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Autore: Amartigenia    06/04/2013    3 recensioni
Harry ha detto qualcosa a Malfoy. Draco pensa che Potter si prenda gioco di lui.
La storia si può collocare in uno qualsiasi degli anni di scuola.
Siate clementi, è la prima cosa che ho il coraggio di pubblicare.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mai mettersi contro un Malfoy. Tutta la popolazione studentesca di Hogwarts ormai questa lezione l'aveva imparata da tempo. Tutta. Tranne uno. Potter. Quell'idiota! Aveva osato! Per l'ennesima volta! Si era preso gioco di lui! Ma questa volta era stato diverso, perché anche se non lo avrebbe ammesso mai, le parole usate dal ragazzo moro erano riuscite a penetrare profondamente oltre la spessa corazza di sarcasmo, indifferenza e altezzosità che aveva imparato a costruirsi attorno. Se lo avesse colpito con una stilettata al cuore sarebbe stato lo stesso. Anche perché,  mentre parlava, lo aveva fissato, guardandolo direttamente negli occhi, pronunciando ogni singola sillaba con così tanta convinzione, così tanta sicurezza, che per poco non aveva provato ammirazione per lui!
Nessuno prima d'ora aveva mai usato parole talmente forti da farlo tremare, da far sì che lungo la sua schiena scorresse un tale  brivido di eccitazione, che gli aveva fatto accapponare la pelle e accelerare seppure involontariamente il battito cardiaco. Rabbia. All’inizio non aveva provato nient’altro che rabbia.  Una cieca furia che partiva dallo stomaco e che risaliva su per la gola minacciando di farlo urlare. Ma il contegno è fondamentale in casi come questo, così si era controllato, stringendo i pugni fin quasi a conficcarsi le unghie nel palmo, mantenendo un’ aria impassibile, anche se visibilmente indignata. Anche perché in un primo momento, solo per un attimo, lo aveva convinto. Era davvero riuscito a fargli credere che quello che stava dicendo fosse la pura e semplice verità! Una realtà scomoda e irrealizzabile. Una realtà impossibile. Ma in cui aveva sempre sparato. E ora quell’idiota di uno Sfregiato andava a sbandierare, così per fare dell’ironia, quello che per anni il suo cuore aveva covato nel profondo, e probabilmente non era neanche pienamente consapevole di quello che stava facendo. Era per questo che se n’era dovuto andare, e anche in fretta. Potter aveva rischiato di ricevere un Avada Kedavra in pieno volto se fosse rimasto ad ascoltare quello che andava blaterando. Ora se ne stava seduto a cercare di calmarsi, nel parco della scuola, sotto le verdi fronde di un albero e il Lago Nero che si increspava davanti ai suoi occhi. Quello che più lo aveva sconvolto era stata l’ultima frase del discorso del moro, quello che lo aveva fatto uscire di testa era un periodo di appena due parole: “Ti amo”. Non si può scherzare su una cosa simile! 
 
Stava ancora rimuginando e imprecando sottovoce, facendo rimbalzare sassi piatti sulla superficie del lago dopo averli scelti accuratamente, lanciandoli con tutta la sua forza. Stava per effettuare l’ultimo tiro, concentrandosi al massimo, determinato a fargli fare più salti possibili, quando si sentì afferrare per un braccio e voltare con forza. In un attimo due labbra morbide e fresche erano sulle sue, due occhi verdissimi fissi nei suoi, sbarrati per la sorpresa, e un ciuffo di capelli neri  per poco non si frapponeva fra le loro labbra. Adesso aveva capito. Mai dubitare di un Grifondoro, quando ti dà la sua parola!
  
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