Scusa...volevo
dire Ginny.
Ore 21:30.
Sala comune
di grifondoro.
Harry è
disteso a pancia in su in una delle soffici poltrone in compagnia di Ginny.
Sono soli,
completamente soli.
Il silenzio
regna sovrano tra di loro.
Entrambi guardano
il fuoco, nessuno dei uno due ha qualcosa da dire.
Il rosso
acceso delle fiamme risplende negli occhi verde smeraldo di Harry, rendendolo
se possibile ancora più attraente.
I cappelli
costantemente in disordine gli cadono sul viso andandogli a coprire leggermente
gli occhi.
Ginny gli
si avvicina senza dire una parola mettendosi sopra di lui.
I loro
corpi sono vicini.
Pericolosamente
vicini.
Le
ginocchia di lei sfiorano i fianchi di lui.
Le sue mani
toccano appena le sue spalle muscolose.
I loro visi
sono a poca distanza l’uno dall’altro.
Le loro
bocche vogliose di amore si cercano e infine si trovano con soddisfazione.
Ginny alza
appena la testo e lo guarda negli occhi.
Lui
sorride.
Lei prende
il respiro, come se dovesse dire qualcosa di importante e con voce quasi
tremante pronuncia le fatidiche parole :” Harry ti amo”.
Harry non è
sorpreso, già lo sapeva da tempo.
Lei aspetta
con ansia un risposta che tarda però ad arrivare.
Harry in
questo momento è sicuro solo di una cosa: di non amarla, ma comunque dice:”Ti amo
anche io, Hermione”.
Quel nome
risuona come una maledizione tra di loro.
Il silenzio
diventa tagliente.
”Scusa…
volevo dire Ginny” fa appena in tempo a dire prima che lei scappi in
dormitorio.
Alcune
lacrime fanno capolinea sulle sue guance già arrossate.
Harry
sospira seguendo con lo sguardo la direzione verso cui è andata.
Si passa
una mano tra i corvini capelli.
“Cosa ho
fatto?” si domanda.
La parte
più profonda della sua anima sa di essersi appena tolta un peso.
Un enorme
peso.
Ora lo sa
con certezza.
Ora sa che
la persona che ama è Hermione.
Se volete potete leggere anche le altre cose che ho scritto.