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Autore: emme30    11/04/2013    8 recensioni
Tanti Auguri a Ilaria ♥
Kurt era sicuro al novantasette per cento che entro sera si sarebbe ritrovato single.
Perchè non solo Dave era sparito esattamente il giorno in cui dovevano fare quel maledettissimo trasloco per cui aveva perso dieci anni di vita, ma non aveva neanche riparato quello stupido comodino, e la gamba pericolante si era rotta nel momento esatto in cui i due sgarbatissimi sconosciuti del trasloco avevano provato a spostarlo.
Si inginocchiò per cercare di tirarlo su, ignorando le scuse dei due portoricani, e notò che nella caduta il primo cassetto si era leggermente aperto, probabilmente era saltata la serratura arrugginita.
Vide che c'era qualcosa dentro, e senza preoccuparsi troppo, forzò il legno vecchio fino a che non ebbe davanti ai suoi occhi il contenuto del cassetto.
Erano... buste. Buste tutte della stessa dimensione, un pochino ingiallite, quasi logore dal tempo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Dave/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Ilaria,
Tanti auguri amore mio ♥

 

 

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Dave! Dave! Porca miseria, dove sei?!

Kurt continuava a girare in mezzo a tutti quegli scatoloni senza una meta precisa, alla ricerca di quel grandissimo idiota del suo ragazzo che ovviamente si era nascosto chissà dove per non farsi trovare. Che bello pensare di dover andare a vivere con un bambino di cinque anni.

Un rumore proveniente dal bagno attirò la sua attenzione, e la serie di imprecazioni che seguirono confermarono i pensieri di Kurt a riguardo. Si avviò a passo di marcia verso il vano, accendendo la luce e ispezionando subito la doccia, visto che non c'era traccia di lui da nessuna parte.

No, si era sbagliato, non aveva cinque anni, bensì quattro e mezzo.

Dave era seduto contro il muro sul pavimento della doccia, completamente coperto dai flaconi di Kurt e con un'espressione quasi colpevole in volto.

Cosa ci fai lì.” non lo domandò neanche, si limitò a incrociare le braccia al petto e arricciare le labbra.

... pensavo di farmi una doccia, in realtà, sai?”
“Completamente vestito?”
“Stavo per spogliarmi, vuoi unirti a me?”

Ah, ci hai provato, pensò Kurt scuotendo la testa e alzando gli occhi al cielo, arrivando subito al punto.

Non ho intenzione di portarmi quello stupido comodino nella casa nuova, quindi vedi di sbarazzartene entro domani mattina quando arriveranno i tizi del trasloco.”
“Ma io voglio portarmelo dietro, spiegami perchè non posso portare qualcosa di mio! Io mica mi lamento che i tre quarti dell'armadio sono pieni di tuoi vestiti.”

I vestiti mi servono per uscirci di casa!”

E il comodino mi serve per...” lasciò la frase a metà, facendo alzare un sopracciglio a Kurt e tirare fuori la sua solita espressione del Davvero Dave? Davvero? “... per fare cose.”

Non se ne parla. Stona con l'arredamento e odio quel coso, ha pure una gamba rotta che ti rifiuti di aggiustare!”

E' perfetto così com'è e viene nella casa nuova.”
“Ti ho detto di no!”

Io me ne libero se tu vai a buttare via quella sottospecie di sdraio gay che mi hai obbligato a comprare.”
“E' una chaise longue e l'ho pagata un sacco di soldi, non stona con l'arredamento! Quel comodino è come... come una maglietta gialla. Non si può vedere.”
“Ehi, io me le metto le magliette gialle!”

Kurt era a tanto così dal perdere la pazienza.

E comunque nemmeno io posso vedere quella cosa che non è neanche lontanamente comoda come il divano. Se tu te la porti io mi porto il mio comodino, ce l'ho da quando ero al liceo e non ho intenzione di disfarmene.”

Ma se hai pure perso la chiave per aprire il primo cassetto!”
“Kurt, compromessi, abbiamo detto di venirci incontro, o tu vieni incontro a me per questa cosa o io tiro fuori la lista.”

Kurt lo guardò confuso. “Che lista?”
“Di tutte le cose che mi danno estremamente fastidio che tu hai deciso che devono stare in casa nostra.”

Hai davvero fatto una lista?” chiese quasi con fare saccente e incredulo.

No, beh, è tutta nella mia testa.”

Kurt sospirò e si portò i palmi davanti alla bocca, quasi a tapparsela prima di dire qualcosa che non avrebbe voluto.

... E va bene. Va bene, portati quel dannato comodino, ma trova il tempo di aggiustarlo, altrimenti passi dei guai. E vedi di esserci domani mattina, perchè due braccia in più non farebbero male.”
Kurt stava quasi per uscire dal bagno, quando Dave si rischiarò la gola, quasi a richiamarlo.

