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Autore: _GwenDean_    05/04/2013    1 recensioni
Era una notte tranquillissima, una come tante altre...Ma da quella sera le vite di Genevieve, Jared, Jensen e Danneel non furono più le stesse...
Ps: Il titolo è dedicato a Sue, la mia prima fan :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dormiva, era una notte come tutte le altre, una notte tranquilla e silenziosa, quando ad un certo punto Genevieve si svegliò per andare in bagno. Scostò le coperte da se e poggiò i piedi sul pavimento freddo. Diede una rapida occhiata al piccolo Thomas che dormiva nel suo lettino e si alzò. Passò dalla cucina, prese un bicchier d'acqua, chiuse con il chiavistello la porta di casa, un gesto insensato che non faceva quasi mai e senza farci troppo caso andò in bagno. Si guardò allo specchio e maledisse le occhiaie che si formavano quando non riusciva a dormire bene o quando, per lavoro doveva svegliarsi presto per essere sul set di prima mattina. Posò in cucina il bicchiere e si voltò per tornare a dormire, quando ad un certo punto sentì il pianto di un bambino. Il suo pensiero di rivolse subito a Thomas:
"Arrivo tesoro, sono andata in bagno, non preoccuparti, la mamma è qui!".
Arrivò in camera e vide che il suo bambino stava dormendo come un angioletto. Inizialmente non capì cosa le era successo e non riuscì a trovare una spiegazione logica a quel pianto singhiozzato di bimbo. Decise di dormirci sù.
"Probabilmente me lo sono sognato. E' solo frutto della mia immaginazione. E' notte e io sono in dormi-veglia e magari è solo un'illusione, certo sicuramente è così!!".
Si adagiò sul suo letto, vuoto, poichè Jared era lontano per girare le ultime scene della sua serie tv. Si sdraiò e si coprì con le coperte pesanti, abbracciò il cuscino di suo marito e il sonno profondo la riaccolse.

Il primo raggio di sole penetrò tra le persiane svegliando Thomas che piangendo svegliò inevitabilmente anche sua madre. Genevieve si alzò, indossò pantofole e vestaglia e prese il piccoletto in braccio:
"Buongiorno piccolo mio!" e posò un bacio sulla fronte del bimbo.
Scese in cucina, mise il latte nel bollitore e Thomas nel seggiolone. Thomas sorrise alla madre e mugolò per la fame. Genevieve prese il biberon e lo riempì di latte caldo, poi lo diede al suo patatino che lo bevve rasserenandosi. Lei prese per se dei biscotti e con l'altra mano afferrò il cellulare per chiamare Jared che a quell'ora era in pausa:
"Hey tesoro, Buongiorno!!!"
"Hey Amore, come va? Thomas è sveglio?"
"Si, va tutto bene e Thomas è qui che beve il latte dal biberon"
"Oh, mi manca quel tesorino!!"
"Lo so, anche a noi manchi tanto..."
"Tra un pò di giorni sarò a casa e andremo subito a fare un pic-nic, ok?"
"Si certo! Non vediamo l'ora! Jared, lo sai che stanotte ho sentito piangere un bambino in casa e non era Thomas?? Mi sono un pò spaventata ma poi ho pensato di essermelo sognato"
"Oh Si certo Amore, anche io ho ucciso un demone ieri e oggi sono a caccia di mutaforma.... Amore, chiama Sam Winchester e vedi cosa riesce a fare!!! Maddai! " sghignazzò Jared divertito.
"Jared, non fare lo stupido, mi sono spaventata, tutto qui!"
"Seriamente, era una tua illusione, lo sai che il sporannaturale non esiste e la nostra serie è inventata!"
"Si infatti.. Lo so...Adesso vado, Thomas ha finito di mangiare e tra poco arriva la babysitter. Ti richiamo io stasera, salutami Jensen!"
"Ok Amore, e stai tranquilla, Jensen è qui e ti saluta. A dopo, buona giornata!! Dai un bacio al piccino!"
"Ok, Ciao, a più tardi!"
"Ciao!".
Gen riattaccò e si preparò per affrontare la giornata: fece una doccia veloce,  lasciò Tommy alla baby-sitter e andò a fare un pò di spesa. Nel primo pomeriggio si concesse un pò di shopping solitario e la sera andò a cena fuori con le amiche. Thomas rimase a dormire dalla nonna e lei, una volta tornata a casa si preparò per andare a letto. Guardò l'orologio: le undici e mezza. Ormai era troppo tardi per chiamare Jared, così si preparò per la notte. Si sdraiò e si abbandonò ai sogni.

