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Autore: Lady R Of Rage    08/04/2013    7 recensioni
La fama, la gloria...
Sono destinate inevitabilmente a terminare. Will lo sa bene.
Tutto quello che vorrebbe, è di non essere dimenticato da tutti.
E a volte, i desideri portano a soluzioni avventate.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
- Questa storia fa parte della serie 'The Black Eyed Peas: beyond the stage'
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Just Don't Wanna Be Forgotten

“Non voglio essere ricordato, è solo che non voglio essere dimenticato”
(Will.i.am, intervista per MTV)

 
Guarda la sua immagine riflessa nello specchio, per la milionesima volta, e sorride.
Sembra felice. Sembra.
Un pugno color cioccolata si riversa con violenza contro lo specchio, frantumandone la superficie argentea in un milione di frammenti aguzzi.
Gli si sono aperti dei tagli sulla mano. Alcune sottili gocce di sangue scivolano silenziose attraverso le ferite.
-Fa male, eh?- domanda al suo riflesso, ora in pezzi. –Faceva male anche prima.-
 
Raccoglie da terra un frammento, e lo studia per alcuni secondi, con cura. Nella sua mano brilla come un cristallo.
Dilata gli occhi, come fa sempre quando è molto teso. Anche l’uomo nello specchio dilata i suoi occhi, solo che quelli sono in pezzi, tanti piccoli frammenti di occhi che si dilatano simultaneamente.
-Smettila di fissarmi.- impreca contro la sua immagine riflessa. –Non mi fai paura. Sei solo un’illusione… un ricordo.-
Già, un ricordo…
Gli occhi gli si fanno umidi. Per un attimo, sembra che vacilli. Poi, però, stringe più forte il pezzo di specchio nella mano. Si è procurato un altro squarcio, ma non glie ne importa nulla.
-Non lasciare che ti dimentichino.-
E sorride.
 
Sfondano la porta del bagno, e lo trovano seduto per terra, con gli occhi chiusi. Il sangue gli riga gli abiti, e nella mano brilla ancora il piccolo frammento dello specchio.
Per un attimo, rimangono paralizzati. Poi la consapevolezza li sfiora, e fa male.
Fergie porta due mani alla bocca, e soffoca i singhiozzi. Taboo ammutolisce, con gli occhi sbarrati. Apl si appoggia al muro per non cadere.
Vengono le lacrime, viene l’angoscia. E Will continua a sorridere senza vedere.
Poi, Fergie si china sul corpo dell’amico. Solo un fremito, e capisce che non c’è tempo da perdere.
-Respira ancora…-
 
Will si risveglia in un ospedale. Molto bianco, molto chiaro.  Qualcuno gli ha fasciato i polsi.
“Guastafeste” pensa.
Al lato del letto Fergie lo sta guardando, e i suoi occhi sono più rossi del solito.
-Will, perché? Perché l’hai fatto?- domanda sgomenta, afferrandogli di scatto la mano.
La voce fa fatica a salirgli in gola. È debole, stanco. Svanito. Vorrebbe solo mettersi a dormire. Ma le risponde lo stesso.
-Tu non capiresti.-
Sospira. Un nodo gli stringe la gola. I polsi pizzicano sotto le bende.
Lascia la mano di Fergie, e scoppia in lacrime, nascondendo il viso tra le mani.
Non sa per quanto tempo vada avanti. Rimane là, in un letto che non è il suo, a singhiozzare come un bambino, mentre lacrime salate gli riempiono la gola.
Poi, un braccio lo afferra per i fianchi e lo cinge in una stretta consolatoria.
Will è confuso.
-Mamma?-
-No, sono Fergie.-
 
Impiega un attimo per capire chi sia. Una mano soffice gli accarezza la guancia, asciugando le lacrime una dopo l’altra.
-Va tutto bene, Will. Ci siamo noi.- dice una voce.
Anche Apl è lì accanto. Sembra stanco, e ha le occhiaie. Sua è la mano che gli accarezza la schiena. Nel frattempo un’altra mano, la mano di Taboo, gli scorre dolcemente nei capelli.
-Non piangere, Will.-
 
-I morti non piangono.-. Will si volta di spalle, e riprende a singhiozzare nel cuscino.
-Ma cos’hai? Che ti succede? Perché fai così?- Voci agitate continuano a riempirlo di domande a cui non sa e non vuole rispondere.
-Voglio solo dormire. Lasciatemi stare.-
Per un attimo tacciono. Finalmente. Ma pochi secondi dopo, ecco che Fergie riprende la parola.
-Non ce ne andiamo finché non ci dici cosa ti succede. Perché l’hai fatto? Noi ti vogliamo bene.-
Will si guarda i polsi fasciati, trattenendo il pianto. E si rende conto che non ha voglia di dormire, quanto invece ha voglia di coccole.
-Non volevo che mi dimenticassero.- si giustifica con aria ingenua.
Gli altri si guardano tra di loro, sembrano capire. Poi Fergie si siede vicino a lui, accarezzandogli la schiena.
-Lo so, caro, lo so.- dice con aria comprensiva. –Non dobbiamo permettere che ti dimentichino.-
-Ma succederà.- biascica Will tirando su col naso. –Un giorno sparirò, e nessuno si ricorderà più chi era Will.i.am. Morirò per sempre. Anzi, sono già morto. Sono un fossile.-
Altri sguardi complici attraversano i visi dei tre Peas. Poi, alcune braccia si stringono attorno al petto di Will in un grande, grandissimo abbraccio.
-Noi non ti dimenticheremo mai.-
-E perché?-
-Perché ti vogliamo bene.-
 
Angolo Autrice
Ok, non mi chiedete da dove è uscita ‘sta cosa. È che stasera ero arrabbiata nera perché nelle riviste che leggo io non parlano MAI di Will e dei BEP, e mi sono messa a pensare che “ quando smetterà di fare musica nessuno se lo filerà più, e sparirà nel nulla, e tanto è già morto, e bisognerebbe scrivergli il necrologio, e bla bla bla”.
Allora, visto che (tanto per cambiare) i miei dicevano che stavo rompendo le palle, mi sono messa a scrivere ed ecco qua il risultato. Non pretendo fiumi di recensioni, ma spero che almeno uno di voi…
E poi, se qualcuno sapesse consigliarmi una rivista per quindicenni che parli anche di lui… C’è chi mi dice di comprare una rivista per adulti, ma non ha senso. È come se mettessi nelle mani di una bimba di sei anni una copia di “Vogue”. Il target è diverso. Io ho 15 anni, e devo leggere la roba adatta ai quindicenni. Però, se là parlano sempre e solo di Justin Bieber…
Vabbè, sto delirando. Alla prossima!
MiticaBEP97
 

 
  
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