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Autore: Caster_Gamer    06/04/2013    1 recensioni
La nostra Alice, nuova studente del Dolce Amoris, cerca il segretario delegato per tutta la scuola ma non riesce a trovarlo! Improvvisamente però lo vede con due strane orecchie da coniglio sopra la testa, un orologio da taschino ed un'aria frettolosa...così comincia a seguirlo finché non si ritrova nel Paese delle Meraviglie dove l'attenderà un'avventura abbastanza inverosimile!
Vedremo i nostri personaggi nei panni di quelli di Alice nel Paese delle Meraviglie, e chissà se sono tutti dove vi aspettavate di vederli...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Alice nel Paese delle Meraviglie.
Un segretario frettoloso.

 

Alice camminava nel corridoio della scuola alla ricerca del segretario delegato, la direttrice le aveva detto di poterlo trovare vicino alla presidenza ma di lui non c'era traccia.

Magari aveva avuto un qualche problema, o proprio quel giorno non era venuto per questioni di malattia.

Doveva chiamarsi Nathaniel se non sbagliava, quindi chiese un po' in giro di lui ma nessuno le seppe dare una risposta decente.

Alla fine decise di riprovare in Sala Delegati ma non era ancora arrivato, perciò rimase lì ad aspettarlo.

Picchiettò con il piede sul pavimento nervosamente, che bel primo giorno di scuola!

Stanca si sedette su una delle sedie rosse accostate accanto ai banchi uniti in forma circolare, era tutto perfetto lì ma quel segretario mancava!

Era molto nervosa, la notte precedente non era nemmeno riuscita a dormire per la troppa ansia della nuova scuola.

Sbadigliò, e seguendo il primo tutti gli altri le fecero calare gli occhi.

Incrociò le braccia sul banco e gli posò sopra la testa, si concesse di chiudere un attimo gli occhi, ormai stanchi ed appesantiti...

 

Tic Tac Tic Tac

 

« Oh no! Sono in ritardo! »

Una voce la fece sussultare, sgranò gli occhi ed alzando nuovamente il capo si accorse di uno strambo ragazzo che sembrava agitato.

Indossava una camicia bianca ed una cravatta azzurra come la giacca, da essa aveva appena estratto un orologio da taschino dorato come i suoi occhi. I capelli biondi ricadevano lievemente su di essi, e dalla testa gli partivano delle...orecchie da coniglio!?

Si strofinò gli occhi guardando attentamente lo strano ragazzo, sulla sua camicia c'era scritto qualcosa...

« Nath...Nathaniel! » esclamò balzando in piedi, il biondo trasalì e la guardò.

« Sono in ritardo! Non posso stare qui! » esclamò agitato correndo poi fuori dalla porta.

« Ehi! Aspetta un momento! La mia iscrizione! » gli urlò lei cominciando a seguirlo, sventolava la mano continuando a cercare di attirare la sua attenzione.

« Ehi! Nathaniel aspetta! Ehi! »

Non sapeva che fare, il ragazzo continuava a scappare da lei giustificandosi con “Sono in ritardo! Non posso rimanere qui!” e continuando a correre velocemente si chiuse in una stanza.

Alice si fermò davanti ad essa per riprendere fiato, posò una mano sul petto e con l'altra abbassò la maniglia.

Una volta entrata si guardò attorno chiudendo la porta dietro di sé.

Era buio, ma davanti vide un lungo corridoio nel quale Nathaniel continuava a correre. La ragazza riprese a rincorrerlo mentre lui continuava ad urlare quanto fosse tardi.

« Nathaniel per favore! »

« Non posso! È tardi è tardi! »

Stava per raggiungerlo, ma una volta svoltato l'angolo del corridoio non vide più il ragazzo. Si ritrovò in una sala lunga e bassa illuminata da una fila di lampade, intorno ad essa c'erano varie porte, alcune grandi altri piccole: però erano tutte chiuse.

Addentrandosi nella sala, troppo attenta ad osservare tutte quelle porte, sbatté contro qualcosa ed abbassando lo sguardo vide un tavolino di cristallo rotondo a tre piedi.

