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Autore: Lilyth    08/04/2013    1 recensioni
una notte inglese al chiaro di luna, ricordo di un'estate al college
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprii gli occhi confusa, la schiena intorpidita per il troppo restare nella stessa posizione.
Ero ancora li, davanti alla finestra...quella finestra.
Quando si parte per un viaggio, lungo o corto che sia, per un luogo lontano o vicino, si ha sempre la sensazione di essere sbalzati via dal proprio habitat naturale.
Era successo anche a me, qualche giorno prima; appena avevo messo piede all'aeroporto, pronta a partire, avevo sentito un blocco allo stomaco, quella voglia di non andarmene più, l'ardente desiderio di rimanere a casa...
Ed ora eccomi li, mezza addormentata sul davanzale della finestra della mia camera intenta ad osservare la luna limpida brillare nella fredda notte estiva inglese.
Scostai le cuffie dalle orecchie, era tutto così fermo, immobile, quella notte neanche il vento mi faceva compagnia, sembrava quasi di essere in un College fantasma.
Aprii un po' la finestra, respirai l'aria notturna a pieni polmoni, saggiandone ogni minimo particolare, ogni singola sfumatura. Dovevo essere l'unica sveglia a quell'ora, d'altronde chi altro poteva essere altrettanto stupido? Chi oltre a me poteva voler rimanere sveglio solo per poter osservare quella luna e sognare un po' anche ad occhi aperti?

...Probabilmente nessuno...

Ero così persa nei meandri più oscuri della mia mente che quando scorsi una figura camminare nel parco sottostante la mia palazzina sobbalzai.
Mi strofinai gli occhi e guardai nuovamente in giù, il lui o la lei c'era ancora.
Camminava a passi lenti, senza preoccuparsi che qualcuno potesse vederlo/a.
Rimasi a guardare la figura scura per una manciata di minuti, poi, quando la luna ne illuminò la sagoma riuscii a vedere chiaramente che mi stava fissando.
Il mio cervello mi disse immediatamente di spostarmi di li, di non farmi vedere, ma io rimasi immobile. Eravamo entrambi immobili, vidi la sagoma argentea alzare un braccio e farmi cenno di scendere.
Non avrei dovuto farlo, era contro ogni regola, eppure avevo appena deciso di fregarmene.
Aprii la porta della stanza attenta a non far neanche il minimo rumore e come un felino sgattaiolai fuori dall'edificio.

Avevo freddo, ma non me ne preoccupai.
Camminai a passi decisi verso il parco, quando raggiunsi il suo limitare vidi la figura misteriosa che mi aspettava.
Avanzai verso di lei con passi lenti e incerti, tutta la mia precedente decisione si stava sfaldando, iniziavano ad arrivare dubbi e piccole paure.
Mi fermai a metà strada, ci fissammo, o almeno io fissai il punto dove dovevano essere i suoi occhi.
Rabbrividii quando fu lei ad avvicinarsi a me, rimasi immobile finché non mi raggiunse.
Eravamo ad un passo l'uno dall'altra, oramai avevo capito che il profilo che avevo davanti apparteneva ad un ragazzo.
Se faceva un altro passo, solo un altro passo avrei potuto vedere il suo volto...un passo, solo uno...

Mi svegliai di soprassalto sbattendo la testa alla finestra davanti a me.
Per l'ennesima volta mi ero addormentata poggiata al davanzale, prima o poi avrei dovuto smettere...

...o forse no...
   
 
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