Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: hic_et_ nunc    04/04/2013    2 recensioni
Ruth sta contemplando l’acqua marina che si sta mano a mano schiarendo a causa dell’ora ormai mattiniera,quando una voce la richiama.
-“Ti brucerai se non la spegni” -
Una voce roca maschile proveniente dalla sua destra la fa sobbalzare, Ruth si gira confusa verso l’interlocutore,ovvero un ragazzo dai capelli castani spettinati a causa del vento e due occhi sorprendenti,sembra di guardare il paesaggio marino che poco prima annebbiava i suoi occhi ,blu intenso con luci azzurre che brillano riflessi da l’alba. È appoggiato con i gomiti alla ringhiera del suo balcone un po’ più grande di quello della ragazza,che lo guarda ancora confusa con un sopracciglio alzato,per cercare di connettere quelle poche parole che aveva recepito.
-“la sigaretta è finita,ti brucerai se continui a tenerla in mano” -
spiega il ragazzo dagli occhi color del mare,accennando un sorriso che alla ragazza pare quasi strafottente e per un momento infastidisce la ragazza alla quale il rossore dovuto alla sorpresa della vista del bel ragazzo svanisce come con uno schiocco di dita.
-“Oh”-
Ruth, finalmente comprese le parole ,volta lo sguardo alla sua mano nella quale le dita circondano ancora quel che è rimasto della sigaretta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La sigaretta appena accesa è chiusa tra le dita affusolate della ragazza appoggiata alla ringhiera di ferro del suo piccolo terrazzo. Il suo maglione che le arriva a metà coscia e i suoi calzettoni tirati fino alla caviglia non proteggono la ragazza dagli spifferi di vento,un vento freddo un po’ troppo per accarezzare le vie di Madrid o se vogliamo essere più precisi “la città che non dorme mai”. Le luci provenienti dai lampioni che fiancheggiano le strade sono accese ormai da ore e per quanto potesse essere soprannominata questa splendida città,il silenzio avvolge l’aria che sa di primavera,il polline ormai è sparso sui prati che circondano l’albergo,decorato da rose rosse e gialle. La fontana al centro del giardino continua a sgorgare acqua da tre piccoli angioletti che guardano sognanti il cielo accarezzato da stelle,le piccole luci si distinguono perfettamente nel nero della notte che non presenta nuvole ma splende per la luna che culla le sue piccole luci nel cielo. La ragazza si trova sul suo terrazzo da un tempo ormai indeterminato,a lei piace la notte,i respiri delle persone sognanti che echeggiano nel vento,ama alzare lo sguardo e vedere il mare piatto come se stesse dormendo anche lui .
E’ la sua ultima notte in quella città,nella quale in questi mesi ha lasciato parte del suo cuore,tralasciando i pensieri,le immagini della sua vita quella reale che la aspetta a casa a braccia conserte,e quell’odore nauseante di chiuso che si arrampica fra quelle quattro mura di casa sua. Si è sempre detto che la casa è un simbolo importante,un ritrovo famigliare, un rifugio,dove ti senti a tuo agio dove sei te stesso. Cavolate. Per diciassette anni Ruth ha sempre trovato quel posto insignificante come la sua cittadina popolata da gente ignorante che non sa il significato di vivere,forse si ma non ci pensa,la lasciato coperto dalla stupidità,dalla sfacciataggine e dalla superficialità. È l’ultima notte per la ragazza per essere se stessa lontano dalla sua famiglia o meglio “persone con cui deve condividere lo stesso tetto” ,dove l’unica cosa che non sente è quella si sentirsi viva, diverso da come si sente qui,come in qualsiasi altro posto ma non a casa sua. Ruth sta contemplando l’acqua marina che si sta mano a mano schiarendo a causa dell’ora ormai mattiniera,quando una voce la richiama.
-“Ti brucerai se non la spegni” -

Una voce roca maschile proveniente dalla sua destra la fa sobbalzare,Ruth si gira confusa verso l’interlocutore,ovvero un ragazzo dai capelli castani spettinati a causa del vento e due occhi sorprendenti,sembra di guardare il paesaggio marino che poco prima annebbiava i suoi occhi ,blu intenso con luci azzurre che brillano riflessi dall’alba. È appoggiato con i gomiti alla ringhiera del suo balcone un po’ più grande di quello della ragazza,che lo guarda ancora confusa con un sopracciglio alzato,per cercare di connettere quelle poche parole che aveva recepito.

