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Autore: Geki96    04/04/2013    1 recensioni
..Continuazione di ciò che è accaduto prima..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era stupendo. Avevo quasi tutto. Un anello al dito, mio padre, però mi mancavano le mie amiche.
La mattina mi svegliai e trovai accanto a me Davide che dormiva ancora, così per non svegliarlo presi e andai verso il bagno per farmi la doccia. Il mio tentativo fallì.
Appena mi girai sul letto sentii la sua mano afferrarmi il braccio e si svegliò chiedendomi cosa stessi facendo, risposi “una semplice doccia” e così mi lasciò andare.
Ero ancora stupita, mentre mi spogliavo guardavo l’anulare della mano sinistra e vedevo quella pietra brillare. Appoggiai l’anello sulla mensola del lavandino ed entrai in doccia.
Sentii il campanello della porta suonare, però rimasi in silenzio. Volevo ascoltare ciò che accadeva. Si sentivano dei passi ma non riuscivo a capire, così mi avvolsi in un asciugamano e uscii dal bagno.
Erano lì. Sul mio letto, o meglio il letto della suite che mi ero pagata io. Lui e la sua ex.
Rimasi a bocca aperta, non avevo parole. Presi i miei vestiti che mi ero preparata e li indossai e molto velocemente raccattai le cose più importanti, lasciando il solitario su quella mensolina del bagno.
Lui mi guardava. Non reagiva. Io non parlavo e non avevo il coraggio di guardarlo.
Uscita dalla suite mi trovai davanti Niall che era venuto a vedere come stavo. Io lo ignorai e continuai a camminare. Lui mi bloccò e vide dal mio volto cadere lacrime e volle sapre a tutti i costi che era successo. “Portami da papà” dissi io. “No! Finché non mi dici che è successo non ti porto da nessuna parte!” ribatté lui. “Sta con un’altra. Son andata a farmi la doccia e me li son trovata sul letto che si baciavano. Ora portami da papà!” “No.. no no no no no.. vieni qui.. non doveva succedere.. su Sali in macchina!” e così partimmo verso la casa dei papà.
Quando arrivammo lui mi abbracciò, sapeva già tutto. Mi stringeva forte tra le sue braccia e mi diceva “Principessa si risolverà tutto! Ci sono io con te! Si risolve tutto!”
Davide continuava a chiamare. Io non rispondevo. Harry mi diceva di rispondergli, non potevo trattarlo così, ma io continuavo ad ignorare tutto. Dopo un po’ rispose papà e uscì dalla camera con il mio cellulare e rimase fuori per un po’ di tempo.
Rientrò poi in camera e mi disse che era ora di pranzo e che dovevo mangiare qualcosa, io non volevo però fui costretta così mangiai e subito dopo andai in bagno, mi ficcai un dito in bocca e vomitai tutto.
Dietro la porta del bagno stava passando Louis che sentì tutto e appena uscii dal bagno mi trascinò in camera e mi chiese il perché di tutto questo. Io non rispondevo. Non lo stavo nemmeno ascoltando, poi sul comodino vidi una lametta, l’afferrai e Louis mi vide e cercò di fermarmi e diciamo che ci riuscì.. mi feci solo un piccolo graffio.
Louis incominciò ad abbracciarmi dicendomi “Perché ti fai questo?? Perché?? Non è una soluzione!! Parlane con qualcuno!! Con qualsiasi persona, ma almeno parlane!! Ti prego.”
Passai la notte a piangere. Così le notti seguenti. Dopo alcuni giorni di totale depressione decisi di uscire con papà e il resto della band. Fuori casa mi trovai un mazzo di rose rosse. Il fattorino sapeva benissimo che doveva consegnarle a me. Io non lo guardai nemmeno in faccia, lui capì la situazione e le appoggiò al cancello. Quelle rose rimasero li per giorni, i petali cadevano da soli.
Una mattina mi svegliai e trovai una scritta sulla stradina.. “Ti amo Principessa”. Papà continuava a dirmi di perdonarlo.. di sicuro non lo aveva fatto apposta, così un giorno programmò una “sorpresa”: mi disse che usciva con Louis e  mi lasciò a casa da sola. Suonò il campanello della porta, andai ad aprire e trovai appoggiato a terra un biglietto “Ricordo il profumo dei tuoi capelli, mi ricordano il ciliegio in giardino”. Non capivo che volesse dire ma qualcosa mi spinse ad andare verso il ciliegio. Li trovai un biglietto e sotto una macchina fotografica di tipo vecchio, quelle che ti “sputano fuori” la foto e dopo un po’ vedi l’immagine.. beh sul biglietto c’era scritto “Prendi questa e va dove ti lasciai le rose” poi pensai e continuai a leggere “fai la foto a ciò che trovi e conservala”. Andai al cancello e trovai un mazzo di rose rosse a forma di cuore, feci la foto e sul portone trovai un altro biglietto “Ora corri in camera e guarda sotto il cuscino. P.s. fai la foto a tutto ciò che trovi d’ora in avanti”. Corsi in camera e sotto il cuscino trovai la maglia con il numero 10 del Real Madrid ovvero quella di Mesut Ozil. Ricordai che me l’aveva regalata papà e Davide sapeva che era la mia maglia preferita. Presi la maglia e gli feci la foto e sul davanti trovai un biglietto che diceva “Bene ora manca solo una cosa, scendi giù in piscina e guarda nel bordo piscina”. Scesi le sclae, rischiai di cadere, uscii dalla porta e a bordo piscina trovai tantissime candele e all’interno della piscina galleggiavano petali di rosa. Ad un tratto due mani mi tapparono gli occhi.
Mi girai e lo rividi. Non sapevo che fare. Al tentazione di tirargli uno schiaffo c’era, ma non potevo. Rimasi in silenzio. I miei occhi parlavano da soli.
Lui mi prese e mi strinse forte a se, e in pochi secondi le sue labbra erano di nuovo sulle mie. Cercavo di scappare, ma il mio tentativo fallì. Insieme cademmo in acqua ancora abbracciati.
Tornati a bordo piscina vidi che si accesero luci e musica che creavano un’atmosfera romantica e poi lui disse: “Ho sbagliato, sono stato uno stupido. Non so perché l’ho fatto. Non volevo. Ti prego perdonami.”
Io ero muta come un pesce, da dietro a un cespuglio si sentì udire un SIII e vidi spuntare Louis. Si era seduto pure lui a gambe incrociate a bordo piscina e aspettava, come Davide, una mia risposta.
Non sapevo che dire. Da quel cespuglio vidi poi uscire papà, cercai il suo sguardo e mi fece un cenno con la testa come se volesse dire SI.
Poi riguardai Davide e dissi “SI! Ti perdono. Non voglio sapere perché o per cosa hai fatto quello che è successo.”
Louis per rompere il ghiaccio disse “Bene ora party!! Su dai chiamiamo gli altri e tutti in piscina!”
Quella sera arrivarono anche Giorgia, Francesca e Marianna con i loro consorti e fu una serata INDIMENTICABILE.
  
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