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Autore: Mugiwara no Rufy    10/04/2013    2 recensioni
Avvertenza: questa fic contiene spoiler, chi non e' spoilerato faccia attenzione.
Siamo nella saga di Bourbon e la storia parte dopo gli eventi del file 800. Come nel manga tutto torna alla normalita', e da qui inizia la storia.
Sembra una giornata tranquilla, quando una telefonata strana arriva a casa Mouri: Conan, Ran e Kogoro, insieme al suo assistente Amuro raggiungono una donna che ha chiamato Kogoro per un caso: da quel giorno la vita di Conan verra' sconvolta da mille eventi e non sapra' piu' che aspettarsi, specie con la minaccia di Bourbon, di Gin e di tutti gli altri, incluso il boss dell'Organizzazione.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Heiji stava cercando Shinichi: poco prima l’aveva lasciato triste nei pressi di casa sua e ora era diretto lì.
A un tratto avvertì uno scalpiccio di piedi, come se ci fosse una persona che correva: si voltò esclamando:” Kudo!” ma con suo orrore spuntò Kazuha.
La ragazza arrestò la sua corsa fermandosi davanti a Heiji e gli sbraitò contro:” Allora Ran aveva ragione!”
“ Di che parli?” chiese Heiji frastornato e lei gli puntò il dito contro” Tu hai detto prima che stavi facendo avanti e indietro, vuol dire che stai andando prima da Kudo, poi da noi, e adesso di nuovo da Kudo!
E adesso mi hai chiamato scambiandomi per lui! Avanti, dove si nasconde?”
Lui replicò:” Guarda che c’e’ un errore…” ma non potè finire la frase dato che un ragazzo spuntò esclamando:” Hattori e Kazuha?”
Anche Kazuha si voltò e vide Shinichi Kudo: il suo volto divenne rabbioso e si avvicinò a lui sbraitando:” Ma si può sapere dov’eri sparito tutto questo tempo?”
Lui ignorò la frase chiedendo frettolosamente:” Dov’e’ Ran?”
La ragazza disse seccata:” Non è questo il punto…” ma lui la prese per le spalle spazientito urlando:” Kazuha, ti ho chiesto dove diavolo è finita Ran!!!!”
La ragazza, stupita dalla sua reazione disse piano:” E’ corsa a cercarti, non so dove sia….”
Lui esclamò:” Cosa? Hattori, tu e Kazuha cercatela da quella parte, verso sinistra, io andrò verso destra…” e scappò via.
Kazuha ancora lanciava maledizioni sottovoce mentre Hattori era stupito: un attimo prima Kudo era tristissimo, ed era frustrato per essere intrappolato in un corpo da bambino…un attimo dopo era adulto, cercava Ran e gli parlava come se non avessero mai litigato.
Stranito ma anche divertito da quella situazione iniziò a correre nella direzione indicata da Shinichi gridando:” Kazuha, dividiamoci!”
E prima che Kazuha potesse aprire bocca era già sparito, col risultato che la ragazza si infuriò ancora di più e prese anche lei una direzione a caso.
                                       
 
Ran era arrivata a casa Kudo: guardò all’esterno, nei lati della casa, ma non c’era nessuno.
Con mano tremante aprì il cancello e lo richiuse alle sue spalle: attraversò la stradina che conduceva alla porta d’ingresso.
Aveva in mente di bussare ma alla fine presa dalla curiosità decise di spalancarla: silenzio totale.
D’altra parte era ovvio, Shinichi pareva che non ci fosse e il signor Subaru l’aveva incrociato prima.
Decisa, spiccò una corsa e controllò praticamente tutte le stanze senza trovare degno di nota, ma non osò guardare in quella di Subaru: le sembrava troppo invadente.
Scese giù e anche lei notò la bottiglia di Rye al piano di sotto: << Il signor Subaru beve liquori?>> pensò perplessa ma poi scrollò le spalle e uscì da casa Kudo.
Era triste perché probabilmente Shinichi era partito di nuovo, e ciò indicava che il signor Subaru aveva mentito, Shinichi non era lì: ma forse era presente prima e ora stava partendo.
Ma proprio in quel momento qualcuno esclamò:” Ran, eccoti!”
Lei alzò lo sguardo e davanti a lei vide Shinichi Kudo.
Il ragazzo si fermò vicino a lei, col fiatone, e ansimando disse a fatica:” Perché sei sparita così?”
Quella domanda fu la goccia che fece traboccare il vaso e Ran esplose urlando:” Ah, io sarei sparita? E tu che non ti fai sentire per mesi??? Eh, Shinichi???” e sotto lo sguardo sconvolto di lui fece per correre via da lui per l’ennesima volta ma Shinichi le afferrò il polso: Ran si accorse che era tutto uguale.
A Londra aveva litigato con Shinichi, era corsa via piangendo e l’aveva afferrata per il polso facendole una bella sorpresa, ovvero la dichiarazione: adesso aveva litigato con lui, aveva iniziato a correre con le lacrime agli occhi e l’aveva afferrata per il polso con uno sguardo deciso.
Il ragazzo disse:” Perdonami. Ma ti annuncio una cosa: mentre ti cercavo sono riuscito a risolvere il famoso caso e ho telefonato alla polizia, non questa di Beika però, e ho detto la risoluzione del caso via telefono.
E’ tutto finito, rimarrò qui per sempre.”
Ran stava per svenire: non riusciva a crederci. Shinichi aveva risolto il caso, Shinichi sarebbe rimasto per sempre.
Era un sogno? No, era tutto vero…e piangendo, di gioia stavolta, abbracciò Shinichi che ricambiò l’abbraccio.
Ma subito dopo sciolse l’abbraccio e sempre prendendo Ran per il polso iniziò a correre: la ragazza chiese:” Ehi Shinichi ma che fai?”
“ Meglio andare a casa tua.” disse lui con un sorriso, ma quando voltò la testa la sua faccia divenne ansiosa: ora che era tornato adulto definitivamente fino a quando l’Organizzazione non fosse stata sgominata sarebbe dovuto rimanere nascosto e andare in giro il meno possibile: e nonostante erano a casa sua, quel posto gli metteva ansia.
 
