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Autore: Nevefredda    05/04/2013    2 recensioni
Harry si svegliò di fianco a quello che si era dimostrato il suo unico amore, non aveva mai accettato l’essere bisessuale, aveva sempre provato attrazione per le ragazze ma con Louis fu tutto diverso.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Green way.
Harry si svegliò di fianco a quello che si era dimostrato il suo unico amore, non aveva mai accettato l’essere bisessuale, aveva sempre provato attrazione per le ragazze ma con Louis fu tutto diverso.

Conobbe Louis qualche anno prima, per caso e quando si incontrarono di nuovo gli si illuminarono gli occhi.
Non ammetteva a se stesso che il sentimento che provava per il ragazzo dagli occhi azzurri era molto più forte di quello che avesse mai provato per qualsiasi altra ragazza.
Si svegliò per l’ennesima volta nel bel mezzo della notte, 3:00 segnava la sveglia del riccio che sbloccò l’iPhone riposto sul comodino e controllò i messaggi, Harry soffriva perché i messaggi che mancavano erano quelli dell’amico.
Erano ormai due giorni che Louis Tomlinson era partito in vacanza con la sua ragazza lasciando solo il più piccolo.
In cuor loro entrambi i ragazzi sapevano che la sofferenza era tale da cadere in una sorta di depressione.
In quei giorni Harry si era dato all’alchool più del solito, si ritrovava quasi ogni sera sbattutto in qualche festa organizzata dai suoi amici nel pub più luridi e squallidi di Londra, l’ambiente di essi puzzava di qualcosa simile ad odori di secrezioni genitali ed alchool.
Era proprio il 26 febbraio, l’aria di Londra era più fresca e frizzantina del solito, Harry quella sera sarebbe andato al Green Way, un pub di cui non conosceva l’esistenza fino alla sera prima quando il suo amico Lawrence gli aveva spiegato dove si trovava.
L’ora tarda faceva accendere tutti i lampioni delle grandi vie, illuminando così la città, ma qualcosa cambiò non appena il riccio entrò nel vicolo, la luce giallognola sprigionata dai lampioni sparì e a sostituirla ci fu una luce verde al neon mista a quella bianca che risultava fastidiosa ai suoi occhi.
Con qualche ripensamento e gli occhi socchiusi Harry entrò nel pub dove trovò una buona parte delle persone già ubriachi fradici, chi si baciava con gli sconosciuti, chi ballava, chi si strusciava in modo troppo poco casto e quei pochi sani di mente che sedevano in un angolo della sala sorseggiando di tanto in tanto un po‘ del loro vodka lemon che avevano ordinato qualche ora prima.
Harry controllò il cellulare vedendo un messaggio e l’ultima tacca di linea scomparire per lasciare il ragazzo isolato dal mondo in quel posto orribile, il messaggio era di Louis, troppo occupato per mandare un messaggio specifico ne mandava uno a tutti i suoi amici con scritta sempre la stessa cosa.
‘‘Tutto ok ragazzi, Washington è bellissima, ci sentiamo presto. Louis xx’’
Ormai il riccio rassegnato all’idea che il maggiore non provasse alcun interesse per lui andò al bancone del bar chiedendo al barista la cosa più forte che potesse dargli e così per un’ora intera buttò giù circa undici o dodici shortini.
Gli si avvicinò il suo amico, l’unica cosa che sentì inizialmente fu solo la pacca sulla spalla, era troppo stordito per capire. Successivamente colse le parole del ragazzo, ormai ubriaco anche lui si misero a ballare con un bicchiere di Jack Daniel’s che di tanto in tanto colava sulle loro mani per il troppo ondeggiare.
Ormai erano le 3:00, niente avrebbe  fermato quei folli che si unirono al loro gruppo di amici arrivati in precedenza, corsero fino al parco più vicino cominciando a rotolarsi sull’erba e farsi foto senza senso spesso con i visi sfocati, postate successivamente su Twitter.
Con grande stupore ma nello stesso tempo nella noncuranza dell’alchool Harry vide che Louis aveva retwittato una delle poche foto di cui si vedeva il viso del più piccolo, disteso sull’erba con una mano sulla fronte e le guance ed il naso arrossati per via del venticello fresco di prima mattina.
Subito dopo i ragazzi ripresero a correre ritrovandosi sulla strada, il cielo non accennava a schiarire ma improvvisamente il riccio vide una luce bianca puntata nei suoi occhi e poi il buio totale.
Il giorno dopo vennero informati tutti gli amici di Harry, la madre e la sorella men che Louis, i quali si riunirono tutti al Sun Day Hospital nella periferia della grande città.
Anne e Gemma con le lacrime agli occhi, accompagnate dai singhiozzi di Niall ed il pianto silenzioso di Liam, Zayn soffriva da solo per la mancanza del compagno d’avventure di cui sapevano soltanto che si trovava sdraiato su un lettino ignari delle sue condizioni di salute.
Dopo circa due ore arrivò il dottore, il camice bianco, un’espressione priva di emozioni e in mano una cartella clinica. Anne si avvicinò timorosa cominciando la conversazione con l’uomo;
A:’‘Allora? La prego, mi dica che è andato tutto bene’‘ cominciò con le lacrime che le rigavano le guance fino ad arrivare al mento dove cadevano tiepide sullo spacco del seno appena visibile dalla maglia.
