Altro giorno
di grigia cappa
e foschia.
Lento incedere
dell'anima mia.
Pietra umile
in un uliveto
voglio diventare
e vivere
in quieta assenza.
II.
Sulla tavola imbandita
bicchieri capovolti
ma non il mio:
sempre in ritardo,
bevo oggi in anticipo
nella mia povertà
scomposta.
III.
Piove
sulle nostre anime stanche
che sbandano
sulle strade
elemosinando un po'
di nulla;
di riposo avrebbero bisogno
e mai riposo hanno chiesto.
IV.
Mai quiete ebbi
vegliando il tuo sonno.
Agli occhi del tempo
prigioniera tu eri;
a che vale il sogno,
il riposo,
se mai ti sottrasti
all'azione, alla finzione
e anzi parlasti più sincera
credendomi più lontano,
perso o vicino?
Nella tua requie penosa
piangevo luttuoso
non sulla tua dipartita,
giacchè mai riuscisti
a morire davvero.