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Autore: maryana    29/10/2007    2 recensioni
Buffy è morta durante lo scontro contro Gloria: tutti sono abbattuti e tristi, per tutti è difficile andare avanti e ricominciare la routine giornaliera. Ma soprattutto lo è Spike: il vampiro più affascinante del mondo, scoprirà dopo tanto tempo, la sofferenza… conterà i giorni senza la donna che ama, occupandosi amorevolmente di Dawn… ripensando agli ultimi istanti passati insieme alla cacciatrice!
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN SENSO DI TE

Questa è la mia prima ff su Buffy… non so nemmeno io cosa è uscito fuori, tralasciando il fatto che l’ho scritta durante la mia convalescenza dopo aver subito un intervento J...perciò chiedo la vostra comprensione!Grazie

Ah ovviamente sono ben accette le recensioni.

Maryana.

La notte era buia, quasi fredda per il clima mite solito a Sunnydale… il cimitero era avvolto nell’ombra e nel silenzio, in lontananza il verso petulante di un gufo, probabilmente acquattato su un albero.

Poi il rumore di alcuni passi lenti ma decisi.

Il vampiro che si aggirava solitario, ad un’ora così insolita della notte, non era meno lugubre di quella serata avvolto nel suo cappotto lungo di pelle nera.

Si avvicinò ad una lapide, buttò con un gesto deciso la sua ultima sigaretta per quella notte…portò lo sguardo sulla scritta incisa sulla tomba:

Buffy Summe

L’amata sorella, gli amici devoti.

Colei che aveva salvato il mondo più di una volta.

Era ciò che Spike lesse.

Il funerale si era svolto quella mattina ma lui non aveva potuto prenderne parte, il sole lo avrebbe incenerito in un battito di ciglia… se ne era rimasto seduto nella sua tana, a fumare e a bere come non aveva mai fatto prima… senza Buffy questo mondo non era più lo stesso.

Con desolazione si sedette vicino alla tomba, il posto che più lo avvicinava a lei… avrebbe interrotto la sua vita da morto ambulante, quella notte stessa polverizzandosi, ma questo non sarebbe servito, lui era un mostro, un essere senza anima, sarebbe finito senz’altro all’Inferno, se era quello che aspettava un vampiro dopo la recessione.

Ma sicuramente non avrebbe incontrato Buffy, era sicuro che il suo posto era in Paradiso.

Appoggiò un braccio sulla lapide, chinò il capo e inutilmente ma anche inevitabilmente cominciò a piangere!

<< Spike?! >>

Alzò gli occhi sentendo il suo nome.

Vide che la sua interlocutrice portava una gonna lunga, un cappotto per proteggersi dal freddo, i suoi occhi verdi lo guardarono con sofferenza, piccole onde rosse le incorniciavano il volto.

<< Willow >> le disse asciugandosi gli occhi velocemente.

Lei scosse il capo, e lentamente gli sedette accanto.

<< Che fai qui? >>

Lui la guardò con la fronte aggrottata, poi rilassò il volto e facendo un piccolo sorriso le rispose:

<< E’ lunico posto dove si sente l’essenza di Buffy >>

Willow senza la minima paura, gli posò una mano su una gamba.

Lui la guardò perplesso.

<< E tu, come mai qui? >>

Willow, ritirò la mano e sospirando disse:

<< Non riuscivo a dormire… >>

Fece una pausa mentre delle leggere lacrime le scesero lungo le guance:

<< Mi manca troppo Buffy… é morta da soli quattro giorni… ed io non ce la faccio già più >>

Lo guardò facendo una piccola pausa, Spike addolcì il suo sguardo e le appoggiò delicatamente una mano su una spalla… A Spike sembrò di rivivere un evento del passato: si rivide seduto davanti casa di Buffy, era andato lì per ucciderla... quel pomeriggio lo aveva umiliato, gli aveva chiesto un incontro, voleva sapere come aveva fatto ad uccidere due cacciatrici , lui glielo spiegò:

<< Una cacciatrice non deve abbassare mai la guardia >> fu quello che gli disse.

Gli diede altri insegnamenti simulando un combattimento che finì con la sua sconfitta. A fine incontro lei gli disse.

<< Sei un essere inferiore! >> proprio come gli aveva detto la donna che amava quando era un povero patetico poeta.

Quanto mi ferì! Con disprezzo mi lanciò i soldi a terra…in ginocchio li raccolsi con umiliazione!

