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Autore: dreamer93    05/04/2013    0 recensioni
Lei, timida, impacciata, imbranata e sognatrice. Lui, bello, popolare e dannato. il destino li ha fatti incontrare troppo presto e sono costretti a dividersi. Ma il caso, spesso, ama prendersi gioco di noi. Rivedersi riporta a galla ogni ricordo ed ogni emozione, ma questa è l'ultima possibilità.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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Sei del mattino, la sveglia suonava ininterrottamente da trenta secondi e avrebbe continuato, ma stavolta non ero disposta ad accettarlo, oggi me ne restavo a casa.
- Marti, è ora di alzarsi!
- ancora cinque minuti – se come no, oggi stai fresca, non mi tiri giù, a no!
- non costringermi a tirarti giù con la forza!
- oggi non sto bene, mi sa che ho la febbre – fa che ci caschi, fa che ci caschi
- fammi sentire la fronte – appoggiò la sua calda fronte contro la mia e rimase un attimo così
- non sembri calda, ma per sicurezza la proviamo – fantastico, dov’è la torcia? Mi serve una torcia – dai mamma lascia stare, mi alzo – merda, alla fine ho ceduto, come al solito, non sono brava a dire le bugie
– sicura che non vuoi provarla?
- no, tranquilla, sto gia molto meglio
- ok, dai sbrigati che se no perdi la corriera
- si si, mi sbrigo – ma fa un po’ te se tutte le mattine deve essere sempre la stessa fola, avrò il diritto si o no di restarmene a letto a dormire la mattina invece di dovermi alzare presto.
- ciao mamma, io vado
- ma non hai nemmeno fatto colazione
- sono in ritardo e poi non ho fame, ciao mamma
- ciao
Brrrrr che freddo, avrei dovuto mettermi il maglione di lana invece di questa felpina. Cavoli com’è tardi, se non mi sbrigo la perdo sul serio la corriera.
- Aspettate! – ecco, come volevasi dimostrare; arriverò in ritardo anche oggi, questa volta la prof non la prenderà tanto alla leggera, è già la terza volta che arrivo in ritardo alla sua ora. Che sfiga!
- hei Marti, e tu che ci fai qui? – oddio, non ci posso credere è proprio lui! Ok Martina, ragiona, calmati e cerca di essere il più naturale possibile, non fare cretinate – ciao, come va? Bella giornata vero?
- ma se sta per diluviare! – ecco lo sapevo, ho detto una cretinata, stupida stupida stupida!!
- e vabbè però a parte questo è una bella giornata – ma che cavolo sto dicendo.
- allora perché sei qui a quest’ora?
- ho perso la corriera, e tu? Immagino lo stesso
- beh, veramente non è colpa mia ma di mio padre, stamattina ha deciso di lasciarmi a piedi!
- perché?
- sono stato troppo lento a prepararmi
- vabbè, capita, è stato un po’ troppo esagerato
- ma no, avrei dovuto sbrigarmi; beh, mi sono fatto due passi
- due passi!! Andrea ma abiti lontanissimo!
- esagerata
- non so dirti tra te e tuo padre chi sia il più pazzo!
- mio padre non è pazzo, forse è solo un po’ severo
- ok, però tu si, tu sei pazzo
- te lo concedo, si in effetti sono un po’ pazzo, ma chi non lo è
- chi per esempio, quando viene lasciato a piedi decide di restarsene a letto invece di fare doppia fatica, e poi per andare a scuola
- io faccio di meglio, faccio ritardo, voglio vedere se me lo giustifica questa volta
- sempre in lotta voi due vero
- si, e finora ha vinto sempre lui, ma le cose cambieranno presto
- perché??
- lasciamo perdere va; vieni, se no perdiamo anche questa corriera
- arrivo – non ci posso credere, non ci posso credere; tutto il viaggio con lui, ditemi che non sono ancora a letto e che non sto sognando. E mia madre che voleva farmi restare a casa senza motivo.
- non è possibile, è gia tutta piena – addio ai miei sogni, sfigata come al solito!
- no, guarda sono rimasti due posti là in fondo – sì sì si, grazie grazie grazie
- allora ti sbrighi, che se no ci rubano anche quelli!
- arrivo subito!
Siamo seduti vicini, è da una vita che non ci capitava, da quando andavamo alle medie. Allora eravamo sempre insieme; oggi le cose sono un po’ cambiate però. Chissà se a lui fa piacere stare con me, non ho più avuto occasione di parlare con lui faccia a faccia come una volta.
- bella coincidenza eh
- eh già – e adesso che cavolo gli dico a questo, va a finire che ci faccio una figura di merda come quella di prima
- c’è qualcosa che non va? Ti do fastidio per caso?
- no no anzi, tu non dai mai fastidio, sono io la stupida qui
- perché??
- perché si, lasciamo perdere, non farci caso
- ha ha ha
- e adesso perché ridi?!
- perché sei troppo strana, prima parli e poi dici di lasciar perdere. Mai una volta che tu parli liberamente con me. Una volta era diverso.
- guarda che se io non parlo liberamente con te è solo colpa tua!
- colpa mia?
- si, colpa tua
- e cosa avrei fatto?
- non prendermi in giro ok? È che con te ho sempre paura di dire qualcosa di sbagliato
- questo è impossibile, fosse per me starei ad ascoltarti per ore – e questa da dove salta fuori, da quando è così aperto con me? Che c’è, stai tentando di incastrarmi, mi stai tendendo un tranello, vero? Ah bello mio, non ci casco, non è cosi facile. Vabbè che mi piaci, ma non pensare che ogni cosa che dici mi faccia pendere dalle tue labbra – grazie, vedrò di non annoiarti troppo allora – ecco, lo sapevo, ci sono cascata! Sono una stupida come al solito!
