Capitolo 2: E’ un
miracolo
Chad cominciò a frugare nel suo armadio. Troy e Ryan
entrarono nella stanza, ridendo per una qualche battuta che avevano appena
sentito probabilmente. Ritornarono seri a poco a poco, quando videro l’amico
tirare fuori dai cassetti vestiti suoi e di loro due.
Ryan fece per dire qualcosa, ma si ritrovò sulla faccia un paio di jeans al
ginocchio. Se li tolse dal viso e li squadrò. Erano i
suoi.
-Chi ti ha dato il permesso di
frugare nella mia roba?- domandò Ryan sarcasticamente.
Chad si voltò, in mano due magliette, -Non trovo più il
mio pallone da basket.-
Troy inarcò un sopraciglio, -E c’era bisogno di mettere a
soqquadro la stanza per ritrovare il tuo porta-fortuna?- scherzò, -Anche se nel
casino si sguazziamo, sia chiaro.- si affrettò a chiarire.
-Ragazzi, è una tragedia!- Chad si portò le mani tra i
capelli, -Devo assolutamente ritrovarlo!-
Ryan individuò un qualcosa di sferico sotto il suo letto,
-Reperto A.- disse lanciandogli il pallone.
Chad si illuminò, -Tesoro! Stai
bene? Ti sei graffiato? Sei sgonfio?- gli domandò in
fretta.
Troy e Ryan sgranarono gli occhi, -Ti senti
bene?- domandò il primo.
-Non è che dentro a quel pallone
c’è una ragazza e non ce lo vuoi dire?- scherzò invece Ryan.
-Spiritoso.- bofonchiò Chad riponendo il
pallone nello zaino, -Oggi ho l’esame di Musica. Se
non lo passo sono nella merda.- disse prendendo in fretta un libro dalla
copertina blu.
-Mi chiedo ancora perché questa scuola abbia i corsi
normali.- Troy ci pensò un attimo su, -Dobbiamo
studiare per il basket, ma nello stesso tempo le materie che abbiamo fatto al
liceo. Che dilemma.- rise andando verso il letto a
castello.
-Beh, cerca di capirlo. Io ero nel Drama Club, tu hai
avuto ripetizioni da Gabriella nel canto.- gli ricordò Ryan, -Taylor gli insegnava
chimica, mica a gorgheggiare.-
Chad si mise lo zaino in spalla, -E’ meglio che vada, non voglio arrivare in ritardo.- disse rabbuiandosi.
-Chad… scusa, non volevo…-
-No, tranquillo.- Chad aprì la porta della stanza, -Non ti
devi scusare. È la verità.- uscì dalla camera
sbattendosi la porta alle spalle.
Quanto tempo era passato da quando
era iniziato il nuovo anno? Un solo giorno. Quanto tempo era passato da quando aveva visto l’ultima volta Taylor? Due anni,
forse. Quando aveva appena finito il suo secondo anno di
college, quando loro due si accorsero di quanta distanza li separava.
Vedersi ogni tanto non gli faceva bene e li aveva portati a litigare più di una
volta. Ma non poté fare a meno di pensare che le mancava
terribilmente, come se una parte di lui fosse ancora legata al passato.
-Chad, sei pronto?- trillò una
voce dietro di lui.
Si voltò, sorridendo sincero, -A dire il
vero no, Deborah.-
Deborah Hunicart lo raggiunse. La
camminata leggera, un fisico perfetto, slanciata e dalla carnagione un po’
abbronzata. Aveva occhi verdi e boccoli biondi che le arrivavano fino a
metà schiena.
-Ce la farai sicuramente.- si avvicinò
al suo viso e gli diede un bacio.
Chad ricambiò, -Tu hai passato l’esame di Letteratura
Inglese?- domandò mentre le cingeva la vita con un
braccio.
-A pieni voti. Grazie a Troy, è ovvio.-
rise Deborah tenendo tra le mani due libri schiacciati contro il petto.
-E’ un asso in Letteratura.- rise Chad fermandosi davanti
ad un’aula, dove alcune persone stavano entrando, -Vengo in camera da te subito
dopo l’esame, va bene?-
-Ok, ti aspetto.- Chad si chinò
su di lei fino a far unire le loro labbra. Deborah si allontanò sorridendo.