Tornai nella mia tana e presi il fucile, lo caricai con l’intenzione di ucciderla, mentre Armony cercava di persuadermi a non farlo,.. mi parlava del chip, che mi sarebbe esplosa la testa per il dolore. Aveva ragione ma non la ascoltavo nemmeno… in quel momento sentivo solo una cosa: la voglia di vendetta!

La trovai fuori casa, a testa china…ero deciso a spararle, ma quando alzò la testa rivelandomi il suo viso in lacrime, non potei continuare:non potevo ucciderla!

Il suo sguardo triste, le sue lacrime…ah, una coltellata: non mi erano indifferenti…io l’amavo, dannazione!

Le sedetti accanto senza dire una parola, ma almeno le avevo fatto capire che c’ero per lei, in ogni momento… anche se questo non ebbe risultati positivi in futuro”

<< E ogni volta che chiudo gli occhi, rivedo quella fonte di energia e Buffy che ne viene avvolta… torturata ed infine uccisa…!!>>

La voce di Willow riportò Spke al presente, si voltò verso di lei… era completamente in lacrime: un’espressione di dolore le induriva il viso, una mano le copriva la bocca.

Spike restò a guardarla per qualche minuto, poi la prese per le spalle:

<< Willow… >>

La ragazza, con gli occhi ancora pieni di lacrime, lo guardò in attesa che lui continuasse.

<< Dobbiamo essere forti… Per Dawn! >>

Willow lo guardò con il viso ancora più contratto dal dolore:

<< Dawn…Povera Dawn! >>

Spike lasciò Will guardando un punto morto davanti a sé.

<< Ha perso sua madre ed ora anche Buffy…le restiamo solo noi >>

Fece una pausa e poi riprese:

<< Dobbiamo starle accanto >>

<< Sì >>

Assentì Willow mentre un brivido di freddo la fece tremare.

<< Meglio che vada… comincia a far freddo! >> disse lei stringendosi nel cappotto e alzandosi.

Spike le fu al fianco immediatamente:

<< Non serve che mi accompagni… >> disse Willow capendo le sue intenzioni.

<< Non è sicuro girare da sola a quest’ora >>

<< Spike, so difendermi da sola…Sono una strega molto potente! >> affermò lei accennando ad un lieve sorriso.

Spike la guardò incerto.

<< Davvero…posso tornare a casa da sola! >>

A quel punto Spike annuì.

<< Buona notte >> gli disse Willow.

Stava per andarsene quando Willow tornò indietro.

<< Ah, dimenticavo, domani pomeriggio puoi passare a casa nostra, insomma di Buffy? Dobbiamo stabilire delle cose >>

<< Sarà fatto! >> assentì lui anche con il capo.

Riemasto solo, si girò verso la tomba di Buffy: fece un sospiro e se ne andò.

Tornò nelle sua cripta, dove prese sonno… lo svegliò il rumore della porta che si richiudeva.

<< Ma che accidenti….? >> disse alzandosi di scatto.

<< Scusa…non volevo svegliarti! >>

<< Dawn...che ci fai qui? >> le disse avvicinandosi a lei.

<< Mi dispiace, ma non ce la facevo a restare a casa… è così vuota senza Buffy… >>

Le lacrime impedirono a Dawn di continuare a parlare, Spike prontamente la strinse a sé:

<< Sì, Dawn sfogati! >>

Dawn si strinse a lui singhiozzante.

<< Ci provo a riprendere la mia vita quotidiana…ma è difficile!E’ colpa mia >>

<< No, briciola…no, non devi dire così, tu non c’entri niente! >> le disse scostandola da lui, quel tanto che gli permetteva di guardarla negli occhi.

<< Sì invece…io sono la chiave, io ho aperto quel portale!Dovevo morire io al suo posto >>

<< No dire più una cosa simile!! >> le disse lui strattonandola leggermente.

Dawn abbassò la testa, lasciando che i lunghi capelli lisci le coprissero il viso.

<< Mi hai sentito?! >> insistette Spike.

<< Sì… >> rispose Dawn in un sussurro senza alzare lo sguardo su di lui.

<< Bene! >> affermò il vampiro annuendo.

Spike le permise di restare nella sua cripta, di certo agli altri questo non avrebbe fatto piacere, specialmente a Xander, ma al diavolo la loro approvazione… a lui interessava solo che Dawn stesse a suo agio senza che nessuno la costringesse a far nulla che non le andava.

