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Autore: Sei tu il mio sorriso    08/04/2013    2 recensioni
Ecco la prima parte del continuo di "2 PER 1".
"E’ passato quasi un mese dalla proposta durante la festa di Luna, e oggi è il grande giorno. Finalmente mi sposo con l’uomo che amo, Jared. Il mio Jared."
Sempre una Jared/Melanie
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared, Melanie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ passato quasi un mese dalla proposta durante la festa di Luna, e oggi è il grande giorno. Finalmente mi sposo con l’uomo che amo, Jared. Il mio Jared.
Solo al pensiero che sarò ufficialmente la signora Stryder, divento la ragazza più felice del mondo… si, ufficialmente: Doc ha la licenza per congiungere due persone legalmente, quindi, saremo sposati ufficialmente.

C’è un piccolo problema, però… sto morendo dal nervosismo, e non ne capisco il motivo. Insomma, non dovrei aver paura di niente, no? Jared mi ama e io amo lui, lui mi ha chiesto di sposarlo di sua volontà… allora perché sono così dannatamente nervosa? Ho forse paura di non amarlo più un giorno?
Non saprei, comunque è da quando mi sono svegliata che ho un po’ di nausea, sicuramente causata dalla paura.

Wanda è qui in camera insieme a me, Ian è con Jared nella camera sua e di mia sorella. Ci stiamo preparando tutti e due… chissà se Jared è nervoso quanto me, mi piacerebbe saperlo.
Tanto anche se non lo fosse, la mia paura basterebbe anche per lui.

Cerco di non pensare a questo e mi concentro su Wanda, che sta cercando di farmi il più bella possibile per il giorno più importante della mia vita.

Circa due settimane fa, aveva avuto l’idea di andare in missione per una cosa del tutto superficiale: trovarmi un abito da sposa. Io sono stata subito contraria, non ero la ragazza da abiti pomposi e grandi feste, ma lei aveva insistito.
Visto che lei per il suo matrimonio non era riuscita ad averne uno, voleva che almeno io ce l’avessi. Non volevo farla sentire inutile, quindi le ho dato campo libero, le ho lasciato fare tutto quello che voleva.

E’ tornata tre giorni dopo dicendomi che aveva girato quattro negozi di abiti per trovarne uno che facesse al caso mio.
Immaginate la mia reazione “QUATTRO NEGOZI? PER UN VESTITO? MI BASTAVA IL PRIMO CHE TI CAPITAVA DAVANTI!” ma sapete com’è lei, vuole rendersi utile, e in fin dei conti ha fatto bene. Dopo la mia “sfuriata”, era andata a prendere il vestito nella macchina e me l’aveva mostrato.

Ho subito ritirato tutto quello che avevo detto: era un vestito perfetto. Era molto semplice, con delle spalline in pizzo, e una scollatura che finiva nell’incavo del seno.
Wanda mi aveva accompagnata subito a provarlo in camera, e mi cadeva benissimo addosso, neanche fosse stato fatto apposta per me.
Dopo averlo provato, non avevo più smesso di ringraziarla. Era la migliore sorella e amica che avrei mai potuto avere.

E ora eccoci qua. Wanda mi ha raccolto i capelli con delle forcine, mi ha aiutata a indossare il vestito, mi ha spruzzato il profumo, mi ha aiutata perfino a mettere le scarpe! Vuole che tutto sia perfetto oggi, ha detto che se non sarà così, non se lo perdonerà mai, e visto che non voglio che viva con questo peso sulla coscienza, lascio che si occupi di me come vuole lei.
Ha voluto perfino far crescere dei fiori nell’orto per farmi un bouquet! Mi vuole proprio bene e non so come farei senza di lei.
Sono pronta e ci dirigiamo verso la sala in cui coltiviamo il grano.

Abbiamo deciso di celebrare lì il matrimonio: è abbastanza grande per contenere sia il nostro gruppo sia il gruppo di Burns, e poi è molto romantico.
Per l’occasione hanno tagliato il grano in modo da lasciare una striscia larga qualche metro come navata centrale, per far camminare me fino a Jared e Doc, in fondo a quel piccolo corridoio.
“Sono tutti pronti, manchi solo tu, bellezza” mi avvisa Wanda che ha sbirciato dall’ingresso della galleria nascondendomi dietro al muro.
Entra nella sala dando un piccolo gesto silenzioso per far sì che le persone si zittiscano mentre io entro.
Mentre aspetto che venga a darmi il via per iniziare a camminare, respiro profondamente. Sono pronta.
Wanda entra seguita da Jeb, mi fa un dolce sorriso e mi abbraccia, poi torna dentro per andare a posizionarsi di fianco a Ian.
Jeb mi prende sottobraccio, lui ricoprirà il ruolo che avrebbe dovuto prendere mio padre… mio padre, da piccola avevo sempre sperato che ci fosse al mio matrimonio…
Scaccio i brutti pensieri e sussurro una cosa a Jeb, prima di entrare nella sala “Non farmi cadere, ti prego”. Come aspettandosi questa mia domanda, ha già la risposta pronta “Mai, piccola mia”.

