Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Doralice    26/10/2007    6 recensioni
Il mondo è in pericolo. Nove Cavalieri sono evocati dall'Entità Suprema per sconfiggere il male. Nove uomini molto particolari...
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Telefilm
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In principio era buio e tenebra

In principio era buio e tenebra.

Talmente buio che neppure l’Entità riusciva a vedere a un palmo di naso.

« E che è questo buio?! Luci! »

Un fascio di luce scese ad illuminare… il nulla.

« Non è esatto: c’è un pavimento. »

Un fascio di luce scese ad illuminare un pavimento vuoto.

L’Entità si schiarì la voce.

« Siamo qui riuniti… cioè, io sono qui riunita perché, in quanto Entità Suprema, l’umanità è in pericolo e ha bisogno del mio aiuto. Devo dunque fornirle i mezzi per difendersi dalla minaccia che incombe… »

L’Entità seguitò a parlare per un bel pezzo, beandosi della sua stessa voce, dacché era inverosimilmente vanitosa ed egocentrica.

« Questo narratore non mi garba affatto… »

L’Entità assunse un tono altamente minaccioso…

« Dacci un taglio! »

[…]

« Oh, adesso posso lavorare in pace… »

L’Entità si concentrò per adempiere al suo gravoso compito: evocare i Nove Cavalieri.

Li avrebbe chiamati uno ad uno, con l’ausilio di un’ancestrale e laboriosa formula…

« Che fai, sfotti?! »

L’Entità – che non era evidentemente dotata del minimo senso dell’umorismo – si accinse a chiamare il Primo Cavaliere.

« HOUSE! »

Un uomo nudo e mezzo insaponato si materializzò dal nulla.

Si guardò intorno spaesato: « Ma che diamine…?! »

« Per l’amor del cielo… copriti! »

E con un sonoro schiocco, l’uomo si trovò asciutto, vestito e dotato del suo consueto bastone.

« È una delle mie solite allucinazioni? » chiese esterrefatto – e per un tipo come lui non era facile esterrefarsi.

« Purtroppo per noi, no. – disse l’Entità in tono aulico – Gregory House, sei stato qui condotto per compiere una missione di vitale importanza. »

« Uhm… voce echeggiante, invisibilità, spiccata megalomania… » rifletté lui.

Fece qualche passo claudicante, poi si rivolse verso la fonte di luce: « Hai mai portato calzini di flanella alla rovescia? »

« Ovviamente sì, – rispose l’Entità – ma questo che c’entra? »

House assunse la sua tipica espressione da “ho avuto un colpo di genio”: « È certamente lupus…! »

« Oh, ma fammi il piacere! – sbuffò l’Entità – Ho da lavorare, io! »

E prima che l’uomo potesse replicare, chiamò il Secondo Cavaliere.

« LOGAN! »

Un altro uomo si materializzò.

Era più alto e prestante del primo – e fortunatamente era vestito. Indossava un paio di jeans sdruciti e una canottiera che aveva visto tempi migliori. E la sua capigliatura era… quantomai originale.

« Vorrei conoscere il pusher del tuo parrucchiere! » disse House squadrandolo.

Logan si guardò intorno preoccupato.

« Dove diavolo mi trovo?! » esclamò, e per sicurezza estrasse le lame.

« Bella domanda, ma prima dimmi: quanto paghi la manicure? » gli chiese House.

« Cos’è? Uno scherzo?! » ringhiò l’altro.

L’Entità sospirò: « Siete solo in due e già mi create problemi… »

« Chi sei? » gridò Logan.

« Lo saprete al momento opportuno. » echeggiò laconica l’Entità, e chiamò il Terzo Cavaliere.

« VEGETA! »

Come i primi due, si materializzò dal nulla un terzo uomo.

Indossava una tuta blu semi distrutta. Era incredibilmente atletico e muscoloso, ma anche basso… talmente basso che la sua alta capigliatura occupava ¼ dell’altezza totale.

« Tsk… e volevi sapere chi era il pusher del mio parrucchiere! » disse Logan ad House.

« Chi può avere il potere di teletrasportare qualcuno a distanza? – rifletteva intanto Vegeta – Kakaroth… sei forse riuscito a superare il Quarto Livello?! »

« Ma… parla da solo?! » aggiunse Logan.