Veramente domani ho una commissione da fare...”

E la devi fare proprio domani? Domani che sono mesi che sai che dobbiamo traslocare?”

Beh, sì.”

Kurt non disse altro, si allungò dentro la doccia e aprì l'acqua, infuriato, ignorando le lamentele del suo ragazzo investito da un getto ghiacciato.

Dave era davvero fortunato che lo amava così tanto.

 

 

*

 

 

 

Kurt era sicuro al novantasette per cento che entro sera si sarebbe ritrovato single.

Perchè non solo Dave era sparito esattamente il giorno in cui dovevano fare quel maledettissimo trasloco per cui aveva perso dieci anni di vita, ma non aveva neanche riparato quello stupido comodino, e la gamba pericolante si era rotta nel momento esatto in cui i due sgarbatissimi sconosciuti del trasloco avevano provato a spostarlo.

Si inginocchiò per cercare di tirarlo su, ignorando le scuse dei due portoricani, e notò che nella caduta il primo cassetto si era leggermente aperto, probabilmente era saltata la serratura arrugginita.

Vide che c'era qualcosa dentro, e senza preoccuparsi troppo, forzò il legno vecchio fino a che non ebbe davanti ai suoi occhi il contenuto del cassetto.

Erano... buste. Buste tutte della stessa dimensione, un pochino ingiallite, quasi logore dal tempo.

Ne prese una, confuso, senza sapere come mai il suo ragazzo tenesse tanto a quel comodino pieno di buste e... lettere. C'erano delle lettere dentro quegli involucri di carta.

Non c'era un destinatario, non c'era un mittente, non c'era scritto nulla fuori, erano solo buste un po' ingiallite.

Deglutì, sentendo il panico diffondersi per tutti gli arti, ma tornò sulla terra quando sentì un forte accento spagnolo chiedergli se potevano mettere il comodino sul camion.

Kurt annuì, quasi assente, non prima di aver afferrato quel tesoro e averlo stretto al petto.

Cosa c'era scritto sopra? Perchè Dave le teneva nascoste nel suo comodino del liceo? Perchè erano rimaste segrete fino a quel momento? Erano di un amante?

Kurt rischiò davvero una crisi di panico mentre le infilava tutte in borsa, attento a non stropicciarle e pensano solo ed esclusivamente a cosa avrebbe detto al suo ragazzo quella sera, a come si sarebbe giustificato, se i sarebbero lasciati, addirittura.

Cercò di mantenere la calma perfino quando provò a chiamare Dave e trovò il cellulare spento, perchè dopotutto, doveva ancora dare le indicazioni per il trasloco e non poteva avere una crisi di nervi in quel momento.

Aveva bisogno di spiegazioni, di rassicurazioni che quelle lettere non erano ciò che pensava, aveva bisogno dell'abbraccio di Dave e della sua voce calda a calmarlo.

Perchè sarebbe andato tutto bene, giusto?

 

 

*

 

 

Kurt non riusciva a smettere di guardare quelle diciassette lettere che aveva davanti agli occhi, sistemate alla rinfusa sul copriletto blu scuro. Era nella casa nuova, da solo, era sera tardi e Dave non era ancora tornato. Aveva messo a posto solo la loro camera, per tutto il resto avrebbe aspettato il giorno dopo con il suo ragazzo. Il comodino era accanto al letto, ma non era riuscito a riporre le lettere dentro al primo cassetto.

Non era riuscito ad aprirle, non sapeva neanche come sentirsi a riguardo.

Aveva paura, paura di quello che avrebbe potuto trovarci scritto dentro, paura di dover perdere quella stabilità, paura di perdere Dave, e non avrebbe potuto perderlo, non dopo tutta la fatica che aveva fatto per trovarlo, cinque anni prima.

Aveva solo voglia di piangere e non faceva altro che chiedersi perchè il suo ragazzo non gliene avesse mai parlato, perchè lo avesse tenuto all'oscuro di quel segreto.

All'improvviso sentì le chiavi girare nella serratura, si asciugò la guancia che non si era neanche accorto essere bagnata e attese, attese che la porta si aprisse e si richiudesse, attese il grido di Dave per far sapere che era tornato.

Kurt, sono a casa!”

Non riuscì a trovare la voce per rispondergli, rimase a gambe incrociate sul letto a fissare quelle lettere che sembravano essere troppo importanti per essere messe da parte.

Sentì i suoi passi avvicinarsi sempre di più alla camera da letto e trattenne il fiato.

Ehi ma ci sei, dove- oh eccoti!

Kurt non sorrise quando lo vide comparire sulla porta, a differenza di Dave che si stava togliendo la giacca e lo guardava radioso.

Scusa se sono sparito tutto il giorno, avevo il cellulare scarico e mi sono- perchè quella faccia? E' successo qualcosa di strano?”

Kurt si morse il labbro, allungò la mano afferrando la prima lettera che gli capitò.

