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Autore: Rory_chan    27/10/2007    23 recensioni
« …ora che ci penso…saresti davvero perfetta »
La perfezione non esiste.
La si può imitare in mille e altri modi, ma non si otterrà mai un degno risultato. Nel mondo nulla è perfetto. C’è sempre un piccolo difetto, che rovina la facciata esteriore.
E Sakura la prese per quello che le sembrava: un’offesa.
{SasorixSakura} [Buon compleanno Saku!]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Sakura Haruno
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Si osservavano da tempo ormai

THE PERFECT GIRL…

[but really perfect?]

 

Si osservavano da tempo ormai.

Forse secondi, forse minuti.

 

Non aveva importanza, comunque.

Era come se un bambino sadico e capriccioso si divertisse a capovolgere la clessidra senza mai che il tempo scorresse completamente.

E non andava affatto bene.

 

Rimanevano fermi a scrutarsi con vago interesse.

 

Lui, aveva i capelli vermigli un poco scompigliati dal vento, le labbra dischiuse come se volesse dire qualcosa.

 

 [Il problema era che non aveva nulla da dire]

 

Lei, stringeva le mani sulle cinghie dello zaino, mordendosi nervosamente il labbro come se volesse mettere a tacere le sue dannazioni e i suoi pensieri.

 

[E non ci riusciva, dannatamente impossibile]

 

Fin da quando si erano visti, sentivano di essere attratti l’uno dall’altra, solo per la calamità dei loro occhi.

 

Gli occhi di Sakura erano verdi.

Belli, lucidi, pozzi cristallini…

 

Gli occhi di Sasori erano nocciola.

Sfumature rossastre, sfavillanti…

 

 Vuoti.

 

Fin da quando si erano visti, sentivano di essere attratti l’uno dall’altra solo perché non si conoscevano.

Eppure, c’era qualcosa in lui, che parlava di lei e viceversa.

 

Sakura portava il copri-fronte della foglia, fra i capelli.

E quei fili rosati erano troppo rari per poter essere visti in due persone diverse.

Dopotutto, colei che cercava la forza portante dello Shukaku…

…non era accompagnata dal ragazzino-contenitore della volpe a nove code ?

 

Quel giorno aveva deciso di non nascondersi nella sua armatura inespugnabile.

Niente marionette. Nascosto nel suo mantello nero, stava bene.

Dopotutto quel mantello non era lo stesso che indossava quello in squadra con il pesce ?

[e non colui. Quello]

Si, quello che assomigliava tanto a lui.

[lui che l’aveva abbandonata]

 

 Nemici.

 

« la vecchia. Dov’è la vecchia ? » il primo a parlare era stato lui.

Finalmente, quel bambino con in mano la clessidra aveva deciso che tutto dovesse scorrere per il verso giusto. O quello sbagliato. Non lo sapeva ancora.

Il tono di voce non era eccessivamente alto, ma non basso abbastanza da non farsi sentire.

L’espressione era rimasta indifferente, il viso non aveva preso nessuna piega.

 

[se solo le avesse potute prendere, per davvero]

 

« Chiyo-sama non è con me. Sono sola » un lieve tremito la scosse, forse per una folata di vento più forte di quello che aleggiava normalmente. La presa sulle cinghie dello zaino si fece più salda, quasi fosse il suo unico appiglio per quella situazione. Osservò attentamente gli occhi di quel ragazzo [bambino] come per coglierne meglio le sfumature.

Rabbrividì appena, notando il lato destro della bocca di lui alzarsi in un ghigno sfrontato.

 

« sei sola. » ripeté come per accertarsene meglio, socchiudendo gli occhi e osservando più intensamente quella figura così femminile.

 

Gli occhi di Sasori erano nocciola, con delle sfumature rossastre.

E quel colore tanto strano, sfumava lievemente nel verde…

 

Gli occhi di Sakura erano di un verde vivace, un verde brillante.

E quel colore tanto allegro, si perdeva nel nocciola…

 

I loro occhi non erano dello stesso colore.

Quelli di lei erano troppo vispi.

Quelli di lui erano troppo oscuri.

Eppure, erano uguali.

I loro sguardi esprimevano, a modo loro, lo stesso sentimento.

 

L’abbandono.

[Lui era un bambino affettuoso.

Lei era una ragazzina innamorata.

Le persone più importanti per loro però, se n’erano andate]

 

Quasi come se fosse stato un riflesso, le gambe di Sakura si piegarono lievemente, la mano destra scattò ad afferrare un kunai e quella sinistra si pose davanti a lei, come in segno d’attesa.

Le labbra del ragazzo ripresero una linea dritta senza che adesso, potessero esprimere una qualsivoglia espressione. Lei aveva assunto una posizione d’attacco.

« tu fai parte dell’Akatsuki…» Sakura indicò con un cenno del capo il mantello nero con le classiche nuvole rosse.

« …e hai ucciso il quinto kazekage. La pagherai per questo, poco ma sicuro » la presa sul kunai si fece più forte irritando la pelle che sentiva il freddo del metallo penetrare dentro.

