Fanfic su artisti musicali > Nicki Minaj
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Autore: Firefox    11/04/2013    3 recensioni
Si lo ammetto, ho una passione per la musica amo il rap e l'hip hop, ma soprattutto adoro Nicki Minaj, sono ossessionata da lei, è il mio idolo. Sono una ragazza normalissima che esce con gli amici e che cerca in tutti i modi di risolvere i problemi degli altri senza preoccuparsi dei suoi...
Ho bisogno che accada qualcosa nella mia vita....qualcosa di meraviglioso e incredibile...aspetta...
chi sta canticchiando in camera mia?
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Come è possibile odiare il venerdì?
Il venerdì è il giorno del peccato per tutti quelli che non vanno a scuola, tutti iniziano a divertirsi e a dimenticare cosa veramente accade nella vita reale. Peccato che anche mia madre, si diverte, e non fa la seria, non segue il suo lavoro. No. La maggior parte dei venerdì mia madre alza il gomito e beve qualche bicchierino di troppo.
Questa è la triste verità. Io ogni venerdi rischio la vita. Quel tono che aveva durante la chiamata, quei trenta secondi sono bastati per capire come sarà la serata.
Sono le 2.00 del mattino, ormai possiamo dire che è sabato, ma per me il venerdì non è ancora finito. Sono nel letto, cercando inutilmente di dormire. Continuo a girarmi da destra a sinistra nel letto e i calzini mi si sfilano ogni due per tre. Mi chiedo se mia madre tornerà a casa.
Improvvisamente mi suona il cellulare, è la barista di mia madre, Lara
-Ciao Gio, senti vieni a prendere tua mamma all'entrata di casa, non si sente tanto bene- mi dice come se volesse tranquillizzarmi.
-Arrivo subito Lara-rispondo mentre mi precipirto correndo per due rampe di scale verso la porta dell'ingresso.
Corro, corro e non so cosa mi aspetta dietro a quella porta. In che condizioni sarà mia madre?
Finalmente apro la porta, vedo un'ombra nera stesa per terra, è mia madre.
-mamma, dai vieni. Ti porto su- le dico incitandola ad alzarsi mentre metto il suo braccio sopra le mie spalle.
Riesco a portarla su per le scale, mia madre si attacca al corrimano delle scale mentre io cerco di posare la sua borsa e il suo giubbino. Trovo un posto dove sistemare tutte le sue cose, mi giro e la vedo accucciata sulle scale. Sento il suo respiro pesante.
-mamma cosa hai? dai alzati entriamo in casa che...- non faccio in tempo a finire la frase che inizia a vomitare qualsiasi schifezza che possa aver bevuto durante la serata. Mi spavento, non l'avevo mai vista così. Entro in casa cercando qualcuno che mi aiuti. Si alza dal letto il suo fidanzato, Davide, sembra molto nervoso e incazzato, come dargli torto.
-portala in casa, io pulisco le scale- mi sussurra Davide in modo da non fare tanto rumore.
Cerco in tutti i modi di portare mia madre dentro. La faccio sedere sul divano, in modo che si riprenda un po'. Sembra proprio che la cosa funzioni, mia madre inizia ad urlare cose senza senso solo per fare la vittima. Inizia una discussione molto accesa tra lei e Davide. Non ci capisco più niente, ma vedo che mia madre cerca di picchiarlo così la prendo e le blocco le braccia.
-lasciami andare! cosa fai lo difendi? tu non sei più mia figlia- urla mia madre mentre le trattengo ancora le braccia. Mi scende una lacrima sul viso, ma non mi interessa. Mia madre riesce a liberarsi e corre in cucina. Prende un coltello e lo punta contro Davide, è ovvio che non è cosciente di quello che fa. Con una mossa scaltra e protetto da un cuscino, Davide riesce ad impossessarsi dell'arma e la posa in cucina. Mia madre si calma e riusciamo a farle fare una doccia fredda, per poi metterla a dormire. Peccato che quella che non dormirà nulla sarò io.




Sono le 3.17 di sabato mattina. Alle 6.00 devo andare a scuola e non so ancora dove troverò la forza per affrontare tutto questo.
Mi sento come abbracciata da qualcuno, sento una presenza che mi stringe forte a se. Sicuramente non è  mia madre.
Mi giro e c'è Nicki.
Lo sapevo che non mi avrebbe delusa, che non mi avrebbe abbandonata. Ora siamo sdraiate sul letto una davanti all'altra. Scoppio a piangere. Le parole di mia madre mi hanno fatto male, sono consapevole del fatto che era ubriaca e non era cosciente di ciò che faceva o di ciò che diceva, ma fanno male lo stesso.
Mentre Nicki mi stringe forte a sé. Vede che la situazione sta degenerando e inizia a cantarmi "Here I am" per tranquillizzarmi e farmi addormentare, e in parte funziona.
Ho gli occhi chiusi, le lacrime scendono comunque.
-non preoccuparti, prima o poi le cose si aggiustano- mi sussurra Nicki accarezzandomi i capelli
-si...ma quando?- le rispondo io devastata e distrutta dalla situazione
-questo non posso dirtelo con certezza... stai tranquilla... qui ci sono io con te-



Note: Ciao ragazzi, quarto capitolo e solo una recensione. Fatemi sapere cosa ne pensate della storia se c'è qualcosa che non va o anche recensioni positive vanno bene HAHAHA.
         Baci
         Firefox

 

  
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