L’ora
della Morte : una tazza di the con biscotti
È seduto al tavolo, sono le cinque.
L’ora del The, per tutti gli inglesi, che siano
maghi o no.
Anche lui lo beve. Non è solo, ha un ospite.
Indesiderata o desiderata, lei è lì.
Non a quando se ne andrà. Potrebbe andare a
avanti per giorni. Busserà alla sua porta, lui la farà entrare e
le offrirà the con biscottini.
Un giorno potrebbe non tornare mia più. Quando?
Non lo sa,
non vuole saperlo, ma accadrà. Prima o poi…
Certi giorni non si presenta al suo uscio, ma la sente
lo stesso. La sua presenza, opprimente e liberatoria allo stesso tempo,
é onnipresente.
Gli altri non riescono a vederla, perché?
Si stupiscono, quando un piattino e una tazza in
più sono posati sul tavolo.
Oggi, a bere il the, ci sono Ron,
Hermione e Ginny. Ma sul
tavolo le delicate porcellane non sono quattro.
Sono cinque, e la quinta tazza sembra la più
fragile. La vede vibrare, come se Lei avesse urtato il bordo con il cucchiaino.
Ora Ron e gli altri se ne
vanno. Ma la tazza è sempre lì.
Appena varcano la soglia, lei arriva. Si sfiorano, ma
neanche la vedono. Li passa a fianco, lentamente, senza farsi notare.
Non capisce come possa succedere.
“E
così, questa è l’ultima volta. Mi dispiace. Non potrai
proprio più tornare?”
“No, non
potrò. Mi ha fatto piacere venire così spesso. Non è la
normale…procedura. Ma sei così gentile e…”
La sua voce è roca e suadente. Così
sensuale… lo ipnotizza.
“Peccato…
ma prendi ancora qualche biscottino. Li ha fatti la signora Weasley
…buoni, vero? È molto brava. La signora Weasley…”
Prende un biscotto, lo contempla. Come se lo
studiasse.
“Sono
squisiti, come Molly. Sai, lei si preoccupa molto per
te. I biscotti sono solo una piccola cosa…ma
è molto inquieta. Lo sono tutti.”
“Tu…li
conosci?”
In fondo, non è stupito. Molte
persona conoscono i suoi amici. Non solo lui.
“Certo, io
conosco tutti. Tutti i tuoi amici. A volte, vado a trovare anche loro. Nessuno
mi apre la porta, però. Quasi nessuno…”
Lui sì, però. Lui è stato bravo.
Ma Lei sarà bravo con lui?
“Vai anche da
loro? Oh. Non ti consiglio di bere il the di Hermione,
potresti stare male…”
“Lo so, Harry. Io so tutto.”
“Già…”
“Ginny è in pena per te. Nel suo diario, scrive che
sei molto cambiato. Credi che hanno ragione?”
“Povera
piccola Ginevra. Perché si preoccupa? Io non sono cambiato. Credono che
io sia pazzo, vero?”
Lo crede anche lui, a volte. Ma è una cosa
stupida. Non vuole apparire stupido ai suoi occhi.
“Sì, Harry, lo credono.”
“Ma loro non
hanno ragione.”
“No? Ne sei
sicuro? Harry, caro, io non esisto.”
“Certo che
esisti. Bevi il the con me da un mese, ormai. Tu sei vera.”
Ne è convinto? Non lo sa. Forse è pazzo
veramente.
¨”Sì,
sono vera. Ma non esisto, non come esisti tu. Ma questo non è
importante. È tempo di andare.”
“Così
presto? No, rimani ancora un po’!”
Tutti i suoi pensieri sono scivolati via. Di cosa
parlavano poco fa? Non lo ricorda. Vuole solo bere il the, in compagnia.
“Non posso,
caro. Ma non ti lascio solo. Tu verrai con me, domani.”
“Con te? Oh, no. Non posso, proprio non posso. Devo preparare la
cena… e domani, come farò con il the, se devo venire anche io.”
Non può, proprio non può.
“Devi venire.
Sono di fretta. Se non domani, allora sarà stasera. Ho un altro the, fra
poco.”
“Verrò
domani, allora. All ‘ora
del the, le cinque.”
“Bene. Buona
ultima sera, Harry.”
Un soffio di vento, e tutto è già
scomparso. Perché deve andare? Non lo sa. Gliel’aveva detto. Ma il
ricordo è svanito.
“Dove
vai?”
“Ho un altro
the, l’ho già detto.”
“Chi?”
“Qualcuno che
conosci molto bene. E poi, ce ne saranno altri.”
“Salutameli,
allora. Ora però devi andare.”
Certo, deve andare. È tardi.
“Sì.”
È scomparsa. Ma lui non se ne cura, continua a
sorseggiare la sua bevanda.
L’ultimo the. Prima della battaglia.
Lei se ne è andata, lo sa.
Ma potrà rivederla domani.
Staranno insieme per sempre.
Per la vita.