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Autore: AliceCutso    04/04/2013    1 recensioni
Siamo verso la fine degli anni sessanta e Samanta è un'adolescente con qualche problema di testa. Si, ok è un po' pazza e viene ricoverata in un manicomio.
Questa storia mi è venuta in mente mentre pensavo a che brutta fine ho fatto fare a Demetri nella mi FanFiction "Io sono immortale" e per scusarmi ho ritenuto fosse giusto trovargli una ragazza e così è nata la mia dolce e fuori di testa Samanta.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Heidi, Nuovo personaggio, Santiago, Volturi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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Fine anni 60
 
Aro sfoglia il suo quotidiano svogliatamente quando una notizia attira la sua attenzione leggendola ad alta voce -Sentite qui fratelli "La giovane Samanta Row, 17 anni, è stata ricoverata con urgenza per ordine del tribunale americano in una casa di cura per persone con disordini mentali a seguito di un misterioso incidente stradale causato dalla ragazza"-.
-perchè ci dovrebbe interessare di una pazza?- chiede Caius.
-fammi finire. "La signorina Row è stata internata al Santa Maria pochi giorni con il consenso dei genitori, William Row, banchiere, e Giorgina Row, casalinga. -è una benedizione- afferma la vicina -a quella manca una rotella ve lo dico io. Sempre a parlare da sola, sempre a ridere quando non c'era nulla di divertente. Per non parlare del suo abbigliamento! è disdicevole che una signorina indossi abiti maschili! Pensate una volta è uscita completamente nuda e si è messa a fare giardinaggio". L'ospedale non ci ha acconsentito di accedere alla cartella clinica della paziente ma dalle testimonianze ricevute abbiamo ragione di credere che possa essere affetta da  ninfomania e schizofrenia.
Questa è solo l'ultima di molte segnalazioni ricevute nel corso della vita della ragazza. Le sue precedenti professoresse affermano tutte che succedevano cose strane quando Samanta era intorno e che spesso è stata allontanata da alcuni istituti. Fin'ora però non si è mai potuto intervenire con un ricovero per mancanza di prove. Questa volta però ci sono numerosi testimoni che affermano che mentre guidava Samanta avrebbe assunto uno sguardo spiritato, - come posseduta- e avrebbe svoltato improvvisamente facendo si che un'auto la prendesse in pieno.
Il dottore di Samanta dice -non riteniamo che si tratti di un tentato suicidio. Da quello che abbiamo scoperto sulla sua vita, era molto felice anche se qualche volta si estraniava dal mondo, anche per ore". Non trovate curioso questo caso?-.
-è solo una ragazza fuori di testa-.
-come da alcuni era ritenuto che fossero Jane e Alec o Alice Cullen. "succedevano cose strane quando Samanta era intorno" magari ha un qualche potere particolare che non riesce a controllare-.
Caius fa un sorriso d'intesa -e tu la vuoi aiutare, dico bene?-.
Aro ricambia il sorriso -Demetri vai a prendere la ragazza. Portati dietro anche Felix e Santiago, dovrebbe non essere necessario ma non si sa mai. Mi raccomando, state attenti a non strapazzarla troppo durante il viaggio-.
I tre vampiri avanzano ma Demetri non è entusiasta dei suoi compagni. Il viaggio per l'America è lungo anche a nuoto e dovrà tenere d'occhio quei due perchè, se con i loro signori sono l'emblema della disciplina, in privato sono dei veri scalmanati con le grandi passioni per il sangue, il gioco d'azzardo e le donne. Sopratutto le donne. "Se sono umane tanto meglio" dice spesso Felix "con una sola fava prendi sesso e sangue e dopo non ti piagnucolano addosso cose dl tipo: usciamo insieme una volta! Oppure: mi sono innamorata di te!". Difficilmente i cadaveri ti chiedono un'appuntamento o si dichiarano.
 