« E la cosa ti stupisce? Ha la coda! » disse House indicando col bastone la protuberanza pelosa che spuntava dalla tuta del nuovo arrivato.

« Vegeta, – non riuscì a trattenersi l’Entità – è mai possibile che tu debba essere sempre insanguinato e sudaticcio?! »

L’uomo incrociò le braccia sul petto e voltò le spalle – a cosa non si sa, ma comunque lui le voltò.

« Mi stavo allenando nella Gravity Room prima di finire qui. » disse in tono altezzoso.

« Che novità… » commentò l’Entità.

« Ora possiamo sapere perché siamo qui? » chiese Logan.

« Dopo, dopo… lasciatemi concentrare, i prossimi due li devo prelevare insieme. »

« SNAPE! DRACO! »

E nella macchia di luce si materializzarono due persone: il Quarto e il Quinto cavaliere.

Uno era un uomo adulto, dagli unticci capelli corvini e il naso adunco. L’altro era un ragazzo, pallido, biondo e con freddi occhi grigi. Erano abbigliati con una svolazzante tunica nera, ed entrambi avevano la manica sinistra alzata a scoprire un vistoso tatuaggio nero: un serpente che fuoriusciva dalla bocca di un teschio.

« A-ah! – fece l’Entità – Stavate facendo a chi ce l’ha più grosso, eh?! »

Un silenzio tombale congelò i presenti.

« Le battute deprimenti non dovrebbero essere una mia prerogativa? – protestò House – Comunque, carino il tatuaggio… un po’ banale, magari… »

« Professore… dove siamo finiti? » chiese Draco, che cominciava a sudare freddo.

« Lo scoprirò presto, Malfoy. » dichiarò l’uomo.

« Spiacente, Snape: la Legilimanzia non funziona qui. » tagliò corto l’Entità.

L’uomo imprecò: « Cosa sei? »

Logan scrollò le spalle e si accese un sigaro: « È quello che stiamo cercando di capire da un pezzo. »

« Mpf… io me ne vado. » disse Vegeta, a cui cominciavano a spuntare venuzze pulsanti sulle ampie tempie.

Ma non riuscì a fare nemmeno un passo perché i suoi piedi erano come incollati al pavimento.

« Rassegnatevi, non potete andarvene. – dichiarò l’Entità – State buoni ancora per un po’, su, ne mancano quattro. »

L’Entità si concentrò nuovamente e chiamò il Sesto Cavaliere.

« LEX! »

Dal nulla apparve un uomo alto, affascinante e vestito elegantemente di scuro. Seppur giovane, era completamente calvo. Sembrava un manager in carriera.

House sgranò gli occhi.

« Ma sei proprio calvo! – disse allegramente – Non sono più quello messo peggio della compagnia! »

E per festeggiare trangugiò una pillola di Vicodin.

Lex gli lanciò un’occhiata furente.

« Si può sapere chi siete?! – chiese irritato – E cos’è questo posto? »

« Ce lo stiamo chiedendo tutti. » replicò Vegeta seccato.

L’Entità sbuffò: « Come siete noiosi… »

« Se è stato mio padre ad organizzare questo scherzo, ditegli che non lo trovo affatto divertente! » continuò Lex.

« Lionel non c’entra. – disse l’Entità – Pazientate, tra un po’ vi sarà tutto più chiaro. »

« Questa l’ho già sentita… » borbottò Logan.

« Ehi, fa’ meno lo sborone, tu! » lo rimbeccò l’Entità, e si accinse a chiamare il Settimo Cavaliere.

« WALTER SPARROW! »

L’ennesimo uomo si materializzò tra quelli già presenti.

Era alto, magro e vestito di abiti consunti. Lunghi capelli spettinati gli incorniciavano un volto scarno, tormentato. Attraverso i ciuffi spiccavano gli occhi, iniettati di pazzia e disperazione.

Snape sussultò: « Black?! »

« Calma, non sono ancora in grado di resuscitare i morti. » lo tranquillizzò l’Entità.

« Oh, no… – gemette il nuovo arrivato – credevo di essere uscito dalla mia follia… »

« Guardanti intorno, Walter Sparrow: ti sembra di vedere numeri 23 in giro? » disse l’Entità.

