Libri > Il Bacio dell’angelo Caduto
Ricorda la storia  |      
Autore: Zaooooo    11/04/2013    14 recensioni
Questa storia l'ho scritta per tutte quelle ragazze che come me volevano più dettagli. Ho scritto tutto quello che immaginavo potesse succedere dopo l'ultimo capitolo, il 41. Spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nora Grey, Patch Cipriano
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Percorremmo la strada che ci separava dalla casa di Patch a folle velocità. Sembrava la scena di un film: io e lui che cercavamo di raggiungere la porta mentre annaspavamo in avidi baci. Quando finalmente oltrepassammo la soglia il desiderio sembrò centuplicare. Non so come mi ritrovai contro il muro. Patch aveva rallentato la corsa e sembrava quasi esplorare il mio corpo millimetro per millimetro dopo tutti quei mesi passati senza conoscerlo davvero. Mi abbandonai completamente alle sue mani esperte e presi a carezzargli i capelli, il collo, la schiena. La sua bocca si staccò dalle mie labbra e iniziò a scendere lungo il collo, provocandomi brividi lungo la schiena. Lo sentì armeggiare con la zip della mia felpa e sfilarmela di dosso. Capì che potevo fare anch'io la mia prima mossa, anche se non avevo per niente esperienza in certe cose. Iniziai ad alzargli la T-shirt continuando a tastare quel corpo che non mi stancavo mai di assaporare. Quando finalmente riuscì a togliergli la maglia, vidi un sorriso comparire sulle sue labbra. "Impaziente, angelo?" "Non sai quanto" quasi gemetti. Dal muro passammo in camera. Patch mi fece sdraiare sul letto e con un abile movimento mi sfilò la maglietta. Sentivo le sue mani calde accarezzare il mio corpo provocandomi un misto di eccitazione ed impazienza. Quando poi si fermò sui miei jeans per togliermeli, lo fece con una lentezza estenuante, sfiorandomi le cosce più e più volte. Solamente quando mi accorsi di essere rimasta solo in intimo e vidi Patch che cercava di togliersi i pantaloni mi resi conto dell'enormità di quello che stava per succedere. Patch dovette accorgersi del mio momento di dubbio perchè si fermò con i jeans che gli arrivavano a mezza coscia e mi si avvicinò. "Angelo non devi sentirti costretta, possiamo anche solo dormire insieme" Anche se quelle furono le sue parole, il suo corpo raccontava tutta un'altra storia. "Ho paura" lo dissi così piano che credetti di averlo solo pensato. Mi prese la testa fra le mani e mi costrinse a guardarlo, c'era una tenerezza infinita nei suoi occhi. "Ascoltami bene, angelo. Io non ti farei mai del male, te l'ho giurato. Che tutti i demoni dell'inferno possano..." Ma no gli lasciai finire la frase tappandogli la bocca con un bacio. Anche solo sentir nominare la parola "inferno" mi faceva ripensare a quelle poche ore in cui avevo creduto di averlo perso per sempre. Il solo pensiero mi faceva ancora male. Lo strinsi con entrambe le braccia e lo attirai a me. Con le gambe gli sfilai del tutto i jeans, che caddero a terra con un tonfo metallico. Eravamo mezzi nudi. Lui era sopra di me e mi guardava con gli occhi colmi di desiderio. Io non conoscevo la mia espressionee, sapevo che in quel momento le cosa che volevo di più al mondo era lui. Ripresi a baciarlo con maggiore intensità. Non volevo più esitare. Non volevo più aspettare. Non volevo più perderlo. Quando toccai con le spalle la parete dietro il letto e mi ritrovai quasi seduta, senti le calde mania di Patch corrermi lungo la schiena. Quando si fermarono sul gancio del reggiseno ebbi un brivido. Avevo sempre creduto che liberandomi anche di quell'indumentomi sarei sentita a disagio dinanzi a Patch, ma la realtà era estremamente diversa. Non provavo nessuna vergogna perchè lui era parte di me ed io di lui ed era giunto il momento di conoscerci fino in fondo. Patch iniziò a baciarmi il collo sul quale però non si soffermò a lungo poichè la sua bocca scese sul petto per poi fermarsi definitivamente sui seni. Tutto questo mi provocava ansimi continui che riuscivo a malapena a trattenere. Gli poggiai una mano sulla nuca e iniziai ad accarezzargli i capell i nerissimi. L'altra mano correva spasmodica lungo la schiena. Ad un tratto, cercando di