Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |      
Autore: Ifigenia Sparkling    04/04/2013    3 recensioni
Sansa Stark aveva sognato un biondo, valoroso e onorevole principe, ma ha dovuto imparare che la vita non è solo una canzone. Tyrion aveva perduto la speranza nell'amore disinteressato di una donna, ma forse può prendersi cura della rosa del nord e insieme, forse, possono imparare ad essere meno soli. Una serie di one-shot su questa coppia ispirata al concetto che spesso nella vita non ottieni quello che vuoi ma quello di cui hai bisogno
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Petyr Baelish, Sansa Stark, Tyrion Lannister, Varys
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un paio di settimane prima del matrimonio di Joffrey con la ragazza Tyrell Tyrion Lannister tornò ai suoi appartamenti a tarda notte, dopo una lunga bevuta con Bronn e altri mercenari.

Qualunque cosa per evitare di tornare a casa e trovare ancora sveglia la sua moglie-bambina. Le ultime sere che avevano passato insieme, dopo la morte del fratello di lei, erano state così piene dei suoi sguardi addolorati che Tyrion si era completamente arreso: Sansa Stark non si sarebbe mai fidata, non avrebbe mai trovato neppure gradevole la sua compagnia e lui, stupido, che pensava che prima o poi sarebbe andata da lui volentieri!

Naturalmente!

Sarebbe accaduto il giorno in cui durante un caldo inverno i lupi avessero viaggiato fino a Castel Granito per porgere la gola scoperta ai leoni.

Sua moglie odiava tutti i Lannister e odiava lui per essere non solo un Lannister, ma anche un essere deforme e grottesco.

E dopo la bella pensata che il suo lord padre aveva avuto con quegli striscianti Frey c'era davvero da biasimarla? No, nemmeno un po', anche lui sarebbe stato pieno di disgusto per chi avesse organizzato l'assassinio della sua famiglia e lui non amava la sua famiglia...figuriamoci cosa doveva provare Sansa. Quando era stato in visita a Grande Inverno gli Stark gli erano sembrati una famiglia unita e amorevole, qualcosa che i Lannister non sarebbero mai stati. 

Visto che non poteva confortare Sansa come aveva sperato l'avrebbe lasciata in pace e le avrebbe imposto la sua presenza il meno possibile.

Così, anche quella notte strisciò nel proprio appartamento tenendo gli stivali in mano, aprì la porta attentamente...e il suono di un pianto disperato venne verso di lui dalla porta aperta. Fece un passo nella sala, sentendosi peggiore di un verme che si accosta a una rosa con l'intento di divorarla e sussurrò

-Sansa, che cos'hai mia signora?- ma non appena aveva sussurrato la "S" di Sansa il pianto aveva cessato e nessuno rispose alla sua domanda.

Naturalmente non era da lui che sua moglie si sarebbe fatta confortare, non dal figlio deforme dell'uomo che aveva fatto assassinare suo fratello al matrimonio dello zio. Così Tyrion si tolse i vestiti del giorno sostituendoli in fretta con la camicia che usava per la notte, si arrampicò sul letto e rimase immobile in un silenzio opprimente come il caldo della piena estate. Come ogni notte poteva sentire il calore del corpo di Sansa, il profumo di rose dell'inverno che emanava dai suoi capelli...era questo un piccolo atto di ribellione, una dichiarazione sommessa del suo legame con il nord, il profumo delle rose azzurre che crescevano solo in inverno, una ghirlanda delle quali il principe Rhaegar aveva regalato a sua zia Lyanna, scatenando la guerra e portando la fine della dinastia del drago. Per cosa stava piangendo quando lui era entrato? Per la fine della sua dinastia? Per il padre decapitato, per la madre sgozzata, la sorella dispersa, i fratelli impiccati da una nullità come Theon Greyjoy? Non meritava di piangere da sola in una stanza buia in attesa dell'orribile marito che le avevano imposto, avrebbe dovuto avere un amante, magari un bel cavaliere alto e coraggioso, come lei aveva di certo desiderato nelle sue notti di bambina a Grande Inverno...ma alla Fortezza Rossa i cavalieri con belle armature l'avevano picchiata e denudata in pubblico e lei passava le sue notti di fanciulla dormendo sul bordo del letto, nella paura e nella repulsione.

Perso in questi pensieri Tyrion inseguì il sonno inutilmente e quando Sansa ricominciò a piangere era perfettamente sveglio. Piangeva piano, discretamente, come qualcuno per cui il pianto è diventato abituale, quasi un amico fidato.