L’uomo osservò il luogo con circospezione.

« No, ma tutto questo è ancora più inquietante. » mormorò.

House gli offrì una pastiglia di Vicodin: « Ed è solo l’inizio! »

« Se i convenevoli sono finiti, avrei ancora due persone da chiamare. » disse l’Entità.

« Ma non siamo già messi male così? » fece Draco tra i denti.

« Guarda che ti sento! – sibilò l’Entità – Taci, o ricorderai con nostalgia i momenti in cui sei stato un furetto! »

Il ragazzo impallidì e tacque.

L’Entità si schiarì la voce e chiamò l’Ottavo Cavaliere.

« INUYASHA! »

E per l’ottava volta, un uomo apparve nella macchia di luce.

Indossava un bizzarro abito rosso, ma la cosa più strana erano le orecchie da cane che gli spuntavano dalla lunga e folta capigliatura, bianca nonostante lui fosse giovane.

Logan ghignò.

« E a questo cosa gli dici? » chiese ad House.

« C’è poco da dirgli. – ribatté lui osservando il nuovo arrivato con sguardo critico – Al massimo gli si può abbaiare. »

Inuyasha si guardò intorno, confuso: « Che succede?! Kagome, Miroku, Scippo… dove siete finiti? »

« Stai tranquillo, li rivedrai presto. » disse l’Entità.

« Chi sei? – fece lui in tono minaccioso – Stai con Sesshomaru? »

L’Entità sospirò: « No, non sto con tuo fratello… e nemmeno con Naraku. Rilassati, fai amicizia con gli altri… »

« Amicizia?! » la interruppe Vegeta.

« Ma tu apri bocca solo per rompere i coglioni? » sbottò Logan.

« Ha parlato Madre Teresa. – disse House, poi guardò verso la luce – Posso ribattezzarlo “Teresa”… oh, per favooore! »

L’Entità sentiva che stava per venirle un esaurimento nervoso.

« Ehi, capisco che stare tutti qui alza il livello di testosterone, ma datevi una calmata! – intervenne – Manca solo una persona, prometto che dopo vi sarà spiegata ogni cosa. »

Calò finalmente il silenzio e l’Entità poté chiamare il Nono ed ultimo Cavaliere.

« ABBERLINE! »

Niente. Non apparve nessuno.

« È l’Uomo Invisibile o una delle Charlie’s Angels che si prepara a sbucare dal soffitto con una piroetta? » chiese House sarcastico.

« Ehm… cercate un po’ in giro, non può essere molto lontano… » fece l’Entità in tono imbarazzato.

Gli otto si sparpagliarono alla ricerca.

« È qui! » gridò Walter Sparrow dopo un po’.

Il resto del gruppo lo raggiunse, facendo capannello attorno ad una…

« Vasca. – disse Lex scioccato – È dentro una vasca… è una candid-camera?! »

L’uomo era effettivamente sdraiato dentro una vasca d’acqua fumigante. E a mandare fumi non era solo quella: tra le mani aveva una sottile pipa, e fili di fumo gli uscivano dalle narici e dalle labbra.

« Ma… è morto? » fece Draco con una smorfia.

« No, – replicò Snape – è solo… »

« Strafatto di oppio…! » concluse House, chinandosi ad annusare con aria sognante.

« Accidenti… sveglia, Abberline! » gridò l’Entità.

L’uomo non mosse un muscolo.

A Vegeta spuntò un’altra venuzza: « Tsk… »

« Be’, per ora può starsene là. – disse l’Entità – L’importante è che siano presenti tutti e Nove i Cavalieri. »

« I Nove che?! » esclamò Inuyasha.

« La mamma non te l’ha insegnato che non si prendono in giro le persone più sfortunate? – disse House brandendo il bastone in direzione del ragazzo – Come fa un povero cane a cavalcare?! »

Walter Sparrow si affondò le mani tra i capelli e scosse la testa: « Ditemi che è un incubo e che presto mi sveglierò! »

« Purtroppo non è un incubo, ma la pura realtà, Walter Sparrow. » disse affranta l’Entità.

« E si può sapere perché continui a chiamarmi per nome e cognome?! » chiese esasperato.

« Il cognome da solo sarebbe più figo, ma temo che verresti confuso con Jack Sparrow. » spiegò.

