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Autore: _Gwen    11/04/2013    3 recensioni
Nel 2018 i One Direction si erano sciolti e anche se erano riusciti a mantenere i contatti per un po' di tempo, alla fine le loro strade si erano divise. Il motivo dello scioglimento? Una lite disastrosa tra due membri della band: Harry e Zayn. Ragione apparente del litigio? I giornalisti avevano dato la colpa all'alcool, alle divergenze artistiche e a parole forti urlate quasi senza volontà. Quella vera? Louis Tomlinson.
[ZOUIS, what else?]
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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2020
 
Percorse tutto il suo collo con le labbra, lasciando una scia di umidi baci, mentre lo teneva per la vita e spingeva dentro di lui con forza. Louis, a pancia in giù sul letto, tirava indietro la testa e gemeva, senza trattenersi. Sentiva Zayn, grosso, caldo, duro, dentro di sé e sapeva che quella soddisfacente sensazione di pienezza non sarebbe mai stata sufficiente. Sapeva, ormai, che ne avrebbe voluto sempre di più. Zayn gli morse il lobo dell'orecchio, facendo un movimento circolare col bacino e toccando il suo punto più intimo. E Louis, come ogni volta, urlò. Il piacere era immenso.
“Sì, piccolo, ti voglio sentire” mormorò il moro, con voce roca a causa dell'eccitazione. Con la mano destra andò ad afferrare il membro di Louis, eretto e pronto per eiaculare. Accarezzò la sua lunghezza, sfiorando il glande con il pollice, spingendo col bacino e mordendogli la spalla e il collo. 
“Urla il mio nome” sussurrò, stringendo le mani attorno al corpo del più grande e sentendosi ormai al limite.
“Zayn” disse, ansimando “Zayn!” gridò poi, quando, sorprendendolo, il moro affondò in lui con più violenza. Louis si sentiva squarciare in due, riusciva a percepirlo. Sapeva che non avrebbe resistito a lungo.
“Vieni, vieni per me” gemette Zayn, segnando la sua fine. Louis si lasciò andare ad uno degli orgasmi più sfiancanti della sua vita, seguito dal suo uomo, che raggiunse l'apice del piacere pochi istanti dopo, stringendo gli occhi e mordendosi il labbro inferiore con forza. Rimasero ancora qualche secondo così, poi Zayn uscì delicatamente da Louis, si tolse il preservativo per buttarlo nel cestino e si sdraiò, poggiando la schiena al cuscino, posizionato contro la testata del letto, e mettendo una gamba sull'altra. Louis posò la testa sul suo petto, circondandogli la vita con una gamba. Erano sporchi di sperma, sudati e senza fiato, ma prima di lavarsi, Zayn doveva fare una cosa fondamentale: fumare. Prese una sigaretta e la accese. Il castano gli baciò un capezzolo, lui sorrise e sfiorò con le labbra i suoi capelli profumati, lo strinse a sé e poi fece un tiro. Era in paradiso. In silenzio, Louis iniziò a fargli delle piccole carezze sugli addominali, mentre i battiti dei loro cuori deceleravano e la sigaretta di Zayn finiva. Il più piccolo andò a farsi una doccia e Louis aprì la finestra così che l'aria circolasse, per poi andare a scegliere ciò che avrebbe indossato quella sera.
 
Due ore dopo erano in macchina, davanti all'enorme casa di Liam.
“Sei pronto?” chiese Louis, stringendogli leggermente la mano. Zayn annuì e sospirò. Era pronto? Sì, si disse. Avrebbero rivisto Liam, Niall e Harry dopo due anni. Nel 2018 i One Direction si erano sciolti e anche se erano riusciti a mantenere i contatti per un po' di tempo, alla fine le loro strade si erano divise. Il motivo dello scioglimento? Una lite disastrosa tra due membri della band: Harry e Zayn. Ragione apparente del litigio? I giornalisti avevano dato la colpa all'alcool, alle divergenze artistiche e a parole forti urlate quasi senza volontà. Quella vera? Louis Tomlinson.
 