-“La sigaretta è finita,ti brucerai se continui a tenerla in mano”-

spiega il ragazzo dagli occhi color del mare,accennando un sorriso che alla ragazza pare quasi strafottente e per un momento infastidisce la ragazza alla quale il rossore dovuto alla sorpresa della vista del bel ragazzo svanisce come con uno schiocco di dita.

-“Oh”-

Ruth, finalmente comprese le parole ,volta lo sguardo alla sua mano nella quale le dita circondano ancora quel che è rimasto della sigaretta il cui fumo le accarezza tutta la mano. La prende fra l’indice e il pollice e la spegne sul ferro ponendola poi sul posa-cenere situato sul tavolino di plastica dietro di lei.

-“Distratta dal panorama?”-

chiede il ragazzo accennando alla visuale di fronte a lui con un gesto impercettibile del capo,senza lasciare quello strano sorrisetto . La ragazza è imbarazzata e si stringe pian piano nel suo maglione stringendo forte i polsi sulla stoffa.

-“Anche … tu? ”-

Il ragazzo spostò lo sguardo in un punto impreciso di fronte a lui poi girandosi lentamente verso di lei socchiude le labbra rosee e accennando un sorriso per le poche parole che la ragazza si è concessa a causa dell’immancabile imbarazzo.

-”Vieni qui ogni mattina vero?”-

Parla il ragazzo sconosciuto non badando alla domanda di Ruth. La ragazza sgrana per qualche secondo gi occhi notando che, più che una domanda, quella rivolta ha l’aria di essere un’affermazione che Ruth si sorprese essere vera. Come faceva a saperlo? Il panico si imprigiona per un po’ in lei che cerca di ricordarsi mentalmente tutte le volte che era venuta nel terrazzo a quell’ora e in lei si considera l’idea che la sua voce che parlava con il vuoto fosse arrivata ad orecchie indiscrete o precisamente alle orecchie di lui ,che ancora appoggiato sulla ringhiera la fissava divertito. Ruth confermando la teoria di poco prima si fa accarezzare da un rosso scarlatto che ora le avvolge le guance ,dandosi della stupida mentalmente per non avere parlato piano durante le sue ore di riflessione a voce alta, su discorsi imbarazzanti ma comunque privati, i quali in quei momenti non sapeva a chi rivolgere. Ruth si schiarisce la gola e con voce sconvolta e imbarazzata si rivolge al ragazzo ora a braccia conserte con il corpo rivolto verso di lei.

-“Non si spiano le conversazioni degli altri se non ti riguardano!”-

Il ragazzo che aveva tutta l’aria di starsi divertendo come non mai si avvicina di più al terrazzo di Ruth sempre a braccia conserte.

-“Io non stavo spiando nessuno!e comunque una conversazione fra chi? Fra te e la luna?”-

La ragazza indignata allarga le braccia e aprendo la bocca per dire qualcosa ma lascia stare e incenerisce con lo sguardo il moro di fronte a lei chiudendo le labbra e sbattendo forte le braccia lungo i fianchi.

“Perché non si può più riflettere ad alta voce ora? A me non sembra! E poi tu stavi spiando eccome … dovresti dormire come il resto del mondo e non allungare l’orecchio sui discorsi privati di farti gli affari altrui!”-

Il ragazzo schiocca la lingua leggermente irritato e rinunciando alle parole che vorrebbe usare per difendersi ,ma scuote la testa e appoggiandosi nuovamente sul ferro il sorriso ricompare sul suo viso.

