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Autore: Strega Morgana    27/10/2007    2 recensioni
“Cosa vuoi Jones?”
“Jones?! Jones?! Io mi chiamerei padron Jones!!”
“Cosa vuoi?”
“Lo sai”
“Allora puoi andartene! Ho pagato il mio debito. Ti ho restituito il tuo cuore con le chiavi dello scrigno…il patto è chiuso”

Ipotetico continuo del 2° Film. Scritto prima che il 3° uscisse. Jack/Elizabeth. Favorite Di questo momento di estrema malinconia!
Genere: Malinconico, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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L'Anima Di Jack

L'ANIMA DI JACK

Era li, in piedi, vivo, davanti a lei… “Oh, Jack, Jack, sei vivo!!!Come stai? Dio, non sai quanto mi sei mancato…scusami Jack ma non avevo scelta…che avrei potuto fare?mi dispiace tantissimo…ti amo Jack…ti prego perdonami.”

Si strinse a lui baciandolo dolcemente…e lui ricambiò. Senza più rancore, senza più rabbia. C’erano solo loro 2. O meglio, credevano di essere solo loro due. In quella grotta ai confini del mondo, credevano finalmente di potersi amare come persone normali. Ma lui era un pirata. E aveva ancora un debito. In particolare un debito con qualcuno che aveva “la faccia” ( se si può chiamare così) piena di tentacoli da piovra. Davy Jones. E il debito consisteva, niente meno che, nella sua anima.

Infatti, non erano soli: “Ma che coppietta niente male!” l’interruppe una voce. Le braccia di Jack si irrigidirono stringendo Elizabeth: “Capitan Jack Sparrow e la sig.na Swann…interessante” quegli occhi gelidi…

“Cosa vuoi Jones?”

“Jones?! Jones?! Io mi chiamerei padron Jones!!”

“Cosa vuoi?”

“Lo sai”

“Allora puoi andartene! Ho pagato il mio debito. Ti ho restituito il tuo cuore con le chiavi dello scrigno…il patto è chiuso”

“Vuoi che me ne vada?”

“Si”

“Attento Jack…attento a cosa desideri…non sai cosa o chi potrei portare via con me…”

“VATTENE”

Davy Jones si voltò, e incamminandosi fece per andarsene. Ma fece non vuol dire se ne andò. Con un movimento repentino si voltò e di scatto, allungando uno dei suoi tentacoli, strappò Elizabeth dalla stretta di Jack. Facendole aderire le braccia al corpo, in modo che non potesse liberarsi, la strinse in vita posizionandola sulla spaccatura che segnava l’inizio del baratro della fine del mondo: “Scegli Jack. Questo è il tuo momento. Ti do la possibilità di scegliere.

Puoi darmi la tua anima e la bella signorina ti verrà restituita. Con tutte le forme intatte, così come è adesso. Oppure dai il tuo consenso affinché il mio tentacolo lasci cadere la tua bella e ti terrai la tua anima, senza rivedermi mai più…se non nei tuoi incubi.”

Odiava le scelte. Le aveva sempre odiate. E le avrebbe odiate per sempre.

Avrebbe potuto fare il gentiluomo e salvare Elizabeth. A quel punto però non avrebbe importato se era gentiluomo o pirata. Il suo corpo sarebbe stato solo carne attaccata alle ossa. Tutte le sue ambizioni, i progetti, gli amici…la Perla…tutto sarebbe andato perduto. La sua intera essenza sarebbe stata disintegrata. Non poteva.

Poteva scappare. Voltarsi e correre fino a raggiungere l’uscita, avrebbe respirato l’aria e si sarebbe sentito vivo. Jones non avrebbe ucciso Elizabeth.

E tutti vissero felici e contenti…si disse amaramente. Non poteva.

Era impossibile. Non poteva scegliere. Ma doveva.

Avrebbe potuto uccidere Elizabeth. Salvarsi. Un nodo gli bloccò la gola e il cuore ebbe una stretta.

Non poteva. Ma doveva.

Addio,Elizabeth. È stato bello conoscerti e insieme abbiamo passato, anche se pochi, dei bei momenti. Ti ho amato, ti amo. Non so se considererai il mio come un atto da vigliacco o di coraggio. Non so se mi odierai. Ma, comunque, sarà troppo tardi. Spero solo che, anche se…

Ingoiò amaro e i suoi occhi corsero a lei. Era bellissima. Anche se Jones la stava stringendo per farla urlare e impietosire Jack, lei era immobile, con le labbra serrate, quasi esangui, per non fare uscire le grida di dolore.

…spero solo che, anche se dall’altra parte della vita, non smetterai di amarmi. Scusami ma non posso farmi portare via ciò che ho di più importante al mondo….

La guardò di nuovo. Gli occhi di lei incontrarono i suoi. Azzurri, limpidi, spaventati quegli occhi non sapevano cosa chiedere a quelli che la fissavano, così dolci, scuri, così profondi. Sapeva che Jack aveva già fatto la sua scelta. Lo capiva dalla disperata rassegnazione che aveva nello sguardo. Sperava solo che fosse la scelta giusta.

Jack, ti prego, non farlo. Non scegliere di salvarmi. Scappa. Lontano da tutto e tutti, scappa. Fino a che non troverai la luce, scappa. Finchè ti sentirai vivo, scappa. Fin quando non dimenticherai, scappa.

“Allora Jack? Hai scelto?”