La guardava mentre era assorbita dalla televisione, seduta sulla sua poltrona a gambe incrociate… il programma avrebbe dovuto far ridere, ma sul suo viso non comparve il minimo sorriso, nemmeno accennato.

Spike, seduto a sua volta in un angolo, scosse la testa sentendosi impotente, non poteva far nulla per alleviarle il dolore, avrebbe barattato la sua vita per quella di Buffy…ma purtroppo non era in suo potere.

C’era sempre stato per quella ragazzina: quando aveva scoperto di essere la chiave, lui era lì al suo fianco.

Era il ventesimo compleanno di Buffy, si presentò a casa loro con una scatola di cioccolatini, quando vide Dawn evadere dalla finestra:

<< Cioccolatini… che originale! >>

Era così che quella “mocciosa” aveva definito il suo regalo per Buffy.

La vide voltargli le spalle intenta ad allontanarsi da lui.

<< Non puoi andartene in giro a quest’ora da sola >>

<< So cavarmela! >> aveva ribadito Dawn.

<< Non se ne parla >>

Dawn lo portò al negozio di Giles, Spike forzò la porta ed entrarono.

La ragazzina cercò ciò per cui era venuta:

<< Eccolo! >> esclamò trionfante, quando trovò il suo bottino.

<< Un libro?! Tutto questo per un libro >> aveva ribadito lui un po’ deluso.

<< Non è un semplice libro…sono gli appunti di Giles >>

Dawn si sedette per terra seguita da Spike, le prese il libro dalle mani e cominciò a leggere, senza accorgersi minimamente che la ragazzina a suo fianco era scossa, solo quando arrivò al punto in cui si esplicitava che la chiave era stata inviata dai monaci alla cacciatrice nelle vesti di sua sorella, si girò a guardarla con un misto di stupore e preoccupazione, e vide Dawn tremare.

In quel momento Dawn si accorse di essere fissata, girò il viso verso Spike, incontrando i suoi occhi blu gli fece un sorriso, poi riportò la sua attenzione alla televisione.

Spike scosse il capo, una volta era tra i vampiri più temuti, ed ora eccolo occuparsi di una liceale, una volta gli sarebbe piaciuto sentire in bocca il sapore del suo sangue, ma quel vampiro non c’era più.

A Spike tornò in mente un altro momento in cui era stato vicino a Dawn: durante la morte di Joyce.

Ricordava di aver portato dei fiori per la signora Summers, le era sinceramente affezionato, era sempre stata gentile con lui: eppure anche in quell’occasione gli avevano dato addosso, ai loro occhi sarebbe apparso sempre come un mostro.

Ma aveva poca importanza, Spike aiutò Dawn a recuperare un uovo, che sarebbe servito a riportare in vita Joyce, rischiando la vita pur di ridare sia a Buffy che a Dawn il sorriso.

Spike fu riscosso dai suoi pensieri dall’irruzione di Xander ed Anya nella sua cripta.

<< Ma che diavolo? >> imprecò Spike alzandosi.

<< Dawn, torna a casa! >> esclamò Xander rivolto a Dawn.

<< Ma, Xander… >>

<< Non discutere, torna a casa…Adesso! >>

Dawn abbattuta e sconfitta si alzò.

<< Ehi aspetta un momento… non puoi darle ordini così, non sei nessuno! >> lo rimproverò Spike.

<< Sicuramente sono molto più di te! >> poi rivolto nuovamente verso Dawn << Forza, andiamo! >>

<< Xander… non possiamo costringerla a fare ciò che non vuole! >>

<< Anya, tu non capisci… a volte è necessario! E’ per il suo bene, io non mi fido a lasciarla sola con questo qua >> disse Xander indicando Spike.

<< Ma Buffy si fidava a lasciarmi con lui >> tentò di convincerlo Dawn.

<< Buffy non c’è più! >> disse secco Xander << Ora, andiamo >>

Dawn senza trovare nulla da dire per zittirlo, prese lo zaino e si diresse verso la porta.

<< Ciao Spike, grazie! >> gli disse sorridendo.

<< Quando vuoi, briciola >> le rispose lui alzando una mano in segno di saluto.

Rimasto nuovamente solo, imprecò contro Xander, quel pallone gonfiato credeva di sapere tutto, invece non sapeva proprio un bel niente: in caso di pericolo lui era il solo che avrebbe potuto proteggere Dawn.

