Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: canadianboy_    08/04/2013    0 recensioni
'' A volte, mi domando il motivo per il quale io stia vivendo tutto questo. Insomma, cosa c'era di importante nella mia vita ,prima che arrivasse lui? Niente ,o meglio, poco. Pochissimo. E allora perché proprio a me? Perché è venuto per sconvolgermi l'esistenza? Poteva scegliere chiunque e ,probabilmente, anche meglio di me.
Ma colei che ha preferito sono proprio io. Io che ho più aspetti negativi; io che non so neppure chi sono; io che sono soltanto una comune mortale , dalla quale si sono estraniati fascino ed eleganza.
Non pensavo che una persona potesse fare questo tipo di effetto. E non pensavo neppure che l'amore fosse così piacevolmente doloroso.
Ma una cosa mi è certa: lui è sicuramente la miglior cosa che il Signore potesse donarmi.'' -Hélyette.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


The thought of Helyette


''Marie..'' le sussurai dolcemente ,in modo da non farla spaventare.
Trascorsero pochi secondi, ma non diede alcun segno di vita. Era sdraiata comodamente sul suo letto rosa pastello ormai disfatto, ed aveva un braccio penzolante nell'aria ed i capelli scuri scompigliati sul volto.
''Marie!'' urlai spazientita. 
''Cosa? Eh? Sì, sono sveglia.'' disse ,alzandosi di scatto dal letto. 
Era una scena divertente: il suo spavento ,causato dal mio grido, la fece rintontire e quasi non sapeva dove andare. 
'' Marie, il bagno è da quella parte.'' proferì divertita ,indocandole con la mano la direzione giusta.
Rimase qualche secondo ferma sulla soglia della porta, poi sorrise annuendo con il capo.
''Giusto. Sai che la mattina sembro una stupida ,quindi abbi un po' di pazienza. ''-
''Finché posso.''
dissi sarcastica.
''Molto divertente, Hely.'' affermò ,sorridendo falsamente.
Non risposi, ma sorrisi inevitabilmente mentre continuavo a sistemare i letti di entrambe. 

''Insomma, quanto ci vuole ancora? Tra dieci minuti arriva il bus e noi siamo ancora qui, a casa!'' urlai dal piano di sotto. 
Marie era davvero una gran ritardataria e ,il tutto, perché doveva prepararsi attentamente. Le piaceva curare il suo aspetto e non c'era giorno in cui non fosse perfetta.
Aveva l'aspetto di una classica ragazza americana ,con il naso ideale, occhi color cioccolato e labbra leggermente carnose; era gracile, ma comunque non passava inosservata. 
''Eccomi, eccomi, eccomii.'' enunciò ,scendendo le scale.
''Sei in ritardo.'' dissi ,aprendo la porta di casa.
''Lo so, ma tu mi perdoni.'' rispose ,per poi darmi un lieve bacio sulla guancia destra.
Sbuffai sonoramente, ma risi sotto i baffi. 
''Ciao, mamma!'' urlò, Marie.
''Ciao , Katy.'' dissi, in seguito.
''Buona giornata, ragazze. Vi raccomando di essere prudenti e di trascorrere una buona giornata scolastica. A dopo, vi voglio bene!'' proferì ,prima di chiudere la porta alle nostre spalle.
Katy era una donna davvero meravigliosa; fu lei ad occuparsi di me, dopo la morte dei miei genitori. Se non fosse stato per quella donna ,probabilmente sarei morta. 

FLASHBACK

Riuscivo a sentire il rumore della pioggia sbattere sui vetri, nonostante il fracasso che ci fosse in quella sala. Erano tutti così monotoni ed..uguali. Non c'era nessuno che non indossasse una divisa da poliziotto.
Mi sentivo talmente inadeguata a quel posto, che avrei preferito scappare via sotto la pioggia. Ed ,invece, ero seduta su una piccola sedia di un colore sbiadito , sola ,se pur circondata da persone sconosciute.
Ero lì da ore e non capivo neppure il perché. D'altronde avevo soltanto sette anni.
Cosa potevo capirne io della morte?
Ricordo un uomo ,dalla struttura robusta e grandi baffi rossastri, venirmi incontro; aveva un volto così triste, che a me sembrava solo pietà. Si abbassò al mio stesso livello d'altezza e cercò delicatamente di spiegarmi che i miei genitori quel giorno erano morti. 
Non ricordo le sue parole, perché probabilmente decisi di non ascoltarle attentamente. Riuscì a comprenderne soltanto poche:' troveremo qualcuno che ti accudirà come facevano i tuoi genitori, piccola.'
Era come se non avessi più la terra sotto i piedi, come se qualunque cosa stesse andando via, lasciandomi sola con un immenso vuoto. Volevo fuggire, così che mi svegliassi da quel brutto sogno.
 Ma fu in quel momento, nel preciso istante in cui io decisi di scappare via ,che vidi Katy. Era fuori la centrale di polizia ,perfetta come sempre; chiunque avrebbe notato la sua evidente differenza dalle donne francesi. Era esplicito che non fosse di Parigi e che ci fosse venuta solo per un viaggio.
Corsi verso di lei, mentre le lacrime venivano trasportate dal vento gelido , e sorrisi nel vedere la sua presenza. Ammiri il suo sguardo ,mentre mi avvicinavo : era stupito e confuso ,ma percepivo la gioia nel guardarmi andarle incontro. 
Ricordo vagamente le grida del poliziotto baffuto ,che cercò di ricorrermi; era divertente il modo in cui lui si preoccupasse per me, pur non conoscendo neppure il mio nome. Ci fu qualche attimo in cui Katy e l'uomo dialogarono, poi la donna si avvicinò a me con un dolce sorriso, disegnato in volto.
'' Helyette, tu hai mai visitato l'America?'' mi domandò allegra.
Feci un cenno con il capo, in segno di negazione.
''Oh, sul serio?'' disse sbalordita, poi continuò :'' Devi assolutamente vederla, piccola mia. Sai dove sono nate le principesse?''-
Rispattei nuovamente il capo negativamente.
''Proprio lì, Helyette.''
Sorrisi ,entusiasta delle sue parole. Mi autoconvinsi che sarei dovuta andare in quel luogo il prima possibile e che avrei dovuto veder nascere la magia delle favole.
''Il mio aereo sta tra circa due ore. Che ne dici di venire a scoprire ,insieme a me, quel mondo fantastico?''-
''Sì, la prego.'' sussurai timidamente.
''Sono contenta che tu voglia venire con me.'' disse, prendendomi in braccio e facendomi ruotare. ''Oh, e puoi chiamarmi Katy, tesoro.''-
'' Va bene, Katy. Andiamo a fare le valigie?''
chiesi entusiasta.
''Ma certo, piccola mia. Andiamo.''-
 


