Ho indossato una maschera,
perdutamente rapita
dall’impressione di non dover
dimostrare più d’essere
la fragile me stessa
di sempre.
L’ho indossata perché mi riempisse
d’orgoglio
veder le persone voltate a guardare
me che passavo,
chi restava a chiacchierare
con me, a curiosare,
chi girava i tacchi
infastidito,
per andare altrove.
Ho indossato una maschera
e tinto gli artigli di nero,
spostato le sveglie in modo
da ritardare sempre un quarto d’ora,
accorciato i capelli
alla moda.
Ho indossato una felpa scura,
camminato lungo
sentieri ripidi, vie strette e nere,
parlato di morte senza orrore,
riso di stupore per ogni celere
stronzata
che mi veniva raccontata.
Ho indossato una maschera
che mi facesse dire cose stupide,
che trasformasse
le mie subdole paure
in sbadigli e non in lacrime.
Ho convertito la mia stanchezza
d’esser viva
in sonno, ho dormito
intere giornate.
Mi sono dedicata a piccole
sciocchezze
e non appena acquistavano
importanza
le ho mollate.
Ho indossato una maschera
e, stasera,
non mi ricordo più com’era
il mio vero volto.
Se c’era.
Decisamente diversa dal solito…
Ehm…
Peggio del solito, se possibile.
Spero non mi tiriate le sedie addosso, oggi sono troppo stanca per correre così tanto… coff.
In ogni caso, mi ha sfogata scriverla.
[perché non l’ho tenuta per me, dite? …ehm… ^^’]
*fugge*