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Autore: iclemyer87    06/04/2013    1 recensioni
Una raccolta di Daddies!Thadastian, che mi è venuta voglia di fare perchè non sono riuscita a partecipare alla week.
Spero vi facciano awware quanto me
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco a voi la mia prima daddies, nonchè prima Thadastian.
Spero sia sufficentemente fluffosa.










Capitolo 1





-Bas, potresti portarmi l’accappatoio per favore? L’ho lasciato in camera nostra-
-Subito-  gli gridò Sebastian dall’altra stanza –però tieni presente che secondo me potresti benissimo stare senza- gli disse appena entrato in bagno, avvolgendolo con un morbido abbraccio di cotone e microfibra, lasciandogli un bacio decisamente poco casto alla base del collo.
-Bas- Lo richiamò Thad con tono leggermente seccato, come qualcuno che ha a che fare con un bambino -lo sai che ora non posso, farò tardi in ufficio, e poi di la ci sono i bambini che fanno colazione, potrebbero entrare da un momento all'altro-.
Naturalmente Sebastian non si mosse neanche di un centimetro, andando a riconfermare il suo eterno titolo di idiota di casa.
E naturalmente, come era ovvio, dopo appena due minuti si sentì uno zampettio proveniente dalla cucina e subito dopo due testoline tutte scompigliate si affacciarono alla porta del bagno incuriosite, facendo sospirare rumorosamente Sebastian, che fu costretto a staccarsi da Thad, facendo sogghignare il diretto interessato.
Non appena i due bambini ebbero constatato via libera, la piccola Charlotte zampettò verso Thad, che le si inginocchiò di fronte e le pulì una guancia sporca di cioccolato, poi le disse: -Buongiorno tesoro, hai mangiato tutto?-
-Si papo, ma pecchè tu e papà Sebascia prima eravate appiccicati come gli orsi che stavano l'altro ieri allo zoo?
All'esclamazione della bambina i due genitori ebbero due reazioni totalmente differenti: Thad divenne paonazzo, rialzandosi per finire di prepararsi, mentre Sebastian era scoppiato a ridere dopo alcuni tentativi vani di trattenersi, entrambi sotto lo sguardo della bimba che non riusciva a capire cosa stesse accadendo.
Nel frattempo il piccolo David, ignorando tutti, andò dritto al lavandino, tirò fuori il suo sgabellino e cominciò a lavarsi i denti.
Quando ebbe finito di sciacquarsi la bocca sotto gli sguardi allibiti dei genitori, disse rivolto a Sebastian: -Papà, ci accompagni tu a scuola, vero?-
Sebastian annuì appena, guardando il bambino uscire dal bagno saltellando, poi ritornato in sé disse alla bambina: -Dai Charlie, vai a lavarti i dentini che poi ti aiuto a vestirti, ok?
-va bene pà, però le trescie me le fa papo Thad-
-ok, ma solo perché io perdo sempre la pazienza con quel groviglio che ti ritrovi in testa- disse Sebastian lanciando un’occhiata al marito, che nel frattempo si era già mezzo vestito, rimasto a petto nudo e con i capelli ancora leggermente umidi.
Charlie si diresse tutta sorridente verso il lavandino, mostrando un sorriso bucato in alto, dove prima c’erano i due incisivi; mentre la bambina spremeva la pasta colorata sullo spazzolino giallo e fucsia, i due genitori ripresero la loro conversazione: -allora Mr. Orso, da quanto ho sentito li porti tu i bambini oggi a scuola, giusto?- disse Thad con un tono leggermente vittorioso, guardando Sebastian fisso in quelle iridi verde smeraldo che lo avevano catturato già dalla prima volta che le aveva incrociate.
-Beh, a quanto pare sono stato incastrato, quindi sì, ce le porto io le piccole pesti a scuola oggi, così magari riuscirò a dimenticare la storia degli orsi.
-Per piacere, non tirare più fuori quella storia, che già l’altro giorno allo zoo è stato piuttosto imbarazzante quando l’orso Yoghi e signora hanno cominciato a fare… QUELLO.
-Eddai,non mi verrai mica a dire che ti sei vergognato per loro, sono animali, e che cavolo.
-Si, però lo sai come sono fatto io…
-Beh, credo di saperlo piuttosto bene ormai come sei fatto…- mormorò Sebastian a circa un centimetro di distanza dalle labbra del marito, poco prima di baciarlo piano e posargli appena le mani sui fianchi.
Thad non ci mise niente a ricambiare, portandogli una mano dietro la nuca per attirarselo più vicino e approfondire il bacio.
Dopo circa due minuti, Sebastian cominciò a sentire qualcosa che gli tirava un lembo della maglia, anzi, qualcuno.
-Papà, dai vieni, smettila di mangiarti papo, senno chi me le fa le trescie?! Tu non sei capace!
