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Autore: rescuemesel    08/04/2013    0 recensioni
Sono Camille Marie Parker, una ragazza di diciotto anni. La mia vita cambierà dall'arrivo di due ragazzi: uno bastardo e l'altro diversamente dolce.
"Sposami, sposami ti prego!" Disse agitatamente, come se lui avesse bisogno di me per vivere. Sapevo come andrà a finire la storia, lui no. Voleva rendere tutto perfetto per me, l'amore può fare cose pazze.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La scuola fa schifo. La mia vitaschifo. In fondo non è colpa mia se penso così, è la società che mi fa pensare così.

“Parker..”

Mi girai e guardai la professoressa, aveva le rughe e gli occhi di un blu accesso. Aveva uno sguardo piuttosto arrabbiato, mi stava fulminando con gli occhi.

“Che cosa sta facendo? La lavagna è da quest’altra parte, deve essere più attenta durante le mie lezioni. Oppure vuole che chiami i suoi genitori un’altra volta?” Gridò.

“Scusi prof., mi ero distratta un attimo.” Continuò a spiegare e finsi di ascoltare.

                                                                                                                                        ***

Mancavano ancora cinque minuti al suono della campanella e potevo uscire da questa cazzo di scuola. Perché ho scelto lo scientifico, perché? Commetto sempre errori.

“Ragazzi, per la prossima settimana dovrete fare tutti gli esercizi di pagina 145.” Disse la professoressa di matematica.

“Col cazzo.” Dissi a bassa voce ma credo che mi avesse sentito: mi stava guardando malissimo.

“Camille Marie Parker, il suo linguaggio non dovrebbe essere così volgare.”

“Ma prof., non ho detto niente.” Cercai di giustificarmi.

“Non mentire a me, io non sono nata ieri sai?” Disse ringhiando.

Sbuffai e tornai a scrivere i compiti sul mio diario. Suonò la campanella, misi i quaderni e i libri nello zaino e me ne andai dalla stanza con un passo svelto. Presi il cellulare, le cuffiette e misi i Muse. Uscita finalmente da scuola, m’incamminai verso la fermata dell’autobus. Arrivò l’autobus, salì.

                                                                                                                                     ***

Mancavano ancora cento metri per arrivare a casa. Mi misi a camminare a testa bassa e giocai con il filo delle cuffiette. I miei capelli lunghi castani mi coprivano la visuale, li spostai in una spalla. Intravidi un ragazzo a pochi metri da me: aveva un gilet nero, jeans neri.. comunque, tutto nero. Era alto, capelli ricci. Mi stavo avvicinando a lui, mi guardò, si morse il labbro inferiore. Ora eravamo a cinque metri di distanza, era appoggiato sul muro e con le braccia incrociate.

“Ehi, piccola.” Disse facendomi l’occhiolino.

Non lo guardai, mi faceva schifo. Mi misi a correre ma lui mi afferrò per il braccio facendomi male.

“Dove scappi piccola? Voglio parlare con te.”

“Scappo via da te, fai schifo. Che cazzo vuoi da me?” Gli sputai e tolsi la sua sudicia mano dal mio braccio. Mi hanno raccontato brutte cose su di lui: picchiava le ragazze e le stuprava anche. Volevo andare via da lì, andare a casa e stare al sicuro nelle braccia di mia madre. Mi guardò, aveva gli occhi verdi ghiacciati. Lo guardai con uno sguardo pauroso, lui vedeva che avevo paura.. insomma, avevo paura che mi facesse del male. Ho una paura strana: quella di soffrire, di stare male.

“Voglio te piccola, vieni con me.”

Cercò di baciarmi ma gli diedi uno schiaffo, era forte. Le macchine passavano indifferenti. Vivevo in un vicolo, dove quasi nessuno ci passava, isolato da tutti.

“Chi sei tu?” chiesi.

“Harry, Harry Styles piccola. Tu?”

“Io sono Io. Ora lasciami andare stronzo.” S’infuriò: sentivo il suo respiro profondo aumentare. Mi diede uno schiaffo che quasi mi mise a terra.

“Non chiamarmi così. Non sai a chi hai a che fare, puttana.” Ringhiò.

La guancia mi faceva male, non ero stata picchiata prima d’ora. Non sapevo che fare, è un’esperienza nuova. Più che esperienza, un incubo.

“Chi sei tu per giudicare? Io posso chiamare così chiunque.” E’ stata la prima cosa mi è passata per la testa.

“Stronza, io posso farti del male. Ma tanto.” Quasi rise.

Non vidi nessuno in giro, solo macchine che passavano di fretta per ritornare a casa. Avevo una paura tremenda.

“Aiuto, aiuto qualcuno mi aiuti.” Gridai con tutta la mia voce.

“Stai zitta puttana, o vuoi che ti riduca in pezzetti?” Mi prese per i polsi e mi batté contro il muro contro il suo petto. “Ora non c’è nessuno che può aiutarti, ci siamo solo io e te, da soli…”

Mi faceva schifo, non volevo che mi toccasse, non volevo che mi facesse del male. Godeva della mia sofferenza, era un brutto bastardo. Girai la testa verso destra e l’appoggiai: vidi un ragazzo in lontananza, quando Harry mi diede un pugno sul petto, urlai. Vidi correre questo ragazzo verso di me, voleva difendermi. Era più o meno alto come lui. Una volta vicino, ci guardammo e guardò a Harry. I suoi occhi erano di un nocciola splendido, aveva il respiro affannato.

“Ehm.. Che cosa stai facendo a questa ragazza?” Disse con un tono, per ora, calmo.

“I cazzi tuoi no, eh?” Harry gli sputò nelle scarpe. Questo si arrabbiò  e con tutta la sua forza, gli diede un pugno sul naso e cadde. Era svenuto, gli usciva il sangue dal naso. Non sapevo di chi avere più paura: di Harry o di questo che aveva una forza invulnerabile. Corsi vero casa mia.

“Ehi, ehi fermati!”

Mi stava chiamando, non mi fermai. Presi lo zaino e cercai nervosamente le chiavi. Non riuscivo a inserire la chiave nella serratura. Lui si stava avvicinando, appena aperto la porta, vidi che si mise a correre. Entrai e gli chiusi la porta in faccia. Buttai lo zaino per terra e con esso anche la giacca e le scarpe. Mi sedetti accanto al portone e quasi mi misi a piangere.

“Non sono qui per farti del male, non sono un cattivo come quel coglione. Ti prego aprimi.” Bussò bruscamente la porta. Gli aprì e mi fece un sorriso timido.

“Piacere, sono Justin. Tu sei?”


                                                                                                                                             ***

Spero che l'inizio vi sia piaciuto, è la mia prima fanfiction che faccio. Ditemi se c'è qualcosa che non va, io comprenderò. Non sono mai stata brava a raccontare storie. Vi dico che alcune di queste cose sono successe a me e ad alcune mie amiche o amici. 
Se volete scrivermi sono su twitter www.twitter.com/gojelieber baci.c: 


  
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