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Autore: strifylover    07/04/2013    1 recensioni
Mi guardai attorno e vidi che tutto era grigio. Non c’erano sfaccettature di colore, solo effetti dati dalla luce bianca di un sole spento. Pensai che non era possibile, pensai che era impensabile vedere una cosa di quel genere, e invece c’era.
Respirai affannosamente, pensando a chiudere gli occhi e svegliarmi da quell’incubo. Oltre ai colori erano sparite le emozioni, ma forse solo quelle positive, perché continuavo a tremare di paura.
Mi sentii male, ancora, quando sentii un brivido freddo percorrermi la schiena e immediatamente capii che niente di buono stava per accadere.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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N/A: Allora, rendetevi conto che questa cosa l’ho scritta interamente per dedicarla a RenoLover. Tutte le cose che ho scritto e portato sottoforma di Kurtbastian sono le emozioni che provo io. Per una volta sono io Kurt e lei è il mio Sebastian, solo perché io sono convinta che lei abbia l’unico compito di farmi sorridere e di proteggermi e ci riesce sempre <3.
Okay, è stata dura scrivere quest’angolo senza mettermi a piangere, quindi ora leggere se vi va e io vado a rotolarmi nell’angolo a piagnucolare.
-- strifylover <3
 
 
THE SILENT PLACE

(The Silent Place - Cinema Bizarre) 

Mi guardai attorno e vidi che tutto era grigio. Non c’erano sfaccettature di colore, solo effetti dati dalla luce bianca di un sole spento. Pensai che non era possibile, pensai che era impensabile vedere una cosa di quel genere, e invece c’era.
 
Respirai affannosamente, pensando a chiudere gli occhi e svegliarmi da quell’incubo. Oltre ai colori erano sparite le emozioni, ma forse solo quelle positive, perché continuavo a tremare di paura.
Mi sentii male, ancora, quando sentii un brivido freddo percorrermi la schiena e immediatamente capii che niente di buono stava per accadere.
 
Li riconobbi, ad uno ad uno, vestiti di grigio chiaro e talvolta grigio. Davanti a me sfilavano, con volti inespressivi, Rachel, Quinn, Santana e Brittany, con pettinature raccolte, irriconoscibili.
Ripensai ad un verso di una vecchia canzone.
 
All we need is fantasy
 
Già, la fantasia, ma sembrava così difficile farsi catturare e inghiottire da qualcosa che non fosse quel grigiore tenue che avvolgeva il mondo.
Avevo pensato così tante volte che il mondo era un posto grigio e piatto, ma vederlo davvero come lo immaginavo mi stava facendo male. Un male così atroce da sentirlo bruciare nel petto.
 
Mi chinai, appoggiando le ginocchia sull’asfalto freddo e mi strinsi la mano sul petto per cercare di appianare quel dolore lancinante. Chiusi gli occhi, ancora dolorante, e alzai lo sguardo verso l’orizzonte incolore.
 
Sbarrai gli occhi quando lo vidi.
 
Era bellissimo e mi stava sorridendo. Mai avevo creduto che potesse esistere un tale essere, così perfetto, davanti a me. Eppure c’era. Avanzava a passo lento, felpato e silenzioso e più si avvicinava a me, più mi faceva diventare calmo. Sentivo un calore familiare invadermi il petto, lentamente, mentre passo dopo passo, sentivo tremare la terra sotto di noi.
 
Arrivò davanti a me e finalmente riuscii a guardarlo meglio: mi resi conto di quanto fosse perfetto e di quanto i suoi occhi versi luccicassero mentre mi guardava dritto negli occhi.
Mi porse la mano, per sollevarmi da quello stato di devastazione in cui mi trovavo. Quando le mie dita timide sfiorarono le sue, un’altra ondata di calore mi invase, questa volta colpendo il cuore.
 
Eravamo l’uno di fronte all’altro, mi sorrise, in modo caldo. Poi si chinò verso di me, facendo combaciare le nostre fronti.
Tutto quello di cui abbiamo bisogno è la fantasia.” Mi sussurrò, suscitandomi un riso sproporzionato sul volto. Mi sentivo leggero e tutti i miei dolori erano scomparsi. Non pensavo a quello che mi circondava, ma solo a ciò che quel ragazzo mi stava dicendo.
 
“Sebastian …” D’impulso lo chiamai così, mentre districavo le nostre dita, senza separare i palmi. “Restami accanto.” Lo implorai, perché ero sicuro del fatto che se ci fosse stato lui, tutto sarebbe andato per il meglio.
 
“Stringi la mia mano … Kurt.” Sebastian alzò le nostre mani all’altezza delle spalle, fu una sensazione strana, ma piacevole e quando le nostre dita si scontrarono sentii una fonte di energia trapassarmi. Chiusi gli occhi per lo spavento, avevo persino paura di riaprirli. Poi Sebastian mi incoraggiò stringendomi la mano.
 
I miei occhi si riaprirono e sbarrai la bocca nel vedere che tutto era tornato come prima. Sentii il viso che cominciava ad essere rigato dalle lacrime, ero felicissimo di poter distinguere di nuovo i colori e le emozioni di un mondo nuovo.
“Grazie.” Gli sussurrai, stringendogli le braccia attorno al collo.
 
Sebastian mi strinse a sé, aggrappandosi attorno alla mia vita e non proferì parola. Poi lo sentii singhiozzare, mentre anch’io cercavo di calmare le mie lacrime.
Forse perché anche lui aveva visto quel mondo orribile, forse non era solo un mio incubo. Forse qualcosa in più di un semplice tocco, un sentimento maggiore di tutto ci aveva fatti risvegliare.
 
 
   
 
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