Il dottore indugiò ancora qualche secondo sugli occhi della donna per poi sfregarsi le mani tra loro e far spuntare sul viso un mezzo sorriso rassicurante, poi cominciò; D:’‘Suo figlio ha subito un forte trauma ma fortunatamente i valori sono stabili, non deve preoccuparsi, fra qualche giorno lo dimetteremo’‘ sospirò la donna sollevata e il dottore indugiò per qualche secondo per poi riprendere ‘’ma per almeno una settimana dovrà rimanere qui’’.
La madre del riccio annuì e non appena il dottore le voltò le spalle tornò dalla figlia e dagli amici ad annunciare che il figlio stava bene e presto si sarebbe rimesso.
I giorni trascorsero tranquilli fino a che dopo tre giorni fece rientro negli UK   Louis e per prima cosa andò a salutare gli amici. Non appena suonò il campanello i ragazzi interruppero tutte le loro attività, Zayn si ritirò in cucina con Perrie rimanendo in silenzio per ascoltare i discorsi che si sarebbero susseguiti, Niall e Liam che prima erano presi a giocare alla Wii bloccarono il gioco ed andarono ad aprire la porta fingendo un sorriso pieno di amarezza. Il maggiore saltò addosso ai due amici che lo accolsero con un po‘ di ripensamento, questo si guardò intorno notando la strana aria tetra e silenziosa che si era formata all’interno della stanza e per la prima volta si accorse che il riccio non c’era.
Si ritrasse dall’abbraccio e si avviò nel mezzo del salotto inarcando un sopracciglio.
Lou:’‘ Hazza, dove sei? Non mi vieni a salutare?’‘ rimase in silenzio qualche istante notando l’assenza di alcuna risposta, poi mormorò a denti stretti ‘‘...sono tornato’’. Successivamente si voltò verso i due ragazzi che lo avevano accolto e con sguardo indagatore cominciò ad ispezionarli, Lou:’‘ Dov’è Harry?’‘, Niall cominciò a mangiarsi le unghie e nel frattempo Liam prese parola cercando di rimanere calmo; ‘’E‘ andato dalla nonna per una settimana, Anne ci teneva a far andare lui e Gemma visto che era tanto che non la vedevano’’.
Il più grande fece fatica a crederci ma decise comunque di annuire e fingere un bel sorriso, rimase lì a pranzo con i ragazzi e dopo aver visto Liam allontanarsi lo seguì silenziosamente, in quel momento si sentiva una quindicenne gelosa del suo ragazzo di cui sospettava un tradimento.
Ascoltò Liam parlare con una donna, parlarono del Sun Day Hospital e di quando un ragazzo si sarebbe rimesso, Louis infuriato per la bugia dei ragazzi raccolse le sue cose e uscì di casa cominciando a guidare senza sosta verso l’ospedale di cui poco prima aveva sentivo il nome. Non appena vi entrò andò a chiedere ad una infermiera del suo ‘‘amico’‘ Harry Styles, non appena questa annuì nel sentire quel nome Louis sbiancò in preda al panico e si fece condurre alla stanza dove trovò il riccio nel bel mezzo del pranzo che nel vederlo entrare se ne verso un cucchiaio di sopra rimanendo quasi impassibile a quella lieve sensazione di bagnato sulla pelle.
Il maggiore si avvicinò e gli accarezzò una guancia notando dei grandi ematomi sulle braccia e sotto il mento, soffermandosi su alcuni più piccoli sopra i quali passava delicatamente con le dita.
Lou:’‘Che hai combinato?’‘ chiese dolcemente con un pizzico di malinconia.
H:’‘Non credo ti interessi, torna dalla tua ragazza e lasciami mangiare in pace’‘ Louis lo guardò torvo nel sentire quelle parole e improvvisamente si fiondò sulle labbra del minore assaporandole, sentendo il gusto di quell’amore proibito che non aveva mai rivelato nemmeno a se stesso.
Harry rimase dapprima spiazzato cedendo dopo qualche secondo tirando poi a se il ragazzo, lo tenne saldo dal colletto della sua maglia preferita e lo baciò a lungo fino a che non rimase senza fiato e fu costretto, a malincuore,  ad allontanarsi.
Questa volta accarezzo il più piccolo la guancia del maggiore che lo guardava quasi imbambolato, Harry schiuse le labbra boccheggiando e dopo aver preso coraggio abbassò poco lo sguardo e cominciò; ‘‘Prometti di non lasciarmi solo,mai più?’‘, Louis gli scostò alcuni ricci che gli ricadevano sulla fronte e continuò poi lui; L:’‘Non potrei mai lasciarti, Harry io ti amo’‘ il riccio lasciò cadere qualche lacrima sulle guance che subito le rigarono e lo baciò sussurrando sulle sue labbra un flebile ‘’Ti amo Louis’’, i ragazzi rimasero lì nella solitudine di quella stanza a riempirla con il loro amore incondizionato. 

  
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