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Autore: RoseFantasma    09/04/2013    3 recensioni
la storia racconta il seguito di un libro poco conosciuto.... ma molto bello si chiama ROSA D'INVERNO DI kathleen e. woodiwiss che racconta, ve lo scrivo in breve, la storia di erienne una ragazza nell'inghilterra del 1800 venduta all'asta ad un uomo che crede orribilmente sfigurato ma che poi si rivelerà il suo grande amore di sempre Stuart Christopher Saxton legittimo porprietario di Saxton Hall da tempo presa con la forsa da Lord Talbot che aveva ucciso il padre e il fratello di Christoper in un incendio dando la colpa ai clan scozzesi. Christoper usa la sua doppia personalità per smascherare Lord Talbot e rivendicare il suo diritto sulle terre dei Saxton uccidendo l'uomo e i suoi complici e obbligando Claudia, la figlia del lord, alla fuga. la storia che vi voglio raccontare è quella di Rebecca la figlia di Erienne e Chrisoper che si innamorerà della persona sbagliata nel momento sbagliato o almeno così crede..... =P
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1: DICIANNOVE ANNI DOPO.......

Il vento soffiava feroce contro le imposte del maniero di Saxtono Hall ma il calore che c'era nella stanza del lord non poteva essere annullato da un semplice vento. erano passati più di 19 anni da quando Erienne e Christopher avevano lottato insieme per il loro amore, il loro aspetto era cambiato ma il loro amore era vivo come il primo giorno.
- christopher ?- sussurrò Erienne appoggiata all'ampio petto villoso del marito. Christopher sorrise a sentire il suo nome pronunciato da quelle dolci labbra come se lo sentisse per la prima volta. - Amor mio?- rispose.
- Stavo pensando agli anni che sono passati... i nostri figli sono cresciuti, Maxton è un orgoglio per tutti noi e Rebecca.... beh è unica possimao dire e penso che sia arrivato il momento per lei di.. pensare al matrimonio- Erienne pronunciò queste parole con circospezione. Sapeva quanto il marito fosse attaccato alla sua secondo genita e conosceva anche il carattere della sua figliola. alla parola matrimonio scattava come se fosse stata messa sui carboni ardenti. Erienne cercava in molti modi di farlo notare al padre ma lei ne rideva ogni volta e diceva che era quello che si può definire uno "spirito libero".
- Erienne mia cara, non è presto per pensare a queste cose e tu meglio di chiunque altro dovresti sapere che non bisogna mai forzarle tesoro....- la donna sospirò e disse: - lo so Stuart ma ha bisgno di qualcuno che badi a lei noi non ci saremo per sempre... prometti di rifletterci?- . il marito scoppiò a ridere: - va bene mia cara te lo prometto ma non penso che riuscirai ad imporre una cosa del genere a tua figlia.... sbaglio o ancora non sei riuscita a non farle mettere i pantaloni almeno una volta al giorno?- . Christopher sogghignò alla espressione di disappunto della moglie e le diede un bacio per placarla - quando sarà il momento troverà la sua metà della mela come è stato per noi..- e l'avvolse con le sue braccia forti ed Erienne non potè replicare perchè venne travolta dalla sua passione.