Su di esso era posata una piccola chiave dorata, magari quella le sarebbe servita per aprire la porta.

Provò ad aprire tutte le porte ma le serrature erano troppo grandi, finché non si accorse di una più piccola alta circa trenta centimetri.

« Come faccio a passare di qua! » esclamò mettendosi in ginocchio, magari aprendo quella se ne sarebbe aperta una più grande...il segretario doveva pur essere uscito da lì!
Infilò la piccola chiave nella toppa e con uno schiocco si aprì.

Non era andata come previsto, solo da quell'uscio aveva via d'uscita.

Si accovacciò ancora di più e guardando oltre alla porta intravide un maestoso giardino.

Da lì poteva vedere vari tipi di fiori, cespugli, alti alberi, un sole splendente che illuminava tutto...era quella la famosa serra di cui parlavano?

No, doveva essere il cortile...ma come poteva essere così grande e meraviglioso?

Scuotendo la testa si rimise in piedi.
Erano successe troppe cose strane...perché quel ragazzo aveva delle orecchie da coniglio? Che ci fosse una recita e per questo diceva di essere in ritardo, essendo quindi assente al lavoro?

Ma il primo giorno di scuola...! E poi nessuno le aveva detto niente?

Mentre ripensava a delle risposte logiche a tutti gli avvenimenti, vide sul tavolino di cristallo un'ampolla con del liquido.

Avrebbe giurato di non averla vista prima!

Accanto c'era un bigliettino, si avvicinò, lo prese e lo lesse.

Bevimi”, c'era scritto.

Inarcò un sopracciglio, non doveva assolutamente bere...poteva essere qualsiasi cosa, e non aveva la minima voglia di ritrovarsi distesa su un letto d'ospedale.

Controllò bene il colore del contenuto, non sembrava essere niente di particolare...un po' la incuriosiva, e poi non aveva sentito nessun rumore...nessuno era entrato in quella stanza, in fondo come poteva?

E poi che le costava berne almeno un sorso?

Posò la chiave sul tavolo e bevve il contenuto di quella ampolla.

Era così buono e dolce che non riuscì a smettere, sapeva di torta di mele, cioccolato, marmellata di fragole, miele...e tutto ciò di dolce che le piaceva!

Dovette però fermarsi quando il corpo cominciò a tremare, lasciò la bottiglietta ed in nemmeno un millesimo di secondo si ritrovò a fissare il tavolo dal basso verso l'alto...

Si guardò...non era più che una ventina di centimetri!

« Ma che cavolo... » si passò una mano sul volto, cosa stava succedendo!?

Beh, tanto valeva andare verso la porta...

Si maledì da sola quando si ricordò di averla chiusa, ed aveva anche lasciato la chiave sul tavolo!

Adesso come avrebbe fatto a prenderla? Il tavolo era di cristallo e perciò doveva essere molto scivoloso!
« Tentar non non nuoce. » si ripeté provando ad arrampicarsi, ma come aveva immaginato non ci riuscì.

Nemmeno il tempo di maledirsi ancora che vide un piccolo scrigno ai piedi del tavolino, lo aprì e trovò uno strano dolce giallastro con la scritta glassata “Mangiami”.

Se quel liquido l'aveva fatta diventare piccola quasi quanto uno spillo, magari quel dolce l'avrebbe fatta crescere...ne prese un piccolo morso, ma era così buono anche quello che non riuscì a smettere!

Di nuovo tremò tutta, e sempre in un millesimo di secondo si ritrovò a riempire tutta la sala, quasi stava per rompere il tetto!

Aveva le dita troppo grosse per afferrare la chiave, chissà per quale miracolo riuscì però a prendere la bottiglietta che a causa della sua goffaggine le cadde e la ingoiò.

Si rimpicciolì di nuovo cadendo a terra con un tonfo. Si massaggiò il fondo-schiena ed aprendo a malapena un occhio si accorse che la chiave era caduta di fianco a lei.

« Finalmente! » esclamò mettendosi in piedi.

Afferrò la piccola chiave, ormai alta quasi quando lei, e la infilò nella toppa. Con uno schiocco si aprì nuovamente ed uscì da lì esultando gioiosa.