-Solo un attimo ancora, Charlie. Aspetta che papino ha un po’ da fare ora- mugolò Sebastian sulla bocca di Thad, riprendendo poi a sbaciucchiarlo, però la bambina non si arrese e cominciò a sbattere i piedi per terra, urlando: -Papà, dai, senno David mi prende in giro che sono lenta, e poi non si può fare tardi oggi, che c’è la foto, PAPA’.
La vocetta fastidiosa della bambina riuscì ad attirare l’attenzione di Sebastian,che pur controvoglia la seguì infastidito nella sua cameretta per vestirla e prepararle la borsa per la scuola.
Una volta arrivato nella piccola stanza, Sebastian prese la bimba e la poggiò con facilità in piedi sul tavolo, così da averla alla sua altezza per vestirla; mentre le sfilava la maglia del pigiama, le chiese: -Tesoro, la tua amichetta com’è che si chiama?
-Chi? Lizzie?
-Si, credo. Tu sei andata a dormire da lei l’ultima volta, giusto?
-Si pà, pecchè?
-Perché magari, se ora ti vesti veloce veloce e senza fare storie, magari potrei mettermi d’accordo con sua madre per farti restare da loro stasera,che ne dici? Ci stai?
-Cosa? Davvero papà? Si che voglio, si, si, si, si, si !!! Ma, non lo devi chiedere prima a papo?
-Non ti preoccupare, ci penso io. Ma ora sbrigati, e mi raccomando, non dire niente a tuo padre.
-Va bene- disse la bimba, coprendosi la bocca con le manine come per chiuderla –segreto!-
Sebastian la guardò sorridendo, poi la fece finire di vestire e la mandò da Thad per farsi fare le trecce. Mentre si avviava nel salone per prendere le chiavi della macchina, si fermò davanti alla stanza del figlio, notando che evidentemente aveva qualche problema: -Hei campione,cosa c’è che non và?
-He?! Ah, no, niente papà, tutto a posto. Ora, ora finisco di farmi lo zaino e mi metto la giacca.
-Sicuro? A me sembra che manchi qualcos’altro- disse Sebastian fissando il figlio, il quale era ancora con le scarpe slacciate.
-Papà, non ci riesco- disse David in tono lamentoso.
-Che c’è, non ti sai allacciare le scarpe, e allora? Non è mica una cosa tanto grave. Dai vieni qui che ti faccio vedere io.
Ci stettero su circa una decina di minuti, ma alla fine David aveva imparato ad allacciasi le scarpe perfettamente. Orgoglioso della sua piccola conquista, il bambino corse felice da Thad e dalla sorella per sfoggiare le sue scarpe perfettamente legate da se stesso.
-Guarda papà, ho imparato ad allacciamo le scarpe-
-Ma bravo, però non hai fatto tutto da solo, vero?
-No infatti, l’ho aiutato io- esordì Sebastian sulla porta della loro stanza da letto, appoggiando una spalla allo stipite della porta, mentre ammirava la sua bella famiglia –non riusciva a fare un fiocco abbastanza stretto-
-E tu da bravo papà che sei l’hai aiutato- disse Thad, lasciando Charlie seduta sul letto accanto al fratello che le insegnava ad allacciarsi le scarpe, dirigendosi verso il marito che lo stava squadrando dall’uscio.
-Beh, stasera scoprirai che non sono solo un bravo papà, ma anche un fantastico marito- disse Sebastian non appena Thad gli fu ad esattamente un bacio di distanza e avvolgendogli la vita con un abbraccio.
-Ah si? E perché?- gli sussurrò sulle labbra il più basso, allacciandogli le braccia al collo.
-Per il semplice motivo che stasera saremo soli soletti, perché con David alla festa di compleanno di Paul, e Charlie a dormire da un’amichetta, abbiamo la casa tutta per noi stasera, come ai vecchi tempi- esordì Sebastian, sfoderando uno dei suoi sorrisi smaglianti –e inoltre, per farti arrivare prima a casa oggi pomeriggio, andrò io a prendere i bambini da scuola e li porterò alle case dei loro amichet- Thad gli tappò la bocca all’improvviso con un bacio che durò per circa un minuto poi, dopo aver ripreso fiato, disse –tu parli troppo Smythe e fai poco e niente, ma quando combini qualcosa, e sempre qualcosa di meraviglioso, ed è per questo che ti amo, nonostante tu sia un deficiente patentato-
I due adulti ripresero a baciarsi e  nel frattempo i due bambini ebbero tutto il tempo di finire di sistemarsi e mettersi le giacche e gli zaini sulle spalle.
Dopo un po’ la bambina disse al fratello: -mi sa che oggi non la faccio la foto.





Il mio angolino insignificante
Ed eccoci alla fine del primo capitolo, però purtroppo non sò quando arriverà il prossimo, quindi mettetevi comodi e aspettate l'aggiornamento, a presto ;) e spero vi sia piaciuta.
  
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