Intorno alle tre del mattino si svegliò per la solita giratina al bagno e per il solito bicchier d'acqua. Tornando indietro verso la camera sentì piangere un bambino, di nuovo. Stavolta però Thomas non c'era e lei era sola in casa. A quel punto il timore si impossessò di lei. Sudava freddo.
"C-Chi è? C'è qualcuno??".
Nessuna risposta. Il pianto si era fermato e lei riprese velocemente i suoi passi cercando di mantenere la calma. Sulla soglia di camera il pianto riprese, stavolta più insistente. Genevieve si sentì mancare.
"Chi sei? Che cosa vuoi? Non ti farò del male, dimmi chi sei..."
Immediatamente sul bordo del letto si materializzò una figura di bambino. I pensieri di Gen si schiarirono all'istante:
"Sale, devo trovare del sale!!". Con gli occhi fissi sulla figura sconosciuta, arretrò di qualche passo, poi corse verso la cucina, prese il barattolo del sale e quando tornò indietro nella sua camera, lo spirito non c'era più.
"Dannazione, come faccio adesso??". Le mani e le gambe le tremavano e la testa le girava come un vortice. Prese una manciata di sale e iniziò a disegnare in terra un cerchio di sale in cui proteggersi.
"Cavolo, non riesco a fare cerchi perfetti. Speriamo che vada bene lo stesso...". Si posizionò dentro al cerchio ed aspettò. Intanto gli occhi si facevano pesanti e si raggomitolò per terra. Si addormentò senza accorgersene. Quando gli incubi la risvegliarono di soprassalto, vide davanti ai suoi occhi uan bambina bellissima, con gli occhioni verdi e i capelli biondicci. La bambina la guardava con gli occhi lucidi. Genevieve schizzò in piedi e le tirò addosso una manciata di sale. Non successe niente.
"Lo sapevo che era solo un'invenzione...Accidenti!".
A quel  punto però si tranquillizzò vedendo che la bambina non voleva farle alcun male. Da dentro il cerchio di sale la guardò dritta negli occhi e le domandò:
"Chi sei? Perchè sei qui?".
La bambina rispose:
"Io non sono un fantasma, per questo il sale non funziona con me. Io sono una proiezione."
"Una proiezione?" domandò Gen.
"Si, sono una bambina che deve ancora nascere, per questo non so ancora come mi chiamo".
Genevieve non capì.
"Aspetta, tu devi nascere e quindi potresti almeno dirmi chi sono i tuoi genitori? e soprattutto cosa vuoi da me?"
La proiezione la fissò per un momento poi disse:
"Io sono la futura figlia di Jensen e Danneel. Loro non sanno ancora della mia esistenza. Io sono qui perchè so che mia madre non mi vuole, ma io voglio venire alla luce, voglio conoscere il mondo e se mia madre decide di non farmi nascere, io non potrò scoprirlo. E' per questo chr piango e sono venuta da te. Credo che tu sia l'unica persona in grado di aiutarmi".
Genevieve era stordita.
"Piccola, tu sei la figlia di Danneel, giusto? e io come posso fare per aiutarti?"
"Dì a mia madre che io voglio nascere e dille che non deve nascondere questa gravidanza a papà perchè tanto è bellissima lo stesso, anche con me dentro la pancia. Dille che io la amo e che la aiuteròa superare il trauma della prima gravidanza".
Dopo queste parole la bambina scomparve, ancora una volta con le lacrime agli occhi.
"Cavolo, è disperata!" pensò Gen.
Prese il telefono e compose il numero di Danneel ma si arrestò perchè era ancora notte. Uscì dal cerchio di sale e tornò in camera con mille pensieri. Accese la luce e vide che sul bordo del letto su cui qualche ora prima si era posata la piccola proiezione, ora giaceva un bellissimo giglio bianco. Genevieve lo prese e lo posò sul suo comodino, era un pensiero di ringraziamento da parte della piccola. Finalmente si addormentò sognando bellissimi occhi verdi e petali di giglio bianco.

La mattina dopo, la sveglia suonò alle nove in punto. La donna si svegliò stiracchiandosi e prese subito il telefono per chiamare Danneel, non riusciva ad aspettare altro tempo: questa storia andava conclusa al più presto.
"Pronto?" rispose Danneel.
"Ciao Danneel, sono Genevieve".
"Ciao bellezza, come va?"
"Bene bene, ci possiamo vedere? Dovrei dirti delle cose!"
"Certo, ma è tutto ok? Mi fai spaventare.... Non sarai mica di nuovo incinta eh Gen!?!?"
"No no certo che no Danneel, che c'entra!" rispose nervosa Genevieve.
"Ok, allora tra un ora passo da casa tua, ok?"
"Perfetto, ti aspetto! A dopo!!".
Genevieve riattaccò, preparò il tavolino per la colazione per sè e per l'amica e posizionò al centro un vaso con il giglio bainco donatole dalla piccola. Si fece una doccia, si vestì e si asciugò i capelli.

