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Autore: Robynitous    07/04/2013    0 recensioni
Ifigenia, figlia di Agamennone e Clitennestra. Raccontata come nessuno mai fece.
Ragazza ribelle, dotata di grande astuzia e caparbietà, costretta in un matrimonio con un uomo che odia.
Ma una sera qualcosa cambierà e la vita di Ifigenia non sarà più la stessa, finchè vita ci sarà.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: PWP
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Cap 3 ''Orgoglio del Peloponneso''

 

Ifigenia lo seguì un po' intimorita ma spinta da un'immensa curiosità. Lui camminava due passi più avanti e la teneva per mano, lei si faceva guidare, studiando il suo dorso. Aveva un paio di spalle larghe, muscolose e possenti, il torace si stringeva mano a mano che scendeva e i glutei erculei erano coperti dalla veste bianca che indossava. Ifigenia ebbe come un impulso di strappargli quella veste, ma si trattenne.

La condusse all'interno del palazzo. Vi era buio e la ragazza cominciava ad avere seriamente paura. Non vi erano altri rumori fuorchè i loro passi e non sapeva cosa aspettarsi. Egisto si fermò d'un tratto e accese una candela, - Va meglio così?- chiese intuendo la sua paura, Ifigenia annuì timidamente.

Arrivarono davanti ad una porta di legno decorata ai bordi con ornamenti floreali, Egisto la aprì ed entrarono, la luce si diffuse illuminando tutta la stanza, mostrando decine di scaffali che contenevano pergamene.

-Mio padre-spiegò- ha raccolto tutti i saperi dell'uomo in questa stanza. La sua vita è sempre stata tormentata da un uomo, un re, e ritrova la sua pace solo richiudendosi in questa stanza.-

-E perchè mi ci hai portata?- chiese giustamente.

-Perchè quando ti ho vista, i tuoi occhi brillavano, esprimevano curiosità, voglia di vivere voglia di sapere. E anche qualche spiraglio di amarezza.-

-E tu hai dedotto tutto questo dai miei occhi? Sei un oracolo?-

-Non proprio.- rispose ridendo

Ifigenia scrutò ogni scaffale, e toccò tutte le pergamene con il dito.

Ne scelse una: '' Demókritos ''.

-Ottima scelta.-

-Tu vieni spesso qui?-

-Sempre. Di nascosto. Mio padre esige che io uccida l'uomo delle sue angosce in modo che possa ripristinare la pace nella mia famiglia. Dedicarmi alla lettura potrebbe distogliere la mia attenzione da questo compito,secondo lui. Non posso ribellarmi alle sue scelte.-

-E perchè noi?-

Egisto rise, poi ricomponendosi e con un tono amaro : - E perchè tu non ti sposi con chi vorresti? E perchè tu devi uscire di nascosto?-

-Ma tu sei un maschio! Non hai questi problemi!-

-Io e te siamo figli di nobili. I figli di nobili hanno sempre questi problemi.-

Ifigenia alzò il capo per guardarlo meglio. I loro occhi si incontrarono e rimasero connessi da una forza magnetica incontrastabile e senza alcun motivo si abbracciarono. Ifigenia si lasciò sprofondare tra le braccia possenti di Egisto lasciando sfogo a qualche lacrima. Egisto si chinò per avvolgere la figlia di Agamennone e in un respiro assaporò il suo profumo delicato.

Nessuno dei due voleva sciogliersi da quell'abbraccio solidale. Egisto con una mano, alzò dolcemente il mento di Ifigenia per guardarla di nuovo negli occhi e le accarezzò i capelli. Poi con le labbra le asciugò le lacrime che le rigavano le guance.

 

L'indomani l'incontro con Egisto non fu che un ricordo. Xeni era entrata nella sua stanza annunciandole che quel giorno sarebbe dovuta andare nella reggia di Achille insieme al padre.

Non aveva alcuna voglia di protestare, si lasciò lavare e vestire come al solito e insieme a suo padre e a suo fratello si avviarono con i cavalli nella reggia di Achille.

Ifigenia era una delle poche ragazze che sapeva cavalcare agilmente un cavallo. Glielo aveva insegnato Acète quando era più piccola. Più o a meno quando aveva tredici anni era diventata così abile che persino Oreste titubava a cavalcare al suo fianco.

Durante il tragitto Ifigenia pensava alla sera precedente. Cercava di ricordare il delicato tatto di Egisto, le sue parole, il suo sguardo. Provava pietà nei suoi confronti, e qualcos'altro.

Quando si era fatto tardi Acète irruppe nella biblioteca e rapì Ifigenia sottraendola dalle braccia del ragazzo. Non riuscirono a scambiarsi nessun'altra parola.

Ifigenia temeva di non rivederlo mai più, ma lei sentiva il forte bisogno di parlargli di nuovo. Non aveva mai provato tale simpatia per nessuno prima d'ora. I rapporti che aveva con i suoi famigliari erano fondanti sull'affetto di sangue. Persino i suoi rapporti con Acète non le avevano mai infuso così tanto interesse.

Agamennone guidava con il cavallo entrambi i figli. Nel frattempo discuteva con Oreste.

-Saranno presenti i maggiori esponenti della Grecia. Sarà presente anche vostro zio Menelao, voglio che lo salutiate con cordialità e affetto. Achille ha invitato davvero tutti.- spiegò il padre.

-Allora fa le cose in grande. Ifigenia deve ritenersi molto fortunata.- rispose attirando l'attenzione della sorella.

-Ifigenia è stata fortunata fin da quando Artemide l'ha condotta nella nostra famiglia. Non poteva trovare un'accomodazione migliore.-

Ifigenia sorrise al suono della parola ''accomodazione'', voleva bene al padre ma la sua diplomazia a volte era ridicola. Non si lasciava mai prendere dalle emozioni, era un uomo piuttosto composto e formale, spesso arrogante.

 

Giunti nella ''modesta'' proprietà di Achille, affidarono i cavalli al custode e il loro arrivo venne annunciato ai presenti. Achille non dimostrò il benchè minimo interesse nel loro arrivò e continuò la sua discussione con una donna.

Ifigenia non potè non osservare la donna. Era davvero attraente, aveva lunghi capelli biondi ornati con una corona d'alloro, i suoi occhi grandi e scuri erano abbelliti dal trucco che gli rendeva ancora più espressivi di quanto non fossero. Il suo vestito, però, non aveva scollature, né pieghe, né colori. Non sembrava il vestito di una nobile. Ma gli atteggiamenti della ragazza non sembravano corrispondere con le fattezze del suo abito.

Agamennone spazientito dall'impertinenza di Achille alzò la voce e annunciò : -Ifigenia, figlia di Agamennone, re di Argo. Orgoglio del Peloponneso, la più bella creatura di tutto il mondo conosciuto è la promessa sposa del guerriero più forte della Grecia. Salute a voi, cari presenti, sono lieto nell'annunciarvi che le nozze dei due giovani si svolgeranno tra breve.- nel salone echeggiò un grande applauso che seguì le sue parole. Achille invece tornò alla sua discussione con la donna. 

  
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