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Cos'ero? Dov'ero? Chi eravamo.

Lentamente rientro nella realtà dell'universo che mi circonda. Il pulsare al mio fianco mi è estraneo, c'era quando sono andata a letto? non mi ricordo. Mi sento strana...come se fossi bloccata, Andy e solo la tua testa mi dico. Ma solo ora mi accorgo di avere ancora gli occhi chiusi...che strano eppure sono sveglia. Cerco di aprirli, ma questi rimangono chiusi, ma come? Riprovo con lo stesso risultato.
<< Come procede? >> Domanda una voce.
<< Tutto nella normalità. Il corpo è in forze, e sono sicura che riprenderà conoscenza a momenti >> Dice. << Dobbiamo semplicemente aspettare >>
"Chi siete!?" urlo, ma dalla mia bocca non esce niente. Mi dimeno e la sensazione di essere incatenata ritorna più forte. Ho perso le braccia. Questa e l'unica soluzione che riesco a trovare. Le gambe. Si. Cerco di muoverle ma come prima non succede niente restano ferme, immobili come due tronchi d'albero. Tento ancora di urlare, così forse mi aiuteranno, ma il suono acuto del mio grido -che ho immaginato- rimane solamente nella mia testa. Esce solamente il vuoto.
 Questo è un incubo, si, un incubo. Cerco di svegliarmi ma ecco il problema: secondo il mio corpo io sono già sveglia. Ma perché allora le braccia, gambe e occhi non mi ubbidiscono? sono morta? anche questa potrebbe essere una buona ipotesi.
Poi lo sento: un'entità estranea, è piccola ma allo stesso tempo forte cos'è? Se mi concentro riesco quasi a identificarne la forma. E...
"Chi sei?" Chiede la voce nella mia testa.
"No. Chi sei tu?!” le urlo contro. "Esci. Vattene dalla mia testa."
"Esci tu dalla mia testa." Dice, senza aggiungere altro. Poi in un secondo così com'era arrivata sparisce.
 Mi immagino impallidire. Per quello che mi sembra un infinità di tempo me ne resto ferma e in silenzio. Aspetto che ritorni, che parli ancora, ma non succede. Silenzio. La pulsazione che sentivo prima e cessata.

 << E pronta >> Esclama la stessa voce di prima. Capisco che è una donna. << Fai con calma cara. Nessuna fretta. >> Riesco a immaginare il suo sorriso. Una mano- immagino la sua- mi sfiora i capelli con delicatezza.

 Poi lo vedo: un piccolo bagliore bianco si fa strada fino ad arrivare hai miei occhi. Realizzo di essere sveglia solamente quando i miei occhi cercano di mettere a fuoco la figura che mi sta di fronte. 

<< Benvenuta >> Dice la donna. Chissà come si chiama… penso. 

La fisso, ma non abbastanza a lungo. “Grazie” dico. Ma dalla mia bocca esce: << Dove mi trovo? >> Non ero io. 

 La donna mi sorride con fare rassicurante.