"Dlin dlon" Il campanello suonò e Genevieve andò ad aprire la porta:
"Buongiorno dolcezza, sei un fiore stamani!"
"Già, grazie, anche tu sei uno splendore!"
"Dov'è Thomas?" chiese Danneel.
"Thomas è dalla nonna, vado a prenderlo per pranzo"
"Oh, avrei voluto strizzargli le guanciotte!!"
"Ahahahha beh, sarà per un'altra volta!".
Si sedettero a fare colazione, quando Danneel interruppe il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare:
"Allora, che devi dirmi?".
Genevieve deglutì, poi si preparò a dire il suo discorso:
"Vedi Danneel, tu sai che il lavoro di Jensen e Jared è molto duro e benchè questo la loro serie è inventata da un autore, vero?"
Danneel la guardò storta.
"Ehm... si certo!" rispose.
"Ecco, sai che il soprannaturale non esiste, così come i demoni, gli angeli, Castiel, Ruby e compagnia bella, vero?"
"Si ma che c'entra Gen, stai bene?"
" Si sto bene e sto per dirti una cosa che ti riguarda"
"Ok, spara!!".
Genevieve respirò profondamente.
"Stanotte una proiezione mi ha fatto visita. Cioè, una bambina che ancora deve nascere è venuta sotto forma di fantasma a parlarmi".
"Maddai su, cosa stai dicendo?"
"Davvero Danneel....e..." si bloccò.
"E?" incitò l'amica
"...e quella bellissima bambina è tua figlia.Tu sei incinta Danneel!"
Danneel si tastò il ventre:
"No, no non è possibile, non può essere così"
"Si Danneel, lei mi ha parlato e mi ha reso partecipe della sua immensa voglia di vivere e di venire alla luce"
"Gen, il fatto è che io ho perso tante gravidanze, ed è per questo che avevo promesso a me stessa di non averne più, io non voglio soffrire di nuovo" confessò la donna.
"Non soffrirai" rispose Genevieve "Lei ha detto che ti aiuterà a superare al meglio questa prima gravidanza, ha detto che ti ama e che vuole vivere"
"Oh Gen, davvero.. io vorrei ma..."
"Ma niente! Tieni, questo giglio me lo ha donato lei, sono sicura che ti porterà fortuna. Aspetti un bambino tesoro, anzi, una bambina, sei felice?"
"Si, se avessi la certezza di vederla nascere!"
"La vedrai nascere e la vedrai crescere come l'ho vista io stanotte. E' bellissima e io sono felice per voi. Lei aveva paura che tu non la volessi ma credo che la sua sensazione fosse quella di un aborto spontaneo, era terrorizzata da questo pensiero"
Danneel  ci pensò sù qualche secondo, poi disse:
"Già, si hai ragione. Lei nascere, è fortissima e riempirà le mie giornate di gioia!"
"Fantastico Danneel, sono entusiasta!!! Complimenti Mammina!" scherzò Gen e la abbracciò forte.
"Grazie mille, davvero. Adesso chiamo Jensen e gli do la lieta notizia... Voglio proprio sentire come la prende!"
"Si mi sembra una fantastica idea.. Io chiamo Jared!".
Le due donne composero i numeri dei mariti. Il primo a rispondere fu Jared:
"Hey tesoro, aspettavo la tua chiamata ieri sera!"
"Si, lo so ma sono tornata a casa tardi, così ti ho chiamato adesso!"
"Ok, va bene, che mi racconti?"
"Che abbiamo trovato la fidanzata a Thomas!" sghignazzò Gen.
"Oh, fantastico... di già?" scherzò Jared.
Nel frattempo anche Jensen aveva risposto alla chiamata della sua mogliettina:
"Ciao Danneel,come stai??"
"Jensen, Amore, io sto bene, non sono mai stata così felice, te?"
"Si anche io sto bene!"
"Perfetto perchè devo dirti una cosa"
"Dimmi tutto cara!"
"Ehm.... io-io... Sono incinta!!!".
Danneel attese una risposta ma da l'altro capo del telefono proveniva solo un silenzio assoluto. Intanto Jared, ancora al telefono con la moglie vede Jensen cadere a terra come una pera cotta...
"Ehi ehi ehi Jensen?? Cavolo Genevieve, Jensen è svenuto, devo riattaccare!".
Genevieve e Danneel si scambiarono uno sguardo d'intesa e molto divertito, poi Genevieve rispose:
"Tranquillo tesoro, Jensen ha appena scoperto che la fidanzatina di Thomas è sua figlia!!"

Jared confuso, rise a crepapelle, poi fotografò l'amico ancora accasciato a terra privo di sensi...
"Eccola reazione di tuo padre, piccolina!!" pensò tra se divertito.

FINE!

  
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