« Chi?! Dove?! Quando?! » gridò una voce sconosciuta.

Tutti si voltarono e videro che Abberline si era finalmente destato dal suo anestetico torpore. Ora tentava di tenersi in piedi, in equilibrio in mezzo alla vasca sciabordante.

Calò un imbarazzato silenzio. Snape coprì gli occhi a Draco.

« Però…! » commentò House, inclinando la testa.

« Ehm… forse è meglio dargli una sistemata. » disse l’Entità.

Si udì uno schiocco: la vasca scomparve e Abberline si trovò vestito di tutto punto.

« Per favore, dategli una mano. » sospirò l’Entità vedendolo barcollare.

Lex e Inuyasha lo presero sottobraccio.

« Che succede? Dove sono? » biascicava l’uomo.

« È ciò che stavo accingendomi a spiegare. – disse l’Entità – Sono felice che anche tu sia… coscientemente presente… anche se non capisco cosa ti abbia risvegliato. »

« Il suo nome… ho sentito il nome… Jack… » mormorò Abberline.

« Oh, se ti riferisci allo Squartatore, può ancora attendere. » fece l’Entità con noncuranza.

« Ma non il Torneo Tenkaichi. – intervenne Vegeta – Quest’anno mio figlio ed io dobbiamo assolutamente battere Kakaroth e suo figlio. Catapultandomi qui hai interrotto i nostri allenamenti... »

« Tu hai un figlio?! – esclamò House scioccato – Quale donna si accoppierebbe con l’Uomo Scimmia?! »

« Hai interrotto anche me! – disse Logan rivolto all’Entità – Ero nel bel mezzo di un allenamento nella stanza delle simulazioni: se Storm viene a sapere che ho lasciato i ragazzi da soli, mi fulmina… e non in senso figurato! »

« Cosa dovremmo dire noi? – ribatté Snape freddamente – Dovevamo recarci al cospetto dell’Oscuro Signore. »

« E non è esattamente il tipo che perdoni i ritardi! » aggiunse Draco.

« Io ero a un passo dal raggiungere l’ultimo frammento della Sfera i Quattro Spiriti! – dichiarò Inuyasha – Quando mai mi ricapiterà un’occasione simile?! »

« E allora io? – protestò Lex – Se non fossi stato catapultato qui, ora avrei finalmente scoperto il segreto di Clark! »

Walter Sparrow si portò le mani tremanti al viso: « Ero quasi giunto alla sanità mentale… mi stavo rifacendo una vita… ora dovrò ricominciare con gli psicofarmaci… »

« Oh, insomma, volete stare zitti un secondo?! – sbottò l’Entità – Se mi fate spiegare… »

« Sì, qualsiasi cosa tu sia, ci devi molte spiegazioni. – la interruppe House in tono serio – Voglio una valida ragione per cui sono stato interrotto mentre fantasticavo sul culo della Cuddy sotto la doccia! »

Tutti ammutolirono e presero a fissarlo, compreso il semi-incosciente Abberline.

« Che c’è? – fece House – Voi a cosa pensate sotto la doccia, alla dichiarazione delle tasse? »

Si levò un leggero mormorio imbarazzato.

« Prima che la situazione degeneri, – intervenne l’Entità – lasciate che vi spieghi perché siete stati da me evocati. »

Finalmente, i nove uomini si zittirono e prestarono ascolto all’Entità.

Improvvisamente – tanto che il povero Walter Sparrow trasalì spaventato – si materializzò tra loro un uomo. Era vestito di nero, aveva la pelata e portava il pizzetto. Stava immobile, come pietrificato, con le mani giunte davanti a sé e lo sguardo concentrato.

« È un becchino? » chiese Logan.

« È  un feticcio cattolico? » chiese House.

« No, è la vostra giuda olografica. – spiegò l’Entità – Il vostro Virgilio, se così lo si vuol definire: d’ora in avanti sarà lui ad illustrarvi ogni cosa. »

« E perché non lo fai direttamente tu? » obbiettò Inuyasha.

« Perché Lucarelli fa più scena. » disse l’Entità in tono ovvio.

« Ah, si chiama così? – disse Lex sarcastico – Un nome da paura! »

A quella parola, l’ologramma si attivò e cominciò a parlare.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Doralice