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Autore: Aibaf    08/04/2013    5 recensioni
[Ziam]
Zayn sente solo una mano che lo tira per l’orlo della sua maglietta, il rumore di due corpi che si scontrano: può percepire il fiato caldo di Liam solleticargli il viso e le sue labbra poggiarsi sulle sue con irruenza. “Sta’ zitto, cretino!” sbotta, prima di cingergli il collo con le mani.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cool kids don’t make statements!

 
 
Zayn si tortura le mani, abbassando lo sguardo sulle sue converse logore: con la punta della para di gomma traccia delle linee immaginarie sulla moquette della camera, prima di fissare lo sguardo su un punto imprecisato della parete di fronte a lui ed arrossire di colpo. “Ecco, vedi Liam” esordisce, iniziando a camminare per tutta la lunghezza della camera “Forse ti starai chiedendo perché sei relegato qui quando Harry e Louis stanno ballando come due cretini in salotto e Niall sta chiamando il fattorino per le pizze, ma ecco, io e te abbiamo bisogno –terribilmente bisogno- di parlare.” Si morde un labbro, muovendo i palmi delle mani aperti verso l’alto, cercando le parole più adatte.
“Su questi discorsi io sono sempre stato un cretino: ci siamo andati vicino tante volte, ma alla fine non abbiamo mai affrontato l’argomento a fondo e… Liam, posso farti una domanda?” chiede, sospirando e abbassando appena le palpebre. Sorride amaramente. “Ti è mai capitato di pensare di essere un  automa? Un’ameba che la mattina si sveglia perché deve, fa colazione, esce a fare un po’ di jogging, si lava solo perché deve, interviste perché deve? Ti è mai successo di sorridere solo perché qualcuno te lo impone? Ti è mai capitato di mostrarti sicuro di te stesso anche se avevi una fottuta paura di sbagliare tutto e fuggire?  A me succede, succede ogni volta che di mattina suona la sveglia e davanti ad un’agenda piena di impegni vorrei solo sprofondare ancora di più tra le lenzuola e marcire tra le mie coperte: succede quando tutti mi fanno notare che no, non ho più un cuore, né una testa, né un fegato, e sono solo una stupida macchina da soldi. E io mi sento solo, solo da morire, quando mi chiedono se sia innamorato.”
Si passa una mano tra i capelli, in evidente difficoltà. “Tu sai tutto, Liam. Sai che per me le ragazze sono solo delle care amiche perché io non posso essere più gay ed idiota di così.” Allarga le braccia, sconsolato “E ogni volta che mi chiedono di che tipo di ragazza mi potrei innamorare, sorrido, convincendomi che se risponda in una certa maniera possa far piacere alle fan. Io vorrei solo urlare al mondo che non mi piacciono le donne. Mi piacciono le persone.
Mi innamoro delle persone -Dio- di carne, ossa, gambe che camminano, mani che gesticolano, pensieri e parole e soprattutto, mi innamoro della gente che non si metterebbe mai con me perché sono Zayn Malik –quello famoso. Io sono cotto delle persone che si sarebbero fidanzate con Zayn anche prima del successo ad X-Factor. Io m’innamoro di chi poteva amare quello Zayn impaurito, con quel taglio di capelli osceno e l’accento strascicato.
Vedi, Liam Payne?” mormora, arrossendo ancora di più se possibile. Trae un grande respiro, come se accumulando più ossigeno possibile fosse più facile liberare la verità che gli si è incastrata nel cuore. “Tu sai tutto di me eppure non hai ancora capito niente. Io..Io mi sono innamorato della gente come te: di quella che mi avrebbe potuto amare anche quando ero uno stupido ragazzino che fumando impacciato dava fuoco ai cassoni dell’immondizia. Oh, no. Io mi sono innamorato proprio di te, Liam.”
Zayn non può credere che sia riuscito a dirlo veramente: ha praticamente confessato che ama il suo migliore amico, e soprattutto, c’è riuscito organizzando un discorso coerente, pacato, dove però ha messo dentro tutte le sue emozioni: nonostante l’agitazione, l’ansia, l’aspettativa e il terrore è riuscito ad arrivare alla meta prefissata: si è dichiarato.
E si sente leggero come un palloncino, mentre afferra un mazzo di rose posto sul letto e si inginocchia, facendo attenzione a metterle tutte in vista: un sorriso spontaneo si fa largo sul volto e-
Un rumore sordo. Una porta che viene sbattuta. Un’ombra che si staglia sull’uscio della camera.
 