« Sono libera, viva ma soprattutto pronta a cercare il segretario! »

Con tutte le cose strane che le erano successe stava ancora pensando a lui, in fondo doveva completarla sì o no l'iscrizione?

Come se l'avesse chiamato, vide di nuovo Nathaniel correre con le due orecchie bianche sulla testa. Indossava però abiti tutti bianchi, doveva ammettere che era un bel ragazzo!

« Nathaniel, aspetta! »

Il biondo si fermò per un attimo facendosi raggiungere, e mentre la ragazza riprendeva fiato lui le prese la mano col guanto bianco e gli posò sopra un bacio delicato.

Alice arrossì venendo guardata subito dopo dagli occhi dorati di lui, che ricomponendosi tirò fuori dalla tasca l'orologio da taschino e lo indicò.

« Sono in ritardo! Sarà per un'altra volta! » esclamò ricominciando a correre.

Lei rimase spiazzata, era così sicura che si sarebbe fermato che ormai non si era preparata a correre di nuovo!

« Aspetta un momento! Non è per piacere...ma devi completare la mia iscrizione! » gli gridò con tutta la voce che aveva in gola, ma il ragazzo le fece un cenno con la mano senza fermarsi.

Perciò dovette ricominciare a correre.

Era difficile camminare lì, l'erba era alta quanto lei e le sembrava di andare avanti nel bel mezzo della foresta amazzonica.

A stento vedeva il cielo, perché delle meravigliose rose rosse e bianche pendevano dai cespugli.

Riconosceva appena alberi di pino, querce, ciliegi e quant'altro. Era strano come tanti tipi di alberi potessero crescere in un solo giardino.

Ad un certo punto l'erba cessò, affondò infatti con un piede sulla sabbia e rimase lì cercando di risalire.

I granelli però le ricadevano addosso e più che tossicchiare non poteva, perciò cominciò ad urlare aiuto senza ottenere risposta.

« Nathaniel! Qualcuno...qualcuno mi aiuti! » continuava ad urlare, eppure niente di niente sembrava accadere.

Improvvisamente vide una mano calarsi verso di lei e subito dopo la tirò su facendola ritornare in piedi.

Anche se adesso stava sulla sabbia riusciva a non cadere, quindi guardò il suo salvatore mostrandogli un sorriso a trentadue denti.

« Grazie mille! » esclamò facendo un lieve inchino con la testa, chi l'aveva aiutata sorrise maliziosamente.

Sembrava essere un ragazzo dai capelli biondi legati dietro da un codino, davanti gli ricadevano con due ciuffi laterali.

Era vestito di vari colori, con delle piume qua e là che lo facevano sembrare un uccello spennacchiato.

« Il mio nome è Dakota ma puoi chiamarmi Dake, sono onorato di averti salvata. » le disse con quel grande sorriso malizioso, prendendole la mano lei notò che aveva un tatuaggio sul braccio.

Le dette un bacio sulla mano come aveva fatto Nathaniel, facendola quindi arrossire di nuovo.

Attorno a lui c'erano alcune ragazze anch'esse tutte colorate, se non era una festa di carnevale allora doveva per forza esserci qualche recita.

Tra loro riconosceva Iris, era stata la prima al liceo ad averle rivolto la parola. C'era anche Melody, ragazza che aveva visto la prima volta che era entrata in Sala Delegati, se non sbagliava aiutava anche Nathaniel dato che era la rappresentante della sua classe.

« Io sono Alice, è un piacere conoscerti. »

« Qui ci stiamo divertendo, vuoi unirti a noi? » le chiese con il sorriso ormai abitudinario, lei annuì.

« E così sei con noi! »

Due ragazze, una dai capelli viola e un'altra dai capelli neri, le afferrarono entrambe un braccio l'uno e cominciarono a conciarla come meglio volevano.

Le fecero indossare varie magliette, vari jeans, gonne, bracciali, orecchini, collane e chissà quant'altro. Quando la lasciarono era passata forse un'eternità, ed Alice si guardò curiosa di sapere cosa avevano combinato.

...Era vestita come prima!

« Sei bellissima Alice! » esclamarono le quattro ragazze in coro, lei inarcò un sopracciglio.

