Prologo: “No.. Zayn, ti prego.. Zayn.. Io.. Io non credo che.. Oh ti prego.. Zayn no sono ancora pronta..” Mugolai in lacrime, distesa sul letto di quell’idiota completamente nuda e terrorizzata. “ Stai zitta puttanella, ora facciamo quello che dico io ok? E io dico che tu devi gridare il mio nome.. Avanti, gridalo!” disse lui mentre stava sopra di me, e io piangendo dal dolore e dalla disperazione eseguii. E pensare che doveva essere solo un pomeriggio passato a casa sua, e invece.. Si era trasformato in un incubo. Zayn, il mio ragazzo di allora, mi aveva invitato come una delle tante altre volte che ci eravamo visti a casa sua, e dopo essere arrivata, ci siamo messi sul divano a limonare e a coccolarci.. Solo che Josh aveva voglia di qualcosa di più. Iniziò a palparmi con violenza e in un primo momento non dissi niente,dato che non mi sembrava niente di così esagerato, ma dopo un po’ mi tolse a forza i vestiti e, anche se cercavo di oppormi con tutte le mie forze, mi portò a peso in camera sua e.. Beh, fece quello che doveva fare e se ne andò, lasciandomi lì in lacrime, accartocciata su me stessa per la vergogna e il ribrezzo e sentendomi male. Troppo male. Decisi di farmi una doccia, per mandare via tutto quello che poteva essere rimasto di Zayn su di me, sfregandomi la pelle così forte da farla diventare rossa e sensibile. Poi scesi le scale, andai in cucina e trovai un bigliettino spiegazzato dove c’era scritto : “Ora che ho avuto quello che cercavo da te non mi servi più, io e te non stiamo più insieme e.. beh, ciao troia”. Rilessi più volte quella frase, e più quelle parole mi colpivano forte, come pugni nello stomaco, e lacrimando presi il classico bidoncino da un chilo di gelato al cioccolato e mi sedetti sulla poltrona, perché il divano aveva troppi ricordi di poco prima. Il solo pensiero che ci eravamo strusciati lì, che lui mi aveva usato.. Mi faceva venire una nausea insopportabile. “Mai più” pensai singhiozzando “I ragazzi sono solo dei coglioni, perché il loro obiettivo vitale è ‘trombare trombare trombare’? Ah è vero, non avendo una mentalità evoluta a cosa vuoi che possano pensare..” e detto questo mi addormentai piena di pensieri sulla poltrona lasciando cadere il gelato per terra.