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Le coline erano come mosse dal vento che diffondeva il dolc profumo dei fiori appena sbocciati. una figura in lontananza osservava il panorama indisturbata godendosi quei momenti di pace. spronò il suo baio nero al galoppo e si tuffò a capofitto giù per la ripida collina facendo a gara con il vento. il suo grido di giubilio si perse per la velocità del suo cavallo. Rebecca Saxton si fermò ai piedi della collina per osservare il sole che tramontava, il suo momento preferito della giornata. riprese a correre spronando lo stallone giù per un altra collina non accorgendosi di un uomo che la stava osservando. poco dopo venne affiancata da un giovane anche lui con i capelli nascosti dal tricorno e poco dopo le saltò addosso come un forsennato.L'umo capì subito l'errore, era troppo leggera per essere un uomo e cercò di proteggerla come potè dall'impatto col terreno. il tricorno di Rebecca, che teneva in testa, volò via e una cascata di riccioli color mogano si sparse sull'erba. Rebecca cercò di lottare pensando di essere stata catturata da un mascalzone con le più cattive intenzioni e assesta colpi in tutti i posti dove poteva arrivare e il ragazzo cercò di calmare quell'animaletto selvatico bloccandolla col peso del suo corpo sopra di lei. Quando riuscì ad intrappolarle i polsi li schiacciò al terreno e i due si guardarono. Rebecca aveva le lacrime agli occhi per la rabbia e uno scintillio bellicoso le attraversava lo sguardo, sfinita si fermò per un attimo e si trovò davanti due occhi di un blu sorprendente. i due ansanti si osservarono per un pò non sapendo cosa fare. Il ragazzo aveva persò l'uso della lingua guardando quel delicato volto e quei capelli mogano così fitti e lucenti. Non era rimasto insensibile a quella vista e la ragazza fu la prima ad accorgersene sentendò la pressione di lui sul suo morbido corpo. lei fu la prima a reagire:- Mi scusi se la disturbo signore, ma le dispiacerebbe togliersi di dosso?- disse lei con un tono ironico che non faceva presupporre niente di buono. il ragazzo si riprese ed si alzò su porgendo una mano per aiutarla ma che lei prontamente rifiutò. - mi scusi signorina vi avevo scambiata per un brigante o qualcosa del genere, non sapevo che eravate una donna e non lo potevo immaginare dalla sua insolita cavalcatura- disse lui con voce profonda e maschia. La ragazza cercò di spazzolarsi gli abiti pieni di polvere alla bene e meglio ed impegnata così com'era non si accorse degli sguardi ammirati di lui che andavano dal suo seno palpitante alle gambe snelle e lunghe avvolte strette da i pantaloni che Rebecca indossava. - grazie per la vostra premura signore, ma sono quanto mai capace di cavalcare Saraceno...- disse lei con fare seccato. Emise un fischio cupo e lo stallone che era rimasto un pò più lontano si avvicinò al galoppo fermandosi davanti alla ragazza e posando la sua testa enorme sulla sua spalla. Il ragazzo misterioso rimase colpito dall'agilità con cui lei balzò in sella e dalla sua padronanza con un animale così focoso. Un grido in lontanza attirò la loro attenzione e Rebecca sospirò per la frustrazione ,la sua libertà giornaliera era finita. - Mi scui signore ma ora devo andare... a mai più rivederci- disse lei secca al giovane. era arrabbiata per aver perso momenti preziosi della sua pibertà tanto sospirata. il ragazzo si levò il tricorno in segno di rispetto e fece un lieve inchino- potrei sapere almeno il suo nome?- disse lui speranzioso, ma la ragazza non rispose e partì ad un passo forsennato verso le colline. lui rimase li a vederla andar via con un misto di rabbia e rimpianto dentro di sè. poteva esistere qualcuno di così maleducato ma anche di così bello? Rebecca si avviò tristemente verso il maniero e entrò nella stalla dove Paine la stava aspettando: - Bentornata signorina bella cavalcata?-  - tutto bene Paine fino a poco fa.... grazie per avermi chiamato non mi accorgo del tempo che passa.... i miei sono già tornati ?