Quel pomeriggio si recò a casa Summers, come aveva assicurato a Willow.

<< Vieni, sono tutti in sala da pranzo! >> lo fece accomodare Dawn.

Le sorrise ed insieme raggiunsero gli altri: a capotavola c’era Willow, alla sua destra Tara e alla sua sinistra Xander, vicino a quest’ultimo Anya, mentre Giles scelse di restare in piedi. Come lo vide entrare si pulì gli occhiali, senza dirgli una parola.

<< E lui che ci fa qui? >> disse Xander alzandosi.

<< Sono stato convocato anche io! >> rispose Spike compiaciuto.

<< Chi è stato a chiamarlo?! >> chiese Xander indignato.

<< Sono stata io…Ed ora se non ti dispiace, Xander rimettiti seduto e taci >> affermò Willow con voce decisa, alzandosi a sua volta.

<< Sei forse diventata pazza? >>

<< No Xander, il pazzo sei tu. Non ti rendi conto che Spike ci serve... quindi rimettiti seduto e consenti a Spike di fare lo stesso >>

<< Giles, lei non gli dice niente? >> continuò Xander cambiando alleato.

<< Per quanto io non mi fidi di SpikeWillow ha ragione, lui ci serve >> disse Giles facendo una piccola passeggiata pulendosi gli occhiali.

Xander sconfitto , si rimise seduto. Anya al suo fianco gli fece una carezza:

<< Non te la prendere, sai che hanno ragione! >>

Intanto Dawn si mise seduta vicino a Tara, mentre Spike seguì l’esempio di Giles restando in piedi.

<< Ora che ci siamo tutti, possiamo cominciare >> annunciò Willow << Il motivo per cui vi ho fatto venire tutti qui oggi è che dobbiamo decidere cosa fare >>

Tutti la guardarono in silenzio.

<< Insomma, la città è scoperta e i vampiri si aggirano indisturbati da quattro notti…e questo non possiamo permetterlo >>

<< Allora cosa proponi di fare, cacciarli noi? >>

<< Sì Anya, proprio così >>

<< Ma non saremo mai all’altezza di Buffy >> osservò Tara.

<< No, è vero… Ma insieme possiamo farcela >> fece una pausa, deglutì e poi riprese << Inoltre ho pensato di risistemare il Buffy robot >>

Tutti la guardarono allibiti.

<< Potrei inserirle un programma di combattimento, il cui obbiettivo sono i vampiri cattivi! >>

<< Sì, l’idea non è male >> notò Xander.

<< In più, userò il mio potere: comunicherò con voi, guardandovi dall’alto!Vedrete che funzionerà >>

Si levò un brusio nella stanza:

<< Allora…che ne dite, domani si va a caccia? >>

<< Anche io ? >> chiese speranzosa Dawn.

<< No, Dawn…tu resterai a casa >>

<< D’accordo… >> disse un po’ delusa.

<< Bene…allora è deciso! Da domani saremo noi i cacciatori >>

Quando la riunione finì il sole era tramontato da un pezzo, così Spike decise di tornare alla tomba di Buffy: si parò davanti la lapide e cominciò a parlare, come se Buffy avesse potuto sentirlo.

<< Ciao… mi sento un po’ uno stupido a star qui a parlare con una tomba, ma che altro posso fare? Tu non ci sei più, e andare avanti è difficile…>>

Scosse il capo asciugandosi gli occhi pieni di lacrime:

<< Quando eri in vita mi hai disprezzato eppure vicino a te mi sentivo diverso…ricordi te lo avevo anche detto: eravamo a casa tua, ti avevo accompagnato a casa per prendere delle armi e tu togliesti la barriera, consentendomi l’accesso… sapevo di essere un mostro e per questo motivo tu non mi avresti mai amato, ma mi facevi sentire un uomo…>>

La voce gli si strozzò in gola, cadde in ginocchio e a testa china si lasciò andare ad un pianto fino a quel momento represso.

<< Ma guardami, piango come un misero…ma mi manchi così tanto! >>

Passò l’intera notte vicino alla tomba, quando vide il cielo cominciare a tingersi di rosso si alzò e tornò alla cripta: erano passati cinque giorni senza di lei.

La sera dopo si recò all’appuntamento con gli altri al cimitero, trovò già Xander e Anya, si salutarono appena.

Durante l’attesa Spike si fumò una sigaretta, che spense quando vide arrivare Giles, Tara, Willow e…il robot.