L'ora di chimica era quasi finita, ma avevo seguito la spiegazione per circa un quarto della durata della lezione; la chimica era così noiosa e , nonostante ciò, riuscivo sempre a prendere buoni voti.
Dopo il suono della campanella, mi diressi al mio armadietto ,vicino al quale mi aspettava Marie. Nell'ora precedente aveva avuto un compito di storia e ,dalla faccia che aveva, non sembrava fosse andato molto bene.
''Ci riuscirai a prendere una D?'' le chiesi sarcasticamente ,poggiando i miei libri sulla mesola del mio armadietto.
''Non lo so, Hely. Mamma mi ucciderà.''-
''Dai, Marie non è poi la fine del mondo. Insomma, al massimo potrai ritrovarti a trascorrere un corso extra per recuperare, ma non la vedo così tragica.''
proferì, cominciando a camminare.
''Hely, già mi bastano le ore quotidiane e poi chi la sente a mamma? Non sai quanto ti invidio. Puoi darmi un briciolo della tua intelligenza?''-
''Oh, credimi Marie, tu ne hai anche più di me. Solo.. solo che non la metti in pratica. E ,comunque, non preoccuparti per storia. Ti aiuterò io.'' le dissi ,sorridendo.
''Grazie, Hely. Non so cosa farei senza di te.'' rispose, abbracciandomi.
''Hey, Marie.. guarda. Quello non è il tipo che ti piaceva qualche anno fa ?'' le chiesi perplessa.
''Oh. Mio. Dio. Hely, ti rendi conto? Justin Bieber è ritornato a Downtown. Non ci posso credere. Come sto?'' mi domandò eccitata.
''Beniss
-''
''Oh, fantastico Hely. Stammi sempre accanto e cammina disinvolta.''
disse, interrompendomi.
''Si può sapere cosa diavolo vuoi fare?''-
''Devo salutarlo, Helyette. Sono sei anni e mezzo che non lo vedo. Guarda che figo..''
sussurrò cautamente.
''E perché devo venirci anch'io?'' -
''Perché sei la mia migliora amica e in questo momento ,al posto di farmi un interrogatorio, dovresti incoraggiarmi.''-

Sbuffai sonoramente, per poi far roteare gli occchi al cielo.
''Marie!'' enunciò il biondo, dal sorriso splendente.
''Justin. Che piacere rivederti.'' rispose lei, sprofondando nelle sue braccia.
Era una situazione alquanto imbarazzante per me. Insomma, io non lo conoscevo minimamente.
''La signorina vicino a te è..'' disse lui, guardandomi.
Era davvero bello. Quei suoi occhi color nocciola coincidevano perfettamente con i suoi capelli color del grano e la sua carnagione chiara. 
''Oh, mi chiamo Helyette.'' risposi , facendo un breve sorriso.
''Molto piacere , Helyette. Io sono Justin.'' proferì, allungandomi la mano.
Gli sorrisi, porgendogli il braccio.
Al contatto con la sua pelle, riuscì a percepire leggeri brividi percorrermi la schiena e strani dolori venirmi allo stomaco. 
Mi autoconvinsi che fosse soltanto la stanchezza fusa ,probabilmente, con quel filo di imbarazzo. Non stava succedendo niente di strano. Era tutto regolare. O ,almeno, credevo.




Buh.
Sì, sono nuova e sì, questa è la mia prima storia. lol.
Spero sul serio che vi piaccia e che la caghiate. çç
Please, potete lasciarmi una recensione? Vi ringrazio in anticipo, se lo fate.
Byeee. 
  
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