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Autore: Sikt    11/04/2013    1 recensioni
Il mondo in cui vive Wayne Gonzales ormai non è più quello di una volta. Le giornate grigie si susseguono le une con le altre in una estenuante monotonia, fino alla giornata del Capodanno del 2094. In quel momento Wayne incomincia veramente a vivere: in una guerra che non credeva potesse esistere, si ritroverà sprofondare in un turbine di bugie, aiutato dai ragazzi della Resistenza nella ricerca di sua figlia.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUATTRO
- 4 Dicembre 2094 Ore 02:15 -

«Cazzo se sta dormendo profondamente.»

«Puoi smetterla di dire parolacce ogni santa volta Tom? Dio! C’è una ragazzina qui!»

Felicia rivolse lo sguardo verso di me, ma in realtà le parole del vecchio non mi disturbarono affatto.

Drake si avvicinò al Signor Gonzales, che era disteso su una brandina, e gli passo due dita sotto le narici:

«Credo si stia svegliando. Mi passi l’acqua Julia?» disse.

La Signora Smith gli porse un bicchiere colmo d’acqua e mentre Drake cercava di bagnare delicatamente le labbra di Wayne, il Signor Renner glielo strappo dalle mani.

«Dà qua!» sbraitò, e getto l’acqua in faccia a Gonzales.

Wayne rinvenne di soprassalto, ansimando. Iniziò a guardarsi intorno quasi compulsivamente. Si stava orientando, ma era ovviamente sotto shock.

«Fai dei respiri profondi.» Andrew cercò di calmarlo…

…E forse ci riuscì anche fin troppo, perchè alzo la schiena di scatto e afferrò con ferocia il bavero della camicia di Tom. Lo trascinò verso di sé, e le loro facce quasi si toccavano.

«L’ho ucciso.» disse il Signor Gonzales.

«Chi…Chi hai ucciso Wayne?» Tom esitò nel domandare.

«J-John Coyote Coluard. Tom, ho ucciso il mio capo Dipartimento.»

Adesso il Capo Riunione Hill era in piedi, guardava un punto fisso nel vuoto: le sue dite iniziano a tremare piano piano.

 

- Ore 05:55 -

Wayne finì di raccontarci tutta la storia. Il vecchio Renner tirò un calcio ad una sedia, facendola rotolare per terra. Gli occhi sbarrati del Signor Hill cercavano  una soluzione. Nella sua mente, forse, stava immaginando la più veloce da utilizzare.

«Ci ha compromessi Gonzales. Dal primo all’ultimo in questa stanza, lei ha appena firmato le nostre condanne a morte.» esordì Julia.

A quanto pare Tom era totalmente d’accordo con lei:
«Cristo Santo!» disse, e come se Wayne non avesse già sofferto abbastanza, gli sferrò un forte gancio in faccia.

Per fortuna Andrew e Felicia intervenirono subito, bloccandolo, e lo misero a sedere.

«Tom, quant’è vero che adesso siete tutti sotto la mia giurisdizione, se non ti calmi io ti strappo la vita dal corpo con le mie mani. Mio cugino ti sopporta e non so come faccia, ma tu adesso…TI DEVI DARE UNA CAZZO DI CALMATA!»

Il Capo Riunione Hill ruppe il suo silenzio con una delle minacce più inquietanti che io abbia mai sentito. I nervi di tutti erano ufficialmente crollati.

La Signor Smith, a causa della sua veneranda età, non si azzardò mai ad alzare i toni. Il suo volto rimase impassibile, non mostrava alcun segno di cedimento. Io invece, per la prima volta in tutta la mia vita, avevo paura: paura che le cose potessero mettersi male, molto male.

Wayne si riprese dopo il cazzotto incassato e incominciò a parlare, per la prima volta da quando era arrivato, in modo logico e non confusionario.

«Ragazzi, Tom…Mi dispiace. L’impulsività mi ha tradito. Avevo passato dei giorni molto stressanti già a causa dell’incidente agli uffici…Io sono solo un semplice impiegato qualunque! Non riesco a pensare come voi! Mi manca lo spirito da battaglia. Il vostro ragionamento da guerriglia io non…Non ce l’ho. Non sono ancora abituato a vivere in questo modo…»

Le parole di Wayne sembrarono familiari a tutti i presenti nella stanza: nessuno ovviamente si era ancora abituato a quella situazione e non credo che mai ci avremmo fatto l’abitudine. Le vecchie memorie di tutti che aleggiavano nella stanza, vennero d’un tratto interrotte quando la linea d’emergenza della Resistenza squillo: solo i membri chiamano su quel telefono. Drake corse a rispondere per poi ritornare pochi minuti dopo.

«Per oggi la chiudiamo qui. Era Sebastian al telefono. Dice che ritorna fra tre giorni: fino a quel momento posso fare insabbiare la notizia dell’omicidio dai media, o almeno ci provo, così avremmo un po’ più di tempo per pensare. Uno che conosco della Resistenza lavora alla Stazione delle Comunicazioni e mi deve un favore, vediamo cosa riesco ad inventarmi. Ci rivediamo qui esattamente il sette dicembre, quindi fino a quel momento fatevi una doccia, sciacquatevi gli altri pensieri inutili di dosso e focalizzatevi solo sul da farsi da oggi in poi. Questo momento è l’unico che conta.»

  
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