Le piaceva molto quella ragazza. Stavano
insieme ormai da quattro mesi e ci stava bene insieme. Il suo pensiero vagò
di nuovo alla ricerca di Taylor, ma Chad scosse la
testa energicamente. Deborah era la sua nuova ragazza e le voleva bene.
Me la devo scordare
Taylor! si impose mentre prendeva posto in aula.
Me lo devo scordare
Chad! Taylor entrò
nella mensa scolastica, con un sospiro.
Quella notte aveva sognato Chad. Di nuovo. Ormai le
capitava spesso, come qualche anno prima quando si
erano lasciati. Di comune accordo, questo era certo. Ma non
perché non si amavano. Taylor prese un vassoio, mise il suo pranzo e
raggiunse un tavolo a cui erano seduti due ragazzi mori e una ragazza dai
capelli rossi.
-Come è andato l’esame di Matematica?-
domandò sedendosi accanto a Jason.
-Credo di aver sbagliato l’equazione dell’iperbole.-
scrollò le spalle Jason, -Odio geometria analitica.- disse infilandosi in bocca
una forchettata di pasta.
Lane sorrise, -A me invece è andata
piuttosto bene.- passò a Taylor, seduta di fronte a lei, un quaderno, -Grazie
per gli appunti.-
-E a te com’è andata Robert?- Taylor
prese il quaderno e guardò il ragazzo che sedeva accanto a Lane.
Robert Kilowatt scrollò le spalle,
-Credo bene.- disse aprendo la sua coca-cola. Aveva occhi grigi e
capelli neri, un mix che a Lane piaceva molto. Le ricordava il prototipo di cattivo ragazzo. Anche
se di cattivo non aveva proprio nulla. Robert era estremamente
dolce ed espansivo.
-Anche a me credo sia andato bene.-
Taylor cominciò a mangiare le sue patatine.
-Avete idea di quando inizieremo
il tirocinio all’ospedale?- domandò Lane.
-Credo settima prossima.- la informò Jason, -La nostra
classe girerà i turni, ma da quello che ho capito si possono organizzare
piccoli gruppi da quattro persone, così possiamo girare i turni più facilmente.-
-Almeno è il nostro ultimo anno.- gli
ricordò Robert. Annuirono, rinfrancati da quella prospettiva.
*°*°*°*°*°*
-SIIII!! SONO UN GENIO!!!-
Sharpay prese a saltare sul suo letto.
Gabriella accorse dal bagno, -Ma
che diavolo stai facendo, Sharpay?- sbarrò gli occhi stupita.
-Ho passato l’esame di danza
moderna!- abbracciò
l’amica, nella stanza fece capolino Kelsi.
-Ehi, le vostre grida si sentono fin
dalla palestra.- rise Victoria, dietro a Kelsi. Victoria Danforth era
una ragazza abbastanza alta, con corti capelli castano chiaro e occhi blu. Come
si intuiva dal cognome era imparentata con i Danforth,
infatti era la cugina di Chad.
-Ho passato l’esame di danza moderna, ragazze!-
-Bravissima!- Kelsi l’abbracciò, -Bisogna festeggiare,
stasera andiamo a mangiare una pizza.- propose con un sorriso, -E poi in
discoteca.-
-Fino a qualche anno fa eri quella più
seria, Kelsi.- alzò gli occhi al cielo Gabriella.
-E’ la mia influenza.- rise Victoria prendendo a braccetto
Kelsi, -Hanno fatto un grosso errore a metterci in stanza insieme fin dal primo
anno.-
Kelsi rise, ma per un momento pensò a Jakie. Doveva a lei la sua spontaneità, le mancava terribilmente.
La sua testardaggine, la sua dolcezza, la sua grinta.
La considerava ancora la sua migliore amica e Victoria lo sapeva bene. Victoria
sapeva che non sarebbe mai riuscita a sostituire la cugina nel cuore e nella
mente di Kelsi.
*°*°*°*°*°*
-Allora? Com’è andata?- Deborah chiuse la porta della
camera alle sue spalle.
-Credo bene. Insomma, dovrei averlo passato l’esame.- Chad
si sedette sul letto della ragazza, dalle lenzuola bianche e rosa, -Emily?- chiese
accennando alla sua compagna di stanza.
