Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Remedios la Bella    06/04/2013    5 recensioni
Nonostante tutto, lei persisteva. E lui non reagiva. Non voleva reagire, in fondo. Ma... non sapeva perché, ma sentiva che ogni volta che le stava accanto, che le sfiorava il gomito standole accanto, che incrociava il suo sguardo, uno strano senso di pace lo pervadeva. Come se quella ragazza fosse la sua fonte di infinita gioia. Fonte a cui non poteva attingere, per colpa della sua maledizione.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Piccola one-shot in onore della mia coppia di Harry Potter preferita. L'ho scritta nel giro di pochi minuti, è stato un lampo di ispirazione improvviso a dirmi "Scrivi questo, vedrai come ti sentirai dopo."
Penso che, se questo lavoro piacerà a qualcuno, proverò a scrivere altro su di loro. Perchè se lo meritano, hanno tutta una storia davanti che deve essere letta, scritta, vissuta con gli occhi di un amore quasi impossibile, ma vero.
Enjoy.
Remedios


Eppure...

La luna. Il corpo celeste simbolo della sua maledizione.
Quelle cicatrici indelebili sulla sua pelle rilucevano sotto la debole luce biancastra che penetrava dalla finestra di una stanza polverosa e piccola. Lui giaceva a petto nudo su un letto piccolo, e si osservava, guardava con attenzione ogni misero particolare che lo rendeva Remus J. Lupin, il lupo mannaro.
Avrebbe voluto piangere come sempre. Avrebbe voluto versare lacrime di commiserazione, rassegnazione, rancore, dolore. Per colpa di una creatura assetata, la sua vita era stata resa un inferno. Pelle lacerata, pianti, notti insonni sotto la luna piena. Rimorsi di coscienza che lui aveva saputo nascondere sotto quello sguardo dolce e pacato che lo rendeva un uomo che, all’apparenza, poteva sembrare gentile. Dentro, invece, si nascondeva un mostro, e lui lo sapeva.
Continuava a fissarsi le cicatrici, e parecchie volte si graffiò il volto con le mani, lentamente, per calcare quelle ulteriori ferite intente a cancellare ciò che lui sentiva dentro. Ogni giorno, sempre le stesse emozioni pesanti che lo facevano sprofondare in basso.
James, Sirius e Peter lo avevano accettato da sempre, questo è vero. Ma come poteva lui ricambiare quell’affetto tanto grande che ognuno di loro aveva riversato in lui? Lui, la creatura che dovrebbe stare lontana dalle persone perché, inevitabilmente, farebbe loro del male?
Lui lo sapeva, se lo ripeteva sempre. Eppure, eppure … questo le persone non lo vedevano.
Lo conoscevano, gli volevano bene per quel che era. Lo amavano. Lui … lui amava, ma non voleva farlo.
Per non fare del male a nessuno.
 
Eppure … mentre con le mani ritornò a graffiarsi il volto, un lampo rosa gli balenò nei pensieri. Un sorriso giocoso. Occhi vispi. Un corpicino piccolo e un volto a forma di cuore si materializzarono davanti ai suoi occhi.
Un nome. Ninfadora. Vide quel rosa accendersi di rosso fiamma e la voce stizzita di una ragazza rimproverarlo :”Non chiamarmi Ninfadora!”. Ridacchiò pensandoci.
Ah, quanto si sbagliava quella ragazza. Quella dolce giovane tanto testarda da amarlo immensamente. Eppure … eppure lei non accettava la verità. Non accettava il fatto che Remus John Lupin non poteva amarla come lei amava lui.
Nonostante tutto, lei persisteva. E lui non reagiva. Non voleva reagire, in fondo. Ma... non sapeva perché, ma sentiva che ogni volta che le stava accanto, che le sfiorava il gomito standole vicino, che incrociava il suo sguardo, uno strano senso di pace lo pervadeva. Come se quella ragazza fosse la sua fonte di infinita gioia. Fonte a cui non poteva attingere, per colpa della sua maledizione.
 
Ritornò alla realtà della sua stanza polverosa a Grimmauld Place, ma si accorse solo in quel momento che alla porta qualcuno bussava, seppur debolmente.
Sorrise mestamente, sapeva benissimo chi poteva essere.
Andò ad aprirle. Lei si ritrasse, i capelli rosa stinti, quasi grigi. Che brutto colore il grigio, pensò.
Non si mostrò a lei del tutto, si tenne nascosto dietro la porta per non mostrarle le cicatrici, per nascondere la sua vergogna.
Ma lei entrò, risoluta più che mai.
Gliele vide, nonostante la poca luce. Pallide sotto la luce lunare.
Tese una mano, ma lui si ritrasse. E lei insistette, fino ad andargli addosso, lui spalle al muro.
Gliele sfiorò. Brividi lungo la schiena.
“Tonks …” mormorò. Lei non stette ad ascoltarlo ancora e alzò lo sguardo.
Quei maledetti occhi orlati di lacrime, quelle labbra … chissà quanto erano soffici, rispetto alle sue, screpolate e ruvide.
“ Remus …” sussurrò Tonks, guardandolo. Si scrutarono per secondi, minuti, ore, secoli forse. Non lo sapevano nemmeno loro.
Fatto sta che quei occhi non si staccarono per molto, e i loro visi si avvicinarono sempre di più.
Stai commettendo un errore, gli diceva quella maledetta vocina. La stai condannando. La stai trascinando nel tuo oblio.
Continuava a dirselo, ma non si ritrasse davanti a quelle labbra. Le sfiorò, si ritrasse un po’ a osservarla di nuovo, le ciocche grigie erano lievemente schiarite in rosa pallido.
Annullò la distanza, stavolta più a lungo. Sentì quella morbidezza che aveva appena intuito poco prima, la sentì su ogni singolo centimetro delle sue labbra screpolate. Un calore immenso lo invase dentro.
Sono un mostro, un orribile mostro, si ripeté all’infinito nella sua testa. Eppure, quel mostro godeva a sentire su di sé il caldo bacio di un’anima che non aveva paura di lui.
Finché la baciò, bevve da quella fonte di gioia a cui non doveva attingere.
 
Quanto era sbagliato lui. Quanto era sbagliato tutto quello.
Eppure … che sbaglio immensamente bello.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Remedios la Bella