 
“Zayn?” la voce di Liam lo raggiunge lievemente incrinata: la tonalità piuttosto alta gli suggerisce  che stia facendo di tutto per non ridere, alla vista del suo migliore amico in trance, con un fascio di rose in mano, in ginocchio sulla moquette impolverata che parla con il vuoto.
Zayn si rende pienamente ed orribilmente conto della situazione nella quale si sta infilando. “Lee..yum.” chiama, a scatti, con tono piatto, incapace di rialzarsi sulle proprie gambe e nascondere i fiori. Tutto ciò che può fare è abbassare appena la mano che stringe il bouquet e continuare imperterrito a fissare la parete di fronte a sé, sbattendo velocemente le ciglia, in un crescendo di disagio.
Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo. “Zayn, che stavi facendo?” chiede cauto l’altro, muovendo pochi passi nella stanza e chiudendosi la porta alle spalle, con lo stesso tono paziente di chi sta contrattando con Al-Qaeda. “Non stavi mica…”
“Parlando con il muro, inginocchiato su questa moquette, con delle rose in mano. . Stavo facendo esattamente quello. E’…” il moro si rialza tremante, lasciando che le parole escano a fiotti dalle labbra e facendo vagare lo sguardo da una parte all’altra della camera, come a voler trarre qualche suggerimento: i suoi occhi infine si posano sul rosso della camicia di Liam.
“Una cosa che ho letto sulla rivista.” Sputa infine. “Sai, quelle robe lì, per esercitare il subconscio…” improvvisa, gesticolando in maniera eccessiva.  Liam inarca il sopracciglio, con un ghigno divertito impresso sulle labbra. “Ah, certo.” Dice solamente, abbracciando per i fianchi il suo migliore amico e sfilandogli il fascio di rose dalle mani: entrambi sanno che il subconscio e le riviste di psicologia in tutta quella faccenda c’entrano ben poco.
“A chi è che il tuo subconscio si deve dichiarare, stasera?” domanda infine, dopo pochi attimi di assoluto silenzio, poggiando il mento sulla spalla dell’altro e lasciando che un’ondata di gelosia investa appieno il suo animo. Zayn è suo. Solo suo. E di nessun altro.
Il maggiore si irrigidisce tra le mani dell’altro, che ha preso ad annusare le rose. Tu, cretino, tu; rimane imbambolato, mentre Liam gli chiede ulteriori informazioni, leggermente infastidito dalle stranezze di quel pomeriggio. “Allora?” lo sollecita, afferrandolo per i fianchi e facendolo voltare con gentilezza. “Chi è che ha rubato il cuore- Tu, Liam.- al mio- Tu, cazzo- Zayn Malik? “Tu, tu, tu.
Per un attimo si guardano negli occhi, ammutoliti, poi il castano gli porge di nuovo la domanda, con più insistenza, stringendogli maggiormente i fianchi.
“Cazzo, Liam, mi sono innamorato di te!” sputa infine impaziente, troppo inebriato dal profumo e dall’eccessiva vicinanza dell’altro per rendersi pienamente conto di ciò che sta dicendo. Solo quando vede gli occhi dell’altro sgranarsi dallo stupore, riflette su ciò che le sue labbra si sono appena lasciate sfuggire. “O-oh.” Sussurra, facendo un passo indietro: sposta le mani davanti al suo petto, agitandole convulsamente, come se mulinandole con energia potesse cancellare dalle orecchie di Liam le sue parole.
“Io, Leeyum, ti giuro, scusa, e che non so che mi è preso e-“
Zayn sente solo una mano che lo tira per l’orlo della sua maglietta, il rumore di due corpi che si scontrano: può percepire il fiato caldo di Liam solleticargli il viso e le sue labbra poggiarsi sulle sue con irruenza. “Sta’ zitto, cretino!” sbotta, prima di cingergli il collo con le mani. 
   
 
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