“No!” Elizabeth intervenne. La voce rotta dalla paura, dall’impossibile, dalla disperazione. La gola era chiusa, il cuore stretto in una morsa.

“Non farlo. Ti prego, Jack, non scegliere. Sai cosa devi fare. Vai e lasciami qui. Mi dimenticherai. Troverai un’altra donna che..”

Gli si ruppe la voce. Non riuscì continuare. Provò a mandare giù quel magone che le stringeva la gola e le bloccava le parole ma più ci provava più si sentiva cedere e aumentava la voglia di implorare. Con uno sforzo immane alzò gli occhi per…

“Ho già scelto, Elizabeth.” l’interruppe: “Ormai è troppo tardi. Sei la mia passione, la mia vita. L’unica donna che abbia veramente amato e che amerò mai. Hai già aperto quella dell’amore, non puoi aprire tutte le porte del mio cuore. Credimi preferisco amarti morendo”

Respirò profondamente…per sempre…

“Ho fatto la mia scelta Jones…”

 

Ti prego, Dio, aiutami…non farmi cadere…dammi la forza per non cadere…per me, per lei…perchè poi possa tornare a vivere…senza lei…

 

Pregò per la sua scelta.

 

So che sarebbe stato più difficile  scegliere l’altra possibilità, ma non sono così coraggioso…..ti prego Signore aiutami…

 

Pregò che non gli si spezzasse la voce…anche se il cuore era ormai già distrutto….

 

“Io, Jack Sparrow, ho preso la mia scelta…”

 

…l’ultimo interminabile sguardo alla SUA donna, per sempre sua…

 

“….puoi prenderti la mia anima…”

 

“NO!!! Jack, ti prego no! Jones, Jones prendi me, ti prego, prendi me, non togliergli la sua anima, non ucciderlo, ti prego, ti scongiuro, prendi me invece che…”

 

Solo due parole: TROPPO TARDI…

Una luce bluastra entrò in Jack. Con le lacrime agli occhi, non volendo guardare ma senza riuscire a distogliere lo sguardo, con il cuore che cedeva, che non riusciva a reggere, Elizabeth vide l’uomo che amava privarsi della sua anima. Lo vide, agonizzante, lacerato dal dolore abbandonare la sua vita con lei. Vide la luce abbandonare i suoi occhi, il sorriso abbandonare le sue labbra. Vide l’amore abbandonare la sua anima. Mentre l’amore abbandonava l’anima di lui, la luce abbandonava per sempre gli occhi di lei. L’anima si perdeva nel vuoto, e, nel buio, quella frase che lui non aveva mai avuto il coraggio di pronunciare….che lei non aveva mai avuto la forza di sentire…ti amo…era troppo. Singhiozzando, senza più senno né ragione, corse verso Jack,e lo baciò…

 

Perché questa labbra sono così fredde? Perchè le tue braccia non mi stringono?

Ti prego, Jack, ti prego…dimmi che è un incubo…

 

Le braccia senza vita di lui la scostarono. Lo guardò, disperata. Non c’era più niente da fare. Era troppo tardi. Jack non c’era. Più. Mai più.

 

Perché, DIO, PERCHÈ!?

 

Cadde in ginocchio. La testa che guardava il pavimento stranamente levigato…gli occhi pieni di lacrime amare, che sapevano di disperazione. Le parole che avrebbe voluto gridare e sbattergli in faccia erano bloccate in fondo alla gola, racchiuse nel suo cuore che non riusciva ancora a fargli del male. Sapeva che tutte le parole che l’avrebbero ferito non avrebbero funzionato…sapeva che le avrebbe dette e sarebbe restata a fissarlo con gli occhi pieni di lacrime sperando che qualcosa nei suoi asciutti, vuoti e impersonali comparisse per confermarle che lui era li e tutta questa era menzogna o incubo.

chiamo il tuo nome e non succede niente…urlo con tutta me stessa di te e non succede niente…grido amore con la mia anima…e in quel niente il mio cuore diventa nulla…diventa... solo… una enorme…gigantesca…immane…insopportabile… ferita…

E non succede niente. Le grida si spensero rimbombando nel dolore…immobile, disperata…il cuore gonfio di amarezza e furia…del tipo più nero…i pugni stretti con le unghie che graffiavano il palmo fino a farlo sanguinare…e intanto, quei maledetti occhi le mostravano quello che aveva perso nell’attimo in cui era entrata in quella maledetta grotta…


Lui le aveva sempre detto che il 10 era il loro numero.

10 il giorno che si erano conosciuti. 10 le volte che si erano visti prima di rendersi conto che si amavano. 10 il giorno in cui si erano baciati. 10 i secondi del loro primo bacio. 1010 gli anni che avrebbero voluto passare insieme. 10 il giorno che lei l’aveva incatenato. 10 i mesi che ci aveva messo a ritrovarlo. 10 il giorno che avrebbero voluto sposarsi. E 10 era stato il giorno delle nozze di lei.

 

Ma erano passati 10 anni,

e ancora non riusciva dimenticare…

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Benvenuti  ancora una volta alla fine di una delle mie one-shot di argomenti vari. Prima HP poi Peter Pan e ora I Pirati Dei Caraibi. Se siete arrivati fin qui significa che siete sopravvissuti! =D Allora, mi lasciate anche una recensioncinainaina? Che vi costa scrivere 2 righe, su! Ringrazio tutti i lettori e mi dileguo:

Thank you, people!!

.:Strega Morgana:.

  
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