Da lontano lo vide avvicinarsi: quanto assomigliava alla vera Buffy, era incredibile, non riusciva neppure a guardarla in faccia.

E pensare che era stato lui a commissionarla a Warren, per soddisfare certi piaceri.

Quando l’ebbe più vicina si accorse della differenza, se pur minima, con la vera Buffy, si disse che era stato un cretino a confonderla con lei:

“Gloria mi catturò e mi picchiò a sangue, ma era il giusto prezzo da pagare perchè non arrivasse a Dawn spaccando il cuore di Buffy in due.

Quando mi liberò tornai nella mia tana, ero a pezzi e tutto sanguinante, entrò quello che pensai fosse il robot: mi chiese perché stavo così, allora le spiegai che non doveva MAI dire a nessuno chi era la chiave… a quel punto mi baciò, un bacio leggero e dolce…fu in quel momento che capii l’errore, avevo scambiato la vera Buffy con quel ferro.

Quando stava per andarsene le chiesi:

<< E il mio robot? >>

<< Non esiste più …era osceno non era reale >>

Il suo tono era duro, freddo e distaccato ma poi fece una pausa, girò la testa verso di me e disse:

<< Ciò che hai fatto per me e Dawn era reale…non lo scorderò >>

Aveva cambiato intonazione, la sua voce si era fatta morbida, sembrò accarezzarmi.

Ne avevo prese di santa ragione, e allora perché mi sentivo così, BENE?!

Quella sera riuscirono a cavarsela piuttosto bene, Willow aveva avuto intuito.

Si organizzarono così tutta l’estate e sembrò funzionare.

L’unico imprevisto si verificò una sera, quando un gruppo di balordi demoni invase Sunnydale, distruggendo tutto ciò che gli era a tiro.

Quella sera Spike si trovava a casa con Dawn, gli altri gli avevano chiesto di badare a lei mentre loro erano indaffarati in una “missione” urgente.

Si affacciò alla finestra:

<< Ah, è l’inferno…la città è indifesa, dobbiamo andare via >>

<< Ma, forse sarebbe meglio aspettare gli altri >> propose Dawn.

<< No, ci penso io a te >>

Salirono sulla motocicletta e si allontanarono: ma non andarono lontano, trovarono il Buffy robot completamente distrutto, si fermarono e cominciarono a guardarsi attorno.

Quando Dawn si allontanò da Spike, lui era intento ad osservare le gambe del robot, notando che questa volta per Willow sarebbe stato impossibile riaggiustarla…poi si guardò intorno e non vide Dawn, cominciò a cercarla: salì sulla motocicletta, dopo circa un’ora che girava, senza aver trovato nemmeno l’ombra di Dawn, decise di andare a casa sua.

Entrò in casa e cominciò a chiamarla: pochi istanti e Dawn comparve sulle scale, cominciò a sbraitare ma lei lo fermò.

<< Guarda >>

In quel momento comparve Buffy, la sua Buffy…in un primo momento pensò fosse il robot, ma poi la guardò meglio e capì che era l’autentica: indossava una camicia bianca, i capelli raccolti in una coda. Lo sguardo smarrito. Spike spalancò la bocca… una piacevole sensazione lo pervase lungo tutto il corpo, sentì il cuore riaprirsi… amore, felicità: ecco ciò che sentì all’interno di sé:

“ Io ti amo, sei tutto quello a cui penso, sogno, sei nelle mie viscere, nelle mie vene…voglio affondare nel tuo corpo.”

In quel momento riecheggiò nelle sue orecchie la sua voce quando dichiarò il suo amore a Buffy… ricordava quel giorno come fosse ieri, quando legò sia Buffy che Drusilla: avrebbe ucciso la sua “creatrice” per quella ragazza, la vampira che lo aveva sollevato dalla mediocrità, portandola per nuovi abissi, una fortuna aver potuto toccare una simile bellezza…

Si scosse dai suoi pensieri e prese Buffy per mano: aveva notato le nocche spaccate, la condusse sul divano, la medicò fino a che tutti gli altri non irruppero nella stanza, allora senza dare nell’occhio si alzò ed usci.

Si nascose dietro un albero e cominciò a piangere… era troppo confuso, stranito dalla cosa…gli altri non gli avevano detto niente, che razza di egoisti, ma poco importava, ciò che contava era che Buffy era nuovamente viva!

FINE!

  
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