Lentamente Tyrion si voltò verso di lei: gli dava le spalle, come ogni notte e non si accorse che era sveglio finchè Tyrion non lasciò scorrere una mano dalla sua spalla al suo gomito.

-E' per tuo fratello che piangi?

-Mio fratello era un traditore.- lottava per non piangere ma non ci riusciva. Per la prima volta Tyrion pensò a quanto era stata forte e capace di resistere in mezzo alle crudeltà di Joffrey e Cersei e si chiese con tristezza quante notti Sansa aveva trascorso piangendo in solitudine da quando suo padre era stato arrestato.

-Sì bè, non era un traditore fino a un anno fa, non era un traditore finchè avete vissuto a Grande Inverno, era solo un fratello allora...- sotto la sua mano, ferma vicino al gomito di lei, Tyrion la sentì tremare- Era un buon fratello?-dopo qualche attimo di teso silenzio Sansa riprese a piangere

-Sì...- singhiozzò

-E nemmeno tua madre, tuo padre, o i tuoi fratelli piccoli sono nati traditori dico bene?- Sansa annuì- Non c'è niente di male nel fatto che tu li abbia amati...che tu li ami ancora...io non sono mio nipote Sansa e non sono mia sorella. Io posso capire la differenza tra l'amare un fratello e l'attentare alla mia vita.- Sansa si lasciò sfuggire un singhiozzò doloroso

-L'hanno denudata e gettata dalle mura. Perchè hanno fatto questo? Era già morta...- Tyrion dovette respirare con calma per rimandare indietro la rabbia, chi si divertiva a dare a una ragazzina di dodici anni dettagli tanto precisi sull'assassinio della madre?- E a Robb hanno tagliato la testa...dicono che hanno cucito sul suo corpo la testa del suo lupo...- Tyrion applicò una leggera pressione sulla mano che le teneva sul braccio invitadola a voltarsi e lei obbedì, più cedevole di quanto lui si sarebbe aspettato, nel chiaro di luna che entrava dalla finestra la sua pelle era candida come neve, i suoi occhi azzurri come le rose d'inverno.

-Non devi pensare a queste cose mia dolce signora, impazzirai dal dolore. I Frey sono stati inutilmente crudeli

-Dove saranno i loro corpi adesso? Nessuno ha vegliato o pregato per loro, nè per Bran o Rickon...Bran...Bran era il mio fratellino preferito. Assomigliava così tanto alla mamma, proprio come me, ma aveva i capelli scuri degli Stark. Voleva diventare un cavaliere della guardia reale...se fosse cresciuto sarebbe stato più bello del Cavaliere di Fiori e più forte anche, sbattè Tommen nella polvere a Grande Inverno...prima di cadere...- Tyrion sorrise

-Me lo ricordo. Era un bambino bellissimo.

-E mio padre era forte, Robb fiero, mia madre intelligente, Arya vivace e Rickon solo un bambino...ma sono tutti morti, uno dopo l'altro...sono rimasta soltanto io...-temendo che lei lo respingesse da un momento all'altro Tyrion l'attrasse verso di sè e le baciò la fronte

-Ma non sei sola...per quanto orribile e beffardo questo ti possa sembrare hai me. Ho giurato di proteggerti, amarti e onorarti e intendo farlo. Io so che non mi credi, dopo quello che la mia famiglia ha fatto alla tua non posso biasimarti, ma per quello che può valere io volevo davvero che tuo padre prendesse il nero e fosse risparmiato, deploro quel che è accaduto a tuo fratello Robb e tua madre e quanto ai tuoi fratelli spero che gli Dei condannino Theon Greyjoy al più profondo dei sette Inferi per quello che ha fatto. Io volevo che la tua famiglia fosse battuta, non sterminata.- calò un breve silenzio e Sansa lo guardò per la prima volta. Sembrava incerta, ma non si ritrasse alla mano con cui lui le carezzò la guancia

-E' per questo che mi hai salvato da Joffrey sul ponte coperto, o che sembravi così preoccupato per me dopo la rivolta del pane? Volevi che fossi tenuta prigioniera, ma non che fossi maltrattata.

