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Autore: Blazerflareon    11/04/2013    2 recensioni
Due amici, un duello, una fenice, una bacchetta.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Fanny/Fawkes, Gellert Grindelwald
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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“E così ci rivediamo caro Albus, una piacevole sorpresa da parte tua quella di venirmi a trovare nella mia modesta dimora!”
Nurmengard, un'isoletta nel Mar Baltico, sede ormai da anni del mago più malvagio di tutti i tempi: Gellert Grindelwald.

È la notte del 30 Aprile 1945 e Albus Silente è stato incaricato dall'Organizzazione Mondiale della Comunità Magica e dall'Assemblea degli Stregoni Europei di porre fine al genocidio che da anni ormai faceva vittime in tutto il mondo.

“Non sono sicuro che questo tuo piacere durerà a lungo, Gellert.”

Di tutto canto, il suo avversario rise di scherno: “Quindi ti hanno inviato per fermarmi? Poveri illusi, nessuno può, non più. E poi caro amico, saresti sempre ben accetto fra le mie fila. Rimani pur sempre il secondo stregone più forte di tutti i tempi, dopo il sottoscritto.”

“La tua simpatia non è cambiata, ma neanche i tuoi poteri, sfortunatamente per te. Cosa ti fa credere di essere imbattibile?”

Il viso di Grindelwald si incupì un poco prima di rispondere con un tono sommesso e un po' alterato: “Sai Albus, io non ho mai rinunciato ai nostri sogni a differenza tua, ho faticato e lottato, non ho avuto una vita facile e agiata come la tua. Non sono diventato un ben pagato ma frustrato Professore di Trasfigurazione (oh sì, le notizie sono arrivate anche qui, mio caro), ho vissuto da reietto lontano dagli uomini ma ben accolto dalle bestie e da coloro che hanno avuto la forza di credere nei loro ideali. Tutto ciò alla fine mi ha portato una ricompensa: mi ha portato a questo!”

Nel dire ciò, allargò le braccia per mostrare nella cupa notte il tenebroso profilo della fortezza con i suoi torrioni e castelli; ma l'attenzione di Silente era rivolta alla mano che impugnava la bacchetta.
Una bacchetta nuova che Grindelwald non aveva da ragazzo...

“Finalmente te ne sei accorto, stavo iniziando a pensare che non l'avresti mai notato e che avrei dovuto dirtelo. Ebbene sì, l'ho trovata, il mio Dono più bramato: la Stecca del Fato, la Bacchetta del Destino, lo Stelo di Sabuco. Ora capisci perché non puoi sconfiggermi?”

Un leggero fremito scosse il professore, la Bacchetta della Morte era la spiegazione a tutto quel potere, e proprio mentre la sua mente vagava oppressa dal ricordo dell'angosciosa ricerca Grindelwald iniziò il duello.

La fattura colpì in pieno petto Silente facendogli fare un balzo di venti metri dal quale si riprese come se non fosse successo nulla.

“Vedo che la permanenza al Nord ha un po' inselvatichito le tue buone maniere. Non si avvisa più?”
“Dove credi di essere Albus? A scuola per caso? Non è un test questo, stai per essere eliminato e ritenilo un grande onore, quello di provare la forza del Dono.”

Detto ciò evocò un serpente dirigendolo contro l'avversario, che però non si fece sorprendere e trasformandolo in un fringuello lo fece allontanare dalla battaglia.

Hai forse paura di combattere, Professore?! Waddiwasi!

Una serie di piccole pietre iniziarono a muoversi verso Silente come dei proiettili, ma riuscì a fermarli con una folata di vento e a disperderli; allora lo stregone creò una scia di fuoco alla quale Silente rispose con un getto d'acqua, trasformato in una lastra di ghiaccio e rispedito contro il mago a grande velocità.

Ma l'incantesimo Scudo di Silente deviò la lastra e ora era il suo turno: “Orbis” recitò il mago, facendo sotterrare l'avversario che al grido di “Dominusterrae!” generò una forte scossa riuscendo a mandare Silente per la seconda volta al tappeto.

Effettuato un grande balzo iniziava già a caricare l'incantesimo successivo quando fu colto in pieno da una scossa generata da Silente, appena ripresosi.

Bene” disse lo Stregone leggermente in affanno “non ti sei del tutto rammollito stando in quella scuola, sei ancora degno di fronteggiarmi, ma ora chinati al mio potere! Ignimenti!

Un vortice di fuoco investì in pieno Silente, ma l'incantesimo non sortì il suo effetto, poiché reso freddo dalla fattura Freddafiamma del venerando mago.

Ma passato l'effetto dell'incantesimo la sagoma di Silente non si vedeva più.