« non è di certo il primo che uccido. Tranne il quarto, quella non è stata opera mia. Credo ci abbia pensato Orochimaru, al mio posto » replicò tranquillamente Sasori con aria noncurante, quasi si stesse pavoneggiando delle sue imprese. L’Haruno si morse il labbro a quel nome.

« …tu…tu conosci Orochimaru ? » bisbigliò corrucciando le sopracciglia e assottigliando lo sguardo come se tentasse di poter leggere dentro di lui.

« ha importanza ora ? Conosco lui, certo, e so anche del suo nuovo reietto da compagnia… dopotutto…mpf, buon sangue non mente. » concluse Sasori con una nota divertita nella voce.

Si passò una mano fra la zazzera rossastra, sospirando, stanco.

Dovette indietreggiare improvvisamente, accorgendosi solo in quell’istante dell’elevata velocità di lei che, stretto maggiormente il suo kunai, era partita all’attacco con un urlo frustrato e rabbioso.

La mano esperta del ragazzo bloccò per un polso quella di Sakura, fermando in tempo la lama che distava pochi centimetri dal suo ventre. Si guardarono negli occhi.

« Sasuke-kun non è un reietto né tanto meno uguale a suo fratello ! » sibilò quando i suoi occhi ebbero l’opportunità di osservare bene le iridi scure di lui e, con uno scatto, si dimenò, liberando il polso dalla sua stretta, allontanandosi velocemente.

Sasori la guardò con un cipiglio perplesso, mascherato bene dal solito ghigno che prese nuovamente possesso delle sue labbra.

« sai…ora che ci penso… »

 

Sakura indietreggiava, per la prima volta spaventata da quei passi velati che avvertivano l’avvicinamento di lui, perdendo improvvisamente il coraggio di affrontarlo.

 

Sasori si avvicinava, sempre di più, con calma, gustandosi quello stato confusionale di cui ora era in preda lei. Lo sapeva comunque, che can che abbaia non morde, fin troppo facile.

 

« …ora che ci penso…saresti davvero perfetta » concluse con un’alzata di spalle il traditore, censurando il motivo della sua perfezione.

E continuava ad avvicinarsi, fino a quando lei non fu in trappola, quell’albero che le impediva di arretrare maggiormente, tentando di sfuggire a quello sguardo che aveva del malizioso.

Sakura non diede segno di piacere a quello che poteva considerarsi un complimento.

Dopotutto “sei davvero perfetta” suonava come un complimento, ma lei, non riuscì a prenderlo come tale.

Se fosse stato Sasuke a sussurrarglielo nel modo in cui l’aveva fatto Sasori, probabilmente sarebbe arrossita e avrebbe abbassato lo sguardo imbarazzata. Ma non lo avrebbe guardato con disprezzo [misto a spavento].

Perché Sakura lo sapeva.

 

La perfezione non esiste.

La si può imitare in mille e altri modi, ma non si otterrà mai un degno risultato.

Nel mondo nulla è perfetto.

C’è sempre un piccolo difetto, che rovina la facciata esteriore.

E Sakura la prese per quello che le sembrava: un’offesa.

 

« …saresti davvero perfetta, per essere una mia creatura » il ragazzo si abbassò un poco quando ormai la sua vicinanza all’Haruno era minima, tanto da poter sentire il battito cardiaco di lei aumentare ad ogni sua parola. Impulsivamente, la mano dalla pelle chiarissima di lui si alzò in aria, arrivando a toccare, saggiare in un lieve tocco, la morbidezza della guancia di Sakura che, paralizzata, non si mosse.

« la concezione di arte è molto vaga, ci sono varie teorie. Ma si sa che l’arte, è una cosa che dura in eterno. La si può ammirare sempre, in ogni momento fino a quando non sarai orgoglioso di averla creata tu. E io…ho tentato di rendere me stesso eterno. Ma non ci sono riuscito, dopotutto ho un “nucleo” vivente…e adesso, credo di non essere né umano, né eterno…ma con te potrei riuscirci… » sussurrò in poco più di un bisbiglio Sasori, avvicinandosi ancora di più a Sakura e, insieme al suo battito cardiaco, riuscì a percepire stranamente il respiro di lei battere sulle sue labbra, affrettato.

La mano scivolò sotto il mento della ragazza in un gesto lento e fluido, la bocca, fugace, andò ad impossessarsi di quella gemella che aveva di fronte.

 

Sakura sgranò un poco gli occhi, non immaginando mai una cosa del genere. Incapace di reagire, incapace di fermarlo, rimaneva ferma, il respiro morto in gola.

[ ma aveva tentato veramente di allontanarlo ? ].

Quando era piccola immaginava quello che doveva essere il suo primo, vero bacio. Non aveva mai pensato di cedere le sue labbra ad un altro ragazzo che non fosse stato Sasuke-kun.

Lei amava davvero Sasuke-kun.