Shinichi non aveva del tutto torto: Subaru Okiya aveva visto Ran uscire da casa Kudo e il suo incontro con Shinichi da dietro un muretto.
Sorridendo disse:” Shinichi Kudo…finalmente ti vedo dal vivo.”
 
 
Kazuha era disperata: aveva perso Ran, Heiji e Kudo in una volta sola e vagava disperata; non conosceva bene Tokyo.
A un tratto vide un negozio di liquori grazioso dove in una vetrina erano esposte un paio di bottiglie ma intravide un bel po’ di bottiglie dentro il negozio.
Lì vicino alla porta vide due persone: una donna con i capelli corti e biondi, e occhiali: dietro le lenti c’erano due occhi azzurro splendente.
L’altra persona era un uomo robusto e che Kazuha avrebbe reputato un musone: la donna stava facendo qualcosa di strano e insolito.
Decise di avvicinarsi e chiese:” Avete visto una liceale passare di qui?”
La donna sorrise e chiese:” Come si chiama?”
Kazuha esitò, indecisa se spiattellare il nome dell’amica a una sconosciuta, ma quella donna le ispirava fiducia: così rispose:” Si chiama Ran…Ran Mouri.”
“ Cosa??” esclamò la donna “ Ma io conosco Mouri Ran! Ero la sua professoressa d’inglese al liceo!”
Kazuha a quell’affermazione ci rimase con un palmo di naso:” Davvero??? E’ una coincidenza assurda!”
L’uomo a quel punto si intromise:” No, non abbiamo visto una liceale, tanto per tornare in argomento.”
Kazuha delusa rispose:” Be’ grazie comunque…..” e la donna disse:” Porgi a Ran i miei saluti! In caso si fosse scordata di me, dille che my name is Jodie Saintemillion!” e le fece l’occhiolino.
Kazuha sorrise:” Glielo riferirò. Arrivederci!” e si allontanò: non avrebbe mai detto che quella donna fosse proprio la professoressa di Ran.
E allora chi era l’uomo, il suo fidanzato? In ogni caso non si spiegava perché quella donna stesse facendo un azione del genere prima che lei arrivasse…
 
Mentre la ragazza correva via, l’uomo chiese:” Jodie, una ragazza che conosci è sparita?”
Lei sorrise:” Si, ma credo la troveranno, soprattutto se c’e’ in mezzo quel ragazzino, sai Conan Edogawa.”
L’uomo era stranito:” Conan Edogawa? Il ragazzino che aiutava Akai? Cosa c’entra con una ragazza sparita?”
Lei sbuffò:” Lascia perdere, Camel. Piuttosto, ti ho chiesto se ti va di cercarlo.”
Camel rispose:” E va bene. Dopotutto sono stato la causa dei suoi guai e trovarlo per salvarlo dall’Organizzazione è il minimo che possa fare.”
Jodie gli sorrise, mentre pensava << E pensare che appena Camel arrivò, pensavo che fosse qualcuno di pericoloso…invece è un grande amico>>
Camel le chiese preoccupato:” Ma tu sai dov’e’ andato il capo in questi ultimi giorni?”
Jodie rispose stranita:” A dire il vero non so neanche io dove sia sparito James, ha detto che sarebbe tornato presto ed è sparito.
“ Mah..” borbottò Camel confuso
  
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