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Autore: Dreammy    07/04/2013    1 recensioni
Ispirata alla canzone di Ligabue, una One Shot che narra le storie di Zayn, Liam e Niall.
Zayn, che non conosce dove la Vita lo porterà, ma sa che l'importante è andare.
Liam, che con una festa organizzata di nascosto, perde la sua fama di sfigato per entrare nella storia della scuola.
Niall, che ha bisogno di qualcuno per disinfettare le ferite che stanno dentro di lui.
E anche la storia di ogni giovane, perché ognuno di voi ha o avrà qualcosa in comune con questi ragazzi.
E si può restare soli, certe notti qui, che chi s'accontenta gode, così così.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Certe notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei.
Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai.

Certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei.
Certe notti somigliano a un vizio che non voglio smettere, smettere mai.


Zayn era seduto sul sedile del suo trabiccolo da quattro soldi.
Ti regaleremo una macchina per la maturità. avevano detto i suoi qualche mese prima. In fondo, quel catorcio era sempre meglio di nulla.
Stava seduto accanto alla tipa di quella volta, la sua ragazza mensile, in un certo senso.
Che poi, quante ragazze s’erano susseguite quel mese sul sedile del passeggero, ragazze stupide, ragazze in cerca di qualcuno che facesse loro provare ‘emozioni forti’. E in quello, Francesco era proprio un esperto.
Quella notte, però, Zayn non aveva idea di dove portarla. Lasciava che fosse il volante a guidarlo, lasciava che i suoi piedi premessero i pedali, si lasciava trasportare da quell’istinto che, fino ad allora, non l’aveva mai tradito.
- Tesoro, dove stiamo andando?
Sbuffò. Non sopportava quelle che gli facevano milioni di domande. - Non lo so, Becky.
- Come fai a non saperlo? - chiese.
Evidentemente certi concetti erano troppo difficili per la sua testolina.
- Non lo so. L’importante è che andiamo, Becky.
- Che cosa romantica, Zizzy.
Lei non capiva che non era affatto romantica.
Che dell’amore, Zayn se ne sbatteva.
E che odiava essere chiamato Zizzy.
Alzò un pochino il volume della radio: Neil Young.
- Perché hai alzato il volume, tesoro?
Sbuffò ancora. - Neil Young. - rispose telegraficamente.
- Chi è questo vecchio?
L’unica persona capace di capirmi. pensò, con un po’ di malinconia.
Era il cantante preferito di sua madre.
- Solo la persona che mi ha salvato la vita, nessuno in particolare.
- Pensavo che fossi stata io a salvarti la vita. - borbottò lei, con aria da bambina. - Tu non ami fare l’amore con me?
Amore un cazzo, si disse Zayn.
Perché quello era solo un vizio.
E lui non voleva smettere.


Certe notti fai un po' di cagnara che sentano che non cambierai più.
Quelle notti fra cosce e zanzare e nebbia e locali a cui dai del tu.



Liam si guardava attorno, soddisfatto dell’effetto sortito.
La sua festa sarebbe rimasta negli annali della West High School. Avrebbero continuato a parlarne per secoli e lui, finalmente, sarebbe uscito dall’ombra che lo circondava.
Al diavolo i controlli della polizia che, presto sarebbe stata l’ottava volta, puntualmente veniva a bussare a casa sua,chiedendo gentilmente di abbassare il volume.
Col cazzo.
Si avvicinò alla postazione DJ e prese il posto di Harry, il suo amico che aveva accettato di aiutarlo per quella volta.
- Facciamogli sentire ai Tomlinson che non cambiamo! - urlò, citando il nome dei vicini, quei due vecchi in astinenza sessuale dei Tomlinson, che rompevano le palle coi loro “Alla vostra età noi...”.
Balle.
Chiunque vuole divertirsi, che siano quattro, diciannove o trent’anni.
Compiaciuto, Liam gettò uno sguardo alla pista gremita.
Corpi che si strusciavano l’uno sull’altro, ragazze che non facevano a meno di mostrare le cosce candide (che non parevano risentire delle zanzare tipiche della stagione) e i seni prominenti, ragazzi che facevano i duri per scoparsene una, l’ennesima della loro vita.
Perché volevano essere fighi.
Proprio come Liam che, per esserlo, aveva dovuto organizzare una festa del genere.
E forse presto sarebbe pure finito nei guai coi suoi genitori, ma chi se ne importava?
La popolarità era davvero così importante?
Sì.
Sotto a chi tocca, ragazze., pensò, mentre si inumidiva le labbra con la lingua.



Certe notti c'hai qualche ferita che qualche tua amica disinfetterà.
Certe notti coi bar che son chiusi al primo autogrill c'è chi festeggerà.


Niall era frustrato, a dir poco.
Sharon, la sua ragazza l’aveva lasciato pochi minuti prima, e per quale motivo?
Lo considerava poco serio.
Solo per qualche scappatina con gli amici, ogni tanto. Solo perché non le aveva detto che la notte prima era in discoteca.
Cazzate.
La realtà era che lei era una ragazza così noiosa che non riusciva ad accettare che qualcuno si divertisse più di lei, non che poi ci volesse molto.
In ogni caso, stava male e aveva bisogno di sfogarsi, in qualche modo, ma cosa fare senza sigarette a disposizione?
Fortuna, tutta questione di fortuna.
Perché Maya gli andava dietro da anni e cosa gli aveva risposto quando le aveva proposto di farsi una bella serata in due?
Ovviamente di sì.
E adesso stava lì, sdraiata nel letto accanto a lui, respirando piano, con un sorriso stampato sul volto dolce.
Come una serva, che rispondeva solo a lui, l’aveva aiutato a superare il dolore, gli aveva disinfettato le ferite per aiutarlo a rimettersi dopo qualcosa che lo aveva sconvolto.
Perché era lui a mollare le ragazze, non il contrario. Duro colpo per l’autostima del ragazzo.
Però, come tutti ben sanno, il disinfettante fa male, brucia. E Niall si sentiva terribilmente in colpa per aver approfittato di una ragazzina che colpe non ne aveva, se non essersi innamorato del ragazzo sbagliato.
Così lui, in punta di piedi, si alzò dal letto, tentando di non svegliarla, come un vero e proprio stronzo.
Senza macchina, con la sola forza dei suoi piedi, si avviò da Mario. Mario, il proprietario dell’autogrill che si trovava a qualche metro da lì.
Perso nei suoi pensieri, chiedendosi come avesse fatto ad essere così stupido, corse dentro e vide una folla di gente che parlava in modo incomprensibile sbracciarsi di fronte alla televisione.
Italiani.
Avevano vinto una stupida partita di calcio.


E si può restare soli, certe notti qui, che chi s'accontenta gode, così così.
Certe notti o sei sveglio, o non sarai sveglio mai, ci vediamo da Mario prima o poi.

   
 
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