Mi alzo e vado direttamente in bagno. E’ domenica. Mi tolgo il pigiama e mi infilo sotto la doccia. Apro l’acqua, che gelida batte forte sulla mia schiena, sulle mie spalle, sulla mia testa, sulle mie braccia e… sulle mie cicatrici. Sette, precisamente. Come i giorni senza lui.
Resto immobile, a fissare le croste e le cicatrici sul mio braccio. Mi gratto via una crosta, così inizia ad uscire del sangue che si mischia con l’acqua della doccia.
Chiudo l’acqua e resto ferma a fissare le gocce d’acqua che scivolano dalle mie guance verso il pavimento di marmo. No, quella non è acqua. Quelle sono lacrime. Scivolo e cado a terra, piano piano socchiudo gli occhi.

‘JESS? JESS STAI BENE? HO SENTITO UN TONFO! SEI CADUTA? JESS? JESS RISPONDI! JESSICA!’
La voce di mia mamma entra piano piano nelle mie orecchie.
‘JESS? SEI SVENUTA?’
Non riesco ad alzarmi, non ne ho le forze.
‘JESSICA RISPONDIMI O SFONDO LA PORTA!’
No. Non può entrare. Mi vedrebbe. Vedrebbe il sangue, le cicatrici.
Provo ad alzarmi, tentativo non riuscito. Cado di nuovo.
‘JESSICAAAAAAAAA’
‘MAMMA STO’ BENE!’ grido con la voce spezzata.
‘OH GRAZIE AL CIELO! CHE TI E’ SUCCESSO?’
Devo trovare una scusa.
‘Ah no, mi era caduto il sapone..’ pessima.
‘Il.. Il sapone? E perché questo tonfo?’
‘Ah, perché.. per raccoglierlo sono scivolata.’ Okey, questa è più giustificabile.
‘Ohw okey, va bene… Ehm.. Senti.. Oggi esci di nuovo?’ non ci ha creduto..
‘Si… Sì mamma, pranzo con degli amici anche oggi.’ Mi appoggio alla porta per parlarle meglio, mentre mi infilo l’accappatoio.
‘Ma.. ma è da una settimana che pranzi fuori.. e ceni fuori..’ è dispiaciuta.
‘Scusa mamma, ma ormai ho 17 anni e posso fare quello che voglio! Scusa.’ Ho esagerato, troppo diretta..!
‘..Allora pranzo da sola anche oggi..’ e se ne va.
Papà lavora e pranza e cena sempre in ufficio. Mentre mio fratello ha 35 anni, ed è sposato.
Se solo mia mamma sapesse che in realtà non mangio con amici, cioè, non mangio e basta. Dirle che mangio con gli amici è la scusa migliore, altrimenti mi obbligherebbe a mangiare. E’ da una settimana che non mangio, molte volte stò per svenire, a quel punto di solito mi mangio un formaggino o uno yogurt.
Prendo un fazzoletto e me lo appoggio al polso, cercando di fermare il sangue. Poi lo appiccico con un cerotto. Riapro l’acqua della doccia per sciacquare l’acqua, poi la richiudo.
Esco dalla doccia e vado a vestirmi. Maglia a maniche lunghe ovviamente, nonostante sia maggio. Calzoncini corti.
Saluto mia madre ed esco.
Abbastanza lontano da casa mia c’è una stradina molto lunga, dove di solito ci vanno le vecchiette per fare le loro camminate pomeridiane. Per quella stradina ci sono numerosi alberi e fiori, che a maggio rendono tutto più bello. Cammino per un po’ e mi sdraio su uno dei campi lì attorno. Mi metto l’mp3 nelle orecchie e mi perdo nelle note di ‘Let it be’ dei Beatles. Dopo un po’ di tempo mi rendo conto che lo schermo del mio cellulare si è illuminato. Un messaggio:

‘Ma la sai l’ultima? Xx – Rà’

Rachele è la mia migliore amica. Anzi, a dir la verità è l’unica amica che ho, ma okey.

‘No, spara! Xx –Jess’
‘Liam sta con la paninazzi! – Rà’

LA PANINAZZI è una ragazza di 4^. E’ la più bella di tutta la scuola, più bella anche delle ragazze di 5^.
Cioè, così la definiscono tutti. Ma  cos’ha di così attraente? Forse le labbra così gonfie e rifatte che assomigliano a due paninazzi? (è per questo che io e Rachele la chiamiamo così, in realtà si chiama Sabrina, ma..dettagli!) o forse le tette così finte che se cadesse rimbalzerebbe?

‘STAI SCHERZANDO? AHAHAH, NOO TI PREGO! –Jess’

Scrivo ‘AHAH’ mentre le lacrime mi rigano il volto, di nuovo. Pure La Paninazzi. Non ne posso più. Basta, cazzo. Io lo amo, lo amavo e lo amerò. Ma lui, lui no. Lui mi baciava, mi baciava e ne bacerà altre. Io per lui ero solo una tra le tante. Lo schermo si illumina.

‘Si! Te lo giuro! Dio, una più cessa non la poteva trovare! Stò iniziando a pensare che lui abbia bisogno di completare il suo alfabeto! Cioè, sta cambiando tantissime ragazze ma non è mai stato con due ragazze con la stessa iniziale o.o ci hai pensato? Omg. Xx –Rà’

‘Ma dai? Non è possibile! –Jess’

Altre lacrime.

‘Si! Ho provato a mettere in ordine alfabetico le sue ragazze, guarda: Alessia, Barbara, Claudia, Daniela, Elena, Federica, Grisela, Hope, Ilary, Jessica (tu!), Karmen, Lizzie, Matilde, Natasha, Pamela, Sabrina.. Non ti sembra ovvio ora? –Rà’

‘Senti, se stai cercando un modo carino per dirmi che per lui ero solo una ‘J’ da aggiungere al suo alfabeto, questo non è il modo giusto, okey? Mi fai solo stare peggio così, grazie. Cià. –Jess’

Spengo il cellulare, voglio dimenticarmi di tutto e di tutti. Spengo anche l’mp3. Chiudo gli occhi e, mentre le lacrime continuano a rigarmi il volto, mi addormento sdraiata in quel campo.
 
 

ASDFGHJ

Okey, questa è la mia prima ff qui su efp che ho intenzione di far diventare una cosa bella. Cioè, ho intenzione di finirla asdfghj, non di lasciarla al 3^ o 4^ capitolo come le altre!
Bè, qui non c’è molto da dire dato che è il primo capitolo. In pratica si capisce solo che Jessica è stata lasciata dal suo ragazzo, Liam, sette giorni fa, e che ogni giorni si taglia. Rachele è la sua migliore amica. In questo capitolo cerca solo di farla sorridere e farla stare bene facendole capire che Liam è solo uno stronzo, ma Jessica la prende molto male.
Ah, solo una cosa: potete condividerla su twittah e passarla a qualcuno magari? Perché se non la leggono in molti non la continuo…
Ho intenzione di aggiornare una volta al giorno (se le visite e le recensioni sono costanti).
Ultima cosa: l’ultima volta che ho pubblicato una mezza ff qui, efp me l’ha pubblicata male, non so perché. Cioè, quando io andavo a capo, efp l’ha pubblicata direttamente lì, senza andare a capo (?) quindi tipo nei dialoghi dove andavo a capo e efp non andava a capo non si capiva niente (mi spiego?)
Se anche questa ff fa così, non so come continuarla ç.ç voi sapete aiutarmi? Xx
Grazie a tutte <3