Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: _Ash    08/04/2013    1 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA!
All'agenzia di Goro si presenterà una signora che vorrà ingaggiare Goro nel risolvere fatti misteriosi che stanno accadendo nella sua famiglia; Le indagini si svolgeranno nella sua villa e Conan dovrà fare i conti con un assassino insospettabile e meschino...sarà coinvolta l'organizzazzione degli uomini in nero?? lo scoprirete leggendo..
Genere: Malinconico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Detective Boys, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’INCARICO – sarà forse un segno?

“Ah, si, la conosco! Devo dire che mette davvero brividi quella canzone…” disse Ran, facendo tornare i due bambini alla realtà.
“Da lì non abbiamo più risposto al telefono ed infatti non hanno più richiamato.
Qualche giorno dopo abbiamo ricevuto un pacco con una bambola, ma ecco…” la donna rovistò nella sua grande borsa di pelle marrone, tirando fuori un pacco postale e mettendolo sul tavolo.
“Il suo contenuto ci ha allarmato…guardi Detective….”
Lui obbedì, aprì il coperchio della scatola di cartone e quando vide il contenuto rimase parecchio sconcertato.
I bambini e Ran lanciarono un piccolo urlo, Ai rimase al suo posto, mentre Conan rimase molto concentrato.
“Ma…” iniziò il detective, prendendo la bambola sporca di rosso e con la testa mozzata. Era una semplice bambola di pezza, costruita con stoffe di colori spenti e materiali di scarto. Era davvero brutta a vederla.
“…E questa cosa significa?” finì di chiedere il detective.
“E’ per questo che sono qui.”
“Ma certo…”
“C’era anche questo biglietto, assieme alla bambola…” disse rovistando di nuovo nella borsa e tirando fuori una busta bianca.
Conan cercò di avvicinarsi al detective così da poter osservare meglio il contenuto della busta, stessa cosa fecero i piccoli detective e Ran.
Goro aprì la busta, tirò fuori un foglio piegato in quattro e vi lesse il contenuto ad alta voce.

Dove tutto inizia e
Dove tutto finisce.
8.
U.
“Nel giorno dell’unica certezza, io verrò personalmente a prenderti. Goditi i tuoi ultimi giorni.”


“Hm…” Goro continuava a fissare lo strano foglio con le scritte lettere da fogli di giornale, mentre si spremeva le meningi per venire a capo di quello strano codice.
“E non è finita qui…”
“…Una settimana fa circa, la nostra cuoca stava per essere investita da una macchina, che poi è precipitata giu da un precipizio. Ovviamente l’uomo al volante ha perso la vita e la polizia l’ha ritenuto un incidente.
Nel paese non si parla d’altro, sono rimasti tutti sconvolti dall’accaduto.”
“Immagino…”
“Anche perché la vittima era un uomo amato e rispettato da tutti noi. Nessuno poteva immaginare che potese accadere una cosa smile…”
“Capisco, accidenti che situazione.”
Tutti stettero in silenzio, ognuno cercando di decifrare quel messaggio incomprensibile.
“Chissà cosa vorrà dire…” commentò Mitzuhiko.
“Non ne ho idea…” rispose l’amico Genta.
“Detecive…mi dica, ha qualche idea?”
Il detective continuava a fissare quel foglio molto intensamente, sforzandosi di comprendere quel messaggio.
“Be ecco, per ora no veramente!” disse ridendo, mettendosi una mano dietro alla testa .
“Ah, capisco…” disse scoraggiata la signora e Goro vedendola preoccupata, riprese il discorso:
“Ma non si preoccupi, io, l’infallibile detective Goro, riuscirà a venirne a capo!!” e scoppiò nella sua solita risata.
‘Se, come no…’ pensò tra se Conan.
‘…Però…questo messaggio in codice è strano…’ Riprese il filo dei suoi pensier, prendendo il foglio dal tavolino.
“Quindi vuole accettare il caso?” chiese.
“Certo signora, non si preoccupi.”
“Bene.” La signora si alzò, visibilmente più tranquilla e riprese:
“Se per lei va bene, verrò a prenderla al porto dell’isola Shikoku, e sarà mio ospite nella nostra residenza sotto falsa identità. Dirò che è un vecchio amico di famiglia. Ovviamente l’invito è esteso anche tutt voi.” Disse rivolgendosi a Ran e ai bambini.
“Cosa!? Dovrei portarmi questi ficcanaso??” si lamentò Goro indicando la squadra dei giovani detective.
“Pensaci Papà, potrebbe essere una buona copertura, in fin dei conti li abbiamo portati spesso con noi.”
Goro guardò storto la figlia, poi il suo sguardo si fermò sui cinque bambini che lo guardavano con sguardi supplichevoli.
“Faremo i buoni!”
Lui come risposta emise un grugnito.
“La prego Detective, loro potranno divertirsi con mio figlio che come le ho detto poc anzi ha la loro età.
E come ha spiegato sua figlia, è un ottima copertura. Chi mai penserebbe che un detective si porterebbe a pressodei bambini?”
“…E va bene! Ma provate solo a ficcanasare dove non potete e vi rispedisco tutti a casa!”
“Vaa benee!” risposero in coro.
La signora sorrise soddisfatta, poi lnciò uno sguardo fulmineo a Conan, il quale ebbe un brivido che passò in pochi istanti, mentre la signora salutava e usciva dall’ufficio.
Conan non era affatto tranquillo e quella signora non lo convinceva.