- sorrise tristemente la ragazza. il maggiordomo guardò con disappunto i fianchi sudati del baio : - non ancora signorina ma saranno a momenti....sua madre non sarà contenta che lei abbia usato di nuovo Saraceno...- . la ragazza sbuffò e si sistemò i pantaloni da garzone che indossava: - mia madre non mi farebbe fare nulla se fosse per lei lo sai, anche cucire sarebbe pericoloso...- e si avviò verso la sala dove un'ansiosa Tessie, la governante, l'aspettava ai piedi della scalinata di marmo.... vendendo la donna con un cipiglio sul volto e le mani sui fianchi Rebecca si preparò ad una bella striglita. - Ma bene la fuggiasca è tornata...- disse la governante con fare severo ma guardando il bel volto preoccupato di Rebecca non potè non addolcirsi.- oh, Tess ti prego non dirlo alla mamma lo sai che non vuole non mi lascerebbe più far avvicinare alla scuderie ti prego....- disse tutto d'un fiato la ragazza abbracciando la sua governante. Tessie non resisteva a quella ragazza. l'aveva vista nascere quando ancora cìera Aggie come cìgovernante e l'aveva cresciuta con lo stesso amore che aveva messo per crescere i suoi figli. dopotutto era impossibile non volerle bene, tutti la adoravano a Saxton Hall. Tessie imbarazzata cercò di sciogliere il suo abbraccio e disse:- su, su signorina lo sa che non dirò niente a sua madre, l'ho mai fatto? avevo mandato mio figlio a cercarla ma non l'ha trovata nei confini del parco e quindi ci siamo preoccupati.- Rebecca si morse un labbro, oltre che non le era permesso cavalcare lo stallone di suo padre, Saraceno, le era assolutamente vietato di superare i confini delle terre dei Saxton. quel giorno con la foga non si era accorta che era quasi arrivata al villaggio di Marbwy, molto più lontano del dovuto e cercò di inventarsi una sua scusa. - oh beh forse perchè ero già nelle scuderie e si vede che io e Vincent non ci siamo incontrati- disse la ragazza distogliendo lo sguardo. la governante era poco convinta della faccenda ma non volle indagare oltre per non scoprire qualcosa che non sarebbe riuscita a tenere segreto. - Va bene sigorina, ora vi prego di andare a prepararvi per la cena, lo sa che abbiamo ospiti.... e non voglio sapere nemmeno perchè è tutta impolverata. Si muova ora su e senza protestare. le ho preparato un abito sotto ordine di sua madre e quello indosserà ok?- disse la governante cercando di essere convincente ma vedendo la smorfia che Rebecca aveva fatto alla parola abito scoppiò a ridere, conosceva bene le reticenze della ragazza riguardo tutto quello che era come si può dire " dettato dal protocollo". Rebecca si avviò per le scale di marmo diretta verso la sua camera quando un fischiò acuto attirò la sua attenzione. un ragazzone di circa 22 anni l'aspettava appoggiato sfrontatamente ad un angolo con le braccia incrociate. - Vins... mi hai spaventata...- disse Rebecca temendo che fosse suo padre. - Scusami Reb.... ti ho cercato oggi d'eri? dai a me puoi dirlo lo sai....- disse lui con voce profonda e preoccupata. i due erano molto amici dopo tutto erano cresciuti insieme. - si me lo ha detto tua madre... scusami Vins mi ero allontanata un pò troppo tutto qui- rispose lei non accennando minimamente all'incontro ravvicinato con lo sconosciuto per evitare pure scene di panico. - Ora scusami ma devo andarmi a preparare, fra poco i miei ritorneranno...- il ragazzo le fece l'occhiolino con un sorriso e si allontanò. La ragazza si rifugiò nelle sue stanze dove la sua cameriera Meg la stava aspettando.Si diedero da fare pre renderla presentabile e la ragazza spinse in un angolo gli abiti sudici della sua padrona con uno sguardo di disappunto. - Signorina ma quando imparerà a comportarsi come una sginora? - disse lei con fare scherzoso. la sua padrona di risposta scoppiò a ridere allegramente costringendo anche la ragazza a farlo:- Anche tua madre e tuo fratello sono dello stesso parere come tutti qua dentro d'altronde...