-E’ andata da Ryan.- scrollò le spalle Deborah, -Fa di
tutto per mettersi insieme con lui.- si sedette accanto a Chad.
-Peccato che a Ryan piaccia
ancora Jakie.- ribatté sarcasticamente.
-Già. Non oso immaginare come faccia a vivere senza la
persona che ama.- Deborah accavallò le gambe.
Chad fece un sorriso, -E a baciarla.-
-Beh, anche.- Deborah si voltò, ma le parole le morirono
in gola quando il ragazzo la attirò a sé in un bacio,
-Chissà cosa farei senza i tuoi baci.- sorrise facendo per baciarlo ancora.
Chad si separò di malavoglia, sentendo l’insistente
vibrazione del cellulare. Si accigliò un attimo, -Ci vediamo più tardi,
Deborah.- la baciò ed uscì dalla stanza, -Pronto?- percorse vari corridoi,
ascoltando la madre, -Cosa?- domandò sgranando gli
occhi, -Ok, arrivo al più presto! Va bene, stai tranquilla mamma.- entrò nella sua stanza e buttò il cellulare sul suo letto.
Aprì le ante dell’armadio.
-Che succede?- Troy lo guardò
confuso.
Chad prese un borsone e cominciò a riporci vari vestiti, -Devo andare a casa.- disse risoluto prendendo il pallone da
basket, -Cavolo, devo assolutamente chiamare Nelson! E
Kelsi!-
-Ehi, aspetta.- Ryan lo fermò prendendogli un braccio,
-Perché devi chiamare Nelson e Kelsi?-
Chad sorrise, gli occhi un po’ lucidi, -Saranno
contenti di rivedere Jakie, no?- domandò sorprendendo i due amici.
-Cosa?- Ryan boccheggiò un attimo, prendendo poi il
cellulare, “Kelsi!”
“Ehi, Ryan! Come mai questa chiamata improvvisa?”
“Fai le valige, Kelsi! Jakie si è svegliata!” Troy prese
due borsoni, lanciandone uno a Ryan.
“Cosa? Oh, mio Dio!” Kelsi
abbandonò il libro di Arte teatrale e si mosse verso
l’armadio, “Prenderò l’autobus, probabilmente!”
“Noi invece andiamo in macchina.”
“Ok, dai! Avviso le altre!” Kelsi tirò giù una borsa,
“Ryan!”
“Sì?” il ragazzo si bloccò nel tentativo di infilare una
maglietta nel borsone.
Le lacrime caddero dagli occhi di Kelsi, “Dopo quattro
anni…”
“Lo so, Kelsi. Lo so.”
Kelsi rise felice, riattaccando il telefono, -Victoria,
Jakie è sveglia!-
Victoria, che era rimasta per tutto il tempo a guardare la
scena confusa, saltò giù dal letto. Andò ad abbracciare subito l’amica,
piangendo anche lei.
-Ehm… Kelsi, che stai
combinando?- rise Sharpay entrando nella stanza dell’amica.
Gabriella le fu subito dietro, -Perché piangete?-
Victoria sorrise, -Fate le valige, ragazze.- disse
ridendo, -Andiamo da Jakie.-
-Andiamo da Jakie.-
Lane si accigliò, -Perché?-
Taylor passò un borsone a Jason, -Mi ha
chiamata Zac. Si è svegliata, è viva!- esclamò
abbracciando l’amica.
Jason la prese per mano, -Taylor,
sbrigati! Dai, che perdiamo il treno!-
-Arrivo.- Taylor guardò Lane, -E’ viva.-
Lane l’abbracciò, -E’ un
miracolo…- sussurrò lasciandola finalmente andare.
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Un po’ corto, ma è solo di transizione. Non ho molto tempo
(cercate di capirmi, sto aggiornando anche tutte le altre storie) e rispondere
alle vostre recensioni comporterebbe solo un grande e immenso sacrificio visto
che quasi tutti mi volete strozzare per aver separato
Chaylor. E sinceramente non voglio avervi contro XD
Ringrazio tutti, al prossimo capitolo e fatemi sapere ^^
Bacioni
By
Titty90 ^^