“Wow, che forte, abbiamo fatto bene a non andare al parco a giocare!” esclamò Genta.
Il sole stava calando, il cielo ero tinto di colori accesi che andavano dal giallo al rosso.
Le ombre dei bambini li seguivano, sprivano e riapparivano dove cera il sole.
“Gia! Sono emozionata!” disse Aiyumi
“Un altro caso per la squadra dei giovani detective!” disse Mitzuhiko.
Ai che si stava godendo la passeggiata, scrutò il bambino con gli occhiali al suo fianco, il quale aveva uno sguard pensoso e stava in silenzio.
Dopo aver riaccompagnato i bambini a casa, i due erano rimasti soli verso la strada di casa di Ai.
“Ora possiamo parlare tranquillamente.” Disse Conan un po’ sollevato.
“Che cosa vuoi sapere?”
“Hai mai visto quella donna? Credi faccia parte dell’organizzazione?” chiese il bambino fissandola con i suoi grandi occhi blu, lievemente tinti di un rosso pallido per via del sole.
“Non l ho mai vista e…non saprei.”
“Perché venire fin qui a Tokyo per rivolgersi a Goro? E poi perché quella canzone?”
“Chissà…” disse sbuffando l’amica.
“Se qualche suo parente fosse coinvolto nell’organizzazione…no,non ha senso!” Conan si grattò la testa in cerca di qualche spiegazione logica.
“O magari è solo una coincidenza, Kudo.” Disse Ai, ma pure lei non ne era convinta.
Quella melodia era pericolosa, e il sol sentirne parlare i due diventavano subito irrequieti.
‘E’ come il vaso di Pandora…’ gli aveva detto una volta la scienziatina e così la questione E-mail era morta lì. Ma ora ecco che quella melodia riappare, come a ricordare loro l’ombra dell’organizzazione che li sta cercando.
“O magari il destino vuole che io componga quel numero!” esclamò irritato.
“Scordatelo!”
Conan non rispose. Sentiva che anche l’amica era nervosa e preoccupata e lo comprendeva.
“Siamo come due fuggitvi erranti in un mondo che non ci dovrebbe appartenere…”
“Eh?”
“Niente, lascia stare. Sono arrivata a casa, vedi di non ficcarti nei guai, detective.” Lo salutò Ai aprendo il cancello e richiudendolo alle sue spalle, lasciando Conan da solo.
Il bambino ora poteva immergersi nei suoi pensieri tranquillamente, pensare e dire quello che voleva; non c’erano bambini schiamazzosi, non c’era Ai che poteva controbattere e ostacolarlo, non c’era Goro, Ran…nessuno.
Il bambino camminava svoltando angoli della strada, andando dritto, evitando i pochi passanti che incontrava immerso completamente nei suoi pensieri.
‘Dunque…perché fare tanta strada fin qui per ingaggiare Goro? È davvero così famoso? E perché quell melodia? Che sia solo una coincidenza, oppure…un segno del destino?sarà forse una trappola? No, impossibile…nessuno sa che io so che quella melodia in realtà è l’indirizzo e-mail di quella persona.’
Troppe domande gironzolavano nella testa del piccolo detective, troppi interrogativi e neanche una risposta.
Eppure, aveva osservato con attenzione ogni singola mossa della cliente, ogni smorfia anche involontaria del volto, ogni piccolo gesto, un tic nervoso; Aveva ascoltato parola per parola, cercato di captare qualche segnale, qualche accento strano, ma nulla.
Solo lo sguardo che gli aveva lanciato prima di andarsene lo colpì senza dubbio.
‘Non è uno sguardo che si lancia ad un bambino…’
Senza accorgersene si ritrovò davanti a casa Goro, così salì le scale e aprì la porta di casa.
“Sono tornato!” disse salutado i coinquilini.
“Ciao Conan! Va bene se stasera preparo le polpette al pomodoro?” chiese Ran con gentilezza e lui annuì da bravo bambino.
La cena fu piacevole e il bambino dovette ammettere che quelle polpette lo tirarono un po’ su di morale.
 

 Ed ecco a voi il 2° capitolo!!
la faccenda si fa più misteriosa che mai...sembra che ci sia lo zampino dell'organizzazione!
a presto e miraccomando, vi aspetto in tanti!! ^*^
kaity 
   
 
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