 
 
-AhiAhiAhi- Santiago canticchia fra se in spagnolo apposta facendo irritare Felix sempre più. Detesta quando fa così.
-stammi a sentire, ancora una nota e ti stacco le corde vocali- lo minaccia ringhiando.
-lo que pasa, hombre? No te gusta la buena música?- risponde allegramente l'altro.
-Zitti! Siamo arrivati- esorta al limite della sopportazione Demetri. Sposta le frange di un salice piangente (ottimo nascondiglio) del giardino del manicomio e indica una finestra -dovrebbe essere la sua stanza-.
-bene. come si procede?- chiede Felix.
-Entriamo senza farci vedere, la prendiamo e andiamo via. Stando lontani dalle ninfomani- aggiunge subito facendo sentire la sua autorità.
Santiago alza le mani -hey amico non colpa mia se le donne non resistono al mio fascino latino-.
-e non fare il santarellino. Heidi ci ha raccontato che non sei esattamente così contenuto sotto le coperte-.
Demetri alza gli occhi al cielo maledicendo le notti passate con la vampira. Ma ripensando proprio a quelle notti si rimangia subito tutto.
 
 
Il segugio prende la chiave che ha fregato all'infermiera di turno e fa scattare la serratura della porta entrando velocemente nella stanza. Adesso si trova in quella che sembra più una cella con i muri bianchi e spogli e le sbarre alla finestra. Sotto di questa c'è un letto dove dovrebbe dormire Samanta. Solo che la pazza non c'è. 
-Dovrebbe essere qui...- mormora.
Felix guarda sotto il letto, Santiago dentro l'armadio ma niente.
-Andiamo Demetri! Sei il fottuto miglior segugio che esista e ti fai infinocchiare da una ragazzina- esorta Felix irritato.
-non è facile- risponde a denti stretti -nella sua mente c'è troppa confusione, mi fa venire il mal di testa!-.
Santiago gli lancia una camicetta bianca -allora vai a naso. L'infermiera potrebbe svegliarsi da un momento all'altro-.
Demetri annusa profondamente l'odore della ragazza. è dolce, molto dolce ma qui ci sono talmente tanti disinfettanti, agenti chimici e medicine che si deve concentrare davvero per trovare una traccia. Non è abituato a dover usare l'olfatto.
Trovano Samanta in sala mensa mentre cerca di scassinare le porte delle cucine. Stanno per andare a prenderla quando una luce e alcune voci li costringono a nascondersi. 
 Vedono irrompere nella stanza l'infermiera seguita da tre uomini in bianco. La donna urla un ordine e la ragazza comincia ad armeggiare disperatamente con la maniglia. Gli uomini la sollevano da terra cercando di tenerle le gambe, il busto e le braccia ferme in quanto lei aveva cominciato a divincolarsi e urlare come una vera pazza.
Gli infermieri la portano in un altra stanza, addirittura più spoglia della prima, dove le mettono le iniettano qualcosa nel collo.
Quando ritengono che sia innocua la lasciano sola e i due tipi si piazzano a guardia della porta.
-Ammaziamoli e prendiamoci la ragazza- propone Felix.
-No, non dobbiamo creare sospetti. Prima o poi la libereranno dall'isolamento, agiremo allora- risponde Demetri uscendo da una finestra.
 
 
Samanta esce la mattina seguente. Sembra ancora stordita dai calmanti e fatica a reggersi in piedi. Ciò nonostante viene convocata in nell'ufficio dello psicologo dell'istituto.
La ragazza si siede e frega una sigaretta da sotto il naso del dottore per poi risoffiargli il fumo in faccia. 
-Ah! Mi piacciono le ragazze sfacciate- dice Felix dando una gomitata a Santiago.
Demetri fa una smorfia e si mette ad ascoltare la ragazza mentre parla dal suo nascondiglio. Rimane affascinato dai suoi discorsi.
-Vede- sta dicendo -io non credo che noi siamo pazzi. I pazzi sono altri a mio avviso, quelli che non ragionano-.
-e lei si ritiene ragionevole?- le chiede sarcastico lo psicologo.
-Certo! Molto ragionevole, solo in maniera diversa rispetto a quella generale-.
-è per questo che ha tentato la fuga ieri notte? Non crede di doversi trovare qui?-.
-oh no, io credo di trovarmi esattamente dove mi devo trovare, stando alla società ovviamente. Il problema è quello che fanno qui-.
-si spieghi-.
Allora la ragazza assume un'espressione indecifrabile prolungandosi verso la scrivania -voi volete cambiarci, farci rientrare nei rigori, costringerci a pensare come voi e per questo ci imbottite di farmaci e tranquillanti. Crede davvero che me la beva quando ci date "le pasticche per il mal di testa"? Io non sono stupida, non sono pazza e non lascerò che mi cambiate. Sono fiera di ciò che sono-.
-vuoi forse marcire qui? Non vuoi un marito, una bella casa e una famiglia?-.
Sbuffa -come mia madre? No, no grazie. Ne faccio a meno-.
-mi parli di sua madre-.
Ecco lo psicologo è arrivato dove voleva e si fa raccontare la storia della madre di Samanta, con qualche sprazzo della sua infanzia. 
Quando la visita è quasi terminata e la ragazza è quasi sulla porta, il dottore la ferma -Samanta. Credi davvero che non dovremmo darvi le vostre medicine?-.
-si lo credo-.
-quindi tu ritieni che dovrei lasciare che la tua amica Caroline si impiccasse o che la tua compagna di stanza andasse in giro dando fuoco a chiunque le ricordasse nella sua mente il padre, come ha fatto con quel postino?-.
-Sento solo che quello che fate qui è sbagliato-.
L'uomo scuote la testa -sappiamo che fai solo finta di prendere i tuoi farmaci per poi risputarli, d'ora in poi verrai tenuta sotto stretto controllo-.
 
