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Autore: Giulia_loves_BIEBER    06/04/2013    0 recensioni
Ciao sono faith.
Ora pensate che sono la solita ragazza che ha un padre e una madre,una vita felice,bhe’ no.
Persi i miei genitori appena io avevo 2 anni, e sono cresciuta con i miei nonni,ma loro pensavo solo a se stessi.
per questo non li considero nonni,cosi mi trasferisco a new york,dai miei zii,l’unici che mi considerano una loro parente.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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‘ Mamma davvero sto bene, non ho bisogno di andare in un campo scuola’ ‘Justin lo faccio per te, hai bisogno di aiuto, non posso lasciare che mio figlio si droghi ed è bipolare’ ‘ Mamma quando vuoi capirlo? Le canne sono droga leggera e ti ho detto che non lo faccio più’ ___________________________________________________________________________________ ‘Il pullman ti sta aspettando, fai buon viaggio tesoro’ Avete capito bene! Sto andando in un ‘ campo scuola’ per ristabilirmi, mia madre crede che faccio uso di droghe, in effetti è vero ma sono droghe leggere, nulla di preoccupante, e poi questo fatto di essere bipolare, chi non lo è?Odio pensare che devo andare in questi centri di campo scuola, lì ci vanno i depressi e io non lo sono, anzi posso anche dire che sono abbastanza sveglio. Mi chiamo Justin Bieber e ho 18 anni. Tra meno di un ora si parte. Addio vecchia vita. LEI: ALLYSON SMITH - 17 ANNI - DEPRESSA- CAPELLI BIONDO-CASTANO-OCCHI AZZURRI-BELLISSIMA. LUI: JUSTIN BIEBER-18 ANNI- TOSSICO DIPENDENTE-BIPOLARE-CAPELLI GRANO-OCCHI CARAMELLO-BELLISSIMO. Il pullman è partito ormai da 45 minuti il ciò vuol dire che tra almeno 15 minuti siamo arrivati, non vedo l’ora di scendere da questo pullman pieno di ragazzi e ragazze e andare al mio bangalow a leggere e passare lì tutta l’estate. Un signore sulla cinquantina ci avvisa che siamo arrivati e che dobbiamo andare a prendere le nostre valigie. Prendo la borsa a tracolla e scendo dal pullman, un aria di montagna mi fa leggermente arricciare il naso, sono qui da 20 secondi e già voglio andare via. ‘ Ragazzi visto che ci siamo sistemati, voglio fare le presentazioni a tutti i ragazzi e ragazze che si trovano qui e i loro problemi’ Va una ragazzina di 15 anni e dice che soffre di bullismo, un altro di autolesionismo, un altro di bulimia perfetto. ‘Signorina tocca a te’ mi indica quel signore, ok Allyson stai calma puoi farcela. ‘ Allora mi dica come si chiama e il suo problema’ Ma scusa i cazzi tuoi non te li sai fare? Io: ‘Mi chiamo Allyson e sono qui perché i miei genitori sono morti.’ Sento un ‘ooh’ provenire da tutte le parti, ecco un'altra cosa che odio, la gente che prova compassione per me. Cazzo! Ormai sono passati 2 mesi alla morte dei miei genitori,ora basta! Voglio starmene per conto mio. Torno al mio posto e va un altro ragazzo, avrà si e no 18 anni, capelli biondicci, occhi caramello, ma perché gli sto facendo la radiografia?Vabbe sentiamo perché è qui anche se non mi interessa un cazzo. Lui: ‘La storia è molto divertente, mentre voi siete qui a fare i depressi io sto benissimo, mia madre dice che mi drogo e soffro di bipolarismo, in effetti è vero ma chi non lo è? Andiamo!’ Questo ragazzo è un presuntuoso arrogante che crede di essere un qualcosa che non è, non ha neanche detto come si chiama. Finalmente, ognuno è tornato al proprio bangalow, è ora di pranzo ma sinceramente ho lo stomaco chiuso. Il cellulare che ho negli shorts vibra facendomi sobbalzare. *Scema oggi come stai? Sei partita? Mi mancherai davvero tanto tesoro.xoxo* ^Amber, mia dolce Amber, si sono partita e già voglio scappare, ti prego vienimi a prendere^ *tutto per la mia migliore amica, spero che ti sentirai meglio dopo questa avventura, saluti tesoro* Amber è il mio braccio destro, se non sono morta è solo grazie a lei, e a volte mi chiedo come fa ad avere un amica come me. Qualcuno mi chiama da dietro al bangalow, oddio adesso cosa vogliono? Esco fuori e vedo di nuovo quell’uomo di prima, cazzo vuole? Lui: ‘ Signorina Allyson, è ora di pranzo e lei non dovrebbe essere qui’ Io: ‘Non ho molta fame, posso rimanere qui a leggere?’ Fa segno di no con la testa per poi prendermi a braccetto, cosa che mi fa capire che devo per forza andare. Voglio.Andare.Via.Da.Quì. Lui: ‘ Allyson siediti su questa panchina’ Faccio come mi dice, siamo un po’ isolati dagli altri, che vuole fare? Io: ‘ Ma il pranzo non è dall’altre parte?’ Dico timidamente. Lui: ‘ Ti ho portato qui perché devi capire che sono passati due mesi Allyson dalla scomparsa dei tuoi genitori, devi andare avanti, ti hanno portato qui perché ti isoli dagli altri e noi non vogliamo che succeda, siamo qui per aiutare le persone come te, tutti sono qui perché hanno tutti i tuoi stessi problemi, ma guardati intorno, venendo qui sembra che abbiano dimenticato tutto ed è quello che dovrebbe succedere, provaci anche tu e fai amicizie, qui sono tutti fantastici, soprattutto ho visto come hai guardato il ragazzo di prima, quello con i capelli biondi, facci amicizia potrebbe essere simpatico.’ Io: ‘No, lui non mi piace, nono non si metta strane idee in testa’ Lui: ‘ Va bene non farò nulla, ora vai’ Annuisco e mi dirigo dove c’e la sala da pranzo, mimo un ‘ grazie’ a quell’uomo –di cui non so il nome- e mi metto a sedere su una sedia aspettando il cibo. JUSTIN# Ho sentito la conversazione di quella ragazza bionda e di Peter il signore che coordina tutto, in mia discolpa posso dire che ero sull’albero e non volevo ascoltare, poi hanno parlato di me hahaha, almeno credo fossi io. Una voce mi interruppe i pensieri, scendo dall’albero e vedo Peter. Lui: ‘ Sapevo che eri sull’albero, fai amicizia con quella ragazza, lei è l’unica che non riesce a fare amicizie, se vi fate avanti voi forse potrebbe essere più socievole’ Io: ‘ E perché devo farlo io? ‘ Lui: ‘ Andiamo non fare finta di non capire’ Mi fa l’occhiolino e va via, no davvero io non ho capito! Arrivo in sala e l’unico posto libero è vicino a quella ragazza –di cui non ricordo il nome- guardo Peter e mi fa l’occhiolino per poi mimare ‘ va la forza’. Faccio un respiro e mi avvicino a lei. Io: ‘ Ciao è occupato?’ Fa cenno di no con la testa, mentre gioca con la forchetta, sembra che non voglia mangiare. Io: ‘ Tranquilla non è avvelenato ‘ Faccio un sorriso. Lei stranamente ricambia per poi rispondere. Lei: ‘ Non ho voglia di mangiare, ma devo per forza sennò quell’uomo non mi fa alzare’ Io: ‘ Senti..dopo hai qualcosa da fare?’
  
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