Iniziamo a camminare lentamente, entriamo nella sala, e tutti si girano a guardarmi.
Spero non si noti così tanto che sono nervosa. Mi guardo un po’ intorno, sì, ci sono proprio tutti.
Poi incontro gli occhi di Jared, e fino alla fine della “navata” non riesco a guardare nient’altro che lui. Jeb mi consegna lentamente al mio compagno, e insieme ci giriamo verso Doc.
Abbiamo deciso di non tirarla troppo per le lunghe, perciò arriviamo subito alla parte importante.

“Vuoi tu, Melanie Stryder, prendere come marito Jared Howe, in ricchezza e povertà, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia, per amarlo e onorarlo finchè morte non vi separi?” mi domanda Doc con un lieve sorriso.
Mi giro verso Jared e lo guardo negli occhi “Sì, lo voglio” pronuncio decisa.
“Vuoi tu, Jared Howe, prendere come moglie Melanie Stryder, in ricchezza e povertà, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia, per amarla e onorarla finchè morte non vi separi?” gli chiede con lo stesso tono di voce di prima
Mi guarda e mi sorride “Sì, lo voglio”.
“Ora può bac…” inizia Doc, ma Jared non gli lascia neanche il tempo di finire la frase, perché io e Jared siamo già stretti in un bacio dolce ma anche passionale, che esprime tutto il nostro amore l’uno verso l’altro.
Dai presenti si alza un grande applauso e qualche singhiozzo, gli ultimi di sicuro da parte delle signore presenti.
Di questi tempi è molto raro che si festeggi un matrimonio, ma noi due e Ian e Wanda siamo l’eccezione, e abbiamo riportato un po’ di serenità e spensieratezza in queste grotte.

Ci riuniamo tutti insieme per un piccolo pranzo, a base delle solite cose. Qualche ballo e qualche canzone tutti insieme, poi gli altri ci lasciano da soli per poter andare nella nostra camera e festeggiare la prima notte da marito e moglie.
Jared mi prende in braccio e mi porta nella nostra stanza, appena dentro mi appoggia delicatamente sul materasso e chiude bene la porta.
Si vede che è molto impaziente, come me.

Si sdraia sopra di me, appoggiandosi con i gomiti per non pesarmi, e inizia a baciarmi con desiderio e passione.
Ci alziamo piano, lui armeggia con il fiocco del vestito sulla mia schiena e intanto io non posso far altro che continuare a baciarlo girando la testa.
Appena ha finito mi giro e lascio scivolare a terra il vestito di pizzo, gli tolgo la camicia e per l’ennesima volta rimango stupita dai suoi muscoli. Inizio anche a slacciargli i bottoni dei pantaloni e glieli tolgo con delicatezza.
So che ci metterebbe troppo a slacciarmi il ferretto del reggiseno, perciò faccio da sola, intanto lui mi sfila le mutandine, e poi si sfila i boxer.
Ci sdraiamo l’uno sull’altro sul letto, e continuiamo a baciarci.
Quando inizia a baciarmi il seno, capisco che non possiamo più aspettare. Io lo desidero troppo.
Lui lo capisce, e quando entra dentro di me, è puro piacere.
Continuiamo ad amarci tutta la notte, e poi mi addormento sul suo petto.

Mi sveglio quando un fascio di luce mi cade sugli occhi: è già mattina, e dal sole che vedo, è mattina inoltrata.
Lo guardo dormire, è la perfezione fatta persona, e con quei capelli leggermente spettinati e la fronte corrugata, è ancora più bello, gli bacio una guancia, e noto che la bocca si tira in un sorriso formando le sue solite rughette intorno agli occhi.
E’ sveglio.
Ancora con gli occhi chiusi mi sussurra “Buongiorno, signora Howe”
“Buongiorno signor Howe” gli rispondo con una piccola risata. Mi avvicino e lo bacio, ma questo momento è destinato a durare poco.
Appena cerchiamo di approfondire il bacio, mi sale una nausea improvvisa, che mi costringe a correre velocemente alla sala da bagno. Per fortuna stanotte mi ero rivestita dopo aver fatto l’amore.