-”Allora ragazza italiana che ha due genitori insopportabili e che scapperebbe volentieri in Grecia con Un attore bello,simpatico,romantico e possibilmente muscoloso e magari col nome di Johnny Depp,io mi chiamo Louis,piacere di fare la tua conoscenza.”-

Il ragazzo sorrise mettendo in scena un buffo inchino a quale Ruth sconvolta da tutto il flusso di parole provenienti dalla bocca del ragazzo o meglio di Louis si concede ad una risata sincera che fa allargare ancora di più il sorriso di lui.

-”E comunque Johnny Depp veramente? Non ti sembra un tantino vecchio per te?“-

Chiede Louis con un’aria critica addosso. Ruth fa una smorfia e sorride divertita.

-“So quasi tutto su di te ma mi sfugge ancora il tuo nome”-

Parla di nuovo il ragazzo allungandole una mano che la stringe presentandosi e facendo anche lei un piccolo inchino.

-” Piacere ragazzo-spia,sono Ruth … e comunque io non so niente di te mentre si tutto di me,non mi sembra giusto”-

 Ruth incrocia le braccia al petto e facendo un ghigno divertito che prende il posto del rossore sulle gote che poco prima le dipingevano.

-“Vorrei tanto raccontarti ma devo rientrare, il dovere mi chiama”-

Dice il ragazzo dando un’occhiata fugace sotto al terrazzo dove Ruth si accorge si sentire voci che hanno appena iniziato a cantare canzoni mai sentite dalla ragazza. -“Piacere di averti conosciuto Ruth,ci sentiamo presto!”-

Dice Louis con un occhiolino.”

-Ah e buon viaggio Ragazza che parla con la luna”-

Dicendo queste parole aveva allungato la mano verso quella della ragazza e l’aveva stretta allontanandosi poi con un cenno del capo accompagnato da un sorriso. Ruth osserva ancora per qualche minuto il punto in cui il ragazzo se n’era andato e dopo si dirige verso la porta di vetro del terrazzo che apre rifugiandosi nel suo modesto appartamento,si chiede se l’avrebbe mai visto Louis e si accorge che vorrebbe tornare a parlare con lui di nuovo. Percorre il corridoio per andare in cucina a prendere un bicchiere d’acqua e al ritorno con ancora il bicchiere mezzo pieno in mano si accorge di un foglio bianco di fronte alla porta d’entrata. Lo raccoglie e aprendolo si dirige di nuovo verso il terrazzo dove le urla si sono fatte ancora più forti,incuriosita poi posa lo sguardo sulla foglio piegato in quattro parti che apre andando a leggere un nome seguito da un numero di telefono. Sgranando gli occhi si sorprende di trovarci scritto il nome del ragazzo occhi color mare,seguito dal suo cognome.



Chiamami presto mi raccomando!Devo raccontarti la mia storia così pareggiamo i conti. A presto Ruth.


 
La ragazza sorride ripensando alle parole del ragazzo di poco fa. piacere di averti conosciuto Ruth,ci sentiamo presto. Ruth si sente meglio sapendo che l’avrebbe potuto chiamare e si sarebbero incontrati di nuovo,un giorno. Con questi pensieri abbassa la testa per guadare un migliaio di ragazzine che urlano emozionate i nomi dei loro idoli che aspettano fuori dall’hotel sostenendo cartelloni decorati sui quali compaiono dei nomi in grassetto tra i quali si accorge di un nome,identico a quello del ragazzo occhi mare con il quale ha parlato per tutta la notte e sempre colui che le ha dato il suo numero di telefono. IL cantante Louis Tomlinson. La folla si apre in un boato alla vista di cinque ragazzi tra i quali uno molto famigliare.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: hic_et_ nunc