nobody said it was easy:.
 

C’è qualcosa nel modo in cui Takuto fa scorrere le lunghe dita sui tasti del pianoforte che manda puntualmente Akane fuori di testa.
Non si tratta della velocità o dell’abilità con cui quelle note vengono sparate fuori, quasi fossero dolorosi proiettili, per poi risuonare armoniosamente nell’aria, no. È una sensazione più sottile e confusa, come dipingere la necessità di aggrapparsi a quella scala musicale e accarezzarla, baciarla, che si fa largo nel suo cuore ogni volta.
Akane non sa come descriverlo, ed è frustrante; quasi quanto dover soffocare l’impulso di urlare, affondando la testa nel cuscino la sera.
Ranmaru non riesce a fare a meno di notarlo, non è stupido; lo percepisce dal suo sguardo fisso su quelle mani esperte, completamente rapito, e dal modo in cui la sottile curva delle sue labbra si piega leggermente all’insù, forse del tutto inconscia.
E man mano che il ritmo aumenta, il suo sorriso si allarga, mentre il corpo si irrigidisce; cerca di seguire con gli occhi ogni minimo movimento senza sbattere le palpebre, per paura che si spezzi l’incantesimo di quella meravigliosa melodia.
Si è persa nel suo mondo, cullata da quelle dolci note in sottofondo.
Kirino sente una fitta all’altezza del petto, l’ennesima crepa nel suo cuore che verrà poi rimarginata dal suono caldo e confortante della sua voce, per essere riaperta nuovamente, più profonda. Ma a lui questo non importa più di tanto, perché sa bene che la perdonerà tutte le volte, nonostante il male invisibile che gli provoca.
Vorrebbe urlare ora. Vorrebbe sbatterle in faccia ogni cosa, ma sa che non ha il coraggio di farlo davvero. E forse non lo farà mai.
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile e lui vuole solo ricominciare tutto da capo, e magari non commettere gli stessi errori.
Akane si lascia sfuggire un lieve sospiro, gli occhi che le brillano ancora, mentre le dita di Takuto ripercorrono per l’ultima volta la fila di tasti bianchi del vecchio pianoforte.
La melodia finisce e il resto sparisce pian piano.
In questo momento sente un vuoto dentro, incolmabile, e l’aria farsi sempre più pesante, la voglia di correre via che cresce.
Contro quella sinfonia non può vincere, questo Ranmaru lo sa.
 



nda.
ho scritto questa flash di getto, mentre ascoltavo "the scientist" dei coldplay: non è niente di che, lo so, ma spero che sia comunque leggibile.
sono quasi due mesi che non aggiorno -come se importasse, pppfff-, so anche questo, ma ho sempre meno tempo, per un motivo o per un altro.
e a proposito, per chiunque legga le mie ff, vi informo che gli aggiornamenti saranno ancora più lenti. ma ho intenzione di finire tutte le mie long, dovessi impiegarci anni ahahah -e probabilmente sarà così-
nonostante tutto, sappiate che siete sempre nei miei pensieri. vvb guyzzz♥♥ (??)
grazie anche solo di aver letto ~ 

simo.