“Il tuo solito trucchetto di disillusione.. Pensi di ingannarmi, ma ormai sono avvezzo a..” non riuscì a finire la frase che il braccio che reggeva la bacchetta fu colpito da un Laqueusempra di Silente che glielo paralizzò.

Exelsiosempra!” urlò, allontanando così Silente da lui, ma ancora celato ai suoi occhi.

“Se non posso vederti, allora farò in modo di sentirti! Dismundo!

Così dicendo Silente fu colpito da una maledizione che lo costrinse a rivivere il momento più brutto della sua vita: la morte di Ariana.

No! Non fare loro del male, prendi me, uccidi me! Non loro! UCCIDIMI!”

“Eccoti allora, Finite Incantem!” disse Grindelwald “E ora è tempo di concludere questa piacevole rimpatriata. Segreto Ombrae!

Silente si ritrovò di nuovo in piedi, ma con gli arti legati ad un muro invisibile.

“Mio caro amico, è arrivata la tua fine. Ora mi siedo un attimo accanto a te, aspettando che il veleno faccia effetto. Sono i tuoi ultimi minuti di vita, approfittane se vuoi lasciare qualcosa ai posteri.”
“Gellert, Gellert, mi stai davvero sottovalutando in questo modo?” la voce di Silente era calma, ma incuteva timore ed emanava una tale forza che neanche urlando Grindewald avrebbe potuto ottenere lo stesso effetto “Sapevo che saremmo arrivati a questo punto, ma, come ben sai, sono abbastanza previdente.”
In quel momento un forte boato proveniente dalla fortezza destò lo stupore di Grindewald, ma il professore noncurante continuò “Anche dovessi morire, stanotte una squadra composta dai migliori maghi del mondo è entrata nella tua fortezza e sta dando battaglia in questo preciso istante nella tua fortezza impenetrabile. Hai perso ormai. Dovresti ben sapere che nei momenti del bisogno non si è mai soli.”
“Cosa diavolo stai dicendo vecchio pazzo?! Finiamola ora, ho altro da fare: Avada Kedav..
Ma il suo incantesimo fu interrotto dall'arrivo di una fenice che scaraventatasi sullo stregone lo disorientò e disarmò; in questo lasso di tempo Silente, liberatosi, riprese la bacchetta e imprigionò l'amico. “Arresto momentum.

“Non credevo che sarebbe mai potuto succedere, ma hai vinto Albus, ora fa ciò che devi uccidimi e la bacchetta sarà tua, come hai sempre voluto. Lo Stelo avrà un nuovo Padrone, potrai completare la ricerca e diventare ciò che non potrò mai più essere. Padrone Assoluto, per il Bene Superiore.”

Mentre si chinava a raccogliere la Bacchetta, Silente disse: “Anche se ti uccidessi, la tua morte non mi darebbe quello che sto cercando. Mi è dispiaciuto dover combattere contro di te Gellert, ma spero che stanotte tu possa capire e comprendere i tuoi errori e tutto il male che hai fatto. Questa sarà la tua punizione, vivere con il rimorso. Io non ho rinunciato alla Ricerca. Ho solo trovato un Dono diverso, ma molto più grande dei futili oggetti che cercavamo da ragazzi: il dono dell'Amore. E credo che tu questo, sfortunatamente, non potrai mai capirlo.”

"Hai detto solo una cosa giusta stanotte Albus: Non capirò mai. Dopotutto trova il lato positivo: ora sei lo stregone più forte del mondo." E ghignò beffardo.

Una lacrima solcò il viso dell'uomo mentre guardava quell'uomo e non riuscendo più a trovare in quegli occhi l'amore giovanile che sprizzavano un tempo ma un odio covato e invecchiato. "Morfeus" disse, facendo calare Grindelwald in un sonno obbligato ma tranquillo.

Voltandosi per tornare alla fortezza dove lo attendevano gli altri Stregoni vittoriosi, vide planare verso di lui la fenice che lo aveva precedentemente salvato.“Cara amica, non so come tu abbia mai fatto e perché tu sia intervenuta, ma oggi mi hai salvato la vita e te ne sarò eterno debitore. Oggi sei stata quel Dono che cercavo, mi hai aiutato a vincere quel Dono mortale con la forza d'amare. Ora se tu vorrai, potrai essere la mia compagna, finché la Morte, che oggi ci ha uniti, non ci dividerà.”

E nel nuovo giorno che già albeggiava, Silente si mosse verso la fortezza, accompagnato dal canto del magnifico uccello, imprimendo a forza nella sua mente i ricordi di quella notte. Quella notte in cui passato e futuro si erano incontrati cambiando completamente il destino dell'intera umanità.

  
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