-Sì. Io non sono mio padre, nè mia sorella, nè Joffrey, nè Jamie...io sono Tyrion, il Folletto e non posso restituirti la tua famiglia, nè la tua libertà, ma posso proteggerti e posso farlo, purtroppo, proprio perchè sono un Lannister.- scegliendo con cura le parole Tyrion le prese una mano e Sansa lo guardò leggermente stupita, ma più tranquilla di quanto fosse di solito in sua presenza- Io so che non volevi sposarmi, forse mi hai preferito a quell'idiota di mio nipote, ma sono certa che avresti preferito sposare un nobile di campagna che un Lannister...

-Mio Signor marito...

-Schh...lasciami finire. Voglio solo ripeterti quel che ti dissi il giorno delle nozze. C'è della gentilezza in me e io potrei essere giusto per te. So che sei molto giovane e che ti è difficile capirlo ma potremmo cominciare dalle piccole cose, per esempio potresti imparare a considerare queste stanze, le nostre stanze private, come un rifugio. Sei al sicuro qui, puoi piangere i tuoi morti, detestare e amare chi vuoi. Puoi essere te stessa, qui, non hai bisogno di essere amabile e cortese. Non posso liberarti dal resto della maledetta Fortezza Rossa, ma puoi essere libera qui dentro. Ti giuro sul mio onore di Lannister che quel che accade qui dentro resta tra noi, nè la regina nè mio padre nè altri ne avranno mai parte.

-Il lord mio marito è un uomo onerevole.

-Questo significa che mi credi e che quando avrai voglia di piangere non ti nasconderai più?- Sansa annuì- Bene.- e sentendosi un po' sollevato per la prima volta dal suo matrimonio Tyrion si portò il dorso della mano di Sansa alla bocca e lo baciò- Il prossimo passo sarà fare in modo che tu mi chiami Tyrion. Sono paziente.- aggiunse con un piccolo sorriso e Sansa si asciugò una lacrima, sembrava più tranquilla adesso.

-Vorresti un bicchiere di vino mia signora, o qualcos'altro?- Sansa scosse la testa

-No mio signore, io...sto bene ora. Voglio solo dormire- Tyrion rimase disteso sul fianco, immaginadosi che Sansa gli desse di nuovo le spalle, ma la ragazza si limitò a chiudere gli occhi e pochi istanti più tardi dormiva.

I giorni seguenti sembrarono meno miserabili per la sua giovane moglie, intenerito dal suo profondo dolore Tyrion aveva cercato un modo per distrarla e da bravo Lannister l'unico che gli era venuto in mente era stato darle un bel po' d'oro da spendere.

-Il Lord mio marito è troppo gentile.-aveva detto Sansa ricevendo la borsa- Ma non ho bisogno di regali, ho già tutto quello che mi serve.- Tyrion si era stretto nelle spalle

-Certo, forse non avresti bisogno di niente per un ostaggio, ma ora sei a tutti gli effetti una Stark di Grande Inverno, hai sposato un Lannister e sei la zia di un Re. Ti serve qualche vestito nuovo, soldi per seguire le tue inclinazioni come una vera signora, monetine da regalare ai servi e ai mendicanti nel tempio che frequenti tanto assiduamente. Sono un nano forse, ma ho intenzione di provvedere degnamente alle necessità di mia moglie.

-Io non intendevo metterlo in dubbio mio signore.- e fu così che Sansa prese la borsa e il suo spogliatoio si riempì di sete e lane finissime. Sarte andarono e venirono per un paio di giorni e Tyrion si divertì imbattendosi in una Sansa autoritaria e decisa che ordinava maniche a losanga, non tagliate e allacciatura con lacci sul davanti piuttosto che con bottoni sulla schiena.

Era bello scoprire che la ragazza aveva una voce, dei desideri, era stata silenziosa e terrorrizzata troppo a lungo e anche se la notte continuava a raggomitolarsi lontano da lui sull'angolo del letto, l'atmosfera delle loro camere era meno tesa, più confortevole. Tre giorni prima delle nozze reali Tyrion tornò per la cena e la trovò in lacrime seduta vicino al fuoco, non cercò nemmenoo di nasconersi, gli sorrise debolmente tra le lacrime e si asciugò gli occhi con un piccolo fazzoletto che stringeva nella mano. Tyrion non disse niente, si sedette di fronte a lei, le prese la mano e la baciò, guardandola. Sansa arrossì ma non fuggì i suoi occhi

-Mi dispiace mio signore, temo di essere una pessima moglie. Dovrei accoglierti a casa con un grato sorriso e io...

