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Autore: fallingsfear    03/04/2013    4 recensioni
D’altronde si sa l’amicizia tra uomo e donna non esiste perché alla fine la complicità diventa amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She is a troublemaker:

ppp.jpg <- Lei è Brookie.

 

“Brookie posa quella fotocamera e vai a scuola!” urlò la donna.
“Mamma tanto sai che dopo questo stupidissimo liceo questo sarà l’unico oggetto che userò.” La ragazza rise.
Brookie mise la sua Canon nella borsa e appena varcata la porta di casa la ricacciò fuori. Iniziò a fotografare gli alberi con le prime gemme, fece primi piani della rugiada sulle rose piantate. La sua Canon era l’unica cosa con cui si sentiva a suo agio. Ovunque andava creava disastri ma con la sua fotocamera faceva capolavori. Ormai era abituata ad uscire prima da casa per fotografare qualunque cosa l’ ispirava. Perfino le foglie fotografate da lei diventavano importanti. Niente poteva sostituire quel suo piccolo gioiello. In generale lei era goffa, a disagio in ogni situazione, impacciata. L’unica materia che le piaceva era arte. In quell’occasione poteva mostrare le sue fotografie alla professoressa, quella lezione era diventata uno scambio di consigli e una chiacchierata con la professoressa. Quando in programma non c’era arte andava durante l’intervallo a parlare con la professoressa.
“Salve ragazzi.” Disse la prof di tecnologia. “Brookie c’è la prof di arte che ha bisogno di parlarle al più presto.”
“Certo, prof. Sa per caso dove la posso trovare?”
“Si, vada vicino al distributore.”
La ragazza trovò un biondino lì ad aspettarla e non la professoressa.
“Hai visto per caso la professoressa McClain?” chiese Brookie.
“Mi ha mandato proprio lei qui. Tu sei Brookie quindi.”
“Si,lo sono. Per quale motivo mi avete chiamata?”
“Io lavoro per un importante agenzia fotografica e abbiamo selezionato nelle migliori scuole, con l’aiuto dei professori, venti ragazzi e ragazze che parteciperanno ad uno stage di fotografia prestigioso a Manchester.”
“A Manchester?” la ragazza inciampò nel distributore di cibo e cadde sul pavimento. Era molto a disagio. Non le piaceva che quegli occhi color oceano la guardassero da cima a fondo.
“Si, a Manchester. Abbiamo un dormitorio per gli studenti che vengono da altrove. Comunque abbiamo deciso che tu farai parte di quei venti fortunati.”
“O mio dio, sto per svenire.” La ragazza fece due passi indietro e travolse due studenti che avevano solo voglia di parlare un po’.
“Sei proprio una combina guai vero?” disse il ragazzo sorridendole.
“Proprio così, riesco a stare a mio agio solo con una macchina fotografica in mano.”
“Strano che una ragazza così graziosa non sappia stare a suo agio… Ehm… che modello hai?” chiese il biondino
“Una Canon, l’ultima uscita. L’adoro. Tu sai il mio nome ma io non so il tuo. Come ti chiami biondino?” La ragazza lo guardò negli occhi e notò un rossore che era evidenziato dal bianco della sua carnagione.
“Mi chiamo Niall… Niall Horan.”
“Okay, questo è il mio numero… Ora devo tornare in classe. Chiamami per darmi più informazioni dello stage.”
“Certo. A presto, troublemaker.”
“A presto biondino.”

“Mamma per favore, fammi andare.”
“No, non mi fido di un biondino che viene a scuola tua e ti propone uno stage.” La ragazza si lasciò cadere su una sedia. “Piccola mia, ci tengo troppo a te.”
“Mamma se tu ci tenessi a me mi faresti andare. Non ti opporresti. Non mi tarperesti le ali. Questo è il mio sogno.”
La donna prese la borsa e uscì di casa senza curarsi di Brookie.
La ragazza però aveva una determinazione fuori dal comune. Non avrebbe mai rinunciato ad un’occasione del genere.
Brookie sentì il cellulare squillare e si fiondò sul letto.
“Brookie, sono Niall, va bene se domani ti fai trovare fuori scuola con le valigie alle otto?”
“Certo, certo. Quanto durerà lo stage?”
“Due settimane.”
“Devo firmare qualcosa?”
“No no. Non ti preoccupare, porta la Canon.” Sul volto della ragazza comparì un sorriso che non aveva mai avuto.
“Allora a domani.”
“A domani Niall.”



“Ciao Niall.” La ragazza si trovò dinanzi ad un pullmino colmo di ragazzi con le macchine fotografiche al collo.
“Ciao Brookie, entra dentro e mettiti comoda.”
Brookie si sedette vicino ad una ragazza di nome Cathelyn che sembrava essere molto timida. Assomigliava ad un personaggio di un libro che lesse tempo fa. Si, un’altra passione di Brookie era la lettura. Aveva amato più di tutti gli altri libri Hunger Games e Cathelyn assomigliava caratterialmente proprio a Rue.
“Brookie vuoi sederti vicino a me?” chiese Niall cercando di convincerla.
“Certo.” Il viaggio fu divertente come lo stage ma passate quelle due settimane quella grande complicità che si era creata tra Brookie e Niall non era destinata a durare a lungo.
“Niall ci dobbiamo salutare, per sempre.” Disse la ragazza con gli occhi lucidi.
“No, non posso salutarti prima di aver fatto questo. “ Niall premette le sue labbra contro le timide labbra di Brookie. D’altronde si sa l’amicizia tra uomo e donna non esiste perché alla fine la complicità diventa amore.

 

   
 
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