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Autore: fuxiotta95    06/04/2013    7 recensioni
...Aveva urlato cercando di liberarsi dalla presa dell’ufficiale, osservai mio padre allungare una mano verso mia madre, le loro dita si intrecciarono per un’ultima volta. Venni caricato a mia volta sulla scialuppa, mi strinsi a mia madre, alzai lo sguardo incrociando quello di mio padre mentre la scialuppa veniva calata e vidi che le loro mani erano ancora unite...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Finlandia/ Tino Väinämöinen, Principato di Sealand/Peter Kirkland, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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“Ricordo perfettamente come la nave stava affondando velocemente, di come all’inizio tutti i passeggeri si comportassero come se fosse un dramma recitato, gruppi di donne e uomini parlavano tranquillamente, ma subito dopo il caos si scatenó…non appena si diffuse la voce che le scialuppe a bordo non erano abbastanza per tutti i passeggeri e quindi avrebbero caricato per primi donne e bambini. Ricordo che io e i…potrei dire “genitori” eravamo sul ponte principale, osservavo la gente che presa dal panico correva da una parte all’altra, puntai lo sguardo alla mano di mia madre, Tino, che con forza stringeva la mia, poi tornai a guardare le persone che correvano
-Peter, se non sbaglio volevi sapere come andava a finire il tuo libro illustrato-
Puntai nuovamente lo sguardo su mia madre che continuava a guardare di fronte a se, mio padre Berwald, lo guardó con fare interrogativo
-Non ci sono piú scialuppe…lo sai pure tu Berwald…-
Sussurró prima di voltarsi a fissarmi sorridendo per darmi conforto
-Torniamo in cabina a finirlo…-
Li vidi scambiarsi uno sguardo strano, non riuscii a decifrarlo, so solo che il sorriso di mia madre era triste, anche se  non voleva farmelo vedere aveva paura.
Non ricordo bene come, ma ad un tratto mio padre aveva preso a correre trascinandosi dietro me e mia madre, lo vidi raccogliere da terra un cappellino turchese, molto probabilmente appartenente ad una qualche nobile donna che lo aveva perso durante la fuga. Appena arrivammo in mezzo alla folla, composta da gente che cercava di ottenere un posto su una delle poche scialuppe, mio padre mise il cappellino a mia madre cercando di celargli il piú possibile il volto, la fortuna di mia madre era che nonostante fosse un uomo avesse molti tratti femminili e quella sera si era messo un copri spalle turchese che ad una veloce occhiata lo faceva sembrare una giovane ragazza. Papá si fece largo tra la folla stringendo forte la mano della mamma mentre lui stringeva la mia, non gli diede tempo di chiedere spiegazioni che mio padre ci aveva giá presentati al giovane ufficiale, ci aveva presentati come suo figlio e sua moglie. L’uomo afferró per il braccio mia madre facendola salire velocemente sulla scialuppa
-No! Berwald, vieni con noi!-
Aveva urlato cercando di liberarsi dalla presa dell’ufficiale, osservai mio padre allungare una mano verso mia madre, le loro dita si intrecciarono per un’ultima volta. Venni caricato a mia volta sulla scialuppa, mi strinsi a mia madre, alzai lo sguardo incrociando quello di mio padre mentre la scialuppa veniva calata e vidi che le loro mani erano ancora unite
-Berwald, non ci lasciare!-
Le loro mani furono separate dalla lenta discesa
-Papá non vieni?-
Gli chiesi ingenuamente, lo vidi sorridere, era la prima volta che lo vedevo sorridere, ma il suo era un sorriso triste
-No…-
Sussurró continuando a sorridere mentre la scialuppa veniva calata
-Proteggi la mamma, non lasciarla mai sola-
Mia madre si alzó facendo oscillare leggermente la scialuppa, la vidi tendere ancora la mano verso di lui, mio padre si sporse allungando la mano a sua volta, le loro dita si sfiorarono
-TI AMO, TI AMO, TU SEI MIO MARITO, TI AMO!-
Era la prima volta che mia madre diceva una cosa del genere, ogni volta che mio padre lo chiamava “moglie” lui urlava che non doveva dire certe cose, che lui non era sua moglie. Mio padre sorrise, questa volta era un sorriso sincero
-Grazie Tino…per tutto…ti amo-
Fu l’ultima cosa che sentii dire a mio padre…
La scialuppa era lontana dalla nave che aveva preso ad inabissarsi alzando la poppa, mia madre mi stringeva con forza, lo sentivo tremare, non per il freddo, sussultó quando la nave si spezzó in due
-Berwald…-
Alzai lo sguardo verso il suo viso e vidi che copiose lacrime gli rigavano le gote, gli occhi mi iniziarono a pizzicare, ma immediatamente pensai al compito che mio padre mi aveva lasciato, mi alzai in piedi e asciugai le lacrime con la manica del giubbottino che mi aveva messo non appena era suonato l’allarme
-Non avere paura mamma…-
Sussurrai cercando di sembrare il piú forte possibile, ma le lacrime mi tradirono, con forza mi strinse a se ed entrambi scoppiammo in un pianto silenzioso, non riuscivamo a far scaturire tutto il dolore che provavamo nonostante esso fosse tanto…io avevo perso mio padre e mia madre aveva perso l’uomo che amava…penso che il suo piú grande dolore fosse quello che non era mai riuscito a dirgli di amarlo fino a quel momento, fino a che la morte non è giunta a separarli…
"
 
SPAZIO AUTRICE
Poche paroline! Come molti di voi si saranno accorti ho preso spunto da una doujinshi sul titanic con i personaggi di Hetalia…ammetto che scoppio a pingere ogni volta che vedo la scena in cui Svezia maschera Finlandia per farlo salvare con Sealend T.T
Un bacione da questa pazza Fuxiotta95
  
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