 
 
2018
 
“Zayn!” si voltò, sorpreso nel sentire Harry gridare in quel modo il proprio nome. Quando lo guardò negli occhi, però, comprese ogni cosa. L'aveva saputo. Non si rese conto di essere caduto a terra fino a che non sentì un dolore alla testa. Era appena stato spinto.
“Alzati!” urlò ancora Harry. Zayn sapeva di avere torto, ma la rabbia affiorò in lui in pochi istanti, così si mise in piedi e resse il suo sguardo.
“Te l'ha detto?” domandò, conoscendo già la risposta.
“Secondo te?” sibilò Styles “Come hai potuto?” gli chiese, arrivando a pochi centimetri da lui. Zayn rimase in silenzio: cosa poteva dire, dopotutto? Aveva sbagliato, era andato a letto con Louis, con quel ragazzo pieno di vita che giorno dopo giorno gli aveva stravolto l'esistenza. Era stato come se tutto il mondo non avesse più avuto importanza, era stato come se Louis fosse diventato il suo sole, il baricentro che lo teneva legato all'universo. E si era odiato. Dio, se si era odiato. Perché non poteva credere di poter fare una cosa del genere a uno dei suoi migliori amici. Aveva ucciso l'amicizia con Harry, quella dannata notte del trentuno dicembre del duemiladiciassette. Aveva fatto a pezzi il loro legame, ma era stato a causa di una specie di angelo dal sorriso diabolico e tentatore, che col suo sedere perfetto e con i suoi occhi brillanti, gli aveva letteralmente fatto perdere la testa.
“Potevi scoparti chiunque, Zayn!” urlò allora Harry “Chiunque! E hai scelto Louis!” il moro, immobile nella sua posizione, aveva uno sguardo impassibile e ostentava una calma che in quel momento non gli apparteneva.  
“Le cose si fanno in due, Hazza” disse, il riccio soffiò una breve risata amara. 
“Lo so bene. Me la sono già presa con lui” 
“Oh” si lasciò scappare il moro, inarcando le sopracciglia “Quindi ora è il mio turno?” il suo tono pieno di sarcasmo irritò Harry ancora di più, a tal punto che dovette stringere le nocche con forza per non picchiarlo in seduta stante. 
 
 
 