« Ma...sono come prima! »

Indicò la maglietta a balze celeste sopra ai jeans bianchi. Nessun tipo di gioiello ed i mossi capelli biondi folti dietro la schiena e sulle spalle.

« Ti sbagli, guarda qui! »

Quella che doveva essere Iris tirò fuori dalla tasca un piccolo scrigno, aprendolo cominciò a piegarlo a destra e a manca finché non si creò un enorme specchio pieno di piegature che poteva far invidia ad un pannello solare.

La ragazza, anche se completamente basita e senza parole, si guardò allo specchio non trovando il solito ciuffo biondo sul viso, che probabilmente era stato tirato indietro dal cerchietto nero che adesso aveva sopra la testa. Ad esso era attaccato un grande fiocco dello stesso colore.

« Sei stupenda! » si complimentò Dake.

« Voglio farti un ritratto! » la ragazza dai capelli viola prese la carpetta che aveva sotto braccio e ne uscì fuori un grande foglio ed una matita a spirale, quindi alzando ed abbassando la testa per vederla meglio cominciò a disegnarla.

« Basta Violet, cominciamo la festa! » urlò il biondo prendendo il braccio di Alice e tirandola a se, Kim lo spinse.

« Violet sta disegnando! Lasciala in pace e aspetta! »

« Voglio solo ballare! » il ragazzo biondo protestò cominciando poi a litigare con la ragazza dimenticandosi quindi di Alice.

« Smettila di dire che sono un donnaiolo! »

« E tu smettila di dire che sono un maschiaccio! »

« E tu smettila di dire che sono un donnaiolo! »

« E tu smettila di dire che devo smettere di dire che sei un donnaiolo! »

« E tu smettila di dire che devo smettere di dire che sono un donnaiolo! »

« E tu smettila di dire che devo smettere di dire che tu devi smettere di essere un donnaiolo! »

« E tu smettila di dire che devo smettere di dire che tu hai detto di smettere che io ho detto di smettere! »

« E tu smettila di dire che devo smettere di dire che- »

Alice scosse la testa confusa ed indietreggiò fino a che non riuscì a scappare da quelli che continuavano ad urlare quei giochi di parole.

Dove si trovava? Che scuola era mai quella?

Un segretario delegato vestito da coniglio che non voleva aiutarla, una porta minuscola, dolci e bevande che ti fanno ingrandire o rimpicciolire, porte minuscole, ragazzi e ragazze vestiti da uccelli...rischiava di impazzire!

Corse fino allo sfinimento lungo una spiaggia che sembrava non finire, finché non si ritrovò di nuovo immersa nell'erba.

Fece un grande sospiro per riprendere fiato ma non fu molto utile, rimase quindi ancora ferma finché non vide del fumo in lontananza.

« Un incendio!? » domandò perplessa indietreggiando, per poco non cadde nuovamente sprofondando sulla sabbia ma riuscì a salvarsi e corse in avanti.

Magari vicino a quell'incendio c'era qualcuno che lo spegneva...

Eppure, più si avvicinava più si accorgeva che non c'era neanche una fiamma.

Si fermò sotto a qualcosa che doveva essere un enorme fungo, prese un bel respiro vedendo di nuovo il fumo.

Uscì da sotto al fungo e sollevò lo sguardo.

Qualcuno era seduto sulla piattaforma rossa...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Salve a tutti, eccomi qui con questa piccola storia che mi è venuta così all'improvviso. Volevo pubblicarla dopo averla finita ma ho paura che qualcuno mi batta sul tempo perché non è un'idea presa dall'angolo più remoto del mio cervello (pur sempre avendone uno).
Spero di incuriosirvi con quest'idea e di scrivere capitoli che vi piacciano abbastanza! Ci tengo alle vostre recensioni ma apprezzo anche chi legge in silenzio, spero soltanto che vi piaccia!
A presto, Matt_Kun
Ps. IMPORTANTE: Nei seguenti capitoli si parlerà del personaggio che appare alla fine dell'episodio 14 di Dolce Flirt e che si conoscerà in quello seguente, non ci saranno però riferimenti a quello che compierà nel gioco online.

  
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