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Autore: Demolition    11/04/2013    7 recensioni
Il soffitto della Sala Grande non rifletteva più il cielo fuori e le candele che di solito la illuminavano erano a terra, ormai spente, spente come la vita di decine di studenti, spente come gli occhi di Hunter.
«Serpeverde!» aveva gridato il cappello e da Serpeverde sarebbe morto.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Serpeverde!» aveva gridato il cappello, non appena aveva sfiorato i suoi capelli.
L’argento e il verde della sua Casa lo avevano sempre rappresentato, lo avevano reso orgoglioso di essere un Serpeverde per ben sette anni.
I pomeriggi passati nella sala comune nei sotterranei, il timore che aveva sempre avuto per il Barone Sanguinario, le serate passate a chiacchierare coi suoi compagni di dormitorio.
E ancora le lezioni di pozioni con Piton, il suo professore preferito, le ore passate a collaudare nuovi incantesimi. E poi tutte le volte in cui aveva mandato qualcuno in infermeria per un esperimento mal riuscito.
I primi baci rubati negli stanzini delle scope, le sue dita intrecciate a quelle di altri ragazzi, la sua prima volta sul suo letto caldo, dietro le cortine verdi. Le lenzuola umide, la mattina dopo.
«Serpeverde!» aveva gridato il cappello e aveva avuto ragione. Lui era stato un vero Serpeverde per sette anni: aveva mostrato la sua eleganza ed ambizione, l’ ambizione che lo aveva portato ad essere presto temuto anche dai suoi stessi compagni di corso.
Sebastian strinse la manica del mantello di Hunter e si specchiò nei suoi occhi ormai vuoti. Era morto, morto accanto a lui, ucciso da un anonimo incantesimo che, in un secondo, aveva spazzato via diciassette anni di vita e un grande amore.
Hunter era morto e presto sarebbe toccato anche a lui.
Afferrò la bacchetta e si alzò faticosamente in piedi, cercando di distinguere un volto amico tra la folla di studenti in lacrime. Poco lontano da lui, la McGranitt combatteva contro un paio di Mangiamorte e nonostante l’età, era nettamente in vantaggio.
Un corpo volò davanti a Sebastian e atterrò contro la parete: un’altra vita spezzata, un altro sacrificio in quella battaglia contro il male.
Sebastian alzò gli occhi verdi al cielo e una lacrima calda scivolò sul suo viso macchiato di polvere: Hogwarts era completamente distrutta.
Il soffitto della Sala Grande non rifletteva più il cielo fuori e le candele che di solito la illuminavano erano a terra, ormai spente, spente come la vita di decine di studenti, spente come gli occhi di Hunter.
«Serpeverde!» aveva gridato il cappello e da Serpeverde sarebbe morto. Non sarebbe caduto ai piedi del Signore Oscuro, non avrebbe fatto la fine dei Malfoy: avrebbe combattuto fino alla fine per difendere la sua Casa, il suo onore, la sua scuola.
Alzò la bacchetta e la puntò contro un Mangiamorte con forza, preparandosi a lanciare l’Anatema Che Uccide.
Non fu abbastanza veloce, come non lo era stato Hunter.
L’ultima cosa che vide fu un lampo di luce verde, verde come il colore della sua casa.
«Serpeverde!» aveva gridato il cappello, non appena aveva sfiorato i suoi capelli. 























 

  
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