-Preferisco una lacrima vera a un sorriso finto e per quanto assurdo possa sembrare la tua chiara tristezza è un progresso. Vuoi parlare con me mia signora? Ascolterei volentieri...- Sansa lasciò la mano nela sua ma distolse lo sguardo

-Ho trovato questo fazzoletto.- allungò velocemente la mano verso Tyrion, era un fazzoletto di lusso, con i bordi di pizzo di Myr e un piccolo metalupo ricamato in fili d'argento in un angolo.

-Mia madre ne fece fare sei per me quando ho compiuto dieci anni, disse che ne avrei avuto bisogno, se mai fossi venuta a corte, così li ho portati con me quando sono venuta qui.- Tyrion le strinse la mano e se la portò di nuovo alle labbra- Non dovrei rattristarti così, piangendo continuamente i tuoi nemici.

-Sì bè, alcune cose non dipendono da noi e quando si nasce nani lo si impara in fretta.- Sansa abbassò lo sguardo e non disse niente.

Quando Sansa si fu un po' calmata e Tyrion ebbe scritto un paio di lettere cenarono in un silenzio che era ancor più confortevole del solito. Tyrion si stava servendo una seconda volta di piselli al prosciutto quando Sansa parlò di nuovo.

-Mi dispiace di non essermi inginocchiata alle nozze quando hai dovuto mettermi il mantello.- Tyrion fu talmente stupefatto da quelle parole che rimase con il cucchiaio pieno di piselli sollevato, a metà strada verso il suo piatto.- E' stata una ripicca, un capriccio da bambini, me ne sono pentita subito, non appena ho visto quanto ti ho mortificato...- arrossì e abbassò gli occhi- Io sapevo che tu non eri crudele come gli altri e sapevo che mi stavo comportando da sciocca, ma nessuno si stava curando dei miei sentimenti, così non ho voluto curarmi dei tuoi e ora...sono molto dispiaciuta, mio signore.- Tyrion si servì i piselli in silenzio.

Una bambina.

A volte vedendola così bella, composta ed elegante Tyrion lo dimenticava ma Sansa era poco più di una bambina, che si era presa su di lui una rivincita da bambina

-Apprezzo molto quello che mi hai detto.-le parole uscirono da sole, semplicemente- E te ne sono grato. Non è la peggior offesa che mi sia stata fatta, ma tu sei una persona buona e hai chiesto scusa comunque.

-Io non sono una persona buona.- Tyrion sollevò gli occhi di scatto

-Non devi esagerare le tue colpe...- ma Sansa continuò a parlare

-Quando mio padre cadde in disgrazia io rimasi chiusa in camera mia per un tempo molto lungo: giorni forse. Quando la regina mi convocò per spiegarmi ciò che era accaduto e mi fece scrivere a Robb...io non le chiesi nemmeno di Arya...non ho mai chiesto di Arya. E anche prima, prima che mio padre morisse tutto quello a cui riuscivo a pensare era a Joffrey e al diventare la sua regina, come in una canzone. Ma Lord Baelish aveva ragione, la vita non è una canzone.- la menzione di Ditocorto preoccupò Tyrion più di quanto fosse lecito presumere. Sansa non nominava mai le sue altre conoscenze alla Fortezza Rossa e non aveva nessun motivo al mondo di conoscere il maestro del conio. Ma ora doveva pensare alla sua addolorata giovane moglie, non a quell'intrigante, così si allungò per quanto possibile e prese la mano di lei sul tavolo

-No, mia dolce signora, la vita non è una canzone, ma tutte le ragazze di undici anni credono che lo sia ed è un bene che così credano. Fa parte della loro innocenza, della loro allegria, tu hai imparato la tua lezione nel modo più duro e doloroso, ma questo un giorno ti renderà una donna migliore, non crudele e spietata come mia sorella, ma forte e giusta.

-Lo credi davvero mio signore?

-Oh no, io ne sono certo, anzi, spero di restare a guardare mentre accade e forse, chissà, di aiutarti.- Tyrion le strizzò un occhio e per la prima volta la sua moglie-bambina gli regalò un sorriso aperto e così bello che Tyrion fu certo di volerne vedere altri così sul suo volto, il più spesso possibile.

Ma pochi giorni dopo Joffrey morì soffocato al proprio banchetto di nozze e Tyrion fu gettato in una cella oscura. Nonostante chiedesse a chiunque gli lasciavano vedere la risposta era sempre la stessa: di sua moglie Sansa non c'era traccia.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Ifigenia Sparkling