- allora, giornata pesante oggi? – meno male che ha cambiato argomento
- più o meno, solo il fatto che ho italiano alle prime due ore dice tutto
- beh consolati, ne farai solo una
- cosa intendi dire?
- non vorrai farmi passare fuori la prima ora da solo?!
- stai scherzando vero?
- mai stato più serio di cosi
- mia madre mi ucciderà!
- allora goditi al meglio il tuo ultimo giorno di vita
- tu sei pazzo!
- forse, ma tanto lo sei anche tu, quindi
- sul serio Andrea, quella mi uccide
- ma dai su, se fosse sempre come dici tu saresti morta gia da tempo, sei la solita esagerata
- sarò esagerata ma se mi succede qualcosa mi avrai sulla coscienza
- correrò il rischio
- e ci credo, la vita e mia!
- ma se rischi molto di più stando da sola, va!
- non infierire, sono incline agli incidenti e allora?!
- alla faccia Marti, per tre volte hai provato a stare in campo e per tutte e tre le volte hanno dovuto portarti in infermeria.  È un miracolo che la terza pallonata che hai preso in faccia non ti abbia rotto il naso!
- ok, la mia testa è una calamita per i palloni, ma a parte questo non sono così disastrosa
- vuoi che ti faccia altri esempi?
- no no, ok va bene, hai ragione. Come al solito
- brava, preparati allora, oggi passi l’ora fuori con me!
- immagino che non posso discutere vero- ma cretina, ti fa una proposta su un piatto d’argento e tu pensi a tua madre. Sono proprio una stupida
- no, non puoi
- meno male
- che hai detto?
Oh no, cretina – eh, no niente, ehm allora, dove mi porti?
- a fare colazione – porca trota, non ho un soldo
- ehm…
- ovviamente offro io
- ma no, non c’è bisogno – ma brava, allora lo fai apposta, ci manca solo che gliela offri tu adesso! Ma dico io, si può essere tanto idioti!
- insisto
- ok – oggi ho già avuto troppo culo, me lo sento, non durerà
- è la nostra fermata, suona
- si – o mio Dio, ci siamo
Mamma che freddo, maledetta me e quando non do retta a mia madre; aspetta un attimo, da quando voglio ascoltare mamma. Il fatto di averlo vicino mi fa andare in confusione! Devo cercare di calmarmi.
- allora, sei pronta
- si, andiamo – hei, sto migliorando
- ok…
Bello sto posto, ma un attimo… sono tutte coppiette!!!
- hei dove vai?
- non volevi entrare
- ma non è mica questo il bar, qui costa tutto un casino, scherzi. È quello più avanti; dai, andiamo – sembrava troppo bello per essere vero.
- hei, quel bar era pieno di coppiette, non è che hai pensato…
- no! Secondo te, no! È che credevo…
- no perché sai mi era sembrato… - guardalo, che mi guarda con il suo sguardo malizioso, come se non lo sapesse. Però lui deve infierire, altrimenti non è contento. Ma si dai, glielo concedo, lui mi sta concedendo molto di più di quello che potrei desiderare.
– allora tu cosa prendi?
– per me brioche con la nutella
– due per favore, e da bere?
– ma al diavolo le calorie, una bella cioccolata calda; con la panna!
– sempre due, grazie
– sicuro che vuoi pagare tutto tu, mi sono lasciata un po’ andare, forse ho esagerato – brava idiota, “con la panna”, ma si può essere così…
– hei, non preoccuparti, ho detto che offro io.
– grazie
Mmm… è tutto davvero buonissimo! Forse è proprio lui a renderlo così… così… perfetto! Alto, bello, biondo, capelli ricci, un po’ crespi. Ha il sorriso più bello che abbia mai visto e poi è capace di regalarne uno a tutti. Anche adesso, mentre si sta semplicemente gustando la sua brioche; non so come faccia ma… è perfetto anche in questo.
– hei, ti sei incantata?
– no no, emh… - mai una volta che non mi faccia beccare mentre gli sbavo dietro
– ahi, che male
– che hai combinato?
– mi sono scottata, la cioccolata è bollente!! – che figura, porca trota! Mi sono pure sporcata; metà cioccolata è sulla mia maglia adesso, merda!
- tutto ok?
- ma si, ci sono abituata - Era tutto troppo perfetto, me lo aspettavo.
- vabbè dai, pulisciti un po’ però
- la maglia non verrà pulita
- intendevo la bocca, hai due baffi che ti coprono tutto il viso! Ha ha…
- o mio Dio!! – mi portai istintivamente la mano alla bocca, era tutta appiccicosa.
- sono un disastro!
- ma dai su, vieni che ti aiuto
- no no, faccio da sola! – ci manca solo che ti metti a farmi da babysitter!
- vado in bagno, vedo se riesco a rimediare qualcosa – ma con la sfiga che ho ormai non ci spero più
- ti aspetto qui
Ditemi che avete un sacchetto per nascondermi la faccia; vorrei sprofondare! Ma perché devono capitare tutte a me.



salve, ci tengo a dire che ho iniziato a scrivere questa storia anni fa. quindi la scrittura è inizialmente molto infantile e ho deciso di tenerla così perchè l'idea dell'opera era di una me ragazzina. inoltre i protagonisto crescono prorpio come io cresco nel mio modo di scrivere quindi non me la sono sentita di rivedere tutta la storia. mi scuso in anticipo per qualsiasi errore di sintassi o di ortografia.
spero che la storia vi piaccia  =)
  
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