2020
 
Peccato che fosse proprio ciò che Zayn voleva. Gli sarebbe bastato un pugno, per sentirsi meglio. Era tutta colpa sua, non di Louis. Lui se l'era scopato, quel capodanno maledetto, prima che partisse per Parigi con Perrie. E dopo essere tornato da quell'orribile vacanza, non era più riuscito a guardarlo che con gli occhi con cui lo guardava tutt'ora: con gli occhi di un ragazzo innamorato. E nonostante tutti i tentativi e i conflitti interiori, alla fine Louis aveva ricambiato i suoi sentimenti e adesso, se possibile, lo amava anche più di quanto Zayn amasse lui. Era partito tutto da una semplice attrazione fisica, da una bottiglia piena di rum, da uno stupido gioco e da un letto matrimoniale lì accanto a loro e completamente vuoto. Se Zayn ripensava alla loro prima volta insieme, sentiva ancora i brividi. Quando lo guardava e lo toccava, sentiva dentro di sé una scarica elettrica e, il cuore, puntualmente, cominciava a battere fortissimo. E pensare che erano passati quasi tre anni.
“Amore” la voce di Louis lo riportò alla realtà. Era seduto accanto a lui, gli stringeva delicatamente il braccio e lo guardava, preoccupato “Va tutto bene?”
“Sì, stavo solo pensando” rispose Zayn, sospirando e immergendosi nei suoi profondi occhi azzurri “Però...baciami” sussurrò poi, Louis non se lo fece ripetere due volte, si avvicinò a lui e unì le loro labbra. Entrambi chiusero gli occhi, dimenticandosi di tutto ciò che li circondava e, per un momento, ebbero l'idea di tornare a casa a fare l'amore. Peccato, però, che Liam li avesse pregati di andare. Avevano quasi trent'anni: dovevano comportarsi da uomini e affrontare la situazione. Scesero dall'auto e arrivarono davanti alla porta di casa Payne. Suonarono. Fu Niall ad aprire. Il ragazzo li accolse con un sorriso luminoso e con un abbraccio che li fece subito sentire meglio.
“Sono così contento di vedervi!” esclamò il biondo, quando furono entrati. Louis gli sorrise e gli diede un bacio sulla guancia, Zayn gli mise un braccio attorno alle spalle e annuì.
“Anche io sono felice di vederti” 
“Zayn Malik” il moro alzò lo sguardo e un sorriso nacque spontaneo sul suo volto quando vide Liam con le braccia aperte, pronte ad accoglierlo.
“Liam!” esclamò, correndo verso di lui per lasciarsi stringere. Louis, nel frattempo, lottava contro i propri istinti omicida. Odiava che toccassero Zayn, che gli parlassero, che respirassero la sua stessa aria. Era geloso, ma non lo avrebbe mai ammesso. 
“Ciao ragazzi” la voce di Harry interruppe ogni risatina e ogni battuta. Quattro paia d'occhi si puntarono su di lui e poi su Zayn. Louis era un po' nervoso, sperava che il suo uomo non facesse nulla di stupido o insensato.
“Ciao, Hazza” lo salutò il castano, andando verso il riccio che, sorpreso, si lasciò abbracciare con un mezzo sorriso. Erano contenti di rivedersi, di poter finalmente mettere da parte ogni rancore o ostilità. Zayn, però, sentì una fastidiosissima morsa al petto quando li vide così vicini, quando la distanza tra i loro corpi si annullò e provò con tutte le sue forze a reprimere quella crescente sensazione, che lui conosceva fin troppo bene, che lo avrebbe portato a dare libero sfogo alle proprie mani, le quali stavano già iniziando a prudere. Si ricordò di avere ventisette anni e si disse che fosse il caso di darsi un contegno. Finalmente Louis e Harry sciolsero il loro abbraccio.
“Styles” disse, facendo un cenno con la testa.
“Malik” rispose, sorridendogli appena. Non era il massimo, ma almeno si erano rivolti la parola senza insultarsi.
 
 
 
2018
 
“Mi dispiace, va bene?!” urlò Zayn, coi nervi a fior di pelle “Sono un bastardo, ho sbagliato, lo so!”
“Ti dispiace, davvero?” chiese Harry, utilizzando lo stesso tono del moro “E per cosa? Per esserti scopato il mio ragazzo? Per avermi pugnalato alle spalle? Per aver finto di essere mio amico? Per avermi ferito?” a Zayn sembrò di essere a corto di fiato e, per qualche istante, si limitò a mordersi convulsamente il labbro inferiore, per poi accendersi una sigaretta e lasciare che gli avvelenasse i polmoni. 
“Sì” mormorò dopo qualche secondo “Ma...mi dispiace anche per un altro motivo” alzò lo sguardo, incrociando gli occhi verdi e pieni di confusione del riccio, che lo ascoltava, in silenzio, in attesa che proseguisse “Mi dispiace di essermi innamorato di lui”
 
 
 
