Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Shora    08/04/2013    3 recensioni
Sakura deve cominciare il primo anno scolastico del liceo. Accompagnata da Tomoyo, iniziera così un viaggio tra il suo primo grande amore (un ragazzo conosciuto durante la cerimonia d'inizio anno,Syaoran) e una losca figura che non sembra essere contenta di ciò.
Genere: Avventura, Fluff, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Li Shaoran, Nuovo personaggio, Sakura, Tomoyo Daidouji, Touya/Toy | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’inizio dell’anno:

La sveglia suonò. “Che trillo maledettamente forte e odioso!” pensò Sakura. Ma questa mattina la ragazza, stranamente, era già in piedi da un po’. L’eccitazione di cominciare il primo anno del liceo non l’aveva fatta dormire per ore e ore e una volta addormentata, si era ritrovata a rigirarsi tra le coperte alle sei di mattina. Spense la sveglia mentre indossava la nuova uniforme alla marinaretta. La gonna, non troppo corta, era blu, la maglietta, invece, era bianca con i contorni delle maniche celesti. I calzetti erano del solito colore: bianchi. Si aggirò nella sua camera avvolta nella penombra alla ricerca dello zaino, poi, una volta inciampatasi sopra, lo riempì dei nuovi libri di testo. Una volta finito individuò uno specchio si pettinò i capelli, se li era fatta crescere fino alle spalle e così si fece i due quotidiani codini. Poi Toy entrò con la solita irruenza nella sua stanza e, sorpreso di non vederla nel letto, cominciò a far vagare gli occhi nella stanza fino a ritrovarla ritta in piedi davanti allo specchio.
-Come mai  già in piedi?!- chiese stupito.
-Sarà l’eccitazione.- disse lei con un’alzata di spalle.
Scese le scale in fretta superando Toy che, invece, le scendeva lentamente. Di certo l’inizio di un nuovo anno scolastico non lo entusiasmava molto. Sakura si sedette a tavola e, anche il padre, si sorprese di vederla così pimpante di prima mattina. Dopo aver letteralmente trangugiato la colazione, Sakura corse al piano di sopra, in camera sua, prese la cartella salutando tutti frettolosamente uscì.
-Ma che le preso stamattina?- si chiese Toy osservando attonito la porta.
Sakura correva a perdifiato verso Il Ciliegio, quello era il posto di ritrovo tra lei e Tomoyo, la sua inseparabile amica del cuore. Avevano deciso quel luogo perché quell’albero era molto particolare. Infatti era cresciuto tra il marciapiede e la strada e le autorità avevano deciso di non abbatterlo a patto che non facesse danni, con le sue radici, alla strada. Finalmente, dopo aver superato l’ennesimo muro, vide Tomoyo appoggiata al grande albero,  fissava i petali che cadevano uno ad uno sospinti dal vento.
-Tomoyo! Ehi Tomoyo!- chiamò Sakura salutando l’amica con la mano da lontano. Questa rispose con un cenno del capo, sorridendo.
Quando la ragazza raggiunse la sua amica, si appoggiò alle ginocchia con il fiatone.
-Non avrai mica corso da casa tua fino a qui?- chiese la mora sbalordita intuendo già la risposta. La castana si limitò ad annuire, poi, una volta ripresa le due amiche si incamminarono verso la scuola. Si ricordava ancora perfettamente quanto, per loro due, era stato difficile trovare un liceo che rispondesse alle loro aspettative. Erano andate in tutti i possibili Open Day, finchè non decisero di andare, insieme, al Liceo “Socio Pedagogico” e oggi erano tutte e due elettrizzate e un po’ preoccupate di non essere messe in classe insieme e, per quanto pensava Sakura, ne avevano tutto il diritto, dato che avevano percorso tutto il cammino scolastico insieme. Arrivate all’edificio si unirono ad un sacco di altri primini e insieme a loro e, seguendo gli ordini degli insegnanti, uscirono fuori in cortile. La preside, una donna molto in carne che ancora oggi Sakura si chiede come può stare in piedi, stava chiamando le varie classi. All’improvviso qualcuno la urtò, un ragazzo castano scuro le sorrise chiedendole scusa. Sakura arrossii e mentre biascicava una risposta si perse nei suoi meravigliosi occhi marrone scuro.
-Ehi Li, muoviti. Le seconde sono già entrate!- lo chiamò un ragazzo biondo vicino alla porta di ingresso.
-Si, arrivo!- disse lui, con una voce che alla ragazza parve un coro angelico.
-Sakura Kinomoto- chiamò la preside. -1G- continuò.
La ragazza si fece largo tra gli altri studenti e si mise alla destra della preside, con le mani dietro la schiena.
-Tomoyo Daidouji- chiamo di nuovo l’Elefante (per lo meno così l’aveva soprannominata Sakura dopo un’attenta analisi a distanza ravvicinata)
-1G- disse. Entrambe le ragazze esultarono e si abbracciarono mentre la preside continuava il suo elenco nome una cantilena. Finalmente, finito l’appello, tutti gli studenti seguirono la professoressa nella loro aula e Sakura scorse di nuovo il ragazzo che poco prima le era venuto addosso. Cominciò ad osservarlo.
-Sakura vacci piano! Lo stai mangiando con gli occhi!- Disse Tomoyo mentre salivano le scale con una sonora gomitata tra le costole.
-Piantala… non è vero…- disse lei arrossendo e massaggiandosi il fianco. Ma anche durante il giro turistico della scuola i suoi pensieri erano tutti rivolti a quel meraviglioso ragazzo.
 
  
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