le gambe, tornó al sentiero per la corsa. Emelie osservó la scena ridendo, per poi lasciare posto sulla panca al moro.
L'ambiente attorno a loro si stava pian piano riempiendo di gente e vita, ma per la coppia il tempo si era fermato.
Niall, Louis e Harry intanto, piuttosto sorpresi dalla scena appena assistita, si tennero a debita distanza da Emelie, decidendo che l'avrebbero salutata dopo.
Rimasero in silenzio, sorridenti, in attesa. Erano lì per questo, erano lì per il loro amico.
 
 
-"Non so come ho fatto a resistere senza di te fino ad ora" ammise Emelie, dopo qualche attimo di silenzio, riempito solo da sguardi, che valevano più di mille parole.
Zayn fremette a tali frasi, scostandole una ciocca bionda di capelli dietro l'orecchio, lentamente, facendola arrossire.
-"Io non ce l'ho fatta semplicemente. Solo il ricordo dei tuoi occhi, quando sorridevi, quando mi guardavi la mattina, o della tua bocca, quando parlavi, mi baciavi, mi facevi sentire tuo, o il tuo semplice tocco, che mi avvisa della tua vicinanza... Ho sofferto come un cane. Loro possono confermarlo" inizió timido, accennando all'altro lato della strada, verso Niall, Harry e Louis.
Emelie rimase intontita da tali parole, poi si voltó verso al direzione indicata dal moro, sorpresa.
-"Anche loro ci sono? Dio mio sei pazzo, pazzo" il suo tono di voce era gioioso, incredulo.
Zayn sorrise sincero, incroció quindi le sue dita con quelle di Emelie.
-"Questo solo per te. Tutto per te. Sei irresistibile, una droga per me." Concluse, schiarendosi poi la voce e arrossendo leggermente per l'imbarazzo.
-"Ho provato a sostituirti con sigarette e quant'altro, ma, sai, non ha funzionato molto..." Sussurró con tono di scherno, facendo storcere il naso alla bionda.
-"Sei un idiota. Sei un pazzo. Sei..fuori di testa! Lo sai vero?"
Zayn la guardó per un attimo, chiedendosi se avesse fatto davvero bene a raggiungerla.
Emelie si accorse della sua espressione e, dopo qualche secondo, portó le sue mani al collo di Zayn e, tirandolo a sè, lo bació, assaporandone il profumo, il sapore che tanto le mancava. Zayn rabbrividì a tale gesto, ricambiando con ancora più foga, sfiorandole la schiena.
Decisamente, aveva fatto bene a raggiungerla.




Sera dolcezze!
Allora?
Amatemi solo perchè ho messo
Max dei The Wanted ahahaha
Del tipo levati anche dalle fanfiction che fai solo pena :)
oggi sono malvagia >:)
N.B: per chi non sapesse cosa è successo tra lui e Zayn (anche se improbabile) su google ci sono un po' di info sulla loro litigata dolciosa <3
Ehhh niente, che ve ne pare?
Vi piace il capitolo?
Vi fa cagare?
Soft? ahahah
Ditemelo, ho bisogno di tutti i pareri possibili.
Come sempre lascio questo spazietto a dire che sono commossa dal fatto che mi avete seguito fin qua, che siete fantastiche per le recensioni, i preferiti, le seguite, le ricordate....anche solo che leggete :)
AH e avete visto che alla fine ho fatto
Irresistible? Sembravate tutte d'accordo ahahah :)
Ma del resto amo quella canzone è troppo ahsjhsjgjka
Dai, un bacione, buona serata e ci si vede *sigh* al prologo :/
Bacione,

Lou_
  
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