2020
 
“Come sta Danielle?” chiese Louis, mentre si sedevano a tavola.
“Sta bene” rispose Liam, sorridendo “Buon appetito” aggiunse, così che tutti si mettessero il cibo nel piatto. La cena trascorse velocemente, chiacchierando e scherzando come facevano fino a tre anni prima. Solo Zayn non interagì, non perché non avesse niente da dire o perché fosse nervoso, semplicemente, conoscendosi, sapeva che se avesse aperto bocca avrebbe detto qualcosa di inopportuno e non aveva voglia di creare inutili discussioni con Harry. Non voleva rovinare la serata ai suoi ex compagni di band. Ogni tanto Liam gli faceva qualche sorriso, che lui era quasi costretto a ricambiare, perché forse quel ragazzo era stato quello che gli era mancato di più in assoluto. Gli erano mancati i suoi occhi dolci, la sua risata da bambino, le sue braccia forti, la sua preoccupazione smisurata, i suoi baci a fior di labbra e, soprattutto, gli erano mancate le notti in cui trascorrevano ore a parlare e a confessarsi i loro più intimi segreti, che li avevano fatti quasi diventare un'anima sola. E Niall era l'unico a rivolgergli la parola. Il biondo, che ormai troppo biondo non era dato che aveva smesso di tingersi come una volta, gli faceva delle domande, ma lui si limitava a sorridergli o a rispondere a monosillabi.
“C'è il dolce?” chiese Harry. Liam annuì. 
“C'è il gelato” disse e fece per alzarsi.
“Ci penso io” asserì Louis, bloccandolo per un braccio. Si mise in piedi e aggiunse “Zayn, dammi una mano” non era una domanda, così il moro seguì il suo ragazzo, sospirando. Giunti in cucina, Louis chiuse la porta e lo guardò negli occhi, mentre l'altro si appoggiava al ripiano cottura e incrociava le braccia. Il più grande si avvicinò a lui, gli cinse le gambe con le proprie e, per sorpresa del moro, lo baciò. Zayn andò subito a cingergli la vita, per tenerlo stretto a sé, come se avesse avuto paura di vederlo scivolare via, come in un brutto sogno. Louis mise le braccia attorno al suo collo, tirandogli delicatamente i capelli e gemendo involontariamente quando i loro membri si scontrarono, sentendo i jeans farsi già più stretti. 
“Che succede?” domandò Louis in un sussurro, facendogli una carezza sulla guancia.
“Niente” rispose Zayn, dato che in realtà, se si escludevano i suoi inutili viaggi mentali, non c'era niente che non andasse bene.
“E allora perché fai il musone?” 
“Non faccio il musone!” protestò Zayn, aggrottando le sopracciglia e mettendo il broncio. Louis rise, di fronte a quell'espressione adorabile, e lo baciò ancora.
“Dio, quanto ti amo” mormorò, continuando a sorridere e accarezzandolo di  nuovo. Il moro si morse il labbro inferiore e si avvicinò al suo bellissimo fidanzato, mettendo la testa nell'incavo del suo collo e inspirando il suo profumo.
“Ti amo anch'io” sussurrò, facendo sentire a Louis dei brividi lungo tutta la schiena. Si guardarono negli occhi, così intensamente da fare male.
“Ti prego amore, provaci. Fallo per me” Zayn si trovò spiazzato di fronte a quelle parole. Come avrebbe potuto dirgli di no? Sbuffò e annuì. Poi, però, gli venne spontaneo sorridere quando l'altro lanciò un grido molto poco virile e si avvinghiò a lui per baciarlo con trasporto.
“Piccolo, ma non dovevano prendere il gelato?” domandò Zayn dopo qualche secondo. Louis si schiaffò una mano sulla fronte e andò verso il freezer, che si trovava in basso, così fu costretto a chinarsi, ma dato che gli piaceva provocare il suo uomo, invece di inginocchiarsi, si mise a novanta. Zayn, quando se ne accorse, deglutì, passandosi poi la lingua tra le labbra. Si avvicinò e quando l'altro chiuse il congelatore, gli prese la vaschetta del gelato tra le mani, l'appoggiò al tavolo della cucina e poi fece aderire il proprio petto alla schiena del maggiore, che sorrise quando avvertì l'erezione di Zayn premere sul proprio sedere.
“Louis” mormorò sul suo collo, mentre il castano chiudeva gli occhi e appoggiava la testa sulla sua spalla, per godersi meglio i suoi baci, i suoi morsi e anche le sue mani, che gli accarezzavano con avidità gli addominali sotto la maglietta. Quando le dita del moro scivolarono verso il basso, sulla stoffa dei jeans, all'altezza dell'inguine, non riuscì a trattenere un gemito.