Incontro tante persone, ma non le guardo nemmeno, sono troppo concentrata a raggiungere il fiume.
Finalmente arrivo alla sala da bagno e un conato di vomito mi prende all’improvviso facendomi vomitare.
Stavo bene fino a qualche minuto fa, e ora ho la nausea? Questa cosa non mi convince, neanche un po’.
Jared mi raggiunge e mi aiuta ad alzarmi, mi gira la testa. Decidiamo insieme di andare subito da Doc, lui capirà che cos’ho.

Entriamo nell’ambulatorio e mi guarda subito preoccupato.
“Perché la stai sorreggendo?” chiede a Jared.
“Perché ha appena vomitato, penso che si sia ammalata” risponde mio marito.
“Adesso controlliamo subito, ti va?” mi chiede con un sorriso.
Mi si avvicina con un termometro in mano e mi prova la febbre: non ne ho, la mia fronte è fredda. La tacca sul termometro resta nella temperatura normale.
“Sicura di non aver mangiato qualcosa di strano?” mi chiede.
“Sicurissima, ho mangiato le stesse cose che avete mangiato anche voi ieri, e stamattina non ho ancora fatto colazione” rispondo seria.
“Ho un dubbio… Jared, potresti uscire un attimo? Dovrei farle una visita più approfondita. Ti chiamo quando abbiamo finito” dice a Jared, lui esce senza fare obiezioni, vuole solo che io stia bene.

Doc fruga dentro una borsa e tira fuori una piccola scatoletta, leggo il nome: è un test di gravidanza.
“Ne abbiamo ancora qualcuno, li avevamo comprati per assicurarci che Wanda fosse incinta l’anno scorso, e ne avevamo presi qualcuno in più, per le evenienze. Vorrei fartelo, per essere sicuri anche di questa possibilità…” mi dice leggermente imbarazzato.
“Se credi che debba, lo faccio, anche se non penso di essere incinta…” rispondo dubbiosa.
“Non si sa mai” mi dice.
Mi sottopongo al test, e aspettiamo che esca sul piccolo schermo l’esito.

Ad un certo punto Doc controlla lo schermo, alza lo sguardo e mi guarda per qualche secondo, poi apre la bocca “La riga è doppia. Congratulazioni, sei proprio incinta, e a quanto pare, da circa tre settimane” sorride.
Io resto per un attimo senza parole. Tre settimane? Come ho fatto a non accorgermene in tre settimane di gravidanza?
Poi sorrido e abbraccio Doc, nonostante non me l’aspettassi, è la notizia più bella del mondo.

Esco dall’ambulatorio e vado incontro a Jared. Lui mi si avvicina preoccupato, dopo poco nota il mio sorriso.
“Perché sei felice? Stai meglio?” mi chiede premuroso
“Mai stata meglio in vita mia. Ti devo dire una cosa…” inizio
“Dimmi tutto, Mel.” Dice corrugando la fronte.

“Bè… sono incinta, di tre settimane…” rispondo abbassando lo sguardo e il tono di voce. Non so come la possa prendere.
Rimaniamo per qualche secondo in silenzio, poi mi sento sollevare in aria e lo sento ridere. La sua risata è la cosa più bella del mondo.
“Mi hai reso così felice, Mel! Presto saremo in tre!” urla felice. Non l’ho mai visto così felice in vita mia, e sono contenta di essere la causa di tutta questa sua gioia.
Mi mette giù e mi abbraccia, poi mi lascia un bacio leggero.
“Dobbiamo dirlo a tutti gli altri.” Dico.
“Già, signora Howe, andiamo, non voglio aspettare un secondo di più” mi risponde felice e mi prende per mano.

Iniziamo a correre per le gallerie felici, non sono mai stata più contenta di così in vita mia. Ma forse tra nove mesi, lo sarò di più.



Aaaaallora: ringrazio tutte le persone che hanno letto le mie FF precedenti. Questo è la prima parte del continuo di "2 PER 1", già, c'è un secondo capitolo, che scriverò fra qualche giorno. Mi lasciate una piccola recensioncina, vi prego :) Detto questo, alla prossima.

-Sei tu il mio sorriso
 
 
 
  
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