 
-Adesso basta! Io vado a prenderla-.
-No, Felix-.
-Demetri, sono tre giorni che stiamo qui e non succede niente-.
-Non importa-.
-Io mi sono rotto i coglioni!-.
-Anch'io- concorda Santiago -non mi hai neanche fatto fare visita alle ninfomani e quelle sono li che pregano disperate per un po' di virilità-.
-Temo che dovranno accontentarsi degli infermieri. Professionalità un tubo, se le scopano come cani in calore-.
-Non me ne fotte nulla dei cani e delle tipe arrapate! Voglio chiudere questa faccenda-.
Demetri sospira -d'accordo, ammetto che anch'io mi sono rotto le palle-.
-Finalmente!- Felix fa qualche passo verso l'edificio ma la strada gli viene subito sbarrata dal segugio.
-Niente uccisioni superflue. Dobbiamo essere fuori di qui nel giro di pochi minuti-.
-Sisi, lo so-.
 
Demetri apre per la seconda volta la stanza di Samanta lasciando entrare i vampiri che si chiudono la porta alle spalle. Stavolta Samanta c'è. Nonostante l'ora, è seduta sul letto le gambe strette al busto vicino alla testiera. Non ha una bella cera. è pallidissima, i capelli sono spenti e quando con un occhio azzurro sbircia verso i nuovi ospiti non sembra dare segno di alcuna particolare emozione. Anzi pare che stia per perdere i sensi.
Ma forse una parte del suo cervello è ancora attiva perchè solleva debolmente il braccio destro per far vedere che è ammanettata al letto.
Demetri senza troppe esitazioni, anche se sorpreso dalla reazione della ragazza, si avvicina e spezza la catena delle manette. 
-Ti portiamo via di qui- le dice.
Lei cerca di mormorare qualcosa ma ne escono solo versi incomprensibili. Lui la fa alzare ma lei ricade subito in terra e rimane li, senza neanche cercare di tirarsi su. 
Capisce che deve essere stata drogata pesantemente.
Santiago fa capolino dalla porta -presto, la via è libera-.
-Bene!- poi si rivolge alla ragazza -ti porteremo in un bel posto fidati-.
Detto questo la carica in spalla e sfrecciano via nella notte.
 