“Z-Zayn” ansimò.
“Voglio scoparti, Louis” sussurrò, con voce roca. Infilò una mano nei suoi pantaloni e poi nei suoi boxer, iniziando a muoverla facendo su e giù lungo il suo pene.
“Sì, ti prego”in quel momento, però, la porta si aprì e un Niall piuttosto imbarazzato fece capolino. Louis e Zayn si separarono velocemente, ricomponendosi. 
“Oddio, scusate” disse Horan, rosso come un pomodoro. Zayn guardò il suo ragazzo, che ridacchiava sommessamente, divertito.
“Noi...ehm...” borbottò il moro “Arriviamo subito” il biondo afferrò la vaschetta di gelato, quattro cucchiaini, una forchetta e uscì. Rimasti soli, scoppiarono a ridere, abbracciandosi e baciandosi con dolcezza un secondo dopo.
“A casa” disse Louis, lasciando intendere con quelle due paroline ciò che li avrebbe attesi una volta tornati nella loro accogliente dimora. Zayn annuì, gli palpò il sedere con poca grazia e poi tornarono dagli altri, sedendosi ai loro posti. Sembrava che Niall avesse detto a Liam e ad Harry ciò che aveva appena visto, dato che facevano molta fatica a trattenere le risate. Iniziarono a mangiare il gelato, ridendo e scherzando, come se nulla fosse successo. Zayn rimase stupito quando si accorse che anche Harry, e non solo Liam e Niall, era divertito, invece che infastidito come si sarebbe aspettato, quando scoprì che lui e Louis si stavano...coccolando...in cucina alcuni minuti prima. E quando incrociò i suoi occhi verdi, Zayn si rese anche conto che ormai gli era passata. Le cose non sarebbero mai tornate come prima, era impossibile, ma almeno adesso aveva la possibilità di ripensare ad Harry non in modo negativo e malinconico, ma con un mezzo sorriso sulle labbra, memore di un'amicizia che era durata a lungo ma che purtroppo, non essendo stata coltivata per troppo tempo, non poteva più essere considerata tale. Si sarebbero visti più spesso, tutti e cinque, e anche se gli One Direction si erano sciolti, loro sarebbero rimasti in contatto, perché si volevano bene, perché per diversi anni avevano formato non solo un gruppo musicale, ma una famiglia. Si voltò verso Louis il quale, avendo notato lo sguardo tra Harry e il proprio fidanzato, sorrise a Zayn e si chinò leggermente per posargli un bacio sulle labbra.
Dopo che se ne furono andati, trascorsero il tragitto fino a casa in silenzio. Quando entrarono, andarono in camera da letto e si tolsero i vestiti, rimanendo in boxer e si misero sotto le coperte, senza preoccuparsi di indossare i pigiami, visto che, da lì a pochi minuti, sarebbero rimasti nudi. L'unica luce che illuminava la stanza era quella dell'abat-jour sul comodino. 
“Piccolo” Zayn richiamò l'attenzione del castano, che gli stava facendo dei cerchi immaginari sulla pelle mulatta. 
“Dimmi, amore”
“Ci sposiamo?” Louis, nel sentire quella domanda, alzò lo sguardo di scatto, immergendosi negli occhi color cioccolato dell'uomo meraviglioso di cui era innamorato. Aveva il cuore fuori controllo. Sorridendo, annuì e lo baciò con dolcezza.
“Sì” mormorò “Voglio stare per sempre con te” Zayn sorrise, radioso e lo baciò ancora. Era felice e sapeva, anche mentre si privavano dell'intimo per fare l'amore, che insieme a Louis la sua vita sarebbe stata perfetta. E Louis comprese che era Zayn la persona che aveva sempre desiderato. Dopotutto, nel suo cuore, c'era stato sempre e solo lui. 




 
 
Note dell'autrice :)
 
Buon pomeriggio! So che ho “Odi et amo” da aggiornare, non me ne sono dimenticata. Comunque, passando a questa strana OS: come vi è sembrata? Siamo in un futuro nemmeno troppo lontano, in cui Louis e Zayn stanno insieme e si amano. Bé...è stato orribile scrivere di loro da sciolti, ma mi serviva per l'idea che avevo in mente. Mi sono resa conto, solo ora, che è la terza OS che scrivo su Louis e Harry che si lasciano perché Louis vuole stare con Zayn. Bene. Ehm...bo. Ahahah, che donna dalle mille parole. Ma è lunghetta, mi dicono! Okay, per qualunque cosa, chiarimenti o che ne so io, sono qui.
 
Un bacione, alla prossima,
 
_Gwen
  
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