soffocare un grido, gli strinsi la parte più bassa del fianco, strappandogli un gemito. Sentii i suoi miscoli contrarsi sotto i miei palmi. Il suo corpo fremeva sopra il mio, il suo alito caldo mi accarezzava il collo, i suoi pugni stringevano le lenzuola scure. Ogni millimetro del suo corpo rivelava il suo desiderio. Gli leggevo negli occhi la sua furia, nei gesti la sua impazienza. Presi a baciarlo con più foga, stringendo il suo corpo al mio. Sentii le mani di Patch che mi facevano scivolare gli slip lungo le cosce e in quel momento iniziai a tremare nascondendo il volto nell'incavo del suo collo. "Non farmi male" implorai "Mai angelo, mai" La prima cosa che sentì fu un'ondata di dolore che subito dopo si trasformanva in piacere; il piacere di averlo vicino, il piacere di averlo con me, il pacere di essere una cosa sola. La prima cosa che il mio corpo percepì fu la morbidezza della seta sotto la guancia. Tentai di aprire gli occhi ma dovetti richiuderli subito. Una sottile lama di luce partiva dalla finestra e andava a posarsi proprio sul mio cuscino. Mi girai dall'altro lato prt evitarla, ma soprattutto per incontrare lo sguardo del mio angelo. I ricordi iniziavano a tornare alla mente ed un sorriso affiorò sulle mie labbra. Aprì gli occhi ma trovai l'altra parte del letto vuota. In quell'istante sentii un dolce profumo che stuzzicò il mio appetito. Patch doveva essere ai fornelli. Indecisa se restare a letto a andare ad assaggiare uno dei fantastici manicaretti del mio fantastico ragazzo, il mio stomaco si mise a brontolare, decidendo da solo. Mi alzai, ma, una volta tolto il lenzuolo, mi accorsi di essere completamente nuda. Mi avvicinai all'armadio di Patch per vedere se riuscivo a trovare qualcosa. La luce che prima mi era sembrata accecante, ora si rivelava una debole penombra. Andai alla finistra per aprire le imposte. Una calda luce dorata inondò la stanza. La sveglia sul comodino segnava le due del pomeriggio. Tornata di fronte all'armadio esaminai le ordinatissime T-shirt sportive di Patch. C'era una vasta scelta di colori tra il grigio scuro, il blu notte ed il nero. Indossai quella del colore preferito di Patch, tanto per non sbagliare, che era lunga abbastanza da non mostrare nulla. Attraversai il corridoio che portava alla cucina. Mi fermai sulla porta, contro lo stipide, ad osservare Patch. Aveva addosso solo un paio di pantaloncini da jogging. Aveva fatto la doccia e i capelli bagnati gli si erano appiccicati sul collo. Restai a guardarlo così, di schiena, mantre si muoveva per la cucina. "Ma come, cucini frittelle alle due del pomeriggio?" Non sembrava essere sorpreso, probabilmente i suoi sensi lo avevano avvertito che ero lì. Si voltò indirizzandomi un fantastico sorriso a trentadue denti e venne verso di me. "Buongiorno, angelo" mi diede un piccolo bacio sulle labbra e mi prese per mano portandomi ai fornelli "Mi sono svegliato e mi è venuta voglia di mangiare qualcosa, ma non sapevo cosa perchè fino a ieri non sentivo i sapori, però poi mi sono ricordato che quando lavoravo al Bordeline molta gente ordinava le frittelle; e così ci ho provato, anche se penso di essere più bravo con i tacos" sorrise imbarazzato. Infatti, nonostante ci fosse un gran casino, sul piatto c'era solamente una misera frittella bruciacchiata. Mi misi a ridere tanto la situazione mi sembrava assurda. Patch che falliva in qualcosa... Era un momento memorabile. "Fatti da parte, ci penso io" lo scostai dandogli un piccolo colpetto sull'addome. "Anche se non sembra sono una bravissima cuoca quando si tratta di frittelle" Infatti venti minuti dopo c'era due bei piatti colmi. Andai a sedermi sulla tavola, guardando Patch che ripuliva. Un raggio di sole entrava dalla finestra e si posava sulla sua pelle bronzea. Mi sembrava ancora più bello di quanto fosse mai stato. Si voltò verso di me, venendomi vicino. "Allora angelo, abbiamo un'eternità davanti a noi. Come lo passiamo tutto questo tempo?" Avvicinai le mie labbra al suo collo e prima di attirarlo a me dissi: "Ho già qualcosa in mente"
  
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Bacio dell’angelo Caduto / Vai alla pagina dell'autore: Zaooooo