-Bhe questo è il riassunto stretto- finisce Demetri cadendo sulla poltrona -c'è qualcosa che vuoi sapere su di noi? Capisco che magari quello che ti ho raccontato ti potrebbe aver scosso.
-Oh non ti preoccupare. Non mi scandalizzo più di tanto se i vampiri esistono. è solo l'impossibile che diventa possibile, nulla di nuovo per una pazza- gli dice lei.
Sono su una barca in viaggio per l'Italia. Samanta ha cominciato a smaltire le droghe ed è più lucida ma deve stare ancora a letto così Demetri si prende cura di lei (anche perchè se fosse per Felix o Santiago sarebbe già morta o scopata e poi il cazziatone Aro lo faceva a lui).
In quel momento Santiago entra. 
-Per l'ultima volta: non lo vuole fare un bagno- dice subito seccato Demetri.
-non è per quello. Aro ci è venuto in contro-.
Dietro di lui ora Samanta scorge un vampiro dai capelli neri e Demtri si rizza subito in piedi.
-Samanta!- saluta Aro -non vedevo l'ora di conoscerti! Ho sentito tanto parlare di te!-. 
Lei non sa bene cosa dire e si limita ad alzare le sopracciglia.
-Demetri ti ha spiegato le mie capacità?-.
Annuisce.
-Fantastico! Allora mi permetteresti..?-.
Annuisce ancora e gli porge una mano -temo che le verrà un leggero mal di testa. Io ce l'ho spesso-.
Le sorride e afferra avido la mano della giovane. 
Si perde per un attimo nei suoi pensieri da adulto col cuore di un bambino ma si sofferma su alcuni eventi particolari. Un banco che si solleva e si schianta contro una parete, un allarme anti-incendio che si attiva da solo, animali che le parlano. Quando vede quest'ultimo capisce però che si tratta della sua malattia. Ma gli altri sembrano autentici!
-quali capacità- dice prendendole una guancia.
-Le è venuto il mal di testa?-.
Ride di cuore -Un po', lo ammetto-.
-mi dispiace-.
-Tesoro, io vorrei che diventassi come noi... quando starai meglio-.
sorride sarcastica -non credo di avere molte alternative-.
-ci sono sempre altre alternative-.
-si ma in questo caso si tratterebbe della morte, e proprio non mi va-.
Aro sorride -allora è deciso-.
 
 
Il viaggio è stato molto spossante per Samanta. Quando arriva a Volterra si abbandona infatti in un lungo sonno, talmente lungo che ogni tanto Demetri le si avvicina per controllare che sia viva. Ma il suo cuore è forte e ogni volta smentisce i suoi dubbi.
Ha ripreso un buon colorito, i capelli sono più sani e si vede che sta decisamente meglio. Entro poco potranno effettuare la trasformazione, basta solo aspettare che Aro ritorni dalla sua visita di cortesia ai Cullen (in realtà lo sanno tutti che vuole convincere Alice e Edward a unirsi a lui).
-Demetri?- Heidi appare dietro di lui sinuosa come sempre anche su quei tacchi vertiginosi -stiamo aspettando solo te- dice passandogli una mano fra i capelli.
-Arrivo- risponde lui mentre pensava distrattamente fra quanti capelli diversi si è trovata quella mano.
Lo sbattere della porta fa svegliare, finalmente Samanta. Si mette a sedere sul letto stiracchiandosi per poi portarsi una mano alla testa per massaggiarsi le tempie. C'era tanta, tantissima confusione li dentro ma in tutti quelle cose senza senso lei riuscì a capire solo due cose: che ora stava bene e Demetri che le dava una mano.
Sorride ripensando a lui. Le piaceva il suo modo di fare il suo avere le cose sempre sotto controllo, forse perchè lei non ce le aveva mai. Si alza ed esce dalla stanza senza sapere bene dove stesse andando. è così che funziona con lei. Quando c'è troppa confusione o se ne sta ferma raggomitolata o si mette a passeggiare a casaccio. Le piace essere diversa.
Dopo un po' sente dei rumori. Cioè degli strani rumori li sente spesso, ma questi sovrastano gli altri e capisce che provengono da dietro una porta. Entra.
Si trova in una bella stanza esagonale con tante colonne e tre troni. in giro c'è molta gente che corre e urla e ciò la infastidisce. Non capisce bene cosa succede, forse non ha ancora smaltito completamente le droghe. Sente una mano sulla spalla e poi un paio di denti sulla base del collo. Viene morsa e sente molto male ma non riesce a urlare. Poi comincia a sentirsi più debole, sempre più debole e l'unica cosa che riesce a dire è -il dottore si sbagliava- credeva che sarebbe morta nel manicomio.
Demetri riconosce la voce e si stacca immediatamente ma Samanta cade a terra -Cazzo, cazzo cazzo. Ho ammazzato quella nuova di Aro!-. Ora è nella merda seria.
-Cazzo!- dice Felix -buttala con gli altri, tanto ormai è andata e vederla farà solo incazzare di più Aro-.
Ma Samanta non è morta. Infatti si sente sollevare e poi ricadere di nuovo ma molto, molto più in basso.


Note: 
Sarà una storia breve breve, tre capitoli al massimo ma spero che comunque vi piaccia
  
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