- disse lei ripensando alle parole di Tessie. il bagno profumato la ristorò e riuscì a torglierle di dosso l'indolenzimento dovuto alla caduta. Mentre si rilassava nella sua vasca, ripensò a quegli occhio blu che la guardavano. Aveva notato come la scrutavano e, cosa strana, le guance le si imporporarono al ripensarci. Non aveva mai pensato agli uomini, non che loro non badassero a lei anzi, ed era proprio per questo che lei aveva respinto tuttti per evitare corteggiatori impacciati e sciocchi, ma quegli occhi l'attiravano. cercò di ricordare la fisionomia del suo aggressore ma non ci riuscì. era talmente arrabbiata che non ci aveva fatto caso al momento, solo gli occhi le erano rimasti in mente. uscì dalla vasca e Meg diligentemente le asciugò la pelle leggermente abbronzata per le tante ore passate all'aperto. Poi si avviò verso il letto a baldacchino e un singulto indignato le sfuggì dalla bocca vedendo l'abito che la madre aveva scelto per lei. Era di un bel blu cangiante, cosa che non aiutava a scordare quello sguardo, con un ampia gonna e un piccolo strascico il corpetto era aderente e un pò più lungo del normale, avvolgento strettamente anche i fianchi ed era ricoperto un un pizzo azzurro delicato a motivi floreali con piccole perline luminose intrecciate ad esso. Le maniche erano strette fino al gomito poi si allargavano rivelando llo stesso pizzo al loro interno, con lo scopo di lasciare scoperto l'avambraccio. Rebecca guardò l'abito con dubbio. Non poteva dire che non era bello ma non capiva perchè doveva vestirsi così per una normale cena di famiglia e per un semplice ospite. Meg la spinse ad affrettarsi informandola che i suoi genitori erano tornati e la ragazza si fece vestire di mala voglia lasciandosi manovrare come una bambola. indossato il vestito i riccioli mogano vennero intrecciati in un semplice nodo sulla parte alta della testa in modo che la massa lucente le ricadesse i n onde setose su una spalla facendo un bellissimo contrasto di colore. il tutto venne completato dal un leggero filo di trucco e da una collana di piccoli zaffiri posta sull'elegante collo. la ragazza si osservò tristemente allo specchio. Già non sopportava più le forcine in testa e le scarpette le facevano male. - Oh signorina siete uno spettacolo- disse Meg ammirata. rassegnata Rebecca scese le scale e si fermò nell'atrio per captare qualche voce all'interno del salone. Suo fratello Maxton la raggiunse. - Sorellina sei uno spettacolo come sempre- disse lui amorevolmente dandole un bacio in fronte. Maxton era un bel ragazzo di 21 anni dall'aspetto regale e un pò furbetto, bello quanto il padre ma aveva preso gli occhi della madre, blu viola di una profondità assurda. Lei adorava il fratello ed erano legati da un profondo affetto. In quel momento entrò Vins e rimase fermo sui suoi passi osservando Rebecca con un espressione vacua sul volto poi sollecitato dalla madre si affrettò a portare in cucina la legna che aveva in braccio. Maxton prese il braccio della sorella e lo mise sotto al suo con fare galante, quale donna poteva resistergli? Rebecca rise dell'espressione seria del fratello e lo cansonò: - quante ne hai fatte cadere ai tuoi piedi in questo modo mio caro?- il ragazzo la guardò con un sorrisetto furbo e i due si avviarono allegri verso il salone. Entrando attirarono l'attenzione dei loro genitori che stavano parlando cun uno sconosciuto vicino al camino. La madre era stupenda come sempre e rideva amabilmente con l'uomo, il padre si voltò ed andò incontro alla figlia, nonr iuscendo a capire come poteva essere cresciuta così in fretta. la accompagnò dolcemente verso il camino e le presentò lo sconosciuto che ancora stava voltavo verso sua madre. - rebecca, mia cara ti presento Lord Marcus Lienich, nostro nuovo vicino- . l'uomo sentendosi nominato si girò e rimase sorpreso di trovarsi davanti l'animaletto molto meno selvatico che aveva catturato quel pomeriggio. Rebecca trattenne il fiato rumorosamente.... quegli occhi!
  
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