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Autore: Roblol    11/04/2013    3 recensioni
La storia è ambientata nei nostri giorni e parla di un ragazzo di 16 anni che si butta nel mondo della musica rock senza avere una minima idea del mondo che c' è dietro il genere in questione. Nell' arco di tre anni il protagonista vivrà avventure divertenti e spiacevoli con la sua rock band che lo porteranno a crescere artisticamente sempre di più. In parallelo vivrà la sua difficile vita privata tra amici, ragazze, scuola e famiglia che influenzerà la sua carriera musicale. Un tragico evento però lo porterà ad avere una visione completamente diversa della vita e comincerà ad uscire fuori il vero artista, il vero rocker, il vero cantante che inizialmente era sepolto dentro di lui. Una storia di intrighi, amori, passioni e molto altro.
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mi chiamo Roberto per gli amici Rob, attualmente ho 19 anni e sono un cantante in una rock band, i Memes. Non avrei mai pensato tre anni fa di essere il cantante di un gruppo rock perchè anche io, come moltissima gente nella città in cui vivo, avevo pregiudizi sul genere musicale in questione. Quando si parla di rock, la gente pensa all' estremo, alla pazzia, follia, fino ad arrivare addirittura ad accostarlo ad un genere per l' adorazione del diavolo. La gente non capisce. Il rock è per chi ha dentro ha forti emozioni, chi ha qualcosa da dire in modo forte e deciso, chi ha bisogno di tirare fuori dolori indescrivibili facendoli diventare una vera arte, una vera canzone, una musica seria. Bè io ho trovato la mia pace nel rock e vi racconterò come ho fatto, mettendo a nudo aspetti imbarazzanti della mia vita ma del resto, per una giusta causa.
Estate 2009, come ogni anno, quando arriva il mese di Luglio, i miei cugini Claudio e Beppe invitano me e mio fratello Carlo a passare qualche giorno nella loro villa a Torre canne. Torre canne, un posto da sogno, un posto dove essere felici, spensierati, tranquilli, a volte anche troppo. Quell' anno però, ci andai solo io e in quella prima settimana stetti solo con Claudio e i suoi genitori, i miei zii, che considero i miei secondi genitori, Enzo e Annamaria.
La villa dove stavamo all' esterno, era molto accogliente con un grande spazio per giocare a pallone magari, con la solita doccia all' aperto e un muro di siepi che veniva usato come porta da calcio. All' interno era piccola ma carina; l' ingresso era praticamente il soggiorno, c' erano due camere da letto, un bagno molto angusto e una piccolissima cucina la cui ha partecipato a molte "battaglie". Mio zio Enzo è un tipo pieno di vita a cui piace mangiare cibo di ottima qualità, non si accontenta mai di un semplice panino del McDonald o di un fast food, no, lui per il suo palato vuole sempre il meglio, perciò nella villa il cibo non mancava mai.
Mia zia Annamaria, che io chiamo semplicemente zia Anna, è una cuoca pazzesca, persino i piatti che non mi piacciono lei li fa diventare deliziosi. Ama cucinare e ama soddisfare la gente con la sua cucina, soprattutto mio zio, insomma, una coppia perfetta.
Purtoppo il residence dove era situata la villa non era molto divertente e di giovani della nostra età ce n' erano ben pochi, perciò in quella prima settimana eravamo sempre e solo io e mio cugino. Non c' era molto da fare e il divertimento si riduceva a poco come giocare ai videogames, fare qualche tuffo a mare e giocare un pò a pallone. Fare solo queste cose non è il massimo del divertimento. Così, un pò annoiato, speravo di tornare presto a casa mia, a Torre a mare, dove avevo tutti i miei amici.
Arrivò l' ultima sera della settimana, il giorno dopo sarei dovuto tornare a casa ma prima dovevo superare un' ostacolo molto duro per il carattere che avevo allora. Una cena in compagnia di amici di parenti dei miei zii. Ero totalmente sicuro che sarei stato nell' imbarazzo totale tutta la sera e io odio essere in imbarazzo ma non avevo scelta, mi feci coraggio e andai alla cena con il pensiero che il giorno dopo sarei tornato a casa.
Quando arrivai nel residence dove si doveva tenere la cena, respirai già all' entrata un' aria diversa da quella del nostro residence. Vedevo bambini sulle biciclette che giocavano felici, gente che comunicava da una villa all' altra come buoni vicini ma anche qui di coetanei, neanche l' ombra. Il fatto che tutti si conoscevano ed erano gentili tra loro poteva essere una buona cosa, ma per me la vedevo ancora più dura. C' era da aspettarsi di partecipare ad una cena con miglioni di sconosciuti. Probabilmente non avrei neanche avuto il tempo per farmi gli affari miei, perchè dovevo essere troppo impegnato per dare l' immagine del ragazzo educato. Le mie aspettative furono premiate. La villa dove si cenava era stracolma di gente che rideva con il cibo in bocca, che gridava in dialetti incomprensibili e che si preparava per una gara a chi mangiasse di più. Mi sembrava di stare nell' inferno Dantesco nel girone dei golosi, tuttavia sembravano tutti molto simpatici. Temevo per la mia incolumità quella sera quando all' improvviso, una visione quasi angelica cambiò la mia prospettiva.
  
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