E aveva pensato di dover sgranare gli occhi, di fissare il vuoto mentre lui, dopo la sua romantica dichiarazione, improvvisamente la baciava. Lei non doveva capire, doveva essere confusa.

Ma si sorprese invece, di essere lucida e di sapere perfettamente che quel ragazzo non era Sasuke, ma il suo peggiore nemico, colui che voleva uccidere l’unica persona veramente cara che le era rimasta.

Non fissò il vuoto con occhi vitrei e, a discapito dei suoi sogni da bambina, li chiuse immediatamente dopo quell’attimo di smarrimento, ricambiando quel bacio con foga, arrivando a desiderare tutto di lui. Quando l’aria cominciò a mancare, fu Sasori ad allontanarsi per primo, lasciando cadere al suo fianco la mano che sostava ancora sotto il mento di lei.

« oppure l’arte è come questo bacio. Un attimo, giusto per gustarne la bellezza momentanea che ti rimarrà sempre impressa nella mente. Definiamola…un’esplosione di sensi…» il ragazzo crucciò appena le sopracciglia, desolato dalle sue parole.

Socchiuse gli occhi, fissando quelli di lei ancora increduli, forse, o semplicemente imploranti.

[ aveva capito Sakura per che cosa era perfetta ]

 

Marionetta.

 

« vai al ponte Tenchi del villaggio dell’Erba. Verso mezzogiorno, fra dieci giorni esatti da oggi, in quel luogo incontrerai un subordinato di Orochimaru che è una mia spia. Immagino che lì…potrai incontrarlo… » era un sussurro quello che Sasori si era lasciato uscire dalle labbra ancora umide dal bacio mentre con un sospiro, volgeva le spalle a Sakura ancora ferma davanti all’albero.

La ragazza rimase a fissarlo per qualche istante e, come era venuto, se n’era andato, lasciandola sola, incredula mentre una mano tremante, piano, si andava a poggiare sulle labbra calde.

[ ed era salva ]

 

Mentre si allontanava Sasori, sorrideva.

Un lieve sorriso, quasi accennato e probabilmente non veramente visibile.

Quella ragazzina gli aveva fatto uno strano effetto, gli aveva fatto dire delle parole insensate.

[ un’esplosione di sensi ? l’arte è e t e r n a, ora e sempre. ]

Ma per un attimo, aveva visto che i loro occhi, erano uguali.

 

E forse, Sakura era veramente perfetta per essere sua.

Per essere una marionetta senza vita.

Lui e lei erano uguali, dopotutto.

Ma lui non era né umano, né una marionetta e aveva perso t u t t o.

Erano stati abbandonati entrambi dalle persone che ritenevano più importanti nella loro vita.

Ma Sakura, era ancora in tempo per avere un’ancora d’appiglio, aveva speranza.

Magari proprio grazie a lui.

Ad Akasuna No Sasori.

 

« vedi di trovarlo il tuo Sasuke-kun e vivi la vita per quanto breve sia, lui non ti ha abbandonata veramente. Il tuo sguardo ancora, non è uguale al mio… »

 

 

Et voilà la mia Sasori x Sakura che avevo anticipato.

Ahem, so che la parte “Sasori vuole Sakura come marionetta” non è originale, lo so.

Però mi serviva per il complesso della trama in generale ^^

Ah, e ovviamente un pizzico di SasuSaku non può mancare, ma è palese che Sasuke è solo accennato, la storia è proprio una SasoSaku ^^.

La concezione di arte per Sasori me la sono inventata al momento °°’ so che è sempre in competizione con Deidara per l’arte eterna e l’arte esplosiva [oh, Deidara-senpai XD] ma non so bene di come ne parlano. Spero non sia troppo OOC, anche se la parte finale non me gusta.

Va beh ^^ non so se esserne soddisfatta ç_ç magari è un po’ confusa o c’è qualcosa di sbagliato, vi chiedo di perdonarmi in anticipo.

Grazie.

Ah, importante: l’incontro fra Sasori e Sakura è subito dopo la morte di Gaara nello shippuuden, solo che non c’è Chiyo. (le informazioni su Sasuke sono vere, solo che qui Sasori non fa una brutta fine ù.ù)

 

DEDICATA COMPLETAMENTE A SAKURACHAN92: Mogliettinaaaaaaaaa! La mia SakuChan! (W le due Sakure! Tu SakuChan e io Sakurako!) Lo so, il tuo compleanno era ieri, ma dopotutto la festa è oggi! Quindi, prendi questa fic come una parte del mio regalo (ne ho preso un altro moooolto più bello!) so che ti piacciono le Sasori x Sakura (anche se sappiamo che le SasuSaku sono le migliori e non c’è nessuna ragazza che può rimpiazzare Sakura dato che Sasuke è solo suo ù.ù) anche se Sasori è rigorosamente di tua proprietà come Deidara e Neji, ya. Spero l’apprezzerai amo *-* ci ho messo il cuore per farla anche se poi è venuta quello che è!

Ti adorooooo! E buon compleanno! ^^

Tua MogliaH ù.ù   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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