Il comodino che ieri non hai aggiustato si è rotto stamattina, e ho trovato... queste.”

Cominciò a preoccuparsi nel momento in cui vide il sorriso scomparire dalle labbra di Dave.

Diciassette buste.”
“Kurt, posso spiegarti, non è come sembra-”

Kurt si sentiva già piangere, quelle erano proprio le tipiche parole di qualcuno con la coscienza sporca.

Cosa dovrebbe sembrare perchè, David?”

Dave si portò una mano tra i capelli corti e si avvicinò al letto, sedendosi sul bordo con quasi un'espressione persa in volto.

Leggine una.”

Kurt strabuzzò gli occhi, non aspettandosi per nulla una risposta di quel genere.

C-cosa?”

Prendine una a caso e leggila.”

Non vorrai mica-”

Lo voglio Kurt.”

Kurt deglutì, senza sapere cosa pensare al viso rammaricato del suo ragazzo e con una mano tremolante prese la prima busta che gli capitò sotto mano, aprendola con cautela senza rompere la carta.

Spiegò la lettera che c'era dentro. Si schiarì la voce, ma non riuscì a dire nulla quando lesse la prima riga. Guardò il suo ragazzo smarrito, ma prima che potesse chiedergli spiegazioni, Dave gli fece un gesto con la mano. “Leggila.”

Kurt si morse il labbro, ma fece quello che gli stava dicendo.

Caro Kurt,” prese un respiro profondo, cercando di impedire alle lacrime di solcargli le guance. “Stamattina mi sono svegliato pensando a te, pensando a quella volta che ti eri vestito di argentato e giravi per la scuola con quella tua amica tutta coperta di bolle. Mi dispiace ancora averti preso in giro quella volta, averti spinto, averti insultato. Mi dispiace perchè in realtà ero solo invidioso di come tu andavi in giro a testa alta nonostante quell'abito ridicolo. Credo di essermi innamorato di te in quell'istante, quando tu mi dicevi di essere orgoglioso di essere diverso.

Kurt non riuscì ad andare avanti, ci vedeva appannato e non riusciva a capire il perchè di quella lettera, perchè la data risaliva al 2012, perchè era così tanto un segreto.

David... cosa vuol dire?” si rifiutò di leggere oltre, aveva bisogno di sapere, di capire.

Dopo che ho tentato il suicidio,” la sua mano cercò istantaneamente quella di Kurt, “la psicologa che mi ha seguito mi ha suggerito di scrivere delle lettere a una persona che per me era importante. Di scrivere semplici pensieri, le cose che mi passavano per la testa quando mi svegliavo la mattina.”

Kurt si asciugò gli occhi, tenendoli fissi su quelli del ragazzo davanti a lui.

Sai, per cercare di ridare una parvenza di normalità alla mia vita. Una cosa tipo diario, ma quello mi sono sempre rifiutato, le lettere mi sembravano molto più... vere.”

E le hai scritte a... a me?”
“A chi altro avrei mai potuto scriverle?”

Ma... ma noi... noi eravamo ancora al liceo e io... noi ci siamo rincontrati cinque anni fa, David c'è la data del 2012 qui!”

Lo so.”

Kurt deglutì, non sapendo bene cosa dire. “Ma c'è scritto che ti sei innamorato di me.”

Sai cosa mi aveva detto la psicologa? Che a scrivere queste lettere dovevo essere assolutamente sincero, perchè tanto il destinatario non le avrebbe mai lette, quindi potevo davvero lasciarmi andare a tutti i pensieri più tristi o depressi o felici che mi giravano per la testa.”

Prese un'altra lettera, facendo un piccolo sorriso. “Tutte quelle destinate a te sono lettere felici.”

Kurt tornò a guardare il suo nome, inchiostro su carta, sentimenti a cuore aperto.

Sono tue, se vuoi leggerle, ma credo non troverai nulla se non un'imbarazzante versione di me perso d'amore per te, anche se avevo diciott'anni.”

Kurt mise le buste da parte, per poi prendere Dave per un braccio e trascinarlo accanto a lui sul letto, sdraiandosi su un fianco, vicini e con le gambe intrecciate. Lasciò che il suo ragazzo facesse scorrere una mano tra i suoi capelli e chiuse gli occhi al tocco, sporgendosi in avanti per cercare le sue labbra.

Ti amo,” disse con un sussurro, sicuro di non essere mai stato più sicuro e sincero in vita sua.

Ti amo da tutta una vita.” fu la risposta di Dave, seguita da un altro bacio e un altro ancora.

Si staccarono dopo poco, per guardarsi negli occhi e sorridersi, pazzi d'amore come mai prima di allora.

Benvenuto a casa, Dave.”

 

 

 


Grazie a Micòl per il